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IVAN TRINKO padre della Benecia

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27 nov 2020

L’ Avvento ci prepara al vero Natale


 ll periodo dei preparativi spirituali e devozionali al Natale inizia con la prima domenica d’Avvento, quest’anno il 29 novembre, e si conclude nella settimana successiva alla quarta domenica d’Avvento, nella Vigilia di Natale, il 24 dicembre. Col periodo d’Avvento la Chiesa cattolica inizia un nuovo anno liturgico e a prepararsi al Natale. Il termine latino adventus significa venuta. Il Signore è giunto due volte. La prima nel mondo come essere umano, nato dalla Vergine Maria; la seconda è attesa nel giorno del giudizio. I cristiani credono nella venuta invisibile del Signore nel cuore dell’uomo per opera dello Spirito Santo ovvero nella presenza segreta di Dio nel cuore di ogni uomo. Il periodo d’Avvento ha un duplice carattere: è tempo di preparazione alla Natività di Gesù, il 25 dicembre; al tempo stesso ci ricorda l’attesa della seconda venuta di Cristo, alla fine dei tempi. Un segno esteriore della preparazione al Natale è la corona dell’Avvento. Da noi è tradizione prepararne per le case e le chiese, con quattro candele. L’aumentare della luce simbolifica l’aumentare del bene nella vita. Fissate su una corona di elementi vegetali, le quattro candele richiamano le quattro domeniche d’Avvento. L’uso è mutuato dai popoli germanici. In Slovenia ha preso piede negli anni ’80 del XX secolo. Nelle chiese è sistemato nei presbiteri, in posizione visibile. La sua forma rotonda richiama la perfezione e l’eternità. I rami sempreverdi ci parlano della vita, di Gesù Cristo che giunge tra noi. Il colore viola rappresenta la speranza che l’oscurità sarà vinta. Le quattro candele, solo di colore viola o bianco, rappresentano quattro momenti salienti (la creazione, la venuta come uomo, la redenzione e la fine del mondo); i quattro punti cardinali  (nord, sud, est e ovest), che ci parlano dell’universalità di Cristo fatto uomo per il mondo e tutto il genere umano; rappresentano le quattro stagioni, rimandando all’importanza della nascità del Cristo per tutte le ere della storia; rappresentano la vita umana; la candela accesa (alla nascita) si fa sempre più piccola, ricordandoci l’avvicinarsi della fine della vita e la caducità terrena. Avvicinandoci alla nascita di Gesù c’è sempre più luce; allo stesso modo, anche avvicinandoci sempre più a Dio.

https://www.dom.it/advent-nas-pripravlja-na-pravi-bozic_lavvento-ci-prepara-al-vero-natale/

26 nov 2020

Fino al Papa per la messa in sloveno

 


Dopo la vasta eco della conferenza stampa organizzata a Ugovizza dall’associazione «don Mario Cernet» per richiamare l’attenzione sull’assenza di servizio pastorale in lingua slovena in Valcanale, la questione della presenza delle lingue locali nelle parrocchie di Benecia, Resia e Valcanale è arrivata nelle sedi istituzionali. Della vicenda si è occupato il consiglio permante della Conferenza episcopale slovena nella riunione del 23 novembre. Nei giorni precedenti, su iniziativa della ministra per gli Sloveni d’oltreconfine e nel mondo, Helena Jaklitsch, il vescovo di Murska Sobota e delegato per le minoranze slovene e la diaspora, mons. Peter Štumpf, aveva voluto fare il punto della situazione direttamente con alcuni rappresentanti delle associazioni di ispirazione cattolica degli sloveni della provincia di Udine. Ne è emerso che nell’Arcidiocesi ormai sono presenti solo due sacerdoti di lingua slovena, ai quali vanno aggiunti alcuni sacerdoti e religiosi di lingua friulana e italiana che hanno davvero a cuore le sorti dei fedeli di lingua slovena e si sforzano di usare anche la loro lingua nelle celebrazioni. Si tratta, in ogni caso, di iniziative sporadiche e lasciate alla buona volontà dei singoli, in quanto non c’è un impegno organico della Chiesa Udinese a favore delle lingue locali – anche per il friulano e il tedesco –, seppure tale sollecitudine sia contemplata dalle Costituzioni sinodali. Il caso limite è proprio la Valcanale, dove un religioso sloveno, dopo un anno di proficuo servio pastorale, non è stato confermato. «Tutte le richieste rivolte ai responsabili ecclesiastici e politici non hanno dato frutto, perché gli attuali vertici della Chiesa locale non sono favorevoli alle minoranze linguistiche », si legge nel comunicato emesso dall’Ufficio governativo per gli sloveni d’oltreconfine e nel mondo. Pertanto, ora la Conferenza episcopale slovena attiverà i canali che riterrà più adatti per dare una risposta alle esigenze che salgano dalle comunità. Già nella conferenza stampa di Ugovizza era stata prospettata l’eventaulità di rivolgersi direttamente alla Santa Sede e allo stesso Papa che, come confermato anche da mons. Štumpf, è molto attento ai diritti delle minoranze.

