questo blog

questo blog

blog

blog

IVAN TRINKO padre della Benecia

IVAN TRINKO padre della Benecia
IVAN TRINKO padre della Benecia

calendario

GIF

GIF

giulio

#veritàegiustiziaperGiulioRegeni

slide benecia

slide benecia
benecia

profilo di OLga

profilo di OLga
profilo OLga

Translate

Cerca nel blog

Powered By Blogger

gif

gif

follower

Visualizzazione post con etichetta luoghi.. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta luoghi.. Mostra tutti i post

13 mag 2023

 


Il Monte Santo di Lussari (1.790 m s.l.m. - Svete Višarje, "Le sante alture", in slovenoMont Sante di Lussari in friulano e Luschariberg in tedesco) è una montagna delle Alpi Giulie, posta nel territorio del comune di Tarvisio (UD), a sud della frazione di Camporosso.

Il monte fa parte della Catena Jôf Fuârt-Montasio: con i suoi 1.789 m s.l.m., non è una delle maggiori cime delle Alpi Giulie, ma deve la sua fama principalmente al convento sorto nel XVI secolo in cima al monte, con le costruzioni attorno al santuario realizzate in tipico stile carinziano in linea con quelle diffuse nella sottostante Val Canale. Considerato il balcone delle Alpi Giulie, dalla sua sommità si gode un ampio panorama sulla conca del tarvisiano e sulle alture circostanti, quali le Caravanche a nord, i gruppi del Mangart ad est e del Jôf di Montasio a sud e dalla cima dipartono diversi sentieri, il più noto dei quali è quello che porta alla vicina Cima del Cacciatore a 2.071 m s.l.m..

Santuario

La prima cappella, della quale non rimane più traccia, venne costruita nel 1360 nel luogo ove secondo la tradizione venne ritrovata una statuetta della Madonna col Bambino. L'attuale chiesa risale invece al 1500 ed al 1600. Nel corso dei secoli ha subito alcuni danneggiamenti: nel 1807 venne colpita da un fulmine e nel 1915 venne bombardata, ma venne sempre ricostruita. Nell'anno 2000, in occasione del Giubileo, la chiesa è stata completamente ristrutturata e rinnovata. La chiesa è chiamata anche “dei tre popoli”, in quanto è luogo di pellegrinaggio per le genti di tutte e tre le stirpi linguistiche confinanti: quella germanica (col tedesco), quella romanza (con friulano e italiano) e quella slava (con lo sloveno).

Stazione sciistica

Il Lussari è anche una stazione sciistica, raggiungibile con la telecabina che porta gli sciatori, da dicembre ad aprile, a cimentarsi sulle svariate piste da sci che sorgono sui fianchi del monte quali la Di Prampero (con una lunghezza di 3.920 m ed un dislivello di 940 m) e la Alpe Limerza. Questa pista, oltre che essere stata teatro di numerose gare di sci valevoli per la Coppa Europa, ha ospitato la Coppa del Mondo di sci alpino femminile nel 2007, nel 2009, e il 5 e 6 marzo 2011.

Telecabina

Dalla frazione di Camporosso, ad 805 m s.l.m. parte una moderna telecabina che, con una lunghezza di 3.070 m ed una portata di 1.880 persone/ora, porta in poco più di 15 minuti a quota 1.760, ai piedi del borgo abitato ed all'inizio delle piste da sci.



15 dic 2022

MONTE SANTO LUSSARI

 


Il Monte Santo di Lussari (1.790 m s.l.m. - Svete Višarje, "Le sante alture", in slovenoMont Sante di Lussari in friulano e Luschariberg in tedesco) è una montagna delle Alpi Giulie, posta nel territorio del comune di Tarvisio (UD), a sud della frazione di Camporosso.Il monte fa parte della Catena Jôf Fuârt-Montasio: con i suoi 1.789 m s.l.m., non è una delle maggiori cime delle Alpi Giulie, ma deve la sua fama principalmente al convento sorto nel XVI secolo in cima al monte, con le costruzioni attorno al santuario realizzate in tipico stile carinziano in linea con quelle diffuse nella sottostante Val Canale. Considerato il balcone delle Alpi Giulie, dalla sua sommità si gode un ampio panorama sulla conca del tarvisiano e sulle alture circostanti, quali le Caravanche a nord, i gruppi del Mangart ad est e del Jôf di Montasio a sud e dalla cima dipartono diversi sentieri, il più noto dei quali è quello che porta alla vicina Cima del Cacciatore a 2.071 m s.l.m..

