Iniziamo il nostro approfondimento degli scrittori sloveni cominciando da quello più vicino a noi, almeno geograficamente, essendo nato a pochi chilometri da Gorizia ed avendo passato nel goriziano buona parte della sua vita: Alojz Gradnik.
Alojz Gradnik nacque il 3 agosto 1882 a Medana, nel Collio/Brda. Il padre Jožef Gradnik era sloveno, mentre la madre Lucia Godeas era friulana, originaria di Cormons. Gradnik studiò nel ginnasio di Gorizia, dopo la maturità si trasferì a Vienna dove si laureò in giurisprudenza. Iniziò il praticantato a Gorizia e a Cormons, in seguito esercitò l’avvocatura in Istria, a Gorizia, a Cerkno e a Ljubljana. Fino agli anni venti fu molto attivo nella vita culturale del Goriziano. Dopo la I Guerra Mondiale lavorò presso il ministero a Belgrado, in seguito si trasferì a Ljubljana, dove morì nel 1967.
La produzione poetica più importante di Gradnik si può dividere in due periodi: dal 1916, anno di pubblicazione della sua prima raccolta Padajoče zvezde (“Stelle cadenti”), fino al 1926, e dal periodo immediatamente precedente alla II Guerra Mondiale fino ai primi anni quaranta. Le poesie del primo periodo sono caratterizzate dall’immediatezza dell’espressione, dalla resa dei moti interiori del proprio io in toni quasi impressionistici, mentre quelle del secondo periodo sono improntate a una riflessione più matura sulla condizione dell’umanità e si avvicinano a forme poetiche più classiche.
La poesia di Gradnik è imperniata sul sentimento come essenza dell’uomo, ma anche su una tormentata ricerca di un assoluto che permetta di trascendere la solitudine e la lacerazione interiore dell’individuo.
Tra i temi cari a Gradnik vi è innanzitutto l’amore (si veda ad esempio il ciclo Pisma, in cui a parlare è la donna innamorata), inteso come il donarsi completamente alla persona amata, come intreccio inscindibile di gioia e dolore, simile alla morte (Eros-thanatos) in quanto implica il trascendere i confini del proprio io e l’abbandono totale all’ignoto. La morte non rappresenta la fine dell’amore, ma semplicemente il passaggio a una dimensione eterna.
Numerose sono le poesie in cui vengono rievocati i paesaggi natii del Collio (es. Noč v Medani (“Notte a Medana”), Motivi iz Brd (“Motivi dal Collio”)) e in cui risuona l’attaccamento di Gradnik alla propria terra e alla propria identità nazionale, intesa come legame con gli antenati e valore da difendere. In proposito si veda per es. il ciclo Poslednje pismo Ivana Gradnika (“L’ultima lettera di Ivan Gradnik”) e la serie di sonetti sulla ribellione dei contadini di Tolmin.
Ciò che maggiormente interessava a Gradnik era trasmettere un’idea, una riflessione, per questo motivo l’aspetto formale e puramente estetico della composizione poetica passava in secondo piano. Il poeta non indulge nella melodiosità o nella ricerca di un estetismo fine a se stesso, bensì si concentra sul contenuto. Gradnik creò uno stile a prima vista legato alle forme tradizionali, ma che in realtà è originale e personalissimo, caratterizzato da un ritmo quasi statico e a volte da inflessioni dialettali.
Gradnik si dedicò intensamente anche alla traduzione di opere letterarie, traducendo autori italiani (Petrarca, Leopardi, Carducci, Dante), inglesi (Byron, Shakespeare), spagnoli, croati, serbi e anche orientali: curò infatti la traduzione di una raccolta di liriche cinesi (attraverso la mediazione di traduzioni in inglese e tedesco) e di alcune liriche del poeta-filosofo indiano Rabindranath Tagore (dalla versione in inglese dello stesso Tagore).
