DETTO FRIULANO

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30 set 2020

Ricette delle Valli del Natisone-Nediške doline

 

Le Sope o Šnite
Frittelle di pane imbevuto con latte e tuorlo

4 Fette di pane vecchio
latte 100 ml
2 uova
Sale un pizzico
Un cucchiaino di grappa

Procedimento:
Preparare le uova sbattute con il latte, sale e grappa; bagnare il pane immergendolo nel liquido e poi friggerle direttamente nell’olio di arachidi bollente fino a doratura.
Ricetta di Stulin Liliana di Tribil Superiore di Stregna.

IL MELO

 

DA VITA NEI CAMPI (fb)

LA SAGA DEGLI AUTOCTONI

dal web

di Raffaele Testolin
I Romani – a dispetto di un pensiero molto comune – non amavano le mele. Preferivano uva, fichi, pesche ed altra frutta dolce. Avevano notato la sfortuna delle popolazioni del nord-Italia e di quelle al di là delle Alpi, costrette a mangiare mele selvatiche dell’unica specie di melo europea, il Malus sylvestris, che - a detta di Plinio il vecchio - aveva un succo tanto aspro da smussare il filo di una spada (“Peculiare improbae iis acerbitatis convicium et vis tanta, ut aciem gladii praestringat”. S’erano impietositi e avevano introdotto nelle province più settentrionali dell’impero, Forum Julii compreso, ‘mele dolci’ provenienti dalle provincie dell’Asia minore. In Asia minore c’erano delle altre specie di melo e soprattutto erano confluite, grazie ai commerci, le mele dell’Asia centrale (Kazakistan, Uzbekistan ecc.), che sono le mele che attualmente vengono coltivate in tutto il mondo.
Detto questo, è giusto osservare che la coltura del melo, assieme a quella del pero, ha rappresentato una lunga tradizione e una fonte importante di reddito per le popolazioni friulane insediate nella fascia pedemontana che va da Maniago alle Valli del Natisone, passando ovviamente per la Carnia. I‘bearçs’ o ‘broili’ – fazzoletti di terra coltivati a prato stabile e disseminati di alberi da frutto radi – rappresentano tuttora un paesaggio rurale di grande fascino. Piante di melo di 50-100 anni o più sono a testimoniare la storia di un popolo frugale, povero e orgoglioso, che ha saputo mantenere un attaccamento incredibile alle tradizioni, ma anche alle varietà di mele, pere e susine, che altrimenti sarebbero andate irrimediabilmente perdute.

29 set 2020

Proverbio friulano

 Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei campi
“A San Michêl, il marangon al impie el pavêr,a san Josef lu distude” ovvero a San Michele (il 29 settembre) il falegname accende la lampada (gli serve luce per lavorare la sera) a San Giuseppe (il 19 marzo) invece la spegne.

28 set 2020

Poesia di Michele Obit

 Miha Obit

Sadà …
Sadà, ki berem od tvojega očeta se vprašam
ki z adne ežerčite je vidu muoj
an predvsem pruot kerimi se je boriu:
sam ga vidu samuo zgubit an parst v fonderiji.
Pa je šu, ku de bi biu an sudat
v svoji osebni trinčeji mikrovalovnih
peči an lepuo popieglanih srajc.
Kar nas je zapustu, sam pomislu,
de je biu tuole naredu že puno cajta priet.
Imam rieko, ki teče pred mano
buj hitro, ku kar sam mislu – an s sabo
nese vse – an tele parve majske zore.