Santuario

La prima cappella, della quale non rimane più traccia, venne costruita nel 1360 nel luogo ove secondo la tradizione venne ritrovata una statuetta della Madonna col Bambino. L'attuale chiesa risale invece al 1500 ed al 1600. Nel corso dei secoli ha subito alcuni danneggiamenti: nel 1807 venne colpita da un fulmine e nel 1915 venne bombardata, ma venne sempre ricostruita. Nell'anno 2000, in occasione del Giubileo, la chiesa è stata completamente ristrutturata e rinnovata. La chiesa è chiamata anche “dei tre popoli”, in quanto è luogo di pellegrinaggio per le genti di tutte e tre le stirpi linguistiche confinanti: quella germanica (col tedesco), quella romanza (con friulano e italiano) e quella slava (con lo sloveno).

Stazione sciistica

Il Lussari è anche una stazione sciistica, raggiungibile con la telecabina che porta gli sciatori, da dicembre ad aprile, a cimentarsi sulle svariate piste da sci che sorgono sui fianchi del monte quali la Di Prampero (con una lunghezza di 3.920 m ed un dislivello di 940 m) e la Alpe Limerza. Questa pista, oltre che essere stata teatro di numerose gare di sci valevoli per la Coppa Europa, ha ospitato la Coppa del Mondo di sci alpino femminile nel 2007, nel 2009, e il 5 e 6 marzo 2011.

Telecabina

Dalla frazione di Camporosso, ad 805 m s.l.m. parte una moderna telecabina che, con una lunghezza di 3.070 m ed una portata di 1.880 persone/ora, porta in poco più di 15 minuti a quota 1.760, ai piedi del borgo abitato ed all'inizio delle piste da sci.

da wikipedia


4 feb 2022

Malborghetto il Comune senza debiti


 Il Comune di Malborghetto-Valbruna/Naborjet-Ovčja vas è entrato nell’anno nuovo senza alcun debito. E, con ogni probabilità, è un primato a livello italiano.

«In questo passaggio dall’anno 2021 al 2022, problematico per tanti versi, al Comune di Malborghetto- Valbruna registriamo la prima novità dell’anno nuovo. Con il 2022 il nostro Comune ha zero debiti. Niente mutui, niente passività, niente pendenze a carico dei suoi concittadini», ha esultato il sindaco, Boris Preschern, sul proprio profilo Facebook.

Ma l’assenza di debiti per la municipalità della Valcanale, 900 residenti circa, non è frutto di immobilismo, ordinaria amministrazione, assenza di iniziative. Anzi, è proprio il contrario. Negli ultimi anni gli investimenti sono stati parecchi, nell’ordine di una decina di milioni di euro.

È recentissima, dello scorso 29 dicembre, ad esempio, l’inaugurazione del «Kinderalm», lo snow park nell’area tra Valbruna/Ovčja vas e Ugovizza/Ukve che ha riportato la pista dell’ex skilift «Kugy 1» al suo splendore, attirando subito i bambini e le loro famiglie a divertirsi con slittini, bob e sci. L’impianto, costituito da due tappeti mobili di risalita, è il primo lotto di una serie di tre progetti che puntano al rilancio del turismo invernale.

Circa un anno fa è stata inaugurata, poi, la nuova pista da fondo omologata Fisi della Val Saisera/Zajzera, intitolata a Piero Di Lenardo, che da questa stagione è anche la sede operativa della scuola da sci di fondo «Alpi Giulie».La scorsa estate è stata aperta a Ugovizza la pista di PumpTrack, inserita nell’area della vecchia stazione ferroviaria di Ugovizza, adiacente alla Ciclovia AlpeAdria FVG1, in un sito dove, oltre alla nuova struttura si trovano anche un’area di sosta, prati, attrezzature per il tempo libero e servizio di ristorazione. Ancor prima avevano preso vita il «Saisera Wild Track» e il «Puanina Tour».

Per non parlare dell’iniziativa «Advent Pur», che durante lo scorso avvento ha richiamato parecchie migliaia di visitatori.

Alcuni anni fa l’amministrazione Preschern, in carica dal 2014, ha fatto partire con fondi propri anche la sperimentazione dell’insegnamento trilingue (italiano, sloveno e tedesco) nella scuola dell’infanzia e primaria di Ugovizza, poi finanziato dalla Regione (con i fondi per la minoranza slovena) e da quest’anno dallo Stato nell’ambito del programma di sostegno alle Aree interne.

