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1 gen 2023
Filastrocca di Capodanno, Gianni Rodari
1 set 2022
Poesie per Settembre
Settembre, dolce e propizio
Settembre chiude l’estate, ci riporta alle consuete occupazioni ritemprati e rinnovati. Ci ricompensa degli ozi perduti con giornate dolcissime, splendenti e luminose, tiepide, mai troppo calde o troppo fredde. Ci dona la dolcezza dei suoi frutti: uva, fichi, pere, mele, le prime castagne sfuggite ai ricci. E la dolcezza contiene in sé anche la malinconia: le ore di luce diminuiscono, le foglie cominciano a ingiallire, qualche folata di vento già le stacca. Settembre è mese di una felicità sommessa.
"Nonno, l'argento della tua canizie
rifulge nella luce dei sentieri
passi tra i fichi, i susini e i peri
con nelle mani un cesto di primizie:
«Le piogge di Settembre già propizie
gonfian sul ramo i fichi bianchi e neri,
susine claudie... A chi lavori e speri
Gesù concede tutte le delizie»” .
GUIDO GOZZANO, da “I sonetti del ritorno”, La via del rifugio
“Chiaro cielo di settembre
Illuminatore paziente
Sugli alberi frondosi,
Sulle tegole rosse”.
ATTILIO BERTOLUCCI, da “Settembre”, Sirio, 1929
"La sera spoglia il vento
dell’ultimo colore
e spera che il suo lento
declino sia l’amore
nostalgico del fuoco".
ALFONSO GATTO, da “Aria di settembre”, Poesie 1929-1941
"Settembre, dolce come un fanciullo malato,
si stende pigro su la proda del fosso,
tra l’erba secca fiorita di pallido rosso,
a guardare nell’acqua, tristemente beato”.
DIEGO VALERI, da “Settembre”, Poesie, 1962
10 ago 2022
STELLA CADENTE
Lucente attimo
MARGHERITA GUIDACCI
STELLA CADENTE
Alcuni desideri si adempiranno
altri saranno respinti. Ma io
sarò passata splendendo
per un attimo. Anche se nessuno
mi avesse guardata
risulterebbe ugualmente giustificato –
per quel lucente attimo – il mio esistere.
(da Anelli del tempo, Edizioni Città di vita, 1993)
.
È la tradizionale notte delle stelle cadenti: in realtà la pioggia meteorica delle Perseidi è visibile sin dalla fine di luglio e fino oltre il 20 agosto, con un picco di visibilità concentrato attorno al 12 agosto. Margherita Guidacci, poetessa che inseguiva nei suoi versi il senso dell'eterno, le guarda consapevole che il desiderio espresso è solo dentro di noi e paragona il transito terrestre degli uomini e delle donne all'effimero splendore di una meteora.
.
FOTOGRAFIA © OLEKSANDR PIDVALNIY/PEXELS
Margherita Guidacci (Firenze, 25 aprile 1921 – Roma, 19 giugno 1992), poetessa e traduttrice italiana. Dopo la crisi del suo matrimonio, negli Anni’60, superò un decennio di grave sofferenza psichica che culminò nel ricovero in una clinica neurologica. Tra i poeti da lei tradotti John Donne, Emily Dickinson, T.S. Eliot ed Elizabeth Bishop.
29 apr 2022
Umberto Saba:La capra
Ho parlato a una capra.
Era sola, sul prato, era legata.
Sazia d’erba, bagnata
dalla pioggia, belava.
Quell’uguale belato era fraterno
al mio dolore. E io risposi, prima
per celia, poi perché il dolore è eterno,
ha una voce e non varia;
questa voce sentiva
gemere in una capra solitaria.
In una capra dal viso semita
Sentivo querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita.
da Il Canzoniere
Il poeta vede sul prato tutta sola, sotto la pioggia e legata una capra che bela. Il belato della capra, simile ad un lamento, rimanda al gemito doloroso del poeta stesso. Il poeta che per scherzo ha risposto alla capra imitandone il verso si rende conto che quella voce è l’espressione del dolore dell’esistenza comune a tutti gli esseri viventi e agli uomini, uniti da un sempre uguale ed eterno destino di sofferenza e solitudine.
La capra, il cui muso ricorda il volto di un ebreo, testimonia la sofferenza patita da ogni essere, il suo male di vivere.
13 apr 2022
GATTICI
E vi rivedo, o gattici d'argento,
brulli in questa giornata sementina:
e pigra ancor la nebbia mattutina :22 feb 2022
NO ALLE GUERRE
UOMO DEL MIO TEMPO di Salvatore Quasimodo
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
-t'ho visto- dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero,
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all'altro fratello:
"Andiamo ai campi". E quell'eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
10 feb 2022
Rodari e la guerra
Promemoria
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola
a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno, né di notte,
né per mare, né per terra:
per esempio, la guerra.
Gianni Rodari
19 gen 2022
Crepuscoli raggianti

FOTOGRAFIA © PICKPIK
COME L’INVERNO ADDOLCISCE RAPIDO
Come l'inverno addolcisce rapido
quest'anno, non è ancora finito
gennaio eppure la luce s'attarda
sulle tenere cime delle case
ad augurarci presto un tempo di
crepuscoli raggianti… Oh cuore, quando
sarà quel tempo
(da Il fuoco e la cenere, Diabasis, 2014)
Attilio Bertolucci
.
L’inverno è ancora lungo, ma piega già verso la primavera: la attendiamo, la ricerchiamo nelle nuove tenere gemme, negli amenti dorati dei noccioli, nei piccoli segni che spuntano qua e là nei boschi e nei prati. È tempo di desiderio, dunque, come nota il poeta Attilio Bertolucci.
https://cantosirene.blogspot.com/2022/01/crepuscoli-raggianti.html
6 gen 2022
SONETTO D'EPIFANIA
GIORGIO CAPRONI
SONETTO D'EPIFANIA
Sopra la piazza aperta a una leggera
aria di mare, che dolce tempesta
coi suoi lumi in tumulto fu la sera
d'Epifania! Nel fuoco della festa
rapita, ora ritorna a quella fiera
di voci dissennate, e si ridesta
nel cuore che ti cerca, la tua cera
allegra - la tua effigie persa in questa
tranquillità dell'alba, ove dispare
in nulla, mentre gridano ai mercati
altre donne più vere, un esitare
d'echi febbrili (i gesti un dì acclamati
al tuo veloce ridere) al passare
dei fumi che la brezza ha dissipati.
(da Cronistoria, Firenze, 1943)
.
“La mia poesia mira sempre più ad essere un’allegoria della vita con tutto quanto ha di sgomentante la vita stessa” scriveva il poeta livornese Giorgio Caproni quando terminava la sua opera Cronistorie. A quel periodo appartengono un paio di sonetti tra qui questo dedicato alla giornata dell’Epifania. In esso, secondo Adele Dei, “si percepisce come un frattura l’assillo del tempo in movimento”, ingentilito dalla solita anonima figura di interlocutrice.
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FOTOGRAFIA © PIXTURY
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18 Mar: Arthur su elisa bella ciao 25 aprile 2020: “A timeless song that resonates with history and hope.”
03 Mar: Giorgio Thieme su problemi: “Ho anch'io problemi di account non riesco più a pubblicare immagini ed ho perso la raccolta di…”
27 Feb: Cavaliere oscuro del web su problemi: “Nei giorni scorsi, usciva una pubblicità, evita di installare componenti di terze parti, spesso…”
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Ivan Trinko
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Ho avuto ancora problemi com l'account.Scusate amici