E vi rivedo, o gattici d'argento,
brulli in questa giornata sementina:
e pigra ancor la nebbia mattutina :sfuma dorata intorno ogni sarmento.
Già vi schiudea le gemme questo vento
che queste foglie gialle ora mulina;
e io che al tempo allor gridai, Cammina,
ora gocciare il pianto in cuor mi sento.
Ora le nevi inerti sopra i monti,
e le squallide piogge, e le lunghe ire
del rovaio che a notte urta le porte,
e i brevi dì che paiono tramonti
infiniti, e il vanire e lo sfiorire,
e i crisantemi., il fiore della morte.
Giovanni Pascoli
Noi in Russia celebriamo la Domenica delle Palme il 17 aprile e la Pasqua il 24 aprile.
RispondiEliminaIl 17 aprile verranno da me gli ospiti: mia zia, mio cugino (suo figlio) e mia cugina con sua marito.
La poesia di Giovanni Pascoli si inserisce all'interno del Decadentismo, movimento letterario che si diffonde alla fine dell'800 e che si basa sulla percezione del presente come epoca di decadenza e su un ritorno all'irrazionale dopo le certezze del Positivismo.
RispondiEliminaCiao OLga.
Cara Olga,
RispondiEliminaAnch'io amo gattici!
Abbracci,
Mariette