Eros – Tanatos | Eros – Thanatos |
Pil sem te in ne izpil, Ljubezen. Ko duhteče vino sladkih trt užil sem te, da nisem bil več trezen in da nisem vedel, da si Smrt. Zrl sem v strašne teme tvojih brezen: in ker bil pogled je moj zastrt od bridkosti, nisem vedel, Smrt, da si najskrivnostnejša Ljubezen. | T’ho sorseggiato, ma non fino in fondo, Amore. Come vino profumato di dolci viti ti ho assaporato fino all’ebbrezza, senza sapere che tu sei la Morte. Ho guardato nelle orride tenebre dei tuoi abissi, ma il mio sguardo era velato dalla sofferenza e non sapevo, o Morte, che tu sei il più misterioso Amore. |
traduzione di Sara Terpin
Questa poesia fa parte della raccolta Pot bolesti del 1922. In essa è rappresentato uno dei temi più importanti della poetica di Gradnik: il binomio amore – morte. Per il poeta l’amore è una passione che come il vino inebria e acceca l’uomo. Perso nella sua ebbrezza, egli non si rende conto che amore e morte sono in realtà la stessa cosa.
V tujini | In terra straniera |
O kako daleč, daleč si, Medana, ti moja tiha, mila rojstna vas! Ko mislim nate, skrijem svoj obraz in vem takrat, kako je solza slana. Na holmu, v vinográde razsejana, pred tabo v soncu morje, sivi Kras, ravan furlanska, Soče zlati pas in daleč za teboj dva velikana, Triglav in Krn, še dalje Dolomiti: tako te vidim in krog tebe Brda in iščem zate sladkih besedi. Najslajša mi beseda je pretrda, živ jezik je ne more raztopiti in kakor kamen v srcu mi leži. | Lontana, oh quanto sei lontana tu, Medana, mio silenzioso, dolce paese natio! Quando penso a te, nascondo il volto e allora so quanto la lacrima è amara. Sul colle, disseminata tra i vigenti, davanti a te il mare al sole, il grigio Carso, la pianura friulana, la striscia d’oro dell’Isonzo e dietro a te, lontani, due giganti, Triglav e Krn, e più in là le Dolomiti: così ti vedo e attorno a te il Collio e cerco per te dolci parole. Ma la più dolce per me è troppo dura, nessuna lingua scioglierla potrebbe e come pietra giace nel mio cuore. |
traduzione di Sara Terpin
In molte poesie di Alojz Gradnik è presente il suo luogo natio, Medana, ma anche il Collio in generale e i dintorni (il Goriziano, il Friuli). In queste poesie l’autore esprime il proprio amore verso la terra natia, amore caratterizzato anche dal dolore. Il poeta, che ha dovuto abbandonare il paese natale, sente nostalgia dei luoghi a lui cari e della gente che vi abita.
Alojz Gradnik oggi
Dove possiamo trovare tracce di Alojz Gradnik nel mondo di oggi?
- A Medana, paese natale di Alojz Gradnik, è possibile visitare la sua casa natale, dove è conservata una collezione rappresentativa della vita del poeta (oggetti personali, pubblicazioni, premi e riconoscimenti…).
- A San Floriano del Collio – Števerjan (GO) la scuola elementare con lingua d’insegnamento slovena è intitolata proprio ad Alojz Gradnik.
- A Dobrovo, nei pressi del castello, si trova una statua in bronzo di Alojz Gradnik, il cui autore è l’artista Jakov Brdar. Un busto di Gradnik è presente anche in una via di Nova Gorica.
- Nel Collio sloveno (Brda) è possibile passeggiare lungo l’itinerario chiamato “Cammino didattico di Gradnik” (Gradnikova učna pot). Punto di partenza è il castello di Dobrovo. L’itinerario è lungo 3,9 km. Lungo la via i versi di Gradnik accompagnano il visitatore fino alla casa natale del poeta. L’itinerario comprende anche un punto panoramico da cui si gode una splendida vista sui 24 campanili che ornano i colli e sui monti circostanti.
Ciao, Olga. Non lo conoscevo, ma ho indagato un po' sulla sua vita e vedo che oggi Gradnik è considerato il più importante poeta sloveno del periodo tra le due guerre, insieme a Oton Župančičič , e uno dei più importanti poeti sloveni del XX secolo.
RispondiEliminaUn post molto interessante. Un abbraccio
Un poeta che non conoscevo e che tu, col tuo post hai riportato alla luce. Grazie Olga. Un saluto e un abbraccio.
RispondiEliminaMolto interessante Olga, un poeta che non conoscevo....
RispondiEliminaLa letteratura slovena è poco conosciuta in Italia ed è per questo che ve la faccio conoscere.Buon martedì a tutti.
RispondiEliminaSfortunatamente, non conosco questo scrittore.
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