Il Ponte del Diavolo
Una storia sulla leggenda del ponte del Diavolo, nel Comune di
Cividale del Friuli.
Testo di Mariaelena Porzio
In un tempo lontanissimo che nessuno ricorda più, il fiume Natisone
divideva Cividale del Friuli in due. C’era chi abitava su una sponda e
chi sull’altra. Ci si salutava dalle finestre, il profumo del pane
sfornato di qua si sentiva anche di là e il suono delle campane
arrivava ovunque. Ma per incontrarsi bisognava attraversare il fiume e
questo era un vero problema.
«La mia fidanzata vive sull’altra sponda, mi tocca camminare ore e
ore per andare da lei!» diceva l’innamorato.
«Anche i miei campi stanno di là! Per andare a lavorare la terra devo
alzarmi alle quattro. Dormo troppo poco!» diceva il contadino.
Un piccolo diavolo, sempre con l’orecchio pronto ad ascoltare le
lamentele della gente, un giorno fece una proposta alla popolazione.
«Costruirò io il ponte e lo farò in una sola notte. Ma in cambio mi
mangerò a colazione il primo essere vivente che ci passerà sopra. Ah!
Ah! Ah!»
I cividalesi si riunirono per decidere, ma la discussione durò poco:
c’era troppo bisogno di quel ponte, così accettarono.
Quella notte, però, il piccolo diavolo andò dalla sua mamma
lamentandosi come un bambino.
«Uffa! Se non mi aiuti a costruire il ponte, non ce la farò mai e
resterò a pancia vuota!»
La diavolessa, come tutte le mamme del mondo, non seppe dire di no.
«Tranquillo, demonietto mio, ho un’idea. Metterò in mezzo al fiume
una pietra enorme, così tu potrai lavorare più velocemente!»
Detto, fatto. Sistemata la pietra, il piccolo diavolo si mise al lavoro e
la mattina successiva il ponte era bello che pronto.
«Adesso dovete pagarmi! Forza, qualcuno attraversi il ponte e venga
qui da me, che me lo mangio in un boccone!» gridava il piccolo
diavolo, con la bocca spalancata.
Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga❤️
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Leggenda di Castelmonte/Stara gora
PRAVCA IZ STARE GORE
Mati Božja s suojim siničam Jezusam je bila pršla u Nadiško dolino an določno blizu Spuodnje Mjerse, je usrečala dnega gardega moža, kateri ji je uprašu kam je bila namenjena. Mati Božja s prstam mu je pokazala goró s tremi puntami an je reklà: »Grem tam gor na tisto punto, ki, stoji u sredu, kadàr tam gor bom zgradila muojo hišo «. Gardi mož, ko je slišu tuo, sje sprožu an škrpajoč zobé je olguóru, de on bo pršu na tisto punto prej an takuó bi nieu pravico zgradit na mestu suojo hišo an hitro prez zamuje ku busk je začeu letjét pruot gori po krajši pot, po grebenu.S tako silo je šu, de tode ki je leteu, use kar je znajdlu, prjosake, trnje, vrhi, sje lomilu an valilu ku kadàr se zaganja an hudi vihar. Mati Božja sje zbrala to bujšo an rauno pot, čeglih buj dugo: pot ki pejé u Pikon, katere ljudjé selé si služijo kadar gredó na Staro Goró, «naproj ku prit do kapelce nad Pikonam, kjer sje opočjla, donašnidan se vidiju u živim kamane, ki stoji na stazi, stopinje nog . Tukaj Mati Božja se je opočila, kjer musac je biu trudan; potem zmjeram počasu su šli naprej an su pršil na vrh punte u sredu ti prvi. Kadàr je prsti do tuod gardi mož, kateri drugi nje biu ku sani hudič an je zagledu Mater Božjo- ki sednjena mirno je risala, suojo hišo.Muž sje razjezu ko kača an od jeze je naredu po luhtu an šalt čarjez sedam breguovu an z suojimi ruogi je zajéu an predrti goró od jam »
STORIA DI CASTELMONTE
La Madonna venne nelle Valli del Natisone vicino a Merso di sotto portando con sè Gesù. Incontrò un uomo che le chiese dove fosse diretta.La Madonna con il dito gli mostrò il monte con tre punte e gli disse:
-Vado lassù sulla punta di mezzo,quando arriverò in cima costruirò lì la mia casa".
Quando l'uomo sentì le sue parole digrignando i denti le disse che sarebbe arrivato lassù prima di lei così avrebbe lui avuto il diritto di costruire la casa in quel luogo.L'uomo veloce cominciò a dirigersi verso quella punta correndo e scegliendo la strada più breve.La Madonna scelse la strada diritta e migliore anche se era più lunga.Il sentiero porta a Pikon ed è quello che la gente sceglie per andare a Castelmonte,"prima di arrivare alla cappelletta sopra Pikon, oggi si vedono solo le rocce che si trovano sul sentiero e le orme dei piedi.La Madonna si riposò,l'uomo era stanco ed entrambi proseguirono il cammino ed arrivarono sulla cima della punta centrale per primi.Quando l'uomo,che in realtà era il diavolo, vide la Madonna che disegnava la sua casa si arrabbiò come un serpente e dalla rabbia fece un salto attraverso 7 colli e con le sue corna bucò la montagna.
da archivio personale
Nel borgo del fantasy: La leggenda del monte Amariana
IL BUCANEVE
Il bucaneve (Galanthus nivalis, Linnaeus 1753) è una pianta perenne, erbacea ed eretta della famiglia delle Amaryllidaceae.
l nome del genere (“Galanthus”) deriva da due parole greche: “gala” = latte (bianco come il latte) e “anthos” = fiore.
Il nome specifico (“nivalis”) fa riferimento alla sua precoce fioritura in mezzo alla neve.
Galanthus reginae-olgae Orph. - Bucaneve della Regina Olga: si tratta di una specie distribuita prevalentemente nella Penisola Balcanica sud-occidentale (Albania, Macedonia e Nord Ovest della Grecia) con stazioni disgiunte in Calabria e Toscana nord-occidentale (Galanthus nivalis Orph. subsp. reginae olgae) e Sicilia (Galanthus nivalis Orph. subsp. vernalis Kamari), si distingue per il parenchima clorofilliano caratterizzato da uno strato di cellule a palizzata particolarmente grandi e allungate, per la fioritura tendenzialmente autunnale e per il fatto di essere pianta isteranta, che emette le foglie solo al termine della fioritura (questi ultimi due caratteri sono tipici della sola subsp. reginae-olgae).
Adamo ed Eva furono cacciati dall'Eden,camminarono a lungo ed arrivarono in una località molto fredda dove era sempre inverno .Eva era sempre triste e piangente e non poteva rassegnarsi di aver perso un luogo così bello come il Paradiso terrestre.Un angelo le disse che sarebbero sopraggiunte stagioni migliori come la primavera e l'estate.Eva non ci credette, allora l'angelo ,prese un po' di fiocchi di neve ,vi soffiò sopra e da ognuno di essi ,toccato il suolo ,uscì un bocciolo di bucaneve.Eva stette subito meglio alla vista dei fiori e con Adamo proseguì il cammino.
I bucaneve sono il simbolo della vita e della speranza.
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