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3 giu 2020

Lingue sotto il tetto d'Italia.- Le minoranze alloglotte : Lo sloveno




La comunità slovena in Italia

Il territorio d’insediamento della comunità slovena in Italia viene solitamente distinto in sei aree situate lungo la fascia confinaria della regione Friuli Venezia Giulia con la repubblica di Slovenia. Questa suddivisione è basata sulle differenti caratteristiche geografiche, linguistiche, storiche, socio-culturali, economiche e politico-amministrative di queste aree (Jagodic 2016: 45-49): in provincia di Udine 1) la Val Canale (Kanalska dolina, dove però vivono anche comunità tedesche e friulane), 2) la Val Resia (Rezija), 3) le alte Valli del Torre (Terske doline) e 4) le Valli del Natisone (Nadiške o Nediške doline), 5) la parte orientale della provincia di Gorizia (Goriška), 6) la provincia di Trieste (Tržaška). In ciascuna di queste aree si parla il corrispondente tipo dialettale (in Val Canale si parlano varietà di tipo carinziano/koroško), cui si affianca lo sloveno standard soprattutto nelle province di Gorizia e Trieste (Benacchio 2002; Benacchio 2011).
La consistenza numerica della comunità slovena ammonta a circa 61.000 unità secondo i dati del Ministero dell’Interno (1996), ma altre stime e indagini svolte nello stesso periodo presentano dati assai differenti (oscillando tra 46.000 e 96.000) a causa dei differenti criteri con cui sono state effettuate (Sussi 1998; Jagodic 2016: 47-48).
Nel corso dell’Ottocento si è verificato l’inurbamento a Gorizia e soprattutto a Trieste di molti sloveni dai rispettivi circondari, durante la fase di sviluppo industriale e commerciale di queste città, arricchendo così la presenza slovena locale e facendo sorgere un ceto borghese e imprenditoriale sloveno. La crisi economica del primo ’900 e poi la pressione del regime fascista spinsero molti sloveni della Venezia Giulia e della Slavia friulana ad emigrare all’estero, in Europa e in Sudamerica (Stranj 1992: 159-160; Kacin Wohinc - Pirjevec 1998: 41). A partire dagli anni Settanta molti sloveni – soprattutto quelli della provincia di Udine – si sono trasferiti verso altre aree della regione caratterizzate da intensa industrializzazione, come ad esempio la periferia di Udine e il cosiddetto “Triangolo della sedia” a Manzano e dintorni (Stranj 1999: 134).
continua qui ...
http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/articoli/scritto_e_parlato/Toso4.html

Storia, sviluppo, snazionalizzazione e tutela

L’insediamento di Slavi alpini negli attuali territori slovenofoni in Italia iniziò alla fine del VI secolo (Bratož 2005; Benacchio 2011). Tale colonizzazione proseguì anche nei secoli successivi (IX-XII) e si estese più a occidente dell’attuale isoglossa slavo-romanza, creando vari insediamenti anche nel Canal del Ferro (corso inferiore del fiume Fella), nel Territorio di Monfalcone (Bisiacaria) e nella pianura friulana tra Gorizia e Pordenone; tali enclaves furono poi assimilate dalla maggioranza romanza, ma la toponomastica locale ne testimonia l’antica presenza (Finco 2005).

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