Certo, il Comune, a differenza di altre municipalità montane, dispone di risorse proprie, in particolare di quelle derivanti dalla produzione di energia idroelettrica, ma va sottolineata l’oculatezza nella loro gestione da parte dell’attuale e delle precedenti amministrazioni.

«Non so quanti Comuni in Italia possono vantare l’assenza di ogni debito. Certamente non quelli (specialmente Comuni grandi di città importanti) che, per evitare di fallire, hanno dovuto chiedere al Governo centrale centinaia di milioni di euro per appianare i loro debiti accumulati», scrive con giustificato orgoglio Preschern. «Voglio ringraziare tutti gli amministratori comunali passati e presenti, per aver sempre amministrato bene il nostro Comune. Viva Malborghetto-Valbruna»

.https://www.dom.it/naborjet-ovcja-vas-nima-dolgov_malborghetto-il-comune-senza-debiti/

Malborghetto-Valbruna (Malborgeth-Wolfsbach in tedescoNaborjet-Ovčja vas in sloveno[4] e Malborghet e Valbrune in friulano[5]) è un comune italiano sparso di 913 abitanti in Friuli-Venezia Giulia, la cui sede comunale è posta nella frazione di Malborghetto.Il comune si trova nella regione montuosa di confine tra Alpi carniche orientali e Alpi Giulie occidentali, con gli abitati situati nel fondovalle della Val Canale, dominati dalle cime lo Jôf di Montasio (2.754 m), lo Jôf Fuart (2.666 m), lo Jôf di Miezegnot (2.087 m), il monte Osternig (2.052 m) e il monte Poludnig (2.000 m). Il territorio comprende alcuni valloni laterali della Val Canale tra cui la Val Saisera o Valbruna.Fin dall'alto medioevo, come tutta la Val Canale appartenne, con il nome di Buonborghetto, ai vescovi di Bamberga, e in questo periodo divenne importante centro commerciale. Pare che abbia mutato nome in Malborghetto in seguito alle continue contese con Venezia. Vi fiorirono l'industria del ferro e del legno, che contribuirono allo sviluppo economico del paese e ancora oggi sono praticate.

Gli Asburgo vi costruirono una fortezza (poi detta forte Hensel) che fu occupata dai Veneziani nel 1616, dal Massena nel marzo 1797 e dal viceré Eugenio di Beauharnais nel 1805. Nel 1809, dal 14 al 16 maggio, all'interno del forte il capitano austriaco Friedrich Hensel si difese per tre giorni (Battaglia di Tarvisio) prima di cedere alle armate di Napoleone I.

Venne assegnato all'Italia nel 1919, alla fine della prima guerra mondiale, sebbene fosse abitato prevalentemente da genti tedesche e slovene. Nel 2003 il comune è stato colpito dall'alluvione della Val Canale, che ha causato due morti e danni rilevanti. Con le frazioni di Valbruna e Ugovizza costituisce attualmente una località di villeggiatura e di sport invernali. I paesi sono basi di partenza per escursioni nelle Alpi Giulie. Fino alla realizzazione della nuova ferrovia pontebbana era servito da varie stazioni, delle quali rimane in uso solo quella di Ugovizza-Valbruna.

da https://draft.blogger.com/blog/post/edit/2963768517500394620/1237606353801892102

21 gen 2022

LUSEVERA-BARDO

 


Foto di Igor C.

Chi di voi conosce l’origine dei nomi Lusevera e Bardo?

🤔
Andando a fare un po’ di ricerca sulla toponomastica si fanno sempre delle scoperte interessanti.
Il nome Bardo deriva dalla parola slovena bŕdo, ossia “colle”. Infatti, il paese si trova proprio sulla cima di una collina.
L’etimologia del nome Lusevera è stata invece oggetto di dibattito per lungo tempo.
Il linguista Giovanni Frau propose una derivazione dallo sloveno luža, che significa “pozzanghera, pantano”, ma si tratta di una tesi che Merkù ritenne priva di riscontro.
Merkù accolse invece la versione data da Cornelio Cesare Desinan (1991) che ritenne che il nome venisse dal latino, Lucĭfĕrā, ovvero “che illumina da est”, ma anche “radura”.
📖fonte: “La toponomastica dell’Alta Val Torre”, Pavle Merkù, pubblicato dal comune di Lusevera nel 1997
---------
Kdo od vas pozna izvor imen Lusevera in Bardo?🤔
Če malo raziskujemo toponimijo, vedno pridemo do zanimivih odkritij.
Ime Bardo izhaja iz slovenske besede bŕdo, ki pomeni "hrib". Pravzaprav se vas nahaja na vrhu hriba.
Etimologija imena Lusevera pa je že dolgo predmet razprav.
Jezikoslovec Giovanni Frau je predlagal izpeljavo iz slovenščine luža oziroma "močvirje", vendar je Merkù menil, da ta teorija ni podprta.
Merkù je namesto tega sprejel različico Cornelija Cesarja Desinana (1991), ki je menil, da ime izhaja iz latinskega Lucĭfĕrā, kar pomeni "ki osvetljuje z vzhoda", pa tudi "jasnina".
📖vir: "La toponomastica dell'Alta Val Torre", Pavle Merkù, izdala občina Lusevera leta 1997
da fb