https://www.dom.it/

25 nov 2020

Nelle nostre valli ancora contagi ma la crescita sta rallentando


 


fonte https://novimatajur.it/attualita/nelle-nostre-valli-ancora-contagi-ma-la-crescita-sta-rallentando.html

Rallenta la crescita dei contagi nelle Valli del Natisone, del Torre e in Valcanale. In tutte e tre le aree si registra comunque un aumento del numero dei positivi. Ma l’incremento sembra in frenata nelle ultime due settimane dopo l’impennata rilevata, con i dati forniti dalla protezione civile regionale, fra il 2 e il 9 novembre scorsi. Il 15 novembre, ricordiamo, il governo ha introdotto per tutta la regione le misure della zona arancione. Nei sette comuni delle Valli del Natisone sono rilevati, a tutto il 23 novembre, 57 casi, 11 in più rispetto ad una settimana fa. 80 i casi considerando anche Prepotto e Torreano, per un più 17,6 per cento. Aumento ben diverso rispetto al più 180 per cento registrato fra il 2 e il 9 novembre scorsi. Resta stabile, con 18 positivi, la situazione a San Leonardo, fino alla scorsa settimana il comune più colpito. Il numero più alto dei positivi si registra a San Pietro che passa dai 13 ai 23 casi. 18 (con 7 casi in più) anche il numero di contagi a Torreano. Due casi in più a Pulfero che arriva a quota 11. Scendono invece i positivi a Prepotto, da 9 a 5, a Savogna, da 3 a 2, e a Stregna, da 3 a 1. Stabile Grimacco con due casi e Drenchia a zero. In controtendenza la situazione a Cividale che registra 161 casi: un più 69,5 per cento che è un incremento maggiore rispetto a quello della settimana scorsa che era più 61 per cento.

La Fiera di Santa Caterina quest'anno non si farà

  


La Fiera di Santa Caterina non si farà. Lo ha deciso il Sindaco di Udine, Pietro Fontanini, che oggi ha emesso un’ordinanza che dispone l’annullamento, per l’anno 2020, della tradizionale manifestazione cittadina, che si sarebbe dovuta tenere da sabato 21 a mercoledì 25 novembre.

“Il provvedimento - ha dichiarato Fontanini - si è reso necessario non solo alla luce della densità in uno spazio ristretto di bancarelle e di clienti che renderebbe impossibile garantire il rispetto del distanziamento sociale al quale dobbiamo ancora attenerci, ma anche del fatto che gli espositori sarebbero giunti da aree del Paese nelle quali, nelle ultime settimane, si è assistito a un incremento del numero dei contagi".

"La decisione non è stata presa a cuor leggero ma nella consapevolezza che, anche a fronte di una recrudescenza dell’epidemia, la salute dei cittadini deve venire ancora una volta prima di ogni altra cosa. A differenza di altre manifestazioni, infatti, in questo caso non si sarebbe potuto riorganizzare gli spazi procedendo a un ampliamento dell’area di riferimento”, conclude Fontanini.

https://www.ilfriuli.it/articolo/tendenze/udine-la-fiera-di-santa-caterina-non-si-fara/13/228592

Il proverbio di Vita nei campi




 Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei campi
“A Sante Catarine si met sù la tabarine” ovvero a Santa Caterina (il 25 novembre) si indossa il tabarro leggero, iniziavano i primi freddi.

853 morti e si pensa a sciare...


