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26 dic 2020

Santo Stefano


 Il giorno di Santo Stefano è una festività cristiana celebrata il 26 dicembre dalla Chiesa cattolica e da alcune Chiese protestanti, mentre la Chiesa ortodossa lo celebra il 27 dicembre.

In questo giorno si ricorda Stefano protomartire, ovvero il primo martire del cristianesimo secondo il Nuovo Testamento. Intorno all'anno 36 d.C. fu accusato di blasfemia dal sinedrio e condannato alla lapidazione. Uno dei suoi principali inquisitori fu Saulo di Tarso, che poi diventerà San Paolo.Il giorno di Santo Stefano è una festa nazionale in AustriaCittà del VaticanoCroaziaDanimarcaGermaniaIrlandaItaliaRomaniaSan Marino e Svizzera italiana.

L'Italia lo rese festivo nel 1947 laddove in precedenza era un normale giorno lavorativo; la Chiesa cattolica lo celebra altresì come festa religiosa, ancorché non di precetto, come invece è in Germania e altri Paesi germanofoni. Il motivo del giorno festivo in Italia, non richiesto dalla Chiesa cattolica nonostante la fama del santo, è da ricercarsi nell'intento di prolungare la vacanza del Natale, creando due giorni festivi consecutivi. Cosa che accade anche nel caso del Lunedì dell'Angelo, informalmente Pasquetta, festa non religiosa, ma che vuole solo allungare la Pasqua. Prima del 1947 le due giornate erano giorni lavorativi, con le banche e gli uffici aperti.

Nel Regno Unito e in vari Paesi del Commonwealth si celebra altresì il Boxing Day, che corrisponde sempre alla festa di Santo Stefano a meno che non cada di domenica, nel qual caso si celebra il 27 dicembre.https://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_di_Santo_Stefano

25 dic 2020

Cartoline di Natale-video

 

Un tempo per le festività si mandavano cartoline a parenti e amici.Oggi si usano altri mezzi:telefono . videochiamate e social.Peccato perchè mi piaceva ricevere cartoline!

Cartoline di Natale

 I miei cugini dalla Slovenia e dall'Australia mi hanno mandato queste cartoline.




Lubiana (Slovenia)



                                                                                        

Australia /Gold Coast



24 dic 2020

Proverbio delle valli del Natisone

disegno di Moreno Tomazetig

 Proverbio natalizio delle valli del natisone-nediške doline: Dove c'è amore c'è pace, dove c'è pace c'è Dio.

Kjer je ljubezen tam mir, kjer mir tam Buog. (giornale Dom)

Sciabolata artica, freddo in arrivo per Natale e Capodanno

 

Foto di Susanne Jutzeler, suju-foto da Pixabay 

Saranno un finale di dicembre e un Capodanno sorprendenti sotto il profilo meteorologico, lo confermano gli ultimi aggiornamenti dei principali modelli internazionali.

Dapprima dovremo fare i conti con una massa d’aria molto fredda in arrivo dalla Russia, in grado di far crollare le temperature e in seguito con l’arrivo di una depressione polare che potrebbe verosimilmente provocare il ritorno della neve fino in pianura.
Tracciamo dunque una proiezione ufficiale sulla base dell’ultimo aggiornamento per la parte finale del 2020 e l’inizio del 2021.

 

Già dalla giornata di Santo Stefano una massa d’aria gelida presente sul comparto russo e parte della Penisola Scandinava potrebbe scivolare dapprima verso l’Europa orientale e poi in direzione dell’Italia, favorendo così un crollo delle temperature. Ecco quindi che sulle pianure del Nord potrebbe formarsi il cosiddetto “cuscino padano”, ovvero uno strato di aria molto fredda prossima al suolo, con temperature ben sotto dello zero.

 

Successivamente, la nostra attenzione si concentra sul comparto Nord Atlantico dove potrebbe prendere vita una vasta depressione sospinta da correnti polari, pronta a investire dapprima le Isole Britanniche e poi anche la Francia. Questo flusso instabile concluderebbe la sua corsa nel bacino del Mediterraneo, tuffandosi direttamente dalla Porta del Rodano, con effetti sul nostro Paese a partire da lunedì 28...continua https://grandenapoli.it/sciabolata-artica-freddo-in-arrivo-per-natale-e-capodanno/

Natale-Božič

A tutti i miei lettori auguro un sereno Natale e un felice Anno Nuovo.