11 ott 2021

Casera Nischiuarch in Alta Val Torre








. La splendida e recentemente ristrutturata Casera Nischiuarch situata in un posto a dir poco magnifico questa piccola ma assolutamente confortevole casera è facilmente raggiungibile seguendo la strada forestale che parte dalla chiesetta di Sant’Anna di Carnizza, ma anche seguendo il sentiero 727 fino al Passo Tanamea da cui parte il 739 che arriva direttamente alla sella Nischiuarch.

14 giu 2021

Comitato pro Tagliamento in UNESCO – APS – Diamo voce al nostro FIUME

 Il Comitato pro Tagliamento in UNESCO – APS, istituito in data 10.10.2020 per valorizzare e promuovere il principale fiume friulano su entrambi i piani sia paesaggistico-ambientale sia storico-culturale, è attivo anche pubblicamente sin dall’inizio del 2021, anche quale Associazione di


Promozione Sociale formalmente iscritta all’apposito Registro Regionale presso la Regione Autonoma Friuli – Venezia Giulia.

Il Comitato a sostegno della Candidatura al Patrimonio Mondiale UNESCO del Medio Corso del Fiume Tagliamento quale Sito Misto sia Naturale sia Culturale pubblica e divulga tutte le proprie principali informazioni su composizione, attività, pubblicazioni, proposte sul seguente sito web istituzionale: https://www.comitato-pro-tagliamento-in-unesco.org

Il Comitato ha pubblicato sin dal Gennaio 2021 in formato PDF open source un apprezzato documento divulgativo sul Tagliamento e sulle sue grandi potenzialità sia naturalistiche sia umanistiche: https://www.comitato-pro-tagliamento-in-unesco.org/Tagliamento_Medio_Corso.pdf

Il Comitato ha pubblicato anche a Maggio 2021 sempre in formato PDF open source un atto pubblico regionale illustrativo di proposte idrauliche alternative le quali dimostrano che le opere faraoniche calate dall’alto sul Tagliamento non servono a nessuna reale esigenza di pubblico interesse la quale in ogni caso qualora esistesse potrebbe venir soddisfatta con interventi molto più economici e anche molto più compatibili col patrimonio sia naturale paesaggistico-ambientale sia umano storico-culturale: https://www.comitato-pro-tagliamento-in-unesco.org/Tagliamento_proposta_alternativa_MAGGIO_2021.pdf

Il Comitato ha sin dall’inizio avviato a livello prima locale e poi anche regionale una vera e propria campagna di sensibilizzazione presso tutte le Autorità e Istituzioni Pubbliche e Private interessate al fine di proporre e sostenere non solamente la Candidatura che costituisce il proprio principale obiettivo associativo, al massimo livello (costituito dal Patrimonio dell’Umanità: come le Dolomiti Friulane oppure Aquileia o Cividale) e in forma trasversalmente completa (quale Sito Misto: sia Naturale sia Culturale), oltre a una adeguata valorizzazione ad ogni livello di tutto ciò che il Tagliamento rappresenta per il Friuli.

Il Comitato fa appello al sostegno di tutte le persone di buona volontà per salvare un fiume unico al mondo o almeno in tutta Europa e tutto ciò che rappresenta per il Friuli e i Friulani.

