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IVAN TRINKO padre della Benecia

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10 lug 2023

QUASI UN EPIGRAMMA

 

SALVATORE QUASIMODO


La civiltà dell’atomo


SALVATORE QUASIMODO

QUASI UN EPIGRAMMA

Il contorsionista nel bar, melanconico
e zingaro, si alza di colpo
da un angolo e invita a un rapido
spettacolo. Si toglie la giacca
e nel maglione rosso curva la schiena
a rovescio e afferra come un cane
un fazzoletto sporco
con la bocca. Ripete per due volte
il ponte scamiciato e poi s'inchina
col suo piatto di plastica. Augura
con gli occhi di furetto
un bel colpo alla Sisal e scompare.
La civiltà dell'atomo è al suo vertice.

(da La terra impareggiabile, Mondadori, 1958)

.

"Lei compra quello che vogliono venderle, oggi è un ordine, una persuasione psicologica" rispose amaro Salvatore Quasimodo a un lettore sulle colonne del Tempo nel 1964. È quella la "Civiltà dell'atomo" che si è venuta a creare dopo le bombe di Hiroshima e di Nagasaki. Il contorsionista che fa il suo "numero" nel bar è un aspetto della società neocapitalistica che ha tradito gli ideali nati dopo la terribile esperienza della guerra, rappresenta ciò che non sarebbe dovuto essere, il fallimento dell'utopia. E a nulla vale che l'uomo ora sia in grado di lanciare nuove lune con la sua "intelligenza laica" e addirittura di andare sulla Luna vera, come accadrà poco più di un decennio dopo questi versi.

.

3 lug 2023

PIOVE DI ADA NEGRI


 Piove da un’ora soltanto

ma il bambino pensa che già
piova da tanto, da tanto
sopra la grande città.

Piove sui tetti e sui muri
piove sul lungo viale
piove sugli alberi oscuri
con ritmo triste e uguale.

Piove: e lo scroscio si sente
giungere dalle vetrate
che versan lacrime lente
come fanciulle imbronciate.

Piove laggiù sulla via
e in ogni casa già invade
l’intima malinconia
di quella pioggia che cade.

Ada Negri

 

Poesie di Ada Negri

20 giu 2023

GIUGNO

 


Giugno
 di Giosuè Carducci

È il mese dei prati erbosi e delle rose;
il mese dei giorni lunghi e delle notti chiare.
Le rose fioriscono nei giardini, si arrampicano
sui muri delle case. Nei campi, tra il grano,
fioriscono gli azzurri fiordalisi e i papaveri
fiammanti e la sera mille e mille lucciole
scintillano fra le spighe.
Il campo di grano ondeggia al passare
del vento: sembra un mare d’oro.
Il contadino guarda le messi e sorride. Ancora
pochi giorni e raccoglierà il frutto delle sue fatiche.

CARDUCCI

dal web

14 mag 2023

A MIA MADRE

 

KLIMT

A Mia Madre
, Edmondo De Amicis

Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant’anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch’io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d’Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei…
dal sacrificio mio ringiovanita!

DAL WEB

4 mag 2023

poesie per maggio

 

DAVID MARIA TUROLDO

INNO ALLA VITA IMMORTALE

Ora tutto il mio essere è in fiore;
il sangue a fiotti germoglia
al bacio di questo
primo sole di maggio:
ora anche le pietre
sono in amore, o Primavera.

Iddio come un uccello
tiene suo nido fra queste
selve: noi siamo piantagioni
di carne, maturate nel solco delle case
ed Egli canta tra i nostri rami.

E noi pure cantiamo:
la vita è pianto che ora
trasuda dai nostri rami
gonfi  d’allegri sogni
soavi di profondo amore.
Smateriate le cose sono
in gioiose doglie…

(da Io non ho mani, Bompiani, 1948)

David Maria Turoldo, al secolo Giuseppe Turoldo (Coderno, 22 novembre 1916 – Milano, 6 febbraio 1992), presbitero, teologo, filosofo, scrittore e poeta italiano, membro dell'Ordine dei servi di Maria. Fu sostenitore delle istanze di rinnovamento culturale e religioso della Chiesa, di ispirazione conciliare.