 Le notizie del 24 novembre sulla pandemia di coronavirus: in Italia 23.232 contagi e 853 morti

Le ultime notizie sul Coronavirus in Italia, i dati e le news dal mondo di oggi, martedì 24 novembre. Nel bollettino odierno si contano 23.232 nuovi casi di contagio e 853 morti. 


continua su: https://www.fanpage.it/live/coronavirus-ultime-notizie-24-novembre/

https://www.fanpage.it/

Possibile che la gente non abbia ancora capito che la priorità è la salute? Il Natale 2020 sarà diverso dagli altri:i baci,gli abbracci,i cenoni... si faranno quando sarà tutto finito ,sperando di arrivarci.

24 nov 2020

Riconoscimento per Llorenc Gimenez (Barcellona) Spagna

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 Grazie Llorenc


 

Poesia di Alda Merini

 


“La Gioconda”, nota anche come “Monna Lisa”, è un dipinto a olio di Leonardo da Vinci, databile al 1503-1514 circa, e conservata nel Museo del Louvre di Parigi

A tutte le donne, Alda Merini

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.

Alda Giuseppina Angela Merini, nota semplicemente come Alda Merini è stata una poetessa, aforista e scrittrice italiana. Wikipedia

Storie di donne:Valentina Tereskova



 Fin dalla progettazione del rivoluzionario programma spaziale Vostok, il primo con equipaggio formato da esseri umani, cominciato il 12 aprile 1961 (missione Vostok 1) con Jurij Alekseevič Gagarin che diventò il primo uomo nello spazio, l’Unione Sovietica aveva considerato la possibilità di inviare una donna nel cosmo e di farlo prima che ci riuscissero gli acerrimi rivali statunitensi.

Il disegno si concretizzerà il 16 giugno 1963 quando, con la spedizione Vostok 6, la giovane cosmonauta Valentina Tereškova entrerà nella storia per essere stata la prima donna a viaggiare nello spazio.Valentina Vladimirovna Tereškova nasce il 6 marzo 1937 a Bol’šoe Maslennikovo, un minuscolo villaggio a una ventina di chilometri a ovest di Jaroslavl’.

Valentina è subito orfana di padre – Vladimir Tereškov, caduto durante la Guerra d’inverno, o Guerra russo-finlandese, combattuta tra Finlandia e Unione Sovietica nell’inverno del 1939-1940 – e fin dalla tenera età, insieme alla madre Elena, impiegata in un cotonificio, deve rimboccarsi le maniche facendo molteplici mestieri per sbarcare il lunario: dalla stiratrice, alla sarta, alla operaia di una fabbrica produttrice di pneumatici. Una esistenza che si preannuncia in salita.

Presa dalle ambasce della vita, la giovane non rinuncia però agli studi e alle sue passioni ed è così che, dopo aver conseguito un diploma serale di tecnica, Valentina Tereškova comincia ad appassionarsi al paracadutismo iscrivendosi alla scuola di Jaroslavl’.

La tenace ragazza è da subito tra le più promettenti del suo corso. Il primo lancio nel vuoto arriva a 22 anni, ma Valentina ha piani ben più ambiziosi: è intenzionata a provare l’ingresso nella scuola per aspiranti cosmonauti.

Il programma Vostok intanto è partito e il 12 aprile 1961 arriva lo storico evento che vede Jurij Gagarin diventare il primo essere umano a volare nello spazio a bordo della Vostok 1.

È un’impresa straordinaria che sconvolge il mondo ed entusiasma i cuori dei sovietici, dal segretario generale del Partito Nikita Chruščëv al più piccolo mužik della Siberia, compresa Valentina Tereškova che, dopo aver completato l’iscrizione alla sede del Partito comunista locale, sta studiando duramente per l’esame che si svolgerà l’anno successivo...continua 

https://www.vanillamagazine.it/valentina-tereskova-dall-urss-la-prima-donna-che-viaggio-nello-spazio/

Continua la lettura su Vanilla Magazine

Fonte: 
Vanilla Magazine

Autore: Antonio Pagliuso


Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia


Articolo tratto da 
Vanilla Magazine

Vignetta di Vauro

 

Tregua natalizia

Nonno ,hai un desiderio per Natale?

Arrivarci!

