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21 ago 2020

L’ACQUA DI GIORNO E DI NOTTE

 

Così è l’acqua


RUTGER KOPLAND

L’ACQUA DI GIORNO E DI NOTTE

Di giorno l’acqua è lievemente
meno verde dei boschi, lievemente
meno azzurra del cielo, lievemente
meno di quant’altro, così è l’acqua.

La luna sale, l’acqua è più nera
dei boschi grigi, più nera
del cielo grigio. La luna
d’argento nel salvadanaio del poeta.

Scivolano nubi davanti alla luna
e tutto scompare.


(da Tutti in bicicletta, 1969 – Traduzione di Giorgio Faggin e Giovanni Nadiani)

.

L’acqua raccoglie i riflessi di ciò che le sta intorno e il poeta olandese Rutger Kopland registra i cambiamenti della luce con il passare delle ore: la rifrazione diurna è smorzata da quella stessa acqua che di notte invece amplifica l’oscurità. Il coup de théâtre è l'’apparizione poetica della luna, anch’essa transitoria però come tutte le cose umane.

.

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
https://cantosirene.blogspot.com/2020/08/cosi-e-lacqua.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+IlCantoDelleSirene+(Il+canto+delle+sirene)

.

7 mag 2020

Il torrente Torre/Ter

Il 
Torre (la Tor in friulano[1]Ter in sloveno) è un torrente del Friuli orientale, principale affluente di destra del fiume Isonzo.
Drena, insieme all’affluente Natisone, una notevole porzione del bacino dell’Isonzo. Le sue acque, di ottima qualità, alimentano l’acquedotto di Udine, che ha le opere di captazione a Zompitta.
Nasce in una delle zone più piovose d’Europa, ai piedi del monte Sorochiplas (1.084 m).[2] nella catena prealpina dei Musi, ad una altitudine di 529 metri s.l.m.[3]. Inizialmente scorre in una profonda forra[3] che esso ha scavato, e che intaglia la prima catena montuosa delle Prealpi Giulie, ben visibile dalla pianura friulana orientale. All’uscita della zona collinare, dopo Tarcento e presso Nimis, e dopo aver ricevuto le acque del Cornappo, le sue acque vengono, in parte, captate da antiche rogge e da più moderne opere, per usi civili (acquedotti) e per l’irrigazione dell’arida campagna dell’alta pianura.[4]
da https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_(fiume)
Presso Reana del Rojale (rojale in friulano significa roggia) e Savorgnano del Torre, dopo la “presa” delle rogge di Udine e Cividina, le acque tendono a disperdersi nel sottosuolo molto permeabile e per un lungo tratto il letto è normalmente asciutto, salvo dopo le piogge a monte. In questa parte mediana il letto ghiaioso è molto ampio (la larghezza raggiunge anche i 500 metri). Dopo Pradamano e la confluenza con la Malina, nei pressi di Trivignano Udinese riaffiora e riceve le acque del Natisone. Da qui scorre per un brevissimo tratto in provincia di Gorizia, ricevendo da sinistra il torrente Iudrio per poi rientrare in provincia di Udine dove, dopo 70 km.[2], sfocia da destra nell’Isonzo.
Da Zompitta fin oltre Udine sulla riva occidentale fu innalzato un argine per proteggere i paesi e la città da disastrose alluvioni come successe in passato. Su tale argine corre una “strada bianca” ora vietata al traffico autoveicolare. Proprio durante una delle impetuose piene del fiume, nel novembre 1938, successe un disastro ferroviario quando crollarono due arcate del ponte della ferrovia Udine-Cividale a San Gottardo e morirono decine di persone[5].
Il corso del fiume fu da sempre utilizzato come cava di pietrame, ghiaia e sabbia, sia per costruzione di edifici sia per la fabbricazione della calce. In particolare dopo la seconda guerra mondiale ci fu una enorme escavazione del fiume nel tratto udinese, a causa della domanda di inerti per l’espansione edilizia della città. Ciò causò una notevole abbassamento del letto e la conseguente messa in pericolo del ponte stradale di Salt che collega Udine con PovolettoFaedis e Attimis. Fu infatti necessario costruire una briglia per stabilizzare l’altezza del letto del fiume e inoltre si dovette costruire un nuovo ponte a monte del precedente. All’interno della zona arginata, a San Gottardo di Udine, fu realizzata una grande cava di inerti, successivamente usata come discarica di rifiuti. La zona è all’interno del Parco del Torre.
Esiste un curioso detto friulano riferito al fiume: “Nol cjate un clap te Tor!” (“non trova un sasso nel Torre!”) per indicare una persona incapace di fare le cose più semplici.
fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_(fiume)

2 mag 2020

L'Isonzo - Soča fiume d'Europa

da wikipedia immagine e testo
https://it.wikipedia.org/wiki/Isonzo
L'Isonzo-Soča in sloveno è un fiume che scorre in parte nel Goriziano sloveno e in parte in Friuli-Venezia Giulia. Il suo nome deriva dal latino Aesontium o forse Sontium.
La sua lunghezza è di 136 chilometri con un bacino ampio 3.400 km² di cui 1.150 km² in Italia. Da alcuni viene chiamato la bellezza di smeraldo per il colore verde acceso delle sue acque.
Il fiume nasce a 1.100 metri d'altitudine sulle Alpi Giulie ad ovest del monte Tricorno, alto 2.864 metri, nella Val Trenta. Riceve in questo tratto i torrenti Lepena, Coritenza e Uccea. Il suo percorso lambisce le località slovene di PlezzoCaporettoTolmino (dove riceve da sinistra il torrente Tolminka), Santa Lucia d'Isonzo, dove riceve da sinistra il fiume Idria, e Nova Gorica, entrando poi in territorio italiano presso Gorizia. Da qui lambisce le pendici del Carso ricevendo da sinistra il fiume Vipacco, attraversa la Bisiacaria (ricevendo da destra il Torre) e va a sfociare nel mar Adriatico vicino a Staranzano
L'Isonzo viene cantato da Giuseppe Ungaretti nella poesia I fiumi.La colorazione smeraldo delle acque ispirò il poeta sloveno Simon Gregorčič che vi dedicò la sua poesia più nota, All'Isonzo.Sul tratto di fiume vicino a Plezzo alle pendici del monte Canin sono state girate delle scene del film del 2008 della Walt Disney Pictures Le cronache di Narnia - Il principe Caspian.

L'Isonzo

I tre fiumi, la Drava, la Sava e l'Isonzo sono fratelli. Un giorno scommisero chi di loro sarebbe riuscito prima a sfociare nel mare. La sera la Sava e l'Isonzo si addormentarono , mentre la Stava continuò a scorrere, astuta e silenziosa. Quando il mattino seguente la Sava si svegliò e vide la sorella filare rapida verso oriente , raccolse furibonda tutte le sue forze per raggiungerla.
Il chiasso che fecero le due sorelle svegliò infine anche l'Isonzo. Con grande impegno si scavò un nuovo letto tra le rocce in un'altra direzione.Fu il primo ad arrivare al mare.


Veduta aerea del corso dell'Isonzo tra Modreuzza (Modrejce) e Santa Lucia d'Isonzo (Most na Soči), a sud di Tolmino


Di Dosi Fabio - http://it.wikipedia.org/wiki/File:Non_%C3%A8_blu_solo_il_danubio!.jpg#metadata, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7481797

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