 scritto nel dialetto delle sloveno delle Valli del Natisone
Ora…
Ora che leggo di tuo padre mi chiedo
quali eserciti abbia visto il mio
e soprattutto quali abbia combattuto:
l’ho visto solo perdere un dito in fonderia.
Eppure se ne è andato da soldato
nella sua trincea personale di forni
a microonde e camicie ben stirate.
Quando ci ha lasciati ho pensato
che l’aveva fatto già molto tempo prima.
Ho un fiume che scorre davanti a me
più veloce di quanto pensassi – e con sé
porta via tutto – anche queste prime aurore di maggio.
Michele Obit (Ludwigsburg, 1966) vive e lavora a Udine.
È direttore responsabile del settimanale bilingue della minoranza slovena in Italia «Novi Matajur».
Come organizzatore culturale collabora alla realizzazione del festival Stazione di Topolò / Postaja Topolove, che ogni anno, in estate, si tiene sul confine, per il quale cura il progetto di residenza per scrittori e poeti «Koderjana» e gli incontri letterari «Voci dalla sala d’aspetto/Glasovi iz cakalnice»...http://www.mimesis-elit.it/michele-obit/

La scuola

Quante polemiche per la scuola,io che ho insegnato per quasi 40 anni ricordo che sempre ad inizio anno scolastico mancavano insegnanti.Erano gli insegnanti meridionali che prendevano servizio per un giorno e poi ritornavano al sud.
Quando andavo a scuola io(nella preistoria)i banchi erano di legno verniciato di nero,per scrivere si usava la penna con il pennino.La bidella arrivava a riempire i calamai con l'inchiostro.I quaderni erano quelli Pigna con le regioni.Si indossava un grembiulino bianco con colletto bianco,la cartella era a mano (altro che trolley).




immagini dal web
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27 set 2020

TIGLIO/LIPA

 

tiglio-lipa davanti alla chiesa di San Floriano
Villanova delle grotte-Zavarh

 Proverbio della Terska dolina


                                  Gladak ku lipa/Liscio come il tiglio

Una persona anziana del luogo mi ha raccontato che negli anni '40 furono piantati 4 tigli davanti alla chiesa ,ma due furono tagliati perchè davano fastidio.Uno di questi si spezzò a causa di un temporale (1956-1957 ca) così è rimasto solo quello attuale.

  
                                              Lipov lies 
                                            u je lahan
                                                anu mehan
                                                anu bieu anu
                                                    u diši .
                                                 U re liepo
                                                 za dielati
                                                       kola
                                               anu košišča.



                                                Il legno di tiglio                   
                                                      è leggero
                                                      è tenero
                                                      è bianco
                                                  è profumato.
                                                    E' adatto
                                                per fare ruote
                                                  e porta coti.

26 set 2020

Aquileia, alla scoperta della domus romana

Inaugurata dopo l'intervento di recupero costato sei milioni di euro. La copertura è tra le più ampie in Europa all'interno di un'area espositiva (Video Visualnews)

Oggi è la Giornata europea delle lingue

 


La Giornata europea delle lingue è stata istituita nel 2001 dal Consiglio d'Europa nel quadro dell'Anno europeo delle lingue. Da allora si celebra ogni anno il 26 settembre, con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini sulla diversità culturale e linguistica dell'Europa e di incoraggiare l'apprendimento delle lingue lungo tutto l'arco della vita.

In occasione della Giornata europea delle lingue 2020, il Dipartimento Politiche Europee ha aggiunto una nuova voce nella sezione EuroParole, dedicata a termini o espressioni in lingua straniera usati in Italia dalle istituzioni e dai media.

L'EuroParola di oggi è Start-up (o Startup).

Per avvicinare maggiormente i cittadini, le istituzioni, le associazioni, le scuole e tutti coloro che sono interessati all’apprendimento delle lingue, il Consiglio d’Europa ha realizzato il sito ufficiale di questa giornata, tradotto in 37 lingue, nel quale si possono trovare innumerevoli informazioni sulla giornata, oltre a giochi, svaghi linguistici (language trivia, gioco del linguaggio dei segni ecc.), concorsi video e foto.

