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17 nov 2020

Metereologia in pillole

 



Capitolo I
NUVOLE: QUESTE (S)CONOSCIUTE! 🌬⛅

Intendiamoci, aprire l'argomento "nuvole" e "fisica dell'atmosfera" richiederebbe un trattato scientifico. In giro c'è dell'ottima e approfondita letteratura a riguardo e se volete possiamo fornirvi qualche buon titolo 🤓
Scopo di queste brevi puntate di meteorologia è semplicemente quello di abituarci ad alzare gli occhi. Uscire di casa al mattino (o quando volete), sollevare lo sguardo e osservare qualcosa che vediamo ogni santo giorno, il cielo, ma con occhi diversi 👀
E' un esercizio facilissimo, e, ve lo posso garantire: Funziona! Il cielo vi sembrerà più vivo di sempre 🤩

Forza, non perdiamo altro tempo: iniziamo!

🆕👉 https://www.studioforest.it/rubrica-meteorologia.../

4 nov 2020

L'ASSURDA CELEBRAZIONE DEL 4 NOVEMBRE


Oggi si celebrava la "vittoria" di una ingiusta guerra. Una carneficina giocata in Friuli sulla pelle di una nazione divisa tra due stati, dove in cui ancora oggi "i caduti per la patria" erano solo dalla parte italiana, quelli dall'altra parte imperiale invece non gli viene neanche falciata neanche l'erba nel cimitero, anche se i loro figli e nipoti pagano le tasse al governo italiano. Come i curdi insomma... (Senza parlare poi delle leggi etniche contro gli sloveni e i tedescofoni)
I FESTEGJAMENTS FÛR DAI SEMENÂTS DAL 4 NOVEMBAR (friulano)
Vuê e si festegjave la "vitorie" di une vuere injuste. Un maçalizi zuiât in Friûl sore la piel di une nazion dividude in doi stâts, là che ancjemò vuê "i colâts pe patrie" a erin dome de bande taliane, e chei di chê altre bande imperiâl a no i ven nancje seade la jerbe tal cimiteri, ancje se i lôr fîs e nevôts a pain lis tassis al guviêr talian.
Tant che i Curdis insumis... (Cence fevelâ podopo des leçs etnichis cuintri slovens e tedescofins)
Nessuna descrizione della foto disponibile.
La partecipazione del Regno d’Italia alla prima guerra mondiale viene tutt’ora considerata da molti come la “quarta guerra per di indipendenza”, dichiarata dal Regno d’Italia all’Impero Austroungarico al fine di “redimere”, ovvero unire alla nazione, i circa 800.000 trentini, goriziani, triestini e istriani di lingua italiana, che risiedevano nell’Impero Austroungarico. Il Regno d’Italia riuscì nell’intento grazie all’esito favorevole della guerra, che molti considerano una vittoria, ma che in realtà ha rappresentato soprattutto una sanguinosa tragedia, avendo provocato la morte di 650.000 e l’invalidità di 150.000 soldati italiani.
La revisione dei confini permise al Regno d’Italia non solo di ottenere la “redenzione” di 800.000 italiani di Trento, Tarvisio, Gorizia, Trieste, Istria con le isole quarnerine, Zara e Fiume, ma anche l’acquisizione di 365.000 sudditi sloveni e croati ivi presenti. Inoltre al Regno d’Italia furono assegnati ulteriori territori, che però erano caratterizzati da una preponderante presenza di abitanti di nazionalità non italiana: il Sud Tirolo, che all’epoca contava 240.000 tedeschi e solo 6.500 italiani (che rappresetavano circa il 3% dell’intera popolazione), ed ad est, i distretti di Tolmein (oggi Tolmin), Adelsberg (oggi Postojna), Sesana e Volosca, che all’epoca erano abitate da 126.000 sloveni e da soltanto 1.280 italiani (che in quei territori rappresentavano un esiguo 1% dell’intera popolazione).
Tale ingiusta ripartizione del territorio venne parzialmente riequilibrata dalla seconda guerra mondiale (con la quale il Regno d’Italia si prefiggeva di appropriarsi di ulteriori territori), il cui esito – questa volta sfavorevole – comportò la fine del Regno e, per la nazione italiana, la perdita di buona parte dei territori vinti nella Grande Guerra (Litorale Sloveno, Istria con le isole quarnerine, Fiume e Zara), e nella guerra italo-turca (Dodecanneso e Libia in cui, secondo il censimento del 1936, circa 115.000 italiani costituivano più del 10% della popolazione).
da fb post di Valter Maestra

