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Proverbio delle valli del Natisone

 




Če lesjak ženarja laja,huda zima se nastaja.

Se in gennaio il lupo abbaia si prepara un crudo inverno.

da http://www.lintver.it/cultura-tradizioni-dettimeteo.html


S


Da "ATTIVITA' INTEGRATIVE" Sc. Media Statale "Dante Alighieri" S. Pietro al Nat.e in gennaio il lupo abbaia, si prepara un crudo inverno.

Gubana Gubanza friuli venezia giulia RICETTA

Ripropongo il video e la ricetta della gubana,dolce ttpico della Benecia.

Gubanza/Gubana preparata da Romilda Filipig di Topolò Preparazione e ricetta del dolce tradizionale delle Valli del Natisone di Stefano Morandini. La parola gubana deriva dallo sloveno "gubati" cioè arrotolare, infatti questo dolce ha la forma di chiocciola. E' un dolce che si faceva per Natale, Pasqua, matrimoni e per la fine della fienagione. Traduzione dal dialetto sloveno. Ingredienti: Impasto per 2 gubane Mezzo chilo di farina, 3/4 uova, sale, la buccia di un limone grattugiato, 2 cubetti di lievito, due cucchiai tra burro sciolto ed olio,zucchero, una fiala di vanillina. Ripieno: 250 g di noci macinate, 100 g di amaretti sbriciolati, un cucchiaio di zucchero, un panino raffermo, un po' di burro,30 g di pinoli,100 g di uvetta ammollata nel marsala, mezzo bicchiere di grappa, qualche cucchiaio di cacao. Preparazione La pasta deve lievitare due volte. Mettere la farina sul tavolo ed aggiungere il lievito precedentemente sciolto in un po' di latte tiepido, zucchero e una presa di sale. La pasta deve essere piuttosto molle, altrimenti stenta ad alzarsi. Lavorare bene il composto. Coprire con un panno caldo e lasciar lievitare (deve raddoppiare) Nel frattempo rosolare nel burro i pinoli, poi il panino raffermo sminuzzato, sbriciolare gli amaretti che ci serviranno per il ripieno. Quando è ben lievitato si prepara per la seconda lievitazione. Scaldare il latte e metterci dentro il lievito sciolto nel latte e un po' alla volta il burro sciolto e le uova precedentemente sbattute. L'impasto deve essere morbido, se necessario aggiungere un po' di farina. La pasta deve essere lavorata per un quarto d'ora. Si copre con un panno e si aspetta che lieviti nuovamente (minimo un'ora) Mettere in una terrina tutti i componenti del ripieno. Quando è ben lievitato spianare col mattarello una sfoglia di 1 cm e mezzo, mettere sopra il ripieno con qualche fiocchetto di burro. Fare un rotolo, pressare livemente per chiuderlo ed arrotolarlo a chiocciola. Prendere una teglia imburrata,spennellare la gubana con la chiara d'uovo sbattuta e mettere nel forno preriscaldato. Cuocere a per circa un'ora e un quarto a 170°.

Nasce Izba, nuovo luogo di ritrovo a Topolò

 

Topolò nelle valli del Natisone


Nasce, a Topolò, Izba (o Izba-r, sul nome definitivo c’è ancora discussione), un piccolo spazio accanto al chiosco (struttura che funge da luogo di ristoro solamente durante la Postaja) che è stato da poco affidato in comodato dall’amministrazione comunale di Grimacco all’Associazione Robida, un gruppo di giovani che sta dando davvero nuova linfa al paese.

Izba (“Nelle case della Benečija l’izba è la stanza vicina alla cucina solitamente scaldata dalla peč. Qui si mangiava, si raccontavano storie e alle volte si dormiva, una stanza calda e accogliente. Questo è un po’ quello che vorremmo diventasse e nei prossimi mesi ci metteremo al lavoro, sperando di potervi invitare già questa primavera” spiega l’associazione) sarà un bar caffè con uno spazio di coworking, quindi possibilità di sala concerti, studio radiofonico, punto informazioni, galleria, sala di lettura, spazio per laboratori e altro. In primo luogo comunque ospiterà, come tanti bar/circoli gestiti da associazioni, i soci di Robida e quelli delle altre due associazioni che partecipano a questo progetto, ovvero l’associazione Topolò-Topoluove e il circolo culturale Rečan_Aldo Klodič.
I soci di Robida, spiega l’associazione invitando ad iscriversi, non solo avranno accesso al locale, ma verranno anche aggiornati sulle attività organizzate e potranno loro stessi proporre idee per rendere il luogo un po’ di tutti e un po’ speciale.

https://novimatajur.it/cultura/nasce-izba-nuovo-luogo-di-ritrovo-a-topolo.html

Mele e innovazione a «Sapori nelle Valli»


>> ASSOCIAZIONE INVITO A PRANZO

>> fino a martedì, 8 dicembre,
organizza l’edizione autunnale di Invito a pranzo nelle Valli del Natisone. La castagna sarà la protagonista di questa edizione. I locali sono tredici: La Casa delle Rondini, Alla Cascata, Ai Colli di Spessa, Al Colovrat, Da Walter, l’Osteria di delizie e curiosità, Gastaldia d’Antro, Al Giro di Boa, Monte del Re, da Na.Ti, Pestrofa, Rifugio Pelizzo, Vartača. Per ulteriori informazioni consultate la pagina web invitoapranzo, Facebook oppure chiamate al 349 723 5652.