Femminicidi, la triste conta in Fvg: 6 casi in pochi anni. “Le donne trovino il coraggio di denunciare”




25 NOVEMBRE Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne


 è una ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne.[1]

La data della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne segna anche l'inizio dei "16 giorni di attivismo contro la violenza di genere" che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, promossi nel 1991 dal Center for Women's Global Leadership (CWGL) e sostenuti dalle Nazioni Unite, per sottolineare che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.[2] Questo periodo comprende una serie di altre date significative, tra cui il 29 novembre, la Giornata internazionale dei difensori dei diritti umani delle donne,[3] il 1° dicembre, la Giornata mondiale contro l'AIDS e il 6 dicembre, anniversario del massacro del Politecnico di Montreal, quando 14 studentesse di ingegneria furono uccise da un venticinquenne che affermò di voler "combattere il femminismo".[4][5] Il colore arancione è utilizzato come colore di identificazione della campagna, ogni anno concentrata su un tema particolare. Dal 2014 ha assunto come slogan "Orange the World"...

https://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_per_l%27eliminazione_della_violenza_contro_le_donne[6] 



TEMI:

I casi di femminicidio in Fvg negli ultimi anni.

L’ennesima vita spezzata. L’omicidio ad Aquileia di Marinella Maruel, accoltellata a morte dal marito Livio Duca dopo una lite, ha riportato alla luce altri casi analoghi del passato. E l’ennesimo femminicidio in Friuli ha riaperto anche la ferita delle famiglie delle vittime toccate da questa tragedia.

Fra i casi più noti, quello di Nadia Orlando, la giovane di Vidulis di Dignano uccisa il 31 luglio 2017 dall’ex fidanzato Francesco Mazzega. L’uomo, poi, aveva vagato in auto con il cadavere di Nadia per un’intera notte, prima di costituirsi. Una tragedia nella tragedia: Mazzega si è suicidato il 30 novembre 2019, dopo la condanna a 30 anni di carcere per l’omicidio. Non si tratta, purtroppo, di un episodio isolato: Michela Baldo, di Spilimbergo, è stata uccisa  il 7 giugno 2016 dall’ex convivente Manuel VenierLui le aveva sparato, prima di rivolgere l’arma contro se stesso e fare fuoco.

Mai dimenticato anche il femminicidio di Lisa Puzzoli, appena 22enne, freddata a Villaorba di Basiliano da Vincenzo Manduca, con il quale aveva avuto una relazione. È accaduto nel dicembre 2012. Ancor più grande il dolore, perché Lisa era anche mamma di una bimba di 2 anni avuta proprio dal suo assassino. Nell’aprile 2010 a Feletto Umberto era toccato a Carmela Cirillo, strangolata dal marito Salvatore Guadagno.

Infine, sebbene più datato nel tempo, in Fvg si ricorda anche l’uccisione di Romina Ponzalli a Gorizia. Era il 2004 e anche in questo caso la morte è arrivata per mano di un ex convivente, Vincenzo De Caro: la coppia aveva anche due figli, entrambi in casa quando l’uomo ha sparato alla loro madre...continua qui https://www.friulioggi.it/fvg/delitto-aquileia-femminicidi-fvg-23-settembre-2020/

23 nov 2020

ALOJZ GRADNIK

 Iniziamo il nostro approfondimento degli scrittori sloveni cominciando da quello più vicino a noi, almeno geograficamente, essendo nato a pochi chilometri da Gorizia ed avendo passato nel goriziano buona parte della sua vita: Alojz Gradnik.

Alojz Gradnik nacque il 3 agosto 1882 a Medana, nel Collio/Brda. Il padre Jožef Gradnik era sloveno, mentre la madre Lucia Godeas era friulana, originaria di Cormons. Gradnik studiò nel ginnasio di Gorizia, dopo la maturità si trasferì a Vienna dove si laureò in giurisprudenza. Iniziò il praticantato a Gorizia e a Cormons, in seguito esercitò l’avvocatura in Istria, a Gorizia, a Cerkno e a Ljubljana. Fino agli anni venti fu molto attivo nella vita culturale del Goriziano. Dopo la I Guerra Mondiale lavorò presso il ministero a Belgrado, in seguito si trasferì a Ljubljana, dove morì nel 1967.

Alojz Gradnik nel 1962
Alojz Gradnik nel 1962

La produzione poetica più importante di Gradnik si può dividere in due periodi: dal 1916, anno di pubblicazione della sua prima raccolta Padajoče zvezde (“Stelle cadenti”), fino al 1926, e dal periodo immediatamente precedente alla II Guerra Mondiale fino ai primi anni quaranta. Le poesie del primo periodo sono caratterizzate dall’immediatezza dell’espressione, dalla resa dei moti interiori del proprio io in toni quasi impressionistici, mentre quelle del secondo periodo sono improntate a una riflessione più matura sulla condizione dell’umanità e si avvicinano a forme poetiche più classiche.

