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25 APRILE RICORRENZA DELLA LIBERAZIONE

 

 “Monumento in memoria alle donne della Resistenza friulana” che è stato collocato a Udine in Piazzale Cavedalis di fronte all'Istituto Zanon.


25 Aprile. Una data che è parte essenziale della nostra storia: è anche per questo che oggi possiamo sentirci liberi. Una certa Resistenza non è mai finita.
(Enzo Biagi)


FIESTE DE PATRIE DAL FRIUL


 Intal non de Trinitât sante e indivisibil. Indrì, re cul favôr pazient di Diu, [...] o regalìn e o trasferìn al patriarcje Siart, ai siei successôrs e ae Glesie di Aquilee, la contee dal Friûl e la vile clamade Lucinins, cun ducj i derits e i beneficis che al veve il cont Luduì inte istesse contee [...].*

Era il 3 aprile 1077 quando a Pavia l'imperatore Enrico IV, di ritorno dall'umiliazione subita a Canossa, sanciva la nascita della Patria del Friuli, come premio alla lealtà del Patriarca Sigeardo che, durante la guerra civile contro l'Imperatore, si era schierato a suo fianco.
Questa data è perciò considerata festa della Patria dei Friulani.

E in questa giornata così importante per il nostro popolo, vi proponiamo una serie di contributi tratti dalle principali riviste friulane, da poter consultare e scaricare liberamente.

Clicca qui per entrare nel percorso "3 di Avrîl, Fieste de Patrie dal Friûl"

 

*Testo tratto dal Diploma del Re di Germania Enrico IV di Franconia come atto di costituzione della Patria del Friuli

da Filolooca friulana

primo aprile


 disegno di
 Moreno Tomasetig il vignettista delle Valli del Natisone

Il pesce d'aprile indica una tradizione, seguita in diversi paesi del mondo, che consiste nella realizzazione di scherzi da mettere in atto il 1º aprile. Gli scherzi possono essere di varia natura, anche molto sofisticati e hanno sostanzialmente lo scopo bonario di burlarsi delle "vittime" di tali scherzi. La tradizione ha caratteristiche simili a quelle di alcune festività quali l'Hilaria dell'antica Roma, celebrata il 25 marzo, e l'Holi induista, entrambe ricorrenze legate all'equinozio di primavera., ...da wikipedia

BUON LUNEDI DI PASQUA

 




Pasqua e Pasquetta con il TRUC

 

Descrizione

Il gioco del Truc è un antico gioco cividalese che si gioca nei giorni di Pasqua e pasquetta: i bimbi fanno correre uova colorate lungo un rialzo di sabbia.

Come funziona esattamente il Truc?
Consiste nel far correre le uova lungo un rialzo di sabbia lentamente digradante e chiuso all’ingiro, da una sponda concava che, dall’imboccatura sulla quale è è collocata una tegola comune va allargandosi verso il basso ed impedisce l’uscita delle uova per la china del rialzo stesso: le uova, rotolando, vanno ad urtare contro quelle che già si trovano nel Truc. 

Le regole del gioco:

  1. Usare solo uova di gallina
  2. L’uovo, al momento del lancio, deve essere posto nella tegola (cop)
  3. L’obiettivo è colpire una o più uova all’interno del Truc
  4. Deve essere lasciato andare senza spinta
  5. Chi colpisce torna subito a lanciare
  6. Il proprietario dell’uovo colpito, per rientrare in gioco, deve riscattarlo e mettersi in coda per rilanciare
  7. Se l’ultimo giocatore non colpisce alcun uovo, il gioco viene ripreso da chi per primo aveva lanciato l’uovo nel Truc (vecjo di Truc)
  8. Chi si ritira deve lasciare il riscatto (una moneta) al posto dell’uovo