22 apr 2020

#unapiantaalgiorno

L'immagine può contenere: nuvola, pianta, cielo, spazio all'aperto, natura e acqua
Il Friuli Venezia Giulia ha la fortuna di avere spazi piuttosto incontaminati a portata di mano 🌄
Ecco che diventa un gioco da ragazzi abbandonare -virtualmente- le nostre abitazioni e recarci sui luoghi della

💚 𝓜𝓪𝓽𝓽𝓱𝓲𝓸𝓵𝓪 𝓯𝓻𝓾𝓽𝓲𝓬𝓾𝓵𝓸𝓼𝓪 𝓼𝓾𝓫𝓼𝓹. 𝓿𝓪𝓵𝓮𝓼𝓲𝓪𝓬𝓪
conosciuta in passato come Matthiola carnica


Nome comune: VIOLACIOCCA ALPINA

DOVE SI TROVA?
Per trovare la nostra bella, occorre vagare in questo periodo tra le ghiaie del Tagliamento nel suo medio corso, o tra i Magredi del Cellina e Meduna, o in altri luoghi del genere. Insomma, l'abbiamo capito: è un'amante delle ghiaie e dei detriti di fondovalle! 🏞

UNA PIANTA DEDICATA A ...?
Il genere "Matthiola" è stato dedicato dal botanico britannico Robert Brown alla figura di PIETRO ANDREA MATTIOLI 👨‍🏫
E si dirà: "Embè? Chi sarebbe costui?"
Il buon Pietro Andrea, toscano di origine, apparteneva alla schiera di quei geni rinascimentali i quali, durante la loro vita, sono sì stati identificati in una professione, ma avevano capacità e interessi tali da diventare punti di riferimento o pionieri anche per altre materie o spazi della conoscenza.
E così il nostro, da brillante medico e chirurgo conosciuto un po' in tutta la penisola italica, divenne uno dei "padri" della botanica moderna dopo la pubblicazione dei "DISCORSI di Pier Andrea Mattioli sull'opera di Dioscoride" : un'opera omnia sulle piante medicinali, una "bibbia" sia per la medicina che per la scienza nei secoli successivi.
Il grande lavoro di Mattioli fu dunque di portare nell'epoca moderna antichi saperi, traducendo e integrando il De materia medica, un'antico e geniale erbario di DIOSCORIDE PEDANIO, botanico e medico greco al seguito degli eserciti di Nerone.

Come queste persone trovassero brillantezza e tempo di fare tutte queste cose senza internet, word, comodità e agi nostri contemporanei, resta un grande mistero della vita... 🙄
Ma essere motivati e avere un grande ideale è sempre stato l'unico motore per avere la forza di iniziare e proseguire qualsiasi opera, grande o piccola che sia. Ce lo spiega... Mattioli stesso nell'introduzione dell'opera:
"L'animo dunque grande, e il non picciolo ardore che ho sempre avuto di giovare alla presente etade, e alla posterità futura, m'ha indotto a così dolci fatiche di tradurre, e di comentare ancora il sesto libro (dopo aver tradotto anche gli altri cinque NDR) ,dove ho ritrovato ampio di campo di poter scrivere, e narrare vari, e diversi medicamenti a benefizio, e comodo universale"

“Chi sapesse le virtù delle piante, farebbe miracoli” 🌟

La Violaciocca porta con sè, come possiamo quindi capire, un intrinseco, profondo, valore, che va al di là della sua rarità e bellezza!

Buona giornata! 🌞

#unapiantaalgiorno

#studioforest

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