Padajoče zvezde
Padajoče zvezde

La poesia di Gradnik è imperniata sul sentimento come essenza dell’uomo, ma anche su una tormentata ricerca di un assoluto che permetta di trascendere la solitudine e la lacerazione interiore dell’individuo.

Tra i temi cari a Gradnik vi è innanzitutto l’amore (si veda ad esempio il ciclo Pisma, in cui a parlare è la donna innamorata), inteso come il donarsi completamente alla persona amata, come intreccio inscindibile di gioia e dolore, simile alla morte (Eros-thanatos) in quanto implica il trascendere i confini del proprio io e l’abbandono totale all’ignoto. La morte non rappresenta la fine dell’amore, ma semplicemente il passaggio a una dimensione eterna.

Casa di Gradnik a Medana
Casa di Gradnik a Medana

Numerose sono le poesie in cui vengono rievocati i paesaggi natii del Collio (es. Noč v Medani (“Notte a Medana”), Motivi iz Brd (“Motivi dal Collio”)) e in cui risuona l’attaccamento di Gradnik alla propria terra e alla propria identità nazionale, intesa come legame con gli antenati e valore da difendere. In proposito si veda per es. il ciclo Poslednje pismo Ivana Gradnika (“L’ultima lettera di Ivan Gradnik”) e la serie di sonetti sulla ribellione dei contadini di Tolmin.

Ciò che maggiormente interessava a Gradnik era trasmettere un’idea, una riflessione, per questo motivo l’aspetto formale e puramente estetico della composizione poetica passava in secondo piano. Il poeta non indulge nella melodiosità o nella ricerca di un estetismo fine a se stesso, bensì si concentra sul contenuto. Gradnik creò uno stile a prima vista legato alle forme tradizionali, ma che in realtà è originale e personalissimo, caratterizzato da un ritmo quasi statico e a volte da inflessioni dialettali.

Gradnik si dedicò intensamente anche alla traduzione di opere letterarie, traducendo autori italiani (Petrarca, Leopardi, Carducci, Dante), inglesi (Byron, Shakespeare), spagnoli, croati, serbi e anche orientali: curò infatti la traduzione di una raccolta di liriche cinesi (attraverso la mediazione di traduzioni in inglese e tedesco) e di alcune liriche del poeta-filosofo indiano Rabindranath Tagore (dalla versione in inglese dello stesso Tagore).

Eros-Tanatos, Alojz Gradnik
Eros-Tanatos, Alojz Gradnik
Eros – TanatosEros – Thanatos
Pil sem te in ne izpil, Ljubezen.
Ko duhteče vino sladkih trt
užil sem te, da nisem bil več trezen
in da nisem vedel, da si Smrt.

Zrl sem v strašne teme tvojih brezen:
in ker bil pogled je moj zastrt
od bridkosti, nisem vedel, Smrt,
da si najskrivnostnejša Ljubezen.
T’ho sorseggiato, ma non fino in fondo, Amore.
Come vino profumato di dolci viti
ti ho assaporato fino all’ebbrezza,
senza sapere che tu sei la Morte.

Ho guardato nelle orride tenebre dei tuoi abissi,
ma il mio sguardo era velato
dalla sofferenza e non sapevo, o Morte,
che tu sei il più misterioso Amore.

traduzione di Sara Terpin

Questa poesia fa parte della raccolta Pot bolesti del 1922. In essa è rappresentato uno dei temi più importanti della poetica di Gradnik: il binomio amore – morte. Per il poeta l’amore è una passione che come il vino inebria e acceca l’uomo. Perso nella sua ebbrezza, egli non si rende conto che amore e morte sono in realtà la stessa cosa.

V tujini In terra straniera
O kako daleč, daleč si, Medana,
ti moja tiha, mila rojstna vas!
Ko mislim nate, skrijem svoj obraz
in vem takrat, kako je solza slana.

Na holmu, v vinográde razsejana,
pred tabo v soncu morje, sivi Kras,
ravan furlanska, Soče zlati pas
in daleč za teboj dva velikana,

Triglav in Krn, še dalje Dolomiti:
tako te vidim in krog tebe Brda
in iščem zate sladkih besedi.