Srečen Božič  in srečno Novo Leto-Bon Nadal e bon an-Frohe Weihnachten und ein glückliches Neues Jahr 

nelle 3 lingue che si parlano in Friuli


Maksim Gaspari (26 gennaio 1883 - 14 novembre 1980) è stato un pittore sloveno noto per i suoi dipinti e illustrazioni , nonché per numerose cartoline con motivi folcloristici e scene di vita rurale. [1]

Gaspari nacque a Selšček, sopra Cerknica, nella Carniola interna nel 1883. Studiò disegno all'Accademia di Belle Arti di Vienna, ma non riuscì a mantenersi finanziariamente, così tornò a Kamnik , dove visse prima di andare a Vienna. Successivamente studiò per un po ' Monaco e nel 1913 si stabilì a Lubiana , dove insegnò arte. Morì a Lubiana nel 1980.

Gaspari è oggi meglio conosciuto per le sue cartoline con motivi e saluti rurali oltre che per messaggi politici. Una collezione delle sue cartoline è conservata presso la Biblioteca nazionale e universitaria di Lubiana. [2] Ha anche illustrato numerosi libri e riviste. Ha vinto il premio Levstik nel 1949 per le sue illustrazioni di Korney Chukovsky s' Curi-Muri Velikan (Il Mostro Cockroach). [3] Nel 1953 ha ricevuto il Premio Prešeren per i suoi successi nella pittura. [4]


Poesia del mio carissimo amico Viljem Černo che ci ha lasciato anni fa



BOŽIČ                                                                              


 Ni se storiu na kupu sjene,Gospod,
za razvedriti vstajenje dna,
za biti luč,ke oviva,
roka,ke odruva tarne
anu sarčni pluč.

Čist na prebudeni zemlji
poženi   naše hodjenje,

potrosi božje sejanje
med robidjem anu molčanjem,
prehodi čez naš mrak,

da nam  ob vznožju razcvetijo
razori podljesk.

Parhajaš med vouke anu ouce,
med zapuščene kiše anu led
da pokličeš zvonjenje zvonov,
oči zvjezd anu božjih besied,
ke živijo tou tvemu sarcu.

Odlomiš od tve močne korenine
najčistejše luči anu božje ljubezni,
tjemu ke hodi tou tomi.

Vzameš vjetre napite solz,
sljepe jame slabosti,
kjer na žge žalost,
ke nas oblači.

Poplačaš z rožami
trudne oči anu uboštvo,
ke te pojò,Gospod.

Viljem Černo





NATALE ( traduzione)

Sei nato nel mucchio d'ombra,Signore,
per narrare il sorgere del giorno,
per essere luce che avvolge,
mano che strappa le spine
ed il pianto del cuore.

Puro fra la terra offesa
benedici il nostro andare,
sparpagli la semina di Dio
tra sterpeti e silenzio,
passi nelle nostre tenebre
per farci fiorire ai piedi
zolle di primule.

Vieni tra lupi e pecore,
case abbandonate e gelo,
per aprire un suono di campane,
occhi di stelle e parole divine
che vivono nel tuo cuore.

Stacchi dal tuo saldo ceppo
fior di luce e amore di Dio
a chi cammina nel buio.

Porti via i venti intrisi di lacrime,
le cieche caverne del male
dove brucia la tristezza
che ci veste.

Paghi con i fiori
gli occhi stanchi e le povertà
che ti pregano,Signore.

Viljem Černo


dal Med Nami del 2001

23 dic 2020

NATALE di padre David Maria Turoldo


 Ma quando facevo il pastore
allora ero certo del tuo Natale.
I campi bianchi di brina,
i campi rotti dal gracidio dei corvi
nel mio Friuli sotto la montagna,
erano il giusto spazio alla calata
delle genti favolose.
I tronchi degli alberi parevano
creature piene di ferite;
mia madre era parente
della Vergine,
tutta in faccende,
finalmente serena.
Io portavo le pecore fino al sagrato
e sapevo d'essere uomo vero
del tuo regale presepio.

padre  David Maria Turoldo  
David Maria Turoldoal secolo Giuseppe Turoldo (Coderno22 novembre 1916 – Milano6 febbraio 1992), è stato un religioso e poeta italiano, membro dell'Ordine dei servi di Maria. È stato, oltre che poeta, figura profetica in ambito ecclesiale e civile, resistente sostenitore delle istanze di rinnovamento culturale e religioso, di ispirazione conciliare. È ritenuto da alcuni uno dei più rappresentativi esponenti di un cambiamento del cattolicesimo nella seconda metà del '900, il che gli è valso il titolo di "coscienza inquieta della Chiesa",

Il Natale di una volta in Alta Val Torre

Il Natale di una volta era povero e tutti  erano contenti. 