Si gioca il 31 marzo e il 1 aprile, dalle 10.30 alle 12 e dalle 15.30 fino a sera nei seguenti luoghi:
- Rualis - Piazzetta Santo Stefano
- Piazza Paolo Diacono
- Piazza Foro Giulio Cesare



- Piazza San Pietro

dalle 14.00 al crepuscolo
a Grupignano - presso l'ex scuola Materna in via Premariacco 96

Eventi collaterali

- Sabato 30 marzo, 10 - 12 e 14 - 16
in Piazza Foro Giulio Cesare,"Laboratorio di realizzazione delle uova colorte per il Gioco del Truc"

- Domenica 31 e lunedì 1, dalle 14 al crepuscolo
a Grupignano"Mostra Tecnologia del secolo scorso"

- Lunedì 1 aprile
In Piazza San Pietro, ore 17
Estrazione lotteria "Uova di Pasqua"

In Piazza Duomo e Largo Boiani, ore 9 - 19
Mercatino di arti manuali e distribuzione di uova colorate

Organizzato da:

Proloco di Cividale del Friuli, Comune di Cividale, Ass. Amis di Grupignan, Borgate del centro storico

BUONA PASQUA-FROHE OSTERN-VESELA- VELIKA NOC-BUINE PASCHE


 vignetta di Moreno Tomazetig delle Valli del Natisone

Pasqua in Slovenia

 


La Pasqua, festività centrale del Cristianesimo, in Slovenia come altrove è legata a tutta una serie di gesti ed usanze che variano da regione a regione, pur con alcune caratteristiche comuni.

I festeggiamenti pasquali entrano nel vivo verso la fine della Settimana Santa. Giovedì e Venerdì Santo le campane delle chiese tacciono: al loro posto, la messa viene annunciata con i “klepetci” o “raglje” (raganelle in legno). In passato, durante la Settimana Santa i bambini si divertivano a girare per il paese facendo risuonare i loro “klepetci”.

Il Venerdì Santo, giorno del ricordo della morte di Cristo, i credenti praticano il digiuno e l’astinenza. In alcuni paesi è ancora viva l’usanza di accendere la “duš’ca” (“piccola anima”), una specie di piccola candela che galleggia in un bicchiere pieno d’olio. La “duš’ca” si accendeva anche in occasione di Ognissanti o quando moriva un membro della famiglia.



Menih

Sabato Santo è il giorno della benedizione dell’acqua, del fuoco e delle pietanze pasquali, consumate durante la colazione di Pasqua. Le massaie iniziano a preparare i dolci tipici e gli altri piatti pasquali la mattina presto o già i giorni precedenti.

Sabato pomeriggio si recano in chiesa portando con sé un cesto preparato con cura, in cui non possono mancare la “gubanca” (dolce ripieno di noci e uvetta), la “pinca” (pane dolce), il “menih” o “pup’ca” (dolce a forma di treccia con un uovo sodo colorato inserito nella parte superiore a mo’ di testa) e i “pirhi” (uova colorate). I padroni di casa si dedicano alla preparazione dei piatti salati: il prosciutto cotto, da accompagnare con il “hren” (rafano), e la “žuca” o “žolca”, gelatina preparata con ossa di vitello e vari tipi di carne.

I cibi pasquali hanno una loro precisa simbologia: le uova colorate simboleggiano la resurrezione, la gubanca rappresenta la corona di spine di Cristo e le radici di rafano ricordano i chiodi con cui Gesù fu crocifisso.

La mattina di Pasqua all’alba i credenti prendono parte alla processione chiamata “Vstajenje” (letteralmente: “resurrezione”), che di solito si svolge alle cinque di mattina. Dopo la Santa Messa, al ritorno a casa, la famiglia si riunisce alla colazione pasquale, dove consuma i cibi che il sacerdote ha benedetto durante la messa del mattino o durante il rito del Sabato Santo. Anche gli animali di casa ricevono il loro pezzetto di cibo .