Najslajša mi beseda je pretrda,
živ jezik je ne more raztopiti
in kakor kamen v srcu mi leži.
Lontana, oh quanto sei lontana tu, Medana,
mio silenzioso, dolce paese natio!
Quando penso a te, nascondo il volto
e allora so quanto la lacrima è amara.

Sul colle, disseminata tra i vigenti,
davanti a te il mare al sole, il grigio Carso,
la pianura friulana, la striscia d’oro dell’Isonzo
e dietro a te, lontani, due giganti,

Triglav e Krn, e più in là le Dolomiti:
così ti vedo e attorno a te il Collio
e cerco per te dolci parole.

Ma la più dolce per me è troppo dura,
nessuna lingua scioglierla potrebbe
e come pietra giace nel mio cuore.

traduzione di Sara Terpin

In molte poesie di Alojz Gradnik è presente il suo luogo natio, Medana, ma anche il Collio in generale e i dintorni (il Goriziano, il Friuli). In queste poesie l’autore esprime il proprio amore verso la terra natia, amore caratterizzato anche dal dolore. Il poeta, che ha dovuto abbandonare il paese natale, sente nostalgia dei luoghi a lui cari e della gente che vi abita.

La statua di Alojz Gradnik a Nova Gorica
La statua di Alojz Gradnik a Nova Gorica

Alojz Gradnik oggi

Dove possiamo trovare tracce di Alojz Gradnik nel mondo di oggi?

  • Medana, paese natale di Alojz Gradnik, è possibile visitare la sua casa natale, dove è conservata una collezione rappresentativa della vita del poeta (oggetti personali, pubblicazioni, premi e riconoscimenti…).
  • San Floriano del Collio – Števerjan (GO) la scuola elementare con lingua d’insegnamento slovena è intitolata proprio ad Alojz Gradnik.
  • Dobrovo, nei pressi del castello, si trova una statua in bronzo di Alojz Gradnik, il cui autore è l’artista Jakov Brdar. Un busto di Gradnik è presente anche in una via di Nova Gorica.
  • Nel Collio sloveno (Brda) è possibile passeggiare lungo l’itinerario chiamato “Cammino didattico di Gradnik” (Gradnikova učna pot). Punto di partenza è il castello di Dobrovo. L’itinerario è lungo 3,9 km. Lungo la via i versi di Gradnik accompagnano il visitatore fino alla casa natale del poeta. L’itinerario comprende anche un punto panoramico da cui si gode una splendida vista sui 24 campanili che ornano i colli e sui monti circostanti.
Il cammino didattico di Gradnik a Dobrovo, sul Collio sloveno
Il cammino didattico di Gradnik a Dobrovo, sul Collio sloveno 
https://www.slovely.eu/2013/03/26/alojz-gradnik/?cn-reloaded=1&fbclid=IwAR03mitXQpNlFHfBHee1N15I7mRBvyvjuov8oMwz7cmqBmMeapP6hI84wLg

22 nov 2020

Consigli utili

 

da fb

Se indossate correttamente, le mascherine chirurgiche non causano difficoltà respiratorie per carenza di ossigeno o eccesso di anidride carbonica

