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Pasta al sugo


La Giornata Mondiale della Pasta è una celebrazione annuale che si tiene il 25 ottobre in tutto il mondo per onorare uno dei piatti più iconici della cucina ...

 Le mie certezze sono poche:

un po' di prezzemolo e aglio
qualche cipolla e olio d'oliva,
pomodoro quanto basta,
un sugo si rimedia.
Adesso c'è da decidere tra i
diversi tagli di pasta,
scelti tra gli scaffali luminosi
dove la scelta è sempre imposta,
da chi con la pasta s'è arricchito
e ha distratto le menti altrove,
giocando con le malie del sapore

Silvia Leuzzi (dal web)

La strage di Torlano

 

Torlano Comune di Nimis


Oggi Torlano ha rievocato la tragica pagina di storia della sua comunità, risalente alla Seconda Guerra mondiale. 

Era infatti il 25 agosto 1944 quando, all’alba, si scatenò la feroce rappresaglia nazifascista quale reazione all’intensa attività partigiana nel paese e nel territorio circostante, specialmente montano, del Comune di Nimis.

 L’azione fu infatti decisa dal Comando superiore delle SS di Trieste ed è ricordata come una delle pagine più orribili dell’ultimo conflitto, il cui fascicolo, come quello di altre stragi compiute sul suolo nazionale, finì nel cosiddetto “Armadio della vergogna”. 

Trentatrè, come detto, le vittime innocenti, fra cui appunto donne e bambini: 24 di Torlano e 9 di Ramandolo. Una famiglia molto numerosa originaria della citata Portogruaro fu quasi del tutto sterminata da quello che è passato alla storia come il “boia di Colonia”.

Secondo gli ordini impartiti dalle autorità naziste, quale rappresaglia alla uccisione di un ufficiale tedesco, quella mattina di agosto doveva scorrere il sangue di quaranta persone del luogo, scelte a caso senza badare se fossero uomini, mamme o bimbi. Sette riuscirono a mettersi in salvo per cui le vittime, come detto, furono trentatrè, tra cui appunto intere famiglie. E la più duramente colpita fu proprio quella dei De Bortoli, mezzadri sfrattati dalla loro terra e giunti sotto il monte Plaiul in cerca di un po’ di fortuna: in nove furono barbaramente uccisi. Ma uno dei figli Paolo, che aveva sette anni (è scomparso ottantunenne tre anni fa), riuscì a salvarsi, protetto dal corpo della madre, e a farsi una vita, nonostante il tremendo trauma psicologico subito, come pure la sorella Gina, tredicenne, che riuscì a fuggire, sebbene avesse riportato gravissime ustioni causate dai vestiti avvolti dal fuoco. Nove martiri, insomma, soltanto in casa De Bortoli, mentre le altre persone trucidate appartenevano alle famiglie Comelli, Dri e Vizzutti, cognomi fra i più diffusi nella frazione di Nimis.

Il sacello-monumento dinanzi al quale si terrà è tenuta la commemorazione ufficiale custodisce i resti di quelle povere vittime che tre anni dopo l’Eccidio furono raccolti in cinque bare, solennemente tumulate nel cimitero del paese, lasciando la fossa comune di Torlano Inferiore perché proprio là fu consumata la strage del 25 agosto 1944. Sinistra premessa di quanto sarebbe accaduto poco più di un mese più tardi a Nimis capoluogo che il 29 settembre fu interamente dato alle fiamme.

—^—

In copertina, il sacello che custodisce i resti delle 33 vittime: all’interno, la lastra di marmo con i loro nomida 

da fb

I 30 anni della Slovenia

L’innalzamento della nuova bandiera davanti al parlamento di Lubiana il 26 giugno 1991

 Per l’indipendenza della Slovenia, proclamata il 25 giugno di trent’anni fa e riconosciuta dalla comunità internazionale all’inizio dell’anno successivo, oltre alla vittoriosa difesa della volontà popolare contro l’armata jugoslava, furono determinanti gli appoggi di alcune potenze europee. La politica europea e mondiale era in gran parte ostile allo smembramento della Jugoslavia e nutriva forti simpatie nei confronti della Serbia.

In questo quadro, la Slovenia ebbe la fortuna di avere alla guida del proprio Governo un democristiano, Lojze Peterle, molto stimato in Germania, in Italia – due delle principali potenze europee, allora entrambe a guida democratico cristiana. E questo fece la differenza, portando anche al superamento delle diffidenze per il fatto che il presidente sloveno, Milan Kučan, tra l’altro illustre sconosciuto fuori dalla Jugoslavia, fosse l’ultimo leader del Partito comunista.