All’Invito a pranzo autunnale di quest’anno partecipano 13 locali (non 10 come scritto nell’articolo comparso nel Dom del 30 settembre). All’appello mancavano l’agriturismo Pestrofa in località Cedron (San Pietro al Natisone), Rifugio Pelizzo in località Montemaggiore e Vartacia al bivio Tercimonte sulla strada per il Matajur. Riprendendo quindi l’intero elenco, Invito a pranzo comprende l’agriturismo La casa delle rondini, la trattoria Alla cascata, la trattoria Ai colli di Spessa, l’osteria Al Colovrat, la trattoria Da Walter, l’Osteria di delizie e curiosità, la trattoria Gastaldia d’Antro, la trattoria Al Giro di boa, l’agriturismo Monte del re, la trattoria Da Na.Ti., l’agriturismo


Pestrofa, il Rifugio Pelizzo e la trattoria Vartacia.

Una fiera-mercato alla scoperta dell’offerta enogastronomica delle Valli del Natisone si tiene nelle fine settimana di ottobre a cura dell’associazione «Sapori nelle Valli» negli spazi dell’ex centro di raccolta e conservazione dei prodotti ortofrutticoli nella zona industriale di San Pietro al Natisone, concessa dall’Uti del

Natisone. Il 3 e 4 ottobre è stato dedicato alle gubane, il 10 e l’11 ottobre alle castagne. Sabato 17 e domenica 18 saranno di scena le mele, mentre la fine settimana successiva sarà dedicata all’innovazione. All’inaugurazione, il 2 ottobre, sono intervenuti i sindaci delle Valli del Natisone, il deputato Roberto Novelli, i consiglieri regionali Elia Miani e Giuseppe Sibau. Quest’ultimo ha definito l’iniziativa «occasioone per rilanciare il territorio dal punto di vista enogastronomico e turistico». Un sopralluogo è stato compiuto anche dall’assessore regionale all’Agricoltura, Stefano Zannier.


 


 

« FRA GLI SLAVI DI MONTEFOSCA » di Francesco Musoni

 

Montefosca/Černi Varh

Montefosca è paese celebre in tutta la valle del Natisone per i suoi abitanti dall'alta statura, dalle spalle ben tarchiate, dai petti villosi, dall'erculea robustezza; soprattutto perchè è fama in mezzo ad essi si conservi pressoché inalterato il tipo degli Slavi primitivi: degli Slavi cioè dell'epoca delle loro più antiche immigrazioni in Friuli.

