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Fino al Papa per la messa in sloveno

 


Dopo la vasta eco della conferenza stampa organizzata a Ugovizza dall’associazione «don Mario Cernet» per richiamare l’attenzione sull’assenza di servizio pastorale in lingua slovena in Valcanale, la questione della presenza delle lingue locali nelle parrocchie di Benecia, Resia e Valcanale è arrivata nelle sedi istituzionali. Della vicenda si è occupato il consiglio permante della Conferenza episcopale slovena nella riunione del 23 novembre. Nei giorni precedenti, su iniziativa della ministra per gli Sloveni d’oltreconfine e nel mondo, Helena Jaklitsch, il vescovo di Murska Sobota e delegato per le minoranze slovene e la diaspora, mons. Peter Štumpf, aveva voluto fare il punto della situazione direttamente con alcuni rappresentanti delle associazioni di ispirazione cattolica degli sloveni della provincia di Udine. Ne è emerso che nell’Arcidiocesi ormai sono presenti solo due sacerdoti di lingua slovena, ai quali vanno aggiunti alcuni sacerdoti e religiosi di lingua friulana e italiana che hanno davvero a cuore le sorti dei fedeli di lingua slovena e si sforzano di usare anche la loro lingua nelle celebrazioni. Si tratta, in ogni caso, di iniziative sporadiche e lasciate alla buona volontà dei singoli, in quanto non c’è un impegno organico della Chiesa Udinese a favore delle lingue locali – anche per il friulano e il tedesco –, seppure tale sollecitudine sia contemplata dalle Costituzioni sinodali. Il caso limite è proprio la Valcanale, dove un religioso sloveno, dopo un anno di proficuo servio pastorale, non è stato confermato. «Tutte le richieste rivolte ai responsabili ecclesiastici e politici non hanno dato frutto, perché gli attuali vertici della Chiesa locale non sono favorevoli alle minoranze linguistiche », si legge nel comunicato emesso dall’Ufficio governativo per gli sloveni d’oltreconfine e nel mondo. Pertanto, ora la Conferenza episcopale slovena attiverà i canali che riterrà più adatti per dare una risposta alle esigenze che salgano dalle comunità. Già nella conferenza stampa di Ugovizza era stata prospettata l’eventaulità di rivolgersi direttamente alla Santa Sede e allo stesso Papa che, come confermato anche da mons. Štumpf, è molto attento ai diritti delle minoranze.

https://www.dom.it/

Affresco con invocazione in sloveno a Canalutto/Skrìla in comune di Torreano-Tavorjana

grazie  a Luca e Stefano

*MARIA DEI*      * GLORIA IN EXCELSIS DEO *

O SANTO ANTONIO TU CHE DEGNO SEI
PREGA GESU' - MARIA PER I TUOI FEDELI
II.X.1906

Torreano (Toreàn in friulanoTavorjana in sloveno), è un comune italiano, di 2.270 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia.
Peculiarità del territorio di Torreano è di trovarsi a cavallo tra l'area linguistica friulana (della quale fa parte la maggioranza dei locutori) e quella slava della Benecia, in cui è ancora diffuso un dialetto legato al sistema linguistico sloveno. Nelle frazioni della parte alta del comune (Costa/Podgrad, Canalutto/Skrìla, Masarolis/Mažeruola, Reant/Derjan, Tamoris/Tamora) è tuttora parlato il locale dialetto sloveno, tutelato ai sensi della Legge 38/2001.

Questo affresco su una casa rurale di CANALUTTO/SKRILA è la dimostrazione che nel secolo scorso anche qui si pregava e parlava in sloveno.

Oggi è una zona italianizzata e friulanizzata,senza tabelle con toponimi in sloveno.

 Affresco su una casa rurale a Canalutto/Skrìla con diciture in latino-italiano-sloveno .

Opera probabilmente anche se rimaneggiata di Jacum Pitor /Giacomo Meneghini  di Cergneu-Cerneja


OJ MARIJA OD VECNO POMOC
 POMAJ SINOVE TVOJE
 VSMILISE CES NAS

traduzione letterale
o Maria ausiliatrice aiuta i tuoi figli
abbi pietà di noi

Jacun Pitôr-Giacomo Meneghini
 uno dei più popolari artisti näif attivi nella nostra regione
 tra ‘800 e ‘900

Personaggio vagabondo e solitario, unico nel suo genere, Jacun Pitôr è stato
 uno dei più popolari artisti näif che hanno vissuto e lavorato nella nostra regione
 a cavallo tra ’800 e ‘900. Durante i suoi spostamenti ha lasciato diverse
 testimonianze della sua eclettica arte in osterie, chiesette di campagna, 
casolari e case nobili in cambio di ospitalità e di modesti compensi.
Nelle sue opere si respira la tipicità della cultura popolare: i temi pittorici trattati,
 con armonia e semplicità, spaziano dal sacro al profano, accompagnati
 molte volte da autentiche perle di saggezza rurale friulana, intrise di sottile ironia.
continua a leggere : http://www.jacunpitor.it/





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