Il Parlamento europeo ha offerto la possibilità di assistere alla diretta dall'Emiciclo, cuore del Parlamento e luogo in cui si svolge la Giornata del multilinguismo. Diverse sessioni sono dedicate al lavoro e alla vita degli interpreti e dei traduttori. Per tutte le sessioni è disponibile il servizio di interpretazione in inglese, francese, tedesco, italiano, polacco e spagnolo.

Il multilinguismo è uno dei principi fondamentali dell'Unione Europea sin dall'inizio del processo di integrazione. La coesistenza armoniosa di molte lingue in Europa è un simbolo forte dell'aspirazione dell'Unione Europea ad "essere unita nella diversità", uno dei fondamenti del progetto europeo.

Nell'UE, alle 24 lingue ufficiali si sommano circa sessanta lingue regionali e minoritarie e oltre 175 lingue parlate dai migranti.


http://www.politicheeuropee.gov.it/it/comunicazione/notizie/giornata-europea-lingue/

 

Sul Lussari stanotte è arrivata la neve


 Il Monte Santo di Lussari (1.790 m s.l.m. - detto anche Svete Višarje, "Le sante alture", in slovenoMont Sante di Lussari in friulano e Luschariberg in tedesco) è una montagna delle Alpi Giulie, posta nel territorio del comune di Tarvisio (UD), a sud della frazione di Camporosso.Con i suoi 1.789 m s.l.m., non è una delle maggiori cime delle Alpi Giulie e deve la sua fama principalmente al convento sorto nel XVI secolo in cima al monte e fa parte della catena Jof Fuart-Montasio: considerato il balcone delle Alpi Giulie, dalla sua sommità si gode un ampio panorama sulla conca del tarvisiano e sulle alture circostanti, quali i gruppi del Mangart e del Jôf di Montasio e dalla cima dipartono diversi sentieri, il più noto dei quali è quello che porta alla Cima del cacciatore a 2.071 m s.l.m.

continua https://it.wikipedia.org/wiki/Monte_Santo_di_Lussari

25 set 2020

Comunione per 10 bimbi a Tercimonte


 Grande festa a Tercimonte/Tarčmun domenica, 27 settembre, per la Prima comunione di dieci tra i bambini che frequentano il catechismo in italiano e sloveno. Riceveranno il sacramento alle 10.30 nella chiesa del paese. L’incontro con Cristo nell’eucarestia avrebbe dovuto essere celebrato già il 10 maggio, ma è stato rinviato a causa della pandemia di Covid-19.

L’idea del catechismo bilingue è nata quattro anni fa su iniziativa di alcuni genitori, catechisti e della comunità che si reca alla Messa in lingua slovena a San Pietro al Natisone/Špietar. Con ancora maggiore decisione è stata perseguita a seguito della completa proibizione dello sloveno in occasione delle Prime comunioni di San Pietro a maggio 2018.

Le resistenze all’iniziativa sono state molte. Con l’aiuto di mons. Marino Qualizza e dell’Associazione/Združenje Don Eugenio Blanchini, che cura l’organizzazione della Messa in sloveno a San Pietro al Natsione, inizialmente i genitori hanno chiesto al parroco del paese cla possibilità di preparare un gruppo di bambini alla Prima comunione anche in lingua slovena in seno alla parrocchia di San Pietro. La proposta è stata respinta. Ci si è rivolti, così, al parroco di Cividale, che inizialmente è parso bendisposto, ma che poi ci ha ripensato. Le attività di catechismo in lingua slovena hanno comunque preso il via con l’aiuto dell’allora parroco di Faedis, don Giovanni Driussi. Ha accolto in seno alla parrocchia i bambini, seguiti dalla catechista, Anita Bergnach, e dall’aiutante Vesna Jagodic. L’anno successivo il catechismo bilingue è passato sotto l’ala del parroco di Tercimonte e Savogna, don Natale Zuanella.

Le resistenze non sono cessate fino a quando, a un incontro organizzato a San Pietro al Natisone, l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, ha dichiarato di non potere proibire il