Chi desidera quindi conoscere quali fossero gli antenati di questi nostri buoni ospiti molti secoli addietro, deve fare una visita a Montefosca; visita che riesce tanto più interessante dopo che, per la prima venuta della principessa Elena in Italia, si volle rilevare l’analogia fra Montefosca (nel dialetto sloveno di S. Pietro Černi Varh) e quello di Montenegro (Črna Gora).
 Ecco le ragioni per cui io decisi di recarmi nel settembre scorso in compagnia d ’un mio amico studioso di glottologia.
Partiti da San Pietro, in mezz’ora fummo a Pulfero, donde, dopo aver attraversato un pittoresco ponte di legno sul Natisone, subito incominciammo la non molto faticosa salita della montagna.
Non seguimmo alcun sentiero, ma quasi in linea retta ci dirigemmo verso Erbezzo.
E ' una frazione 'del Comune di Tarcetta con 492 abitanti, secondo ricensimento del 1881, composta di tre borgate principali: Erbezzo (slov. Arbeč), Zapotocco (dietro il torrente) e Gorenja Vas (villa superiore). In tutte e tre, case di meschino aspetto, ingombrate di letamai e davanti odori acri ed ingrati; e nei dintorni un discreto numero di piccoli campi a forme irregolari, coltivati a mais che b asta solo in minima parte ai bisogni degli abitanti; a patate che ne sono il principale alimento; a fagiuoli, di cui molti si portano in piazza a Cividale; a rape; ed a viti che danno poca quantità di un vino acidetto e scadente. Ve anche in qua e in là degli alberi da frutta: meli soprattutto , peri, rari ciliegi, pochissim i susini. In complesso però il paese, più che da altro, trae da vivere dall’
allevamento del bestiame. Dalla borgata di Erbezzo pochi passi ci condussero a Gorenja Vas, dove c’è una scuola elementare inferiore mista, la chiesa e la canonica. Quel cappellano, don Luigi Clignon, tipo di prete gioviale e simpatico, ci fece un'ottima accoglienza, ristorandoci con vino generoso e cibi abbondanti. Dalle finestre della sua casa l’occhio domina intiera la sottostante vallata del Natisone, tutta vigne e campi industriosamente lavorati, solcata per mezzo del caratteristico
fiume, cui il letto straordinariamente profondo e le sponde selvaggie e dirupate danno un aspetto di
orrida bellezza. Proprio di rimpetto a noi, verso levante, si innalza la vetta del Matajur, dalla forma di piramide dolce, liscia e levigata, come la testa di una fanciulla modestamente pettinata. Più lontano l’aguzza cima del Krn, le controcatene del Judrio e dell’Isonzo e giù giù tutta la serie di morbide alture che degradano dolcemente verso l ’Adriatico. Rimanemmo a lungo a contemplare estatici il superbo panorama che ci si svolgeva dinnanzi, e mentre riconoscevamo all'alpinismo il merito di
procurare emozioni ineffabili e sublimanti lo spirito, ci meravigliavamo di trovare la nostra piccola
patria più bella assai di quanto ci saremmo immaginati. Eppure essa è così poco conosciuta dagli stessi suoi figli. Eppure nessuno, o quasi, viene a visitarla dal di fuori, nemmeno dalla Provincia! Ma chi non lo sa che da noi, in Italia dura ancora il vezzo di correre sempre lontano a cercare il bello della natura, mentre non si vede, o non si vuol vedere quello che, molte volte assai più degno di
ammirazione, abbiamo in casa nostra?
 Senonchè è tempo di andare innanzi, chè il sole già alto e la via lunga ne sospingono. Ecco aprircisi dinnanzi la piccola conca in cui si asside la frazione di Montefosca, meta principale della nostra gita. Alta 725 metri sul livello del m are, è chiusa dal monte Vogu (1164 metri) a nord, dal Juanes (si. Ivanac) (1168 metri) ad ovest e sud-ovest: aperta a levante sul Natisone, verso il quale scende
mediante un gradino ripidissimo, solcato dal torrente Bodrino (si. Bodrin, Zabrodinam , forse da
brod = guado). Nel dialetto sloveno di S. Pietro, Montefosca viene chiamata Černavahr (Črni Vrh), nome che letteralmente tradotto suona: cima nera. Eppure il villaggio non è sopra una cima, ma dentro una depressione. L’ebbe esso forse dalla vetta che gli sorge alle spalle, come dal Matajur desunse la sua denominazione il villaggio omonimo del comune di Savogna? Ma notisi che a tal vetta solo in pianura si dà il nome di Cernavarh, mentre a Montefosca è conosciuta, come dicemmo, sotto quello Vogu, che, curiosa analogia, significa Carbone, e a nessuna cima vien dato il nome di
Montefosca. A ciò aggiungasi che nè la conca in cui siede il villaggio, nè la cima del Vogu, o
Cernavarh che la si voglia chiamare, hanno aspetto nereggiante; la prima essendo un paesaggio
simile a molti altri di montagna, ricoperto di un discreto rivestimento vegetale; mentre il Vogu è biancheggiante di nude rupi calcaree, ringhiose con i loro denti aguzzi e intramezzate di macchie e di cespugli di nocciuoli e da carpini che solo a grande distanza danno una finta severa alla montagna.

archivio personale



Francesco Musoni (San Pietro al Natisone21 novembre 1864 – Udine18 ottobre 1926) è stato un geologo e storico italiano.

Pohod po travnikih in gozdih, ki ga parpravlja/Escursione per prati e boschi organizzata da Invito a pranzo

kascate di Kot
foto dal web

 >> HLODIČ

>> v četartak, 10. šetemberja,
združenje Invito parpravlja pohod po travnikih in gozdih, de bi odkril’ trave, ki se jih muore jesti. Zbierališče bo ob 8:30 par gostilni Alla Cascata. Vpisajte se do 18. ure dneva pred eskurzijo na 339 840 3196, al’ pa na 349 324 1168, al’ na 0432 727490, al’ pa pisajte po elektronski pošti na segreteria@nediskedoline.it.

>> CLODIČ
>> giovedì, 10 settembre,
Invito a pranzo organizza un’escursione per i prati e i boschi alla scoperta delle erbe commestibili. Il ritrovo è previsto per le 8.30 alla trattoria Alla Cascata. Iscrivetevi entro le 18 del giorno precedente all’escursione al 339 840 3196, oppure al 349 324 1168, oppure al 0432 727490, o scrivete una mail a segreteria@nediskedoline.it.