Anche l’Italia era ufficialmente contraria all’indipendenza della Slovenia, tanto che il ministro degli Esteri, il socialista Gianni De Michelis, ammonì Lubiana che il nuovo Stato non sarebbe stato riconosciuto nemmeno in cent’anni. Eppure, dopo nemmeno sei mesi il presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, si recò a Lubiana a consegnare di persona il riconoscimento ufficiale della vicina Repubblica come Stato indipendente e sovrano.

Nel repentino cambio di rotta ebbero un ruolo determinante le Regioni Friuli Venezia Giulia – presidente Adriano Biasutti – e Veneto, ma soprattutto Carlo Bernini, leader della componente Dorotea nella Dc e ministro dei Trasporti nel settimo Governo di Giulio Andreotti.

Nell’impegno di Bernini, morto nel 2011 all’età di 74 anni, nei confronti della Slovenia, c’è il non trascurabile fatto che suo stretto collaboratore al ministero fosse il beneciano Armando Noacco, all’epoca sindaco di Taipana.

A trent’anni di distanza, il segretario particolare di Bernini, Mario Po’, ci ha rivelato importanti retroscena. «Già da presidente della Regione Veneto, Bernini aveva promosso l’adesione della Slovenia (ancora parte della Federazione della Jugoslavia) alla Comunità di lavoro Alpe Adria a cui partecipavano entità substatali italiane, austriache, tedesche, ungheresi, svizzere e jugoslave, cooperando su vari temi. Ciò avvenne dieci anni prima dell’indipendenza slovena ed era il modo allora possibile per affermare la piena appartenenza della Slovenia alla storia, alla cultura, alla società europea», scrive Po’.

«Questa esperienza – prosegue – non era sempre ben vista dai governi centrali, che la consideravano un’ingerenza negli affari interni o, in Italia, un rischioso scavalcamento delle prerogative e compatibilità statali. Per questo Bernini riuscì sempre a guadagnare tutto lo spazio possibile a favore della collaborazione regionale con la Slovenia, senza creare vere situazioni di crisi con i governi. Il coinvolgimento della Slovenia ricevette un impulso paneuropeo con la partecipazione all’Assemblea delle Regioni d’Europa, sotto la presidenza di Bernini, anche quando egli assunse l’incarico di ministro italiano dei Trasporti nel 1989 (anno cruciale per la caduta della “Cortina di ferro”). Questa priorità politica era stata posta del resto da Bernini nel corso dei Vertici a Venezia e Vienna della CSCE-Conferenza per la Sicurezza e Cooperazione in Europa già nel 1987-1988».

Bitka pri goriškem mejnem prehodu Rožna dolina-Casa Rossa 28. junija 1991/Battaglia presso il valico goriziano Rožna dolina-Casa Rossa il 28 giugno 1991

Po’ ricorda che nel corso di un summit dei maggiori esponenti italiani della Dc, tenutosi a Padova il 10/11 febbraio 1990 (prima delle libere elezioni in Slovenia, ndr) il ministro Bernini dichiarò «la necessità di un più avanzato impegno politico dell’Europa occidentale verso la Slovenia, innalzando il profilo istituzionale della collaborazione». Questa dichiarazione, secondo il segretario del ministro, «segnò un punto di svolta nei rapporti tra l’Unione Europea e la Slovenia. A questo summit erano presenti, su invito di Bernini, l’allora giovane segretario della Dc slovena Lojze Peterle, poi diventato primo ministro, e l’arcivescovo di Lubiana, mons. Alojzij Šuštar».

Quindi Po’ rivela un fatto poco noto: «Nei giorni del distacco della Slovenia dalla Jugoslavia, giugno 1991, il ministro Bernini decise di lasciare Roma per andare in Slovenia in auto per fare un atto di protezione (concordato con il ministero degli Esteri italiano) della nuova entità statuale che stava nascendo. Non riuscì a raggiungere Lubiana, perché bloccato da una sparatoria subito dopo il confine italiano. Ne sono testimone personale, avendo seguito i fatti in diretta telefonica dal mio ufficio presso il Gabinetto del ministro a Roma».

Infine, «nelle settimane antecedenti il riconoscimento diplomatico della Repubblica di Slovenia, avvenuto dai Paesi della Comunità Europea il 15 gennaio 1992, il ministro Bernini coltivava frequenti contatti con un esponente sloveno (di cui non posso rivelare il nome) che rappresentava il nuovo governo sloveno presso la Santa Sede (che per decisione di Giovanni Paolo II aveva già riconosciuto la nuova Repubblica). Più volte il ministro mi incaricava di portare messaggi politici al predetto esponente nel suo ufficio a Roma in via della Conciliazione. Tutto ciò era finalizzato ad aiutare la Slovenia nelle fasi iniziali della sua esistenza politica».

Po’ conclude sottolineando di poter riferire nella sua nota solo «fatti privi di segreto di Stato».

