Pierluigi Cappello
Stroncato da un male incurabile, Il 1° ottobre è morto a Cassacco, in provincia di Udine, il poeta friulano Pierluigi Cappello. Era nato a Gemona nel 1967 e la sua vita era stata gravemente segnata da un incidente stradale occorsogli quando aveva sedici anni: dallo schianto della sua moto contro la roccia uscì con il midollo spinale reciso e una perenne immobilità. Cappello era considerato uno dei principali poeti contemporanei italiani: proprio dall’immobilità del suo letto e della sedia a rotelle partiva per involarsi sul tappeto volante della poesia – anche in lingua friulana - come aveva rivelato in un’intervista: “Fondamentalmente mi interrogo su che cos’è l’«altro da me» e quali siano i modi di percepire questo «altro», su quale sia il rapporto con il tempo e come cambiano le modalità dell’esistenza”.
POESIA SCRITTA CON LA MATITA
Sono devoto all’anima di grafite della matita:
un solo colpo di gomma e il segno lasciato sparisce,
sentieri imboccati con leggerezza
si riconducono alla docilità della via maestra
i crolli vengono evitati con un’alzata di spalle,
l’imprevisto è un vecchio con il pugnale spuntato.
L’anima di grafite non conosce soste, esitazioni:
nel suo stesso procedere in avanti
ci chiama alla possibilità del ritorno,
nel suo segno scuro riposa la dolcezza del bianco
e Angelina torna a sorridere
tenendo per mano un bambino
abbagliato dal sole.
Tricesimo, 5 gennaio 2010
https://cantosirene.blogspot.com/2017/10/pierluigi-cappello.html
Veramente bravo.
RispondiEliminaCiao OLga.
Non conoscevo questo poeta, ma mi dispiace per la sua prematura dipartita e anche per il grave incidente subito da ragazzo.
RispondiEliminaChe la Terra gli sia lieve.
Mi dispiace tanto per questo giovane poeta scomparso...bella e delicata questa poesia.
RispondiEliminaRiposa in pace Pierluigi Cappello.
RispondiEliminaUn abbraccio a Olga.
Che patetico poeta di talento!
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