Comitato pro Tagliamento in UNESCO – APS
WEB www.comitato-pro-tagliamento-in-unesco.org

13 giu 2021

MONTEAPERTA-VIŠKORŠA

 

                                                                                   SS.TRINITA'

8 giu 2021

una cartolina dai laghi di Fusine

 

Di Naturpuur - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=68522588

Laghi di Fusine (Lâgs di Fusinis in friulanoWeißenfelser Seen, in tedescoBelopeška jezera in sloveno), sono un complesso di due piccoli laghi, il Lago Superiore ed il Lago Inferiore, situati a breve distanza l'uno dall'altro nel territorio del comune di Tarvisio (frazione Fusine LaghiFriuli-Venezia Giulia), e considerati fra i più bei esempi di lago alpino.I laghi, di origine glaciale, sono collocati in un anfiteatro calcareo creato dalla dorsale del Picco di Mezzodì del Monte Mangart: la valle, che corre parallela al confine italo-sloveno e non lontano da quello italo-austriaco, dal 1971 è un'area protetta con il nome di Parco naturale dei Laghi di Fusine.

Il Lago Superiore si trova a 929 m s.l.m., ha una profondità massima di 10 m ed una superficie di 9 ha; il lago inferiore, più ampio e profondo, si trova a 924 m s.l.m., ha una profondità massima di 25 m ed una superficie di 13,5 ha; nelle vicinanze del lago inferiore si trovano anche altri due minuscoli specchi d'acqua, chiamati laghi piccoli. Il lago Superiore alimenta il lago Inferiore per via sotterranea e quest'ultimo alimenta l'emissario di entrambi i laghi.

Di Eleassar - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=21826007

6 giu 2021

SALUTI DALLA VAL CANALE

 



  1. Chiare, fresche et dolci acque,
  2. ove le belle membra
  3. pose colei che sola a me par donna 1;
  4. gentil ramo 2 ove piacque
  5. (con sospir' mi rimembra 3
  6. PETRARCA
foto di Suzana Pertot

4 mag 2021

Sulle strade della fede e della storia

 

Chiese votive della Benecia illustrate da Moreno Tomasetig / Le vie delte Slavia nel progetto di Moreno Tomasetig

Con una conferenza in modalità digitale, lo scorso 15 aprile è stato presentato il «Cammino delle 44 chiesette votive» ideato dalla pro loco «Nediške doline» e realizzato grazie allo studio naturalistico «ForEst». L’itinerario di lunga percorrenza si divide in 10 tappe e collega tra loro i sette comuni delle Valli del Natisone, ai quali si aggiungono Prepotto e Cividale del Friuli.

Il percorso permette al pellegrino e all’escursionista di percorrere le valli dei fiumi Natisone, Alberone, Cosizza, Erbezzo e Judrio partendo e tornando a piedi dalla stazione ferroviaria di Cividale, nonché di usufruire delle attività ricettive e di ristoro offerte dal territorio.

Le protagoniste del cammino sono le 44 chiesette votive selezionate da Tarcisio Venuti nel volume «Chiesette votive da S. Pietro al Natisone a Prepotto». Il percorso le mette in collegamento, permettendo la conoscenza di arte, storia, natura e cultura della Benecia.

I promotori dell’iniziativa intendono porre in essere una collaborazione diffusa tra istituzioni, attività economiche ed associazioni interessate dal percorso. Ritengono, infatti, che il Cammino sia una occasione di promozione delle Valli del Natisone e del Judrio e possa avere ricadute positive anche in termini economici e sociali su questi territori.

«Tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI secolo la Slavia fu un grande cantiere dove noti e ignoti artisti sloveni si susseguirono nel costruire, ampliare e restaurare le antiche e piccole chiese di stile romanico disseminate sui monti e nelle valli. (…) Fu un vero risveglio religioso e artistico; (…) un risveglio che rinvigorirà e salderà i rapporti tra gli Sloveni delle Valli del Natisone con quelli dell’Isontino e della Slovenia centrale», ha scritto Giorgio Banchig nel volume «Slavia-Benečija. Una storia nella storia» (edizioni Most).

Significativo, infatti, che i beneciani, sotto la Repubblica di Venezia, si siano rivolti per quest’opera gigantesca – una chiesa per ogni 3,7 chilometri quadrati e ogni 87 persone – ad architetti e artisti sloveni. Sembra proprio il desiderio di evidenziare la propria appartenenza linguistica e culturale al mondo sloveno.

Per questo risulta davvero di difficile comprensione che i promotori del «Cammino delle 44 chiesette votive» abbiano scelto solo la lingua italiana per denominare l’itinerario e per i cartelli indicatori. E questo proprio quando la Comunità di montagna Natisone e Torre ha installato sui sentieri delle Valli del Natisone quasi duecento cartelli bilingui italiano-


sloveno.
https://www.dom.it/po-poti-nase-vere-in-zgodovine_sulle-strade-della-fede-e-della-storia/

vignetta

vignetta
vauro

io sto con emergency

logotip

logotip
blog