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IVAN TRINKO padre della Benecia

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9 ago 2022

LE PERSEIDI

 




Le Perseidi sono uno sciame meteorico che la Terra si trova ad attraversare durante il periodo estivo nel percorrere la sua orbita intorno al Sole. La pioggia meteorica si manifesta dalla fine di luglio fino oltre il 20 agosto e il picco di visibilità è concentrato attorno al 12 agosto, con una media di circa un centinaio di scie luminose osservabili ad occhio nudo ogni ora. Ciò rende questo sciame tra i più rilevanti in termini di osservabilità tra tutti quelli incrociati dal nostro pianeta nel corso della sua rivoluzione intorno al Sole. La sigla internazionale dello sciame è PER.Il nome deriva dal greco Περσείδαι (Perseidai), termine utilizzato nella Mitologia greca in riferimento ai figli di Perseo.

Storia delle osservazioni

La cometa che ha dato origine a questo sciame è la Swift-Tuttle, che ha un nucleo di circa 10 km. Il suo ultimo passaggio al perielio è avvenuto nel 1992, e il prossimo si realizzerà nel 2126. Le meteore che noi vediamo ora sono particelle rilasciate durante le passate orbite della cometa.

Le prime osservazioni dello sciame delle Perseidi furono fatte dai Cinesi nel 36 d.C.[2] Nel 1866, a seguito del passaggio al perielio della Swift-Tuttle del 1862, l'astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli scoprì il legame tra gli sciami meteorici e le comete. La scoperta è contenuta in uno scambio di lettere con Padre Secchi.[3]

Il nome di questo sciame meteorico deriva dal fatto che il radiante, ossia il punto dal quale sembrano provenire tutte le scie, è collocato all'interno della costellazione di Perseo. Nell'anno 2000 le coordinate del punto radiante risultavano essere pari a 46° di ascensione retta e +58° di declinazione, con uno spostamento giornaliero, dovuto al moto di rivoluzione terrestre, di 5,4° A.R. e 0,12° declinazione, dirigendosi dalla costellazione di Cassiopea verso quella della Giraffa.

La perdita, avvenuta il 12 agosto 1993 del satellite per comunicazioni Olympus lanciato dall'Agenzia Spaziale Europea è stata attribuita alla collisione con una Perseide[4][5][6][7].

Tradizione

Le Perseidi in Italia sono note come Lacrime di San Lorenzo e il fenomeno, tradizionalmente collegato alla notte del 10 agosto intitolata a San Lorenzo martire, è noto anche come la notte di San Lorenzo.

In Grecia il fenomeno viene religiosamente associato alla Trasfigurazione del Signore che cade il 6 agosto.

In epoca romana si riteneva che lo sciame di meteoriti fosse una propizia pioggia di sperma del dio Inuo-Priapo che, con questo gesto, fecondava i campi.

La transizione a favore del santo cristiano Lorenzo fu agevolata, come avvenne per molte altre feste pagane, dalla Chiesa Cattolica.

Si ritiene che la figura del santo venne scelta in quanto foneticamente assonante con quella di Acca Larenzia, controparte femminile di Priapo, anch'essa festeggiata il 10 agosto.[8]

https://it.wikipedia.org/wiki/Perseidi

 

28 feb 2021

GATTICI

 

Esistono moltissime varietà di salice anche nella Terska dolina.
Gemme di salice gattici/misici(da mis=topo)
(sloveno macice=gattini)


Salix caprea (salicacee)
 arbusto o alberello alto fino a 13 metri.Vive in montagna,ama il sole e i luoghi umidi,non ha grandi esigenze.

Utilizzato come pianta da foraggio nelle zone di pascolo.
Ha rami distribuiti uniformemente e foglie ovoidali con margini poco seghettati di color verde chiaro superiormente  e bianco grigiastro per la fine peluria nella pagina inferiore.Prima della ripresa vegetativa compaiono i fiori riuniti in amenti(spighe) eretti;quelli maschili di grandi dimensioni,sono forniti di peli grigio-argentei,chiamati gattici ;quelli femminili sono meno appariscenti di colore verdastro,disposti lateralmente ai  vecchi rami,il frutto è una piccola capsula conico-allungata sessile e liscia.(wikipedia)

Rami di salice:i loro bei rami setosi,bianchi candidi,che diventano luminosi in controluce.Se si vogliono conservare a lungo dobbiamo metterli in un vaso senz' acqua.In Tirolo usano adornare i rami con uova colorate per Pasqua,perchè sono simbolo di primavera.