I “pirhi”



Cesto con gubanca e pirhi per la benedizione

Le uova colorate, chiamate “pirhi”, sono un elemento immancabile della Pasqua slovena. Le uova vengono di solito rassodate e colorate, spesso con colori naturali come ad esempio la buccia esterna della cipolla per dare un colore bruno-rossastro e gli spinaci per il colore verde.

Nella regione della Bela krajina i pirhi vengono chiamati “pisanice” o “pisanke” e vengono realizzati con un procedimento particolare. Le uova vengono decorate con cera d’api fusa e poi immerse nel colore. Nei punti in cui è stata applicata la cera il colore non aderisce al guscio. Successivamente, togliendo la cera, sull’uovo rimangono le decorazioni. Le belokrajinske pisanice sono di solito decorate con motivi geometrici, disegni di fiori e piante stilizzati e i monogrammi IHS e MARIA.



Le belokranjske pisanke

I giochi con i “pirhi”
I “pirhi”, che una volta venivano regalati ad amici e parenti come dono di Pasqua, sono anche protagonisti di alcuni giochi tradizionali. Alcuni sono simili al gioco delle bocce, dove però le bocce vengono sostituite dalle uova colorate. Nel gioco chiamato “šikanje” o “picanje” ogni giocatore appoggia un uovo sodo a un muro. A turno, si gettano delle monete nelle uova: chi manca l’uovo perde la propria moneta, mentre chi riesce a colpire l’uovo si guadagna le monete e l’uovo stesso.

fonte https://www.slovely.eu/2013/03/30/la-pasqua-in-slovenia/

PASQUA NEL MONDO

 La Pasqua (o Domenica della Resurrezione) è una festa cristiana e culturale che commemora 



la resurrezione di Gesù dai morti, descritta nel Nuovo Testamento come avvenuta il terzo giorno della sua sepoltura dopo la sua crocifissione da parte dei Romani a Calvario intorno al 30 d.C. È il culmine della passione di Gesù, preceduta dalla Quaresima, un periodo di 40 giorni di digiuno, preghiera e penitenza. È una festa mobile e la principale solennità del cristianesimo[1][2].

La maggior parte dei cristiani si riferisce alla settimana prima di Pasqua come Settimana Santa, che nella cristianità occidentale contiene i giorni del Triduo pasquale incluso il giovedì santo, che commemora la lavanda dei piedi e l'Ultima Cena, così come il venerdì santo, che commemora crocifissione e morte di Gesù. Nel cristianesimo orientale, gli stessi giorni e gli stessi eventi sono commemorati con i nomi dei giorni che iniziano tutti con "Santo" o "Santo e Grande"; e la stessa Pasqua potrebbe essere chiamata "Grande e Santa Pasqua", "Pascha" o "Domenica di Pasqua". Il Tempo pasquale inizia la domenica di Pasqua e dura sette settimane, terminando con l'arrivo del 50º giorno, la domenica di Pentecoste. Nella cristianità orientale, anche il tempo pasquale termina con la Pentecoste, ma il commiato della Festa della Pasqua è il 39º giorno, il giorno prima della festa dell'Ascensione.

La Pasqua e le relative festività sono feste mobili, non cadenti a data fissa; la data è calcolata sulla base di un calendario lunisolare (anno solare a più fasi lunari) simile al calendario ebraico. La data è variabile di anno in anno secondo i cicli lunari, cade la domenica successiva al primo plenilunio della stagione primaverile, determinando anche la cadenza di altre celebrazioni e tempi liturgici, come la Quaresima e la Pentecoste[3].

La Pasqua cristiana presenta importanti legami, ma anche significative differenze, con la Pasqua ebraica[4].