Una persona anziana dell'Alta Val Torre mi ha raccontato come si festeggiava una volta  il Natale e le altre feste a casa sua. La sua mamma era molto impegnata nella stalla, tanti figli e parenti ai quali pensare.Quello che ha impresso chiaramente sono tutte le messe alle quali doveva partecipare,anche a fare il chierichetto.Il giorno di Natale /Božič sul spolert c'era sempre il brodo di gallina ,la mamma apriva qualche vaso di verdure messe sotto aceto,preparava la "paača" un pane di mais cotto sotto alla cenere e i grandi bevevano un bicchiere di vino nero "american".Sua sorella, che era la maggiore, se il papà portava dal bosco un abete/brina o qualche pianta di ginepro lo addobbava con mele,caramelle,biscotti,mandarini,ma non durava integro fino a Natale.Non c'era usanza di fare regali ai bambini,al massimo noci-kulini ,nocciole-liešniki.


post riproposto

Kaj smo jedli dan bot za Božič 

Cosa si mangiava un tempo per Natale

Dan bot po majši polnočni ,smo jedli tripe bokinove ali od ovce tou kropu za se ogrieti,ker tou cjerkui ni bluo horkuo.
Un tempo,dopo la messa di mezzanotte,si mangiava le trippe di manzo o di pecora in brodo per scaldarsi,perchè in chiesa faceva freddo.

Le trippe (mulice) di nonna Maria
Ingredienti:
500 gr di trippe,sajin(strutto)1 cipolla (čebula),1 strok di luk (spicchio di aglio),1 carota (koranj),sedano,formaggio vecchio grattugiato,brodo (krop),sale e pepe.
Preparazione:
lessare le trippe per 4 ore se di manzo,tagliarle a listarelle,preparare un soffritto con  strutto, cipolla,sedano e carota tagliata a pezzettini e l'aglio.Soffriggere le trippe mescolandole accuratamente per circa 10 minuti,aggiungere il brodo e far bollire a fuoco lento fino a completa cottura di tutti gli ingredienti,alla fine aggiungere il formaggio grattugiato.
immagine da google

La paača di nonna Maria
La paača è un cibo povero della Terska dolina ormai dimenticato e si cucinava sotto la brace.Era dolce o salato e poteva avere anche un ripieno a seconda della stagione.
Per Natale lo si faceva dolce col ripieno di noci(kulini),nocciole (liešniki) e castagne (kostanji).

Ricetta 
Fare un impasto con 400 gr di farina di mais e di frumento,miele o zucchero,burro o strutto,latte tiepido o panna (smetana) ,2 uova,sale e lievito.
Fare una sfoglia di 4sottile,mettere il ripieno di noci o nocciole o castagne lessate tritate,1 uovo,grappa e zucchero.Arrotolare come un salsicciotto e spennellarlo con l'uovo sbattuto.
Nonna Maria quando lo cucinava sotto alla brace lo avvolgeva nelle foglie di castagno.
Infornare a 190° e cuocere per 50 minuti.
E' ottima per colazione.

spolert costruito con i mattoni si trovava in ogni cucina
 http://ilfogolar.blogspot.it/2011/11/polenta-di-lidia.html
Per Natale tiravano il collo a una vecchia gallina e facevano il brodo.La carne si mangiava raramente,solo per le feste religiose, per la sagra e per le partorienti.
Le verdure erano le solite invernali,patate,fagioli,rape,carote e verze.
I bambini mangiavano noci,nocciole,castagne secche e mele,chi aveva soldi comprava mandarini.
da google

Quest’anno canti di Natale on line

 


Musica e canto avvicinano le persone, ancora di più nel periodo delle festività natalizie. Nel periodo natalizio della Valcanale il canto sloveno trova molto spazio al Božični koncert/Concerto di Natale, organizzato da qualche anno a Ugovizza/Ukve dall’Associazione/Združenje don Mario Cernet, dal Coro parrocchiale di Ugovizza/Cerkveni pevski zbor Ukve e dalla Parrocchia dei Ss. Filippo e Giacomo.

La manifestazione, cui partecipano cori dalle zone del Friuli-Venezia Giulia e della Carinzia in cui si parla sloveno e dalla Slovenia, è divenuta negli anni un evento centrale nella vita della comunità slovena valcanalese. Ogni anno ha trovato spazio anche nell’ambito della programmazione di Radio Trst A. Quest’anno le precauzioni per il contenimento della diffusione della pandemia di Covid-19 non rendono possibile lo svolgimento di una nuova edizione.