Per saperne di più sui fatti di 30 anni fa bisognerà, dunque, attendere ancora. (Ezio Gosgnach)

https://www.dom.it/30-let-za-slovenijo_i-30-anni-della-slovenia/

MAMMA


Mamma,parola sulla bocca di ognuno
bimbo ed anziano che sia.
Quando il giorno sta per finire
e la luce si affievolisce,
i miei pensieri ritornano indietro,
quando io e te parlavamo come sorelle.
Quanto tempo è passato da quel dì,
quando tu, mamma, in silenzio
te ne andasti senza far rumore.
La tua troppo breve esistenza
è stata difficile, dura,coerente ed onesta.
Oggi ,dopo tanti anni,
capisco più di allora i tuoi insegnamenti.
In una poesia mi  hai raccomandato
di mantenere la mente sana e il cuore puro,
sì cara madrequeste parole sono il tuo testamento
che non sarà mai dimenticato.

tua figlia olga

220* anniversario della nascita di France Prešeren

 


Oggi ricorre il 220 ° anniversario della nascita di France Prešeren, il più grande poeta sloveno. I versi del suo Brindisi, che è diventato l'inno nazionale sloveno, dovrebbero essere una guida per il mondo intero.

Danes obeležujemo 220-letnico rojstva Franceta Prešerna, največjjega slovenskega pesnika. Verzi njegove Zdravljice, ki so postali slovenska državna himna, bi morali biti vodilo za ves svet.


Zdravljica (inno nazionale)

Žive naj vsi narodi
ki hrepene dočakat' dan,
da koder sonce hodi,
prepir iz sveta bo pregnan,
da rojak
prost bo vsak,
ne vrag, le sosed bo mejak!



Vivano tutti i popoli
che anelano al giorno
in cui la discordia
verrà sradicata dal mondo
ed in cui ogni nostro connazionale
sarà libero,
ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!

FERRAGOSTO

Processione della Vošnica a Villanova delle grotte qualche anno fa

Il Ferragosto è una festività di origine antica, modernamente celebrata il 15 agosto in Italia, nella Repubblica di San Marino e nel Canton Ticino.

Il giorno di Ferragosto è tradizionalmente dedicato alle gite fuori porta con lauti pranzi al sacco e, data la calura stagionale, a rinfrescanti bagni in acque marine, fluviali o lacustri. Molto diffuso anche l'esodo verso le località montane o collinari, in cerca di refrigerio.

Il Ferragosto dall'Antica Roma al Cristianesimo

Il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina Feriae Augusti (riposo di Augusto) indicante una festività istituita dall'imperatore Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle già esistenti festività cadenti nello stesso mese, come i Vinalia rustica, i Nemoralia o i Consualia. Era un periodo di riposo e di festeggiamenti che traeva origine dalla tradizione dei Consualia, feste che celebravano la fine dei lavori agricoli, dedicate a Conso che, nella religione romana, era il dio della terra e della fertilità. L'antico Ferragosto, oltre agli evidenti fini di auto-promozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane per fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti.

Nel corso dei festeggiamenti, in tutto l'impero si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro, buoiasini e muli, venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori. Tali antiche tradizioni rivivono oggi, pressoché immutate nella forma e nella partecipazione, durante il "Palio dell'Assunta" che si svolge a Siena il 16 agosto. La stessa denominazione "Palio" deriva dal pallium, il drappo di stoffa pregiata che era il consueto premio per i vincitori delle corse di cavalli nell'Antica Roma.

Le corse agostane con gli asini sono state riproposte negli ultimi decenni in località rurali meno note, con sempre maggior concorso di pubblico in parallelo alla riscoperta della specie in impieghi alternativi a quello agricolo (onagro terapia, produzione di latte per infanti, ecc.). Noto il Palio degli Asini che dal 1981 si disputa ogni prima domenica d'agosto nella frazione Novagli di Montichiari, e vede contrapposte quattro contrade.

In occasione del Ferragosto, i lavoratori porgevano auguri ai padroni, ottenendo in cambio una mancia; l'usanza si radicò fortemente, tanto che in età rinascimentale fu resa obbligatoria nello Stato Pontificio.

La festa originariamente cadeva il 1º agosto. Lo spostamento si deve alla Chiesa cattolica, che volle far coincidere la ricorrenza laica con la festa religiosa dell'Assunzione di Maria.

Il Ferragosto durante il Fascismo

La tradizione popolare della gita turistica di Ferragosto nasce durante il ventennio fascista. A partire dalla seconda metà degli anni venti, nel periodo ferragostano il regime organizzava, attraverso le associazioni dopolavoristiche delle varie corporazioni, centinaia di gite popolari, e in particolare dal ferragosto 1931 al settembre 1939 ciò fu favorito dall'istituzione dei Treni popolari speciali, inizialmente solo di 3ª classe, con prezzi fortemente scontati.