23 ott 2020

da Vita nei Campi


 La “magnifica” trota friulana_

di Adriano Del Fabro
Tra i documenti sulla trota più significativi dell’Ottocento, vanno ricordati i Bullettini dell’Associazione Agraria Friulana. La Commissione di esperti incaricata di studiare la convenienza dell’avvio della piscicoltura nell’udinese scrive che: “La trota è quello che meglio rimunera delle cure prodigategli. L’allevamento delle trote in grande e in luoghi liberi da noi non può farsi proficuamente che nei siti privilegiati, ove la freschezza delle acque e la natura sassosa del fondo non offrono comodità di vita ai pesci voraci naturali nemici delle trote”. L’Associazione, era molto impegnata nella promozione della troticoltura anche in chiave di fornitura di cibo antipellagra.
Anche la Provincia di Udine, nel 1931 osservava che la carne della trota era ottima e, perciò, ne consigliava l’allevamento, specie della varietà iridea.
L’almanacco ”Avanti cul brun” del 1935, descrive “speciali” le trote del Livenza.
Nel pordenonese, le sperimentazioni ripresero a cavallo tra le due guerre e, verso il 1940, se ne fecero carico due allevatori di Lestans e di Pasiano di Pordenone. Negli anni ’Cinquanta, secondo quanto riferisce Mario Renzi, le trote dell’Isonzo erano tra le più apprezzate della regione. Nel 1960, Emilio Sartorelli fa una descrizione particolareggiata dei pregiati salmonidi presenti nelle acque regionali.
A partire dagli anni Sessanta, la troticoltura friulana visse uno straordinario sviluppo che durò ininterrottamente per oltre trent’anni. Se nel 1955, in regione, erano attivi solo quattro allevamenti, nel 1983 se ne contavano 98.
Il protagonista del fortunato romanzo del 1991 di Sergio Maldini: “La casa a Nord Est”, un giornalista romano in fuga dalla capitale, assapora con gusto frico e trote affumicate in una trattoria sulle rive dello Stella, a Sterpo. Alla ricerca della pace interiore, si dedica a “pescare trote, laggiù, nei fiumi limpidi della Bassa”.
Dall’anno 2000, la trota affumicata di San Daniele è inserita nell’Elenco regionale dei prodotti agroalimentari tradizionali. Nell’aprile del 2009 si è costituita, a Udine, l’Associazione allevatori di trota friulana. Trote e salmerini del Friuli Venezia Giulia, dal 2013, possono pure fregiarsi del marchio di qualità regionale AQuA, garantito dall’Ersa.
Alla trota friulana sono dedicate una decina di sagre, mentre sono una cinquantina i luoghi della ristorazione dove questo pesce viene proposto in mille modi e ricette. Non è solo la freschezza a funzionare da stimolo per operatori e consumatori, ma anche le tante preparazioni che gli stessi allevatori e trasformatori sono in grado di eseguire e porre in vendita direttamente. Ciò ha reso il consumo della trota molto più popolare.

27 set 2020

TIGLIO/LIPA

 

tiglio-lipa davanti alla chiesa di San Floriano
Villanova delle grotte-Zavarh

 Proverbio della Terska dolina


                                  Gladak ku lipa/Liscio come il tiglio

Una persona anziana del luogo mi ha raccontato che negli anni '40 furono piantati 4 tigli davanti alla chiesa ,ma due furono tagliati perchè davano fastidio.Uno di questi si spezzò a causa di un temporale (1956-1957 ca) così è rimasto solo quello attuale.

  
                                              Lipov lies 
                                            u je lahan
                                                anu mehan
                                                anu bieu anu
                                                    u diši .
                                                 U re liepo
                                                 za dielati
                                                       kola
                                               anu košišča.



                                                Il legno di tiglio                   
                                                      è leggero
                                                      è tenero
                                                      è bianco
                                                  è profumato.
                                                    E' adatto
                                                per fare ruote
                                                  e porta coti.

13 set 2020

Evviva i funghi


 funghi porcini-boletus edulis-

foto di Suzana Pertot

Porcino è il nome comune di alcune specie di funghi del genere Boletus, spesso attribuito, anche come denominazione merceologica, a quattro specie di boleti (la sezione Edules del genere Boletus) facenti capo al Boletus edulis e aventi caratteristiche morfologiche e organolettiche vagamente simili.

Qualche micologo è arrivato a farne dodici specie diverse, discriminando a seconda degli ambienti di nascita, gli alberi simbionti, i caratteri microscopici e macroscopici (forma, colorazione e proporzioni del corpo fruttifero).

5 set 2020

ACERO-JAVOR-AJAR

 


Dan bot

Kar ni bluo buojš obutila,so  košpmi še pljesal',takuo lahne so jih,uon z jauarja tesal'.
Quando non c'erano calzature migliori, ballavano con gli zoccoli,erano così leggeri perchè erano fatti di acero.

25 lug 2020

Riaprono le grotte di Villanova


🎊Finalmente si riparte!!!!🎊
Il percorso turistico della Grotta Nuova riapre sabato 25 e domenica 26
🦇Orario apertura Reception e Ufficio Iat dalle 10:00 alle 18:00
🦇Le visite saranno possibili solo su prenotazione al numero 3204554597
…con piccole modifiche logistiche anti-Covid 😷
ma ….con STUPORE garantito come sempre!🤩

11 lug 2020

In Paradiso con i porcini al rosmarino

da vita nei Campi fb
di Roberto Zottar
È arrivato il caldo e, dopo le abbondanti piogge, sono apparsi sui nostri mercati i primi porcini. Il Boletus edulis è da sempre un grande protagonista in cucina sia cotto, sia crudo o essiccato. Il suo habitat sono i boschi di abeti, querce, castagni e faggi e il suo cappello può avere varie tonalità di color castagna. Gli intenditori suggeriscono di non lavare mai i funghi, limitandosi a ripulirli dal terriccio, ma io...
Altro...




22 giu 2020

Aconito Napello

Aconito napelloaconitum napellus è una pianta erbacea officinale della famiglia delle Ranunculaceae con la sommità del fiore somigliante vagamente ad un elmo antico. È una delle piante più tossiche della flora italiana  ed è diffusa nelle zone montagnose delle Alpi. Ha importanti proprietà e benefici ,è perenne ed è presente nelle Alpi, molto comune in Europa, in Asia e nell'America del Nord. L'Aconitum napelius L. può avere risultati contro la gotta, il raffreddore, la laringite, la bronchite ecc.
aconitum  napellus
dal web

12 giu 2020

Il sambuco - Natura delle Valli del Natisone/Nediške doline


Angelo Sinuello, guida naturalistica, ci racconta alcuni aspetti della natura delle Valli del Natisone in questa stagione. In questo primo filmato, Angelo narra proprietà, usi e leggende del SAMBUCO

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