Le mascherine mediche, note anche come mascherine chirurgiche, sono piatte o pieghettate e si legano dietro la testa con lacci o elastici. Se indossate a lungo possono essere poco confortevoli ma non fanno respirare troppo poco ossigeno o troppa anidride carbonica.
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Bere alcol non impedisce di contrarre il COVID-19 né lo cura
Bere alcol non ti protegge dal COVID-19. Un consumo eccessivo di alcol può aumentare il rischio di altri problemi di salute.
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Consumare candeggina o disinfettante è pericoloso e non impedisce di contrarre il COVID-19
La candeggina e altri disinfettanti sono veleni. Non spruzzarli, berli o introdurli in altro modo nel tuo corpo per nessun motivo. Questi prodotti devono essere usati esclusivamente per disinfettare con cura le superfici.
Proteggiti e proteggi gli altri
Contribuisci ad arrestare la diffusione del coronavirus (COVID-19) seguendo questi suggerimenti comuni per la prevenzione. 
Scopri di più
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Bere metanolo o alcol etilico è pericoloso e non impedisce di contrarre il COVID-19 né lo cura
Il metanolo e l'acol etilico sono veleni. Berli non ucciderà il virus COVID-19 nel tuo corpo e può invece causare disabilità o morte. Il metanolo e l'acol etilico a volte vengono usati nei prodotti di pulizia per disinfettare con cura le superfici.
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Trattenere il respiro non è un test valido per il COVID-19
Riuscire a trattenere il respiro per 10 o più secondi senza tossire o provare malessere non significa che non si ha il COVID-19 o un'altra patologia polmonare. Il modo migliore per sapere se si ha il COVID-19 è tramite un test di laboratorio.
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Mangiare aglio non impedisce di contrarre il COVID-19 né lo cura
L'aglio è un alimento sano che potrebbe uccidere alcuni microbi ma non esistono prove scientifiche a conferma del fatto che protegga le persone dal COVID-19. Il modo migliore per proteggerti dal COVID-19 è quello di mantenere la distanza di sicurezza dalle altre persone e lavarti le mani spesso e con cura.
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I giovani possono contrarre il COVID-19
Le persone di qualsiasi età possono contrarre il virus COVID-19. Tutti, a prescindere dall'età, dovrebbero rispettare le misure di prevenzione, ad esempio lavare le mani regolarmente e mantenere la distanza di sicurezza dalle altre persone.
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Il caldo e l'umidità non bloccano la diffusione del COVID-19
Puoi contrarre il COVID-19 anche se fa caldo e c'è il sole. I Paesi con climi caldi hanno registrato casi di COVID-19. Il modo migliore per proteggerti dal COVID-19 è quello di mantenere la distanza di sicurezza dalle altre persone e lavarti le mani spesso e con cura.
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Mangiare peperoncino non cura il COVID-19 né impedisce di contrarlo
I peperoncini sono buoni ma non possono impedire di contrarre o curare il COVID-19. Il modo migliore per proteggerti dal COVID-19 è quello di mantenere la distanza di sicurezza dalle altre persone e lavarti le mani spesso e con cura.
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Non sono stati trovati farmaci che curano il COVID-19 o impediscono di contrarlo
Attualmente non ci sono prove scientifiche dell'esistenza di farmaci in grado di curare il COVID-19 o di impedire di contrarlo, sebbene siano in corso test su molti farmaci. Il modo migliore per proteggerti dal COVID-19 è quello di mantenere la distanza di sicurezza dalle altre persone e lavarti le mani spesso e con cura.
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Gli antibiotici non possono curare il COVID-19 o impedire di contrarlo
Gli antibiotici funzionano solo contro i batteri non i virus. Il COVID-19 è causato da un virus. I pazienti con COVID-19 potrebbero assumere antibiotici contro le infezioni batteriche presenti in concomitanza al COVID-19.
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Gli integratori vitaminici e minerali non curano il COVID-19
Lo zinco, le vitamine D, C e altri integratori non curano il COVID-19, sebbene siano importanti per il buon funzionamento del sistema immunitario e per la salute in generale.
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I bagni caldi non impediscono di contrarre il COVID-19
Bagni caldi o docce calde, a prescindere da quanto caldi siano, lasciano immutata la tua temperatura corporea normale. Fare bagni molto caldi può causare bruciature. Il modo migliore per proteggerti dal COVID-19 è quello di mantenere la distanza di sicurezza dalle altre persone e lavarti le mani spesso e con cura.
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Il freddo e la neve non impediscono di contrarre il COVID-19
I climi freddi non curano né impediscono la diffusione del COVID-19. Il modo migliore per proteggerti dal COVID-19 è quello di mantenere la distanza di sicurezza dalle altre persone e lavarti le mani spesso e con cura.
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I vaccini contro la polmonite non impediscono di contrarre il COVID-19
Il virus COVID-19 è così nuovo e diverso da avere bisogno di un vaccino proprio. I vaccini esistenti sono altamente consigliati comunque per proteggerti dalla polmonite.
