Uomini siamo
SANDRO PENNA
FORSE INVECCHIO
Forse invecchio, se ho fatto un lungo viaggio
sempre seduto, se nulla ho veduto
fuor che la pioggia, se uno stanco raggio
di vita silenziosa... (gli operai
pigliavano e lasciavano il mio treno,
portavano da un borgo a un dolce lago
il loro sonno coi loro utensili).
Quando giunsi nel letto anch’io gridai:
uomini siamo, più stanchi che vili.
(da Poesie, Garzanti, 1973)
.
È un momento di sconforto, di una leggera malinconia, quello che coglie il poeta Sandro Penna in questi nove endecasillabi: un viaggio in treno in un giorno piovoso senza spunti vivaci, senza altro che la stanchezza, una spossatezza di vivere che però è da imputare all’essere uomini e non a un qualche avvilimento: “Più comune degli altri, non so dove / muove il mio passo stanco, che non vuole / tale apparire a se stesso ed altrove”.
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La poesia è bella.
RispondiEliminaCia OLga.
Forse sto invecchiando anche io ...
RispondiEliminaMagnifica poesia...
RispondiEliminaAbbracci Olga.