L'iniziativa offriva la possibilità anche alle classi sociali meno abbienti di visitare le città italiane o di raggiungere le località marine o montane. L'offerta era limitata ai giorni 13, 14 e 15 agosto e comprendeva le due formule della "Gita di un sol giorno", nel raggio fino a circa 100 km, e della "Gita dei tre giorni" con raggio fino a circa 200 km.Essi furono popolarmente ribattezzati "Treni di ferragosto", benché, secondo fonti autorevoli, un regime tariffario popolare fosse applicato per tutta la stagione estiva.

Durante queste gite popolari, la maggior parte delle famiglie italiane ebbe per la prima volta la possibilità di vedere il mare, la montagna e le città d'arte; nondimeno, dato che le gite non prevedevano il vitto, nacque anche la collegata tradizione del pranzo al sacco.

da wikipedia


IN FRIULI

Quest'anno a causa del virus le manifestazioni ferragostane saranno molto ridotte.A Lignano non si faranno i fuochi d'artificio.Le Frecce Tricolori non si esibiranno né a Lignano – dove si esibivano ininterrottamente dal 1990 – e nemmeno a Grado – dov'erano di casa da una decina d'anni .

In Alta Val Torre/Terska dolina ci sarà la Marcia "Camminiamo insieme" il 15 agosto a Villanova delle grotte/Zavarh Lusevera (UD)

A Villanova delle grotte-Zavarh la consueta messa cantata dell'Assunta-Vošnica .Gli altri anni c'era la processione,quest'anno non lo so se si farà,nelle valli del Natisone-Nediške doline la Rožinca con i caratteristici mazzetti di fiori.

La Šmarna miša è tradizionalmente la messa più importante della tradizione resiana che viene svolta il 15 di agosto nella chiesa di Santa Maria Assunta.Anche se questo è il giorno più importante tutti i residenti delle varie frazioni si riuniscono per dare vita a 4 giorni di festeggiamenti con lo scopo di far scoprire le più vecchie tradizioni della valle, inoltre durante tutta la manifestazione intervengono gruppi di vari paesi e varie culture.

25 GIUGNO in Slovenija si celebra il Dan državnosti




La Festa nazionale slovena (in sloveno Dan državnosti, letteralmente Giorno della statualità) è la festa nazionale della Repubblica di Slovenia. La ricorrenza nazionale slovena si celebra ogni 25 giugno per commemorare la dichiarazione d'indipendenza della Slovenia dalla Repubblica Socialista Federale di Iugoslavia nel 1991.Figura di spicco nel panorama politico sloveno fu quella di Lojze Peterle, che dichiarò, appunto nel 1991, l'indipendenza del suo Paese dalla Jugoslavia.
Questa ricorrenza è ben diversa dalla giornata dell'indipendenza e dell'unità della Slovenia, celebrata ogni anno il 26 dicembre in commemorazione del 26 dicembre 1990 che celebrava la proclamazione ufficiale dei risultati delle votazioni elettorali in cui l'88,5% di tutti gli elettori sloveni risultavano favorevoli a una Slovenia intesa come Paese sovrano.
Già nel XIX secolo un'identità culturale nazionale slovena venne cantata dal poeta nazionale sloveno France Prešeren, la cui settima strofa di una sua poesia (Zdravljica) divenne il testo ufficiale dell'inno nazionale sloveno, dal 1991.
La ricorrenza del 25 giugno comunque riveste ancora un forte senso di orgoglio nazionale e dei valori dell'indipendenza nazionale stessa.

Oggi, 9 maggio, è la festa dell'Europa.

🇪🇺 Oggi, 9 maggio, è la festa dell'Europa.

Purtroppo l'emergenza-covid19 ci ha ricatapultati indietro di 20 anni, quando a Gorizia la piazza Transalpina era tagliata in due, come lo è di nuovo oggi. E quando dal lato sloveno non si chiamava ancora Trg Evrope, piazza Europa.

In questo compleanno un po' triste per la nostra amata Europa desideriamo stringerci assieme, purtroppo solo virtualmente, tra italiani, sloveni e tutti i popoli europei nella speranza di tornare presto uniti, insieme a festeggiare la ritrovata libertà di muoverci liberamente, libertà che ci manca tantissimo! 🇪🇺 🇮🇹 🇸🇮

FESTA DELLA LIBERAZIONE

L'anniversario della liberazione d'Italia è una festa nazionale della Repubblica Italiana che ricorre il 25 aprile di ogni anno.

È un giorno fondamentale per la storia d'Italia ed assume un particolare significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale a partire dall'8 settembre 1943 contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l'occupazione nazista.

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