25 mar 2023

Poesia di Alda Merini

 

ALDA MERINI

SONO NATA IL VENTUNO A PRIMAVERA

Sono nata il ventuno a primavera
     ma non sapevo che nascere folle,
     aprire le zolle
     potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
     vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.

(da Vuoto d’amore, 1991)

21 mar 2023

Fantasia per un inizio di primavera

 


SANDRO PENNA

FANTASIA PER UN INIZIO DI PRIMAVERA

I tuoi occhi infernali
non mi guardano più.
Sento nascere ali
in me. Già guardo in su.

Solcano verdi prati
leggeri treni neri
e scordano, beati,
le stazioni di ieri.
Ove - ferme le ore
su attoniti quadranti -
ritorna un vago amore
alle cose vaganti.

Partire è ancora lieve
se ti lasci alle spalle
- dimentico - la neve
che scende al fondo valle.

(da Poesie, Garzanti, 1973)

da https://cantosirene.blogspot.com/

3 feb 2023

SERA DI FEBBRAIO

 


Sera di febbraio
 di Umberto Saba

Sera di febbraio
Spunta la luna.
Nel viale è ancora
giorno, una sera che rapida cala.
Indifferente gioventù s’allaccia;
sbanda a povere mete.
Ed è il pensiero
della morte che, infine, aiuta a vivere


per conoscere U Saba leggi qui https://it.wikipedia.org/wiki/Umberto_Saba

3 nov 2022

NOVEMBRE

 


Novembre

A tratti versa qualche goccia il cielo,
qualche piccola lacrima smarrita

e la selva si scuote irrigidita
in un subito brivido di gelo.
Il colchico nei luoghi più deserti
poggia pensoso, e sotto i pioppi lunghi
sorgono, nel silenzio umido, i funghi,
che tengono sempre i loro ombrelli aperti;
e nei giardini taciti e negli orti
nascon, quasi piangendo, i fiori estremi,
i crisantemi per i nostri morti.

Marino Moretti

Marino Moretti (Cesenatico18 luglio 1885 – Cesenatico6 luglio 1979) è stato un poetaromanziere e drammaturgo italiano, noto soprattutto come poeta crepuscolare.

Iniziò come poeta, cantando le cose semplici e umili di tutti i giorni, seguendo un'influenza pascoliana, usando toni dimessi e parole semplici; passò in seguito a scrivere novelle e romanzi, tra cui Puri di cuore, dove il linguaggio diventa più complesso e analitico, tornando ancora alla poesia negli ultimi anni.

10 ott 2022

DAVID MARIA TUROLDO /NON ALTRO RIPARO

 

L'ABBAZIA DI SANT'EGIDIO A FONTANELLA - FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

.


Un fruscio di foglie


DAVID MARIA TUROLDO

NON ALTRO RIPARO

Mi resta ancora il silenzio
della chiesa sul monte
queste pietre in rapimento,
insanguinate nella notte
dalla lampada rossa.

Mia chiesa, o tomba
chiusa ancora
su più alto silenzio.
Questo invincibile silenzio,
quando neppure l'urlo ha un'eco:

che la terra sia sconvolta da vulcani,
che ogni casa vada in rovina,
purché sia un'altra terra!

Mia preghiera senza ascolto,
monosillabi a labbra chiuse:

appena un fruscio di foglie
ad autunno, cosi
le mie preghiere.

(da Il sesto Angelo, Mondadori, 1976)

.

Ho pensato, pochi giorni fa, mentre salivo tra i boschi e i vigneti di Fontanella, il “buen retiro” nel Bergamasco di David Maria Turoldo, che in un luogo simile è più facile accostarsi al divino, leggere il tempo nelle pietre dell’antica abbazia romanica, porsi domande sul senso del vivere. Questi versi ben raffigurano la tensione spirituale di Turoldo, il suo continuo e tormentato dialogo di uomo con Dio – “teomachia” la definì Luciano Erba - mentre attorno turbinano le forze caotiche del mondo.

da Il canto delle sirene

.