Le usanze pasquali variano nel mondo cristiano e includono servizi all'alba, veglie di mezzanotte, esclamazioni e scambi di saluti pasquali, ritaglio della chiesa (Inghilterra), decorazioni e rottura comune delle uova di Pasqua (simbolo della tomba vuota). Il giglio pasquale, simbolo della resurrezione nel cristianesimo occidentale, decora tradizionalmente l'area del presbiterio dei cori architettonici in questo giorno e per il resto del Tempo pasquale. Ulteriori usanze che sono state associate alla Pasqua e sono osservate sia dai cristiani che da alcuni non cristiani includono le sfilate pasquali, i balli comuni (Europa orientale), il coniglietto pasquale e la caccia alle uova. Ci sono anche cibi tradizionali pasquali che variano a seconda della regione e della cultura.

BUONA PASQUA AI MIEI LETTORI!!!


 

VENERDI' SANTO

GIOTTO
 Il Venerdì santo è il venerdì che precede la Pasqua cristiana. In questo giorno i cristiani commemorano la passione e la crocifissione di Gesù Cristo. Questa ricorrenza viene osservata con speciali pratiche e riti dai fedeli di molte confessioni cristiane.La data del Venerdì santo è mobile in quanto collegata con la data della Pasqua. Essendo la data della Pasqua diversa fra Chiese occidentali e orientali, anche le date del Venerdì santo non coincidono. In alcuni stati, come il Regno Unito, la Germania e la Svizzera (con l'eccezione del Ticino e del Vallese), Malta, l'Ungheria (dal 2017), la Svezia, la Norvegia, la Danimarca, la Finlandia, la Spagna, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, così come in paesi extraeuropei come il Canada, l'Australia, la Nuova ZelandaTimor EstSingapore, il Cile, la Colombia, il Venezuela, l'EcuadorCuba (dal 2012) e la Costa Rica, questo giorno è festivo agli effetti civili.

Le campane, che tradizionalmente richiamano i fedeli alla celebrazione dell'eucaristia, in segno di lutto il Venerdì santo non suonano.


 Una volta,durante la settimana Santa,quando le campane non suonavano,i bambini andavano per il paese e suonavano con”la gragiula” o “raganella”

 dal quindicinale dom.
La Pasqua è la festa cristiana più antica e più sentita, in cui si commemorano la passione, la morte e la resurrezione di Gesù. Non si tratta, però, solo di una commemorazione: nella liturgia della Settimana Santa partecipiamo ai misteri della fede. Cristo è risorto di notte, o meglio, all’alba del primo giorno della settimana, che venne per questo chiamato «giorno del Signore. Quella notte è stata fondamentale per tutto il genere umano: in quella notte è iniziata una nuova era della storia dell’uomo.
È interessante notare che gli sloveni chiamano la Pasqua «Velika noč», ovvero «grande notte». Quest’espressione deriva dalla liturgia aquileiese. La cerimonia antica, infatti, prevedeva una lunga vigilia notturna che terminava al mattino con una processione al sepolcro di Gesù. Questa processione viene effettuata ancora in alcuni luoghi della Slovenia con la statua del Cristo Risorto.
Anche nelle Valli del Natisone si sono conservate ancora oggi molte tradizioni. In questa zona, alcuni dei simboli di questa festività sono le uova dipinte e le colombine che si portano a benedire il Sabato Santo.

gragiula o raganella

da wikipedia



Si tornerà all'ora legale e quest'anno sarà in una data particolare, cosa c'è da sapere


 

Lancette avanti di un'ora, si dormirà un'ora in meno.

A FINE MARZO TORNA L'ORA LEGALE E COINCIDERA' CON LA PASQUA - Quest'anno l'ora legale cadrà il 31 marzo: più precisamente alle ore 2:00 di domenica 31 dovremo spostare in avanti di un'ora le lancette dell'orologio (si dormirà dunque un'ora in meno passando direttamente alle ore 3:00). Si avrà dunque più luce la sera e meno al primo mattino. Fortuitamente, quest'anno il passaggio all'ora legale coinciderà con la Pasqua.