27^ edizione di Postaje Topolove/Stazione Topolò

 La ventisettesima edizione di Stazione di Topolò-Postaja Topolove si terrà dal 28 agosto al 13 settembre.

Lo spostamento delle date dal consueto mese di luglio è dato, ovviamente, dai problemi connessi al Covid-19 e fa leva sulla speranza che a settembre la situazione sia più tranquilla rispetto all'inizio estate.

In ogni caso, si dovranno rispettare le modalità relative al divieto di assembramento e al distanziamento e proprio queste modalità hanno portato gli organizzatori a scegliere un  periodo più lungo di un week end rispetto alle recenti edizioni, al fine di permettere più turn over nelle case del paese che ospiteranno gli artisti.

Si punterà molto sulle camminate, sulle esplorazioni dei luoghi effettuate in compagnia di scrittori e musicisti che daranno vita a incontri in spazi aperti, in radure, dove sarà possibile il distanziamento del pubblico.


Altro punto di forza di questa edizione saranno le audio e video installazioni, in luoghi chiusi, per poche persone alla volta. In questo modo, anche chi salirà durante i giorni feriali, oltre a poter incontrare gli ospiti al lavoro nelle residenze, potrà fruire di visioni e ascolti rinnovati di settimana in settimana. Gli eventi musicali, la presentazione dei progetti e gli incontri con gli autori saranno concentrati nei tre fine settimana.

Come sempre sarà una Stazione internazionale con arrivi previsti, sempre Covid permettendo, da Austria, Slovenia, Spagna, Germania, Islanda, Francia, Olanda, Croazia e Nuova Zelanda.

Sponsor principali di Stazione di Topolò-Postaja Topolòve sono l'Assessorato alla Cultura della Regione FVG e la Fondazione Friuli e il sostegno dell'Ufficio per gli Sloveni confinari del Ministero sloveno e SKGZ.

info: 335 5643017 / 338 8764776

morenomior@gmail.com  /  www.stazioneditopolo.it

www.cividale.com/it/stazione_di_topolo

https://www.cividale.com/_it/news/27esima_Stazione_di_Topolo_-_Postaja_Topolove_28_agosto_-_13_settembre_2020/1343


GUBANZA-GUBANA dolce tipico delle Valli del Natisone/Nediške doline



Preparazione e ricetta del dolce tradizionale delle Valli del Natisone di Stefano Morandini. La parola gubana deriva dallo sloveno "gubati" cioè arrotolare, infatti questo dolce ha la forma di chiocciola. E' un dolce che si faceva per Natale, Pasqua, matrimoni e per la fine della fienagione. Traduzione dal dialetto sloveno. Ingredienti: Impasto per 2 gubane Mezzo chilo di farina ,3/4 uova, sale, la buccia di un limone grattugiato, 2 cubetti di lievito, due cucchiai tra burro sciolto ed olio,zucchero, una fiala di vanillina. Ripieno: 250 g di noci macinate, 100 g di amaretti sbriciolati, un cucchiaio di zucchero, un panino raffermo, un po' di burro,30 g di pinoli,100 g di uvetta ammollata nel marsala, mezzo bicchiere di grappa, qualche cucchiaio di cacao. Preparazione La pasta deve lievitare due volte. Mettere la farina sul tavolo ed aggiungere il lievito precedentemente sciolto in un po' di latte tiepido, zucchero e una presa di sale. La pasta deve essere piuttosto molle, altrimenti stenta ad alzarsi. Lavorare bene il composto. Coprire con un panno caldo e lasciar lievitare (deve raddoppiare) Nel frattempo rosolare nel burro i pinoli, poi il panino raffermo sminuzzato, sbriciolare gli amaretti che ci serviranno per il ripieno. Quando è ben lievitato si prepara per la seconda lievitazione. Scaldare il latte e metterci dentro il lievito sciolto nel latte e un po' alla volta il burro sciolto e le uova precedentemente sbattute. L'impasto deve essere morbido, se necessario aggiungere un po' di farina. La pasta deve essere lavorata per un quarto d'ora. Si copre con un panno e si aspetta che lieviti nuovamente (minimo un'ora) Mettere in una terrina tutti i componenti del ripieno. Quando è ben lievitato spianare col mattarello una sfoglia di 1 cm e mezzo, mettere sopra il ripieno con qualche fiocchetto di burro. Fare un rotolo, pressare livemente per chiuderlo ed arrotolarlo a chiocciola. Prendere una teglia imburrata,spennellare la gubana con la chiara d'uovo sbattuta e mettere nel forno preriscaldato. Cuocere a per circa un'ora e un quarto a 170°.

Buon appetito!