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Gli asciugamani elettrici non impediscono di contrarre il COVID-19
Gli asciugamani elettrici non possono uccidere il COVID-19. Per proteggerti dal COVID-19, lavati le mani spesso con gel disinfettante a base alcolica o con acqua e sapone. Asciugale con cura con asciugamani di carta o asciugamani elettrici ad aria calda.
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Lavaggi nasali regolari con soluzioni saline non impediscono di contrarre il COVID-19
Non esistono prove scientifiche a conferma del fatto che fare lavaggi nasali con soluzioni saline in modo regolare possa proteggere dal COVID-19 o da altre infezioni alle vie respiratorie. Esistono prove scientifiche limitate che tali lavaggi possano favorire una più rapida guarigione dal comune raffreddore.
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Le lampade a raggi ultravioletti non dovrebbero essere usate per evitare di contrarre il COVID-19 o per curarlo
Le lampade UV non dovrebbero essere usate per disinfettare la pelle o le mani, poiché possono irritare la pelle e danneggiare gli occhi. Pulire le mani con un gel disinfettante a base alcolica o con acqua e sapone è il modo più efficace per rimuovere il virus COVID-19.
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Le punture delle zanzare non diffondono il COVID-19
Non ci sono prove che suggeriscono che il COVID-19 possa diffondersi attraverso le punture delle zanzare. Il COVID-19 si diffonde principalmente attraverso le goccioline prodotte da tosse, starnuti o discorsi di una persona infetta. Può diffondersi anche se tocchi una superficie infetta e poi ti tocchi occhi, naso o bocca. Per proteggerti, lava spesso le mani e disinfetta frequentemente le superfici di casa che tocchi.
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Le mosche non diffondono il COVID-19
Non ci sono prove che suggeriscono che il COVID-19 possa diffondersi attraverso le mosche. Il COVID-19 si diffonde principalmente attraverso le goccioline prodotte da tosse, starnuti o discorsi di una persona infetta. Può diffondersi anche se tocchi una superficie infetta e poi ti tocchi occhi, naso o bocca. Per proteggerti, lava spesso le mani e disinfetta frequentemente le superfici di casa che tocchi.
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Le reti mobili 5G non diffondono il COVID-19
I virus, inclusi quelli che causano il COVID-19, non possono viaggiare attraverso le onde radio o le reti mobili. Il COVID-19 si sta diffondendo in tanti Paesi che non hanno reti mobili 5G.
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La probabilità che le scarpe diffondano il COVID-19 è molto scarsa
La probabilità che il COVID-19 venga diffuso dalle scarpe è molto scarsa. Per una maggiore sicurezza, puoi lasciare le tue scarpe all'ingresso di casa, soprattutto se bambini o neonati giocano a terra. In questo modo non ci sarà alcun contatto con lo sporco o i residui delle suole delle scarpe.
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La causa del COVID-19 è un virus, non un batterio
Il virus che causa il COVID-19 appartiene a una famiglia di virus chiamata Coronaviridae. Gli antibiotici non funzionano contro i virus. Alcune persone malate di COVID-19 sviluppano anche infezioni batteriche allo stesso tempo. In questo caso, gli antibiotici possono essere consigliati dagli operatori sanitari.
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La maggior parte delle persone guarisce dal COVID-19
La maggior parte delle persone malate di COVID-19 ha sintomi lievi o moderati e può guarire grazie all'assistenza medica. Se hai sintomi come tosse, febbre o difficoltà respiratorie, cerca assistenza medica. Chiama al telefono un dottore prima di recarti in ambulatorio o in ospedale. Se hai la febbre e vivi in una zona in cui è diffusa la malaria o la dengue, chiama subito un dottore.
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Gli scanner termici individuano la febbre non il COVID-19
I termoscanner individuano i soggetti con febbre e la febbre può essere causata dal COVID-19. Tuttavia, non tutti coloro che hanno il COVID-19 sviluppano la febbre. Gli scanner termici, inoltre, non sono in grado di individuare le persone infette ma che ancora non hanno la febbre. Infatti, sono necessari da 2 a 10 giorni prima che una persona con COVID-19 sviluppi la febbre.
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Le persone più anziane non sono le uniche a rischio con il COVID-19
Le persone di ogni età possono contrarre il virus COVID-19. Le persone di 60 anni o più con malattie come asma, diabete e problemi cardiaci sono a maggior rischio di contrarre la malattia in forma grave. Tutti dovrebbero praticare le misure di prevenzione come lavarsi regolarmente le mani e mantenere la distanza di sicurezza dalle altre persone.
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Non è dimostrato che l'idrossiclorochina possa curare il COVID-19
L'idrossiclorochina e la clorochina sono usate nella terapia di malaria e altre malattie. Sono state studiate come possibili cure per il COVID-19 ma i dati attuali mostrano che non riducono le morti da COVID-19 né aiutano le persone che hanno sintomi moderati. L'idrossiclorochina e la clorochina possono aiutare nella terapia di malaria e patologie autoimmuni. Tuttavia, il loro utilizzo per curare altre patologie o senza la supervisione medica può avere effetti collaterali gravi e si dovrebbe evitare.

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