PERCHE' SI USA - L'obiettivo è quello di produrre un risparmio energetico dovuto al minore utilizzo dell'illuminazione elettrica. L'ora legale non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili, ma solo indurre ad un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente "sprecate" a causa delle abitudini di orario. Con l'utilizzo dell'ora legale, nel nostro Paese, in 6 anni sono stati risparmiati ben 6 miliardi di Kilowattora (parliamo del fabbisogno annuo medio di circa un milione di famiglie), per un guadagno pari a quasi 900 milioni di euro. È stato fatto osservare che però, aumentando le ore di tempo libero diurno, si ha un maggiore consumo di carburante consumato circolando dopo l'orario di lavoro, prima della cena.

QUALI EFFETTI PUÒ AVERE -  Il cambio d'ora ha tuttavia delle ripercussioni anche sul nostro organismo in particolar modo nei primissimi giorni. Alcune persone, infatti, lamentano disturbi dovuti all'alterazione del ciclo sonno-veglia. Si tratta dello stesso fenomeno che si riscontra nelle persone che viaggiano in aereo tra paesi separati da diversi fusi orari (il cosiddetto jet lag); in questo caso però l'effetto è minore perché il cambiamento di orario è di una sola ora e molte persone non avvertono alcun disturbo. L'organismo potrebbe reagire così con insonnia, stanchezza e irritabilità.

CONSIGLI UTILI - Secondo il neurologo ed esperto di medicina del sonno Gioacchino Mennuni, del Complesso integrato Columbus-Universita' Cattolica di Roma, ''l'ora di luce in più che avremo ritarda la fase dell'addormentamento, legata alla produzione di melatonina favorita proprio dal buio''. Da qui, il rischio di insonnia. Il consiglio e' ''innanzitutto quello di mantenere possibilmente invariata l'ora in cui ci si alza al mattino, per non interrompere la regolarità del ciclo sonno-veglia. Utile anche non eccedere con cibo e alcolici la sera''. Tutti accorgimenti da seguire per i primi giorni successivi al ritorno dell'ora legale, al fine di 'riprogrammare' piu' facilmente l'orologio interno dell'organismo. Ad ogni modo, tranquillizza il neurologo, ''tutto dovrebbe tornare alla normalità, senza grossi disagi, nell'arco di 2-3 giorni: l'adattamento da parte dell'organismo alla variazione di un'ora, a meno di patologie o condizioni particolari, e' infatti abbastanza semplice, poichè si tratta di una variazione oraria minima''. 

https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/si

ECCIDI FOSSE ARDEATINE

 L'eccidio delle Fosse Ardeatine fu l'uccisione di 335 civili e militari italiani, prigionieri politici, ebrei o detenuti comuni, trucidati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione tedesche come rappresaglia per l'attentato partigiano di via Rasella, compiuto il 23 marzo da membri dei GAP romani, in cui erano rimasti uccisi 33 soldati del reggimento "Bozen" appartenente alla Ordnungspolizei, la polizia tedesca. L'eccidio non fu preceduto da alcun preavviso da parte tedesca.[1]

Per la sua efferatezza, l'alto numero di vittime e per le tragiche circostanze che portarono al suo compimento, l'eccidio delle Fosse Ardeatine divenne l'evento-simbolo della durezza dell'occupazione tedesca di Roma. Fu anche la maggiore strage di ebrei compiuta sul territorio italiano durante l'Olocausto; almeno 75 delle vittime erano in stato di arresto per motivi razziali.[2][3]

Le Fosse Ardeatine, antiche cave di pozzolana situate nei pressi della via Ardeatina, scelte quale luogo dell'esecuzione e per occultare i cadaveri degli uccisi, nel dopoguerra sono state trasformate in un sacrario-monumento nazionale. Sono oggi visitabili e sono luogo di cerimonie pubbliche in memoria.

continua https://it.wikipedia.org/wiki/Eccidio_delle_Fosse_Ardeatine

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