4 ott 2022

SOLE DI OTTOBRE

 


...È così pura questa

gioia fatta di luce e d'aria: questa
serenità ch'è d'ogni cosa intorno
a te, d'ogni pensiero entro di te:
quest'armonia dell'anima col punto
del tempo e con l'amore che il tempo
guida.
Non più grano, né frutti ha ormai la
terra
da offrire. Sta limpido l'Autunno
sul riposo dell'anno... Il fisso
azzurro, immemore
di tuoni e lampi, stende il suo gran
velo
di pace sulle rosseggianti chiome
delle foreste. Quand'è falciata
la spiga, spoglia la pannocchia,
rosso
il vin nei tini, e le dorate noci
chiaman l'abbacchio, e fuor del
riccio scoppia
la castagna, che importa la
minaccia
dell'Inverno, alla terra?..
Trasparente luce
d'ottobre, al cui tepor nulla matura
perché già tutto maturò: chiarezza
che della terra fa cosa di cielo.

Ada Negri

8 set 2022

Il canto delle sirene: Un’altra età

Il canto delle sirene: Un’altra età: SANDRO PENNA L’ESTATE SE NE ANDÒ SENZA RUMORE L’estate se ne andò senza rumore. Nubi leggere ad una ad una il cuore gremirono di segni sen...

15 ago 2022

Un bambino al mare


 Il grandissimo Gianni Rodari ci accompagna tutto l'anno ... anche a #Ferragosto!

-Un bambino al mare -
Conosco un bambino così povero
che non ha mai veduto il mare:
a Ferragosto lo vado a prendere
in treno a Ostia lo voglio portare.
“Ecco, guarda, gli dirò
questo è il mare, pigliane un po’!”
Col suo secchiello, fra tanta gente,
potrà rubarne poco o niente:
ma con gli occhi che sbarrerà
il mare intero si prenderà.
.
.

1 ago 2022

Stop al razzismo


 Pelle Bianca come la cera

Pelle Nera come la sera

Pelle Arancione come il sole

Pelle Gialla come il limone

tanti colori come i fiori.

Di nessuno puoi farne a meno

per disegnare l’arcobaleno.

Chi un sol colore amerà

un cuore grigio sempre avrà.

(Gianni Rodari)

26 lug 2022

MOSCA

 

Bisillabo inchiostro


BARTOLO CATTAFI

MOSCA

La mosca ronza
sulla parola mosca
la stuzzica per farla
volare dalla carta
la mosca ignora
che quell’altra mosca
– bisillabo inchiostro sulla carta –
non è più sua compagna
ma nostra.

(da Poesie 1943-1979

.

“Quella del poeta è per me una pura e semplice condizione umana, la poesia appartiene alla nostra più intima biologia” disse in un’intervista il poeta siciliano Bartolo Cattafi: così in questo gioco di scatole cinesi la mosca che volando si posa sulla parola “mosca” è la realtà che ha perso la sua identità per diventare voce poetica.

.

Mosca

IMMAGINE DA PINTEREST

18 lug 2022

Notte d'estate

 


Dalla stanza vicina ascolto care
voci nel letto dove il sonno accolgo.
Per l’aperta finestra un lume brilla,
lontano, in cima al colle, chi sa dove.

Qui ti stringo al mio cuore, amore mio,
morto a me da infiniti anni oramai.

Umberto Saba

dal web

12 lug 2022

Questa siepe

 

FOTOGRAFIA © HEIDIMARIA/PIXABAY

PIERLUIGI CAPPELLO

QUESTA SIEPE

Fuori il sole è limpidissima Grecia
guardo un sereno di luglio
delle dieci di mattina
il verde lo trattiene tutto
dentro le foglioline di lauro
i giardini ben pettinati
gli azzurri, quanti dentro la parola
azzurro
a immaginare come, con il come
a marcare distanze
erano così, come questo
così diversi
i mari grandi degli idrovolanti
con uomini vestiti da marinai
l'azzurro alto del cielo e del mare
che tenevo negli occhi bambino
Croix du sud, Arc-en-ciel
Bristol Bombay, Short Calcutta
la cerimonia dell'alba
sull'argento delle carenature
perché a sud è sempre mattina
a sud è sempre sereno
e le figure negli occhi camminano
su calcagni scalzi
e stinchi sporchi ma alati
a pensarle così
a pensarmi così, farmi bambino
che dentro la testa tengo per me
come uno spicciolo nuovo
un fischio da dietro una siepe adesso che fumo
che nessun mare si alza dalla parola mare
e dietro le siepi passano macchine
che conto passare.

(da Azzurro elementare, Rizzoli, 2013)

28 giu 2022

La poesia del martedì

 

Le ragazze al crepuscolo


CESARE PAVESE

DONNE APPASSIONATE

Le ragazze al crepuscolo scendono in acqua,
quando il mare svanisce, disteso. Nel bosco
ogni foglia trasale, mentre emergono caute
sulla sabbia e si siedono a riva. La schiuma
fa i suoi giochi inquieti, lungo l’acqua remota.
Le ragazze han paura delle alghe sepolte
sotto le onde, che afferrano le gambe e le spalle:
quant’è nudo, del corpo. Rimontano rapide a riva
e si chiamano a nome, guardandosi intorno.
Anche le ombre sul fondo del mare, nel buio,
sono enormi e si vedono muovere incerte,
come attratte dai corpi che passano. Il bosco
è un rifugio tranquillo, nel sole calante,
più che il greto, ma piace alle scure ragazze
star sedute all’aperto, nel lenzuolo raccolto.
Stanno tutte accosciate, serrando il lenzuolo
alle gambe, e contemplano il mare disteso
come un prato al crepuscolo. Oserebbe qualcuna
ora stendersi nuda in un prato? Dal mare
balzerebbero le alghe, che sfiorano i piedi,
a ghermire e ravvolgere il corpo tremante.
Ci son occhi nel mare, che traspaiono a volte.
Quell’ignota straniera, che nuotava di notte
sola e nuda, nel buio quando muta la luna,
è scomparsa una notte e non torna mai più.
Era grande e doveva esser bianca abbagliante
perché gli occhi, dal fondo del mare, giungessero a lei.

(da Donne appassionate, Interlinea, 2022 – a cura di Giovanni Tesio)

.

«Il tema delle donne in Pavese è più che mai vivo. La spesso convocata misoginia di Pavese non è altro che la maschera di una solitudine bisognosa di essere colmata, di una ricerca spasmodica di completezza, di una unità mancante, di una amorosa compensazione», scrive Giovanni Tesio presentando l’antologia di poesie di Cesare Pavese che ha curato per Interlinea,  Donne appassionate, poesie d'amore e morte. La poesia scelta per il titolo, tratta da Lavorare stanca, è questa: si tratta delle ragazze di Brancaleone, il paese calabrese dove Pavese si trova al confino. La donna è sempre simbolo di estraneità e alterità nel poeta torinese: ad esempio scriveva, all’amica Bianca Garufi: “Crudele lo sono ancora certamente, se crudeltà si può chiamare il normale contegno di chi rispetta le donne al punto di non volerne sapere di loro”.

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CAROL BENNETT, "TIME OUT"
fonte https://cantosirene.blogspot.com/2022/06/le-ragazze-al-crepuscolo.html

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11 giu 2022

IL PAESE DELLE VACANZE


 Il Paese delle Vacanze

non sta lontano per niente:
se guardate sul calendario
lo trovate facilmente.
Occupa, tra Giugno e Settembre,
la stagione più bella.
Ci si arriva dopo gli esami.
Passaporto, la pagella.
Ogni giorno, qui, è domenica,
però si lavora assai:
tra giochi, tuffi e passeggiate
non si riposa mai.
Gianni Rodari

vignetta

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