Ma i soci dell’Associazione Cernet hanno pensato a un modo alternativo per ravvivare l’atmosfera natalizia. Partendo dalla considerazione che cantare piace molto agli sloveni e ai valcanalesi in generale, invitano soci, amici e sostenitori a inviare loro videomessaggi in cui eseguono canti natalizi in sloveno o plurilingui, o messaggi di auguri in sloveno o dialetto sloveno. Potete inviare i video via Facebook Messenger al profilo Združenje/Associazione “don Mario Cernet” o via posta elettronica all’indirizzo zdruzenje.cernet@gmail.com

L’Associazione Cernet pubblicherà i video sul proprio profilo Facebook il 24, 25, 26 e 31 dicembre e l’1 e il 6 gennaio.

In questi giorni i soci dell’Associazione Cernet stanno ultimando l’edizione 2021 del loro tradizionale calendario, che sarà realizzato ancora in collaborazione con l’Associazione/Združenje don Eugenio Blanchini e il Comune di Malborghetto-Valbruna/Naborjet-Ovčja vas. Quest’anno sarà arricchito da foto dei locali Corpi pompieri volontari.

continua in sloveno https://www.dom.it/bozicne-pesmi-letos-po-spletu_questanno-canti-di-natale-on-line/

22 dic 2020

PANETTONE - PANDORO o altro...


 Al nord per Natale generalmente si mangia panettone o pandoro.In Friuli la gubana,dolce simile alla potica slovena.Voi cari amici cosa preferite?


 Il panettone, in lombardo panetùn o panetòn è un tipico dolce milanese, associato alle tradizioni gastronomiche del Natale .Le origini del panettone sfumano a tratti nella leggenda. Sono due le storie che godono di maggior credito:
Messer Ulivo degli Atellani, falconiere, abitava nella Contrada delle Grazie a Milano. Innamorato di Algisa, bellissima figlia di un fornaio, si fece assumere dal padre di lei come garzone e, per incrementare le vendite, provò a inventare un dolce: con la migliore farina del mulino impastò uova, burromiele e uva sultanina. Poi infornò. Fu un successo strabiliante, tutti vollero assaggiare il nuovo pane e qualche tempo dopo i due giovani innamorati si sposarono e vissero felici e contenti.Il cuoco al servizio di Ludovico il Moro fu incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale a cui erano stati invitati molti nobili del circondario, ma il dolce, dimenticato per errore nel forno, quasi si carbonizzò. Vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo sguattero, propose una soluzione: «Con quanto è rimasto in dispensa – un po' di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – stamane ho cucinato questo dolce. Se non avete altro, potete portarlo in tavola». Il cuoco acconsentì e, tremante, si mise dietro una tenda a spiare la reazione degli ospiti. Tutti furono entusiasti e al duca, che voleva conoscere il nome di quella prelibatezza, il cuoco rivelò il segreto: «L'è 'l pan del Toni». Da allora è il "pane di Toni", ossia il "panettone".In Italia il panettone si mangia solo a Natale,ma all'estero è apprezzato tuto l'anno.




Il pandoro è un tipico dolce veronese che viene consumato soprattutto durante le festività natalizie è uno dei dolci natalizi più tipici in Italia. Deriva dal nome in lingua veneta “pan de oro” e veniva servito sulle tavole dei ricchi veneziani insieme al nadalin.

La pasta è soffice e di colore dorato, per la presenza delle uova, e profuma di vaniglia. La forma è a tronco, con rilievi a forma di stella, di solito a otto punte. Fra gli ingredienti principali vi sono farinazucchero, uova, burroburro di cacao e lievito. La tecnica di preparazione è comunque complessa prevedendo molte fasi di lavorazione.


 


La potica-putizza è un dolce con noci o noccioline tipico della zona del Carso, tra Gorizia e Trieste. La potica è altresì molto diffusa in Slovenia, dove viene considerata una vera "regina dei piatti delle festività". Parola slava potica (pronuncia: potiza), la quale deriva dal verbo poviti che significa avvolgere, arrotolare, che è appunto la principale caratteristica del prodotto.

La putizza costituisce una delle innumerevoli varianti dei dolci arrotolati di origine austro-ungarica, unitamente alla gubana e al presnitz e altri tipi, dai quali si differenzia per la maggior ricchezza del ripieno, per la forma, la lavorazione a tre impasti e la lievitazione che conferisce maggiore sofficità.

per saperne di più https://www.slovenia.info/it/le-storie/la-putizza-la-regina-dei-piatti-delle-festivita-slovene


La potica è il mio dolce preferito avendo origini slovene.

testo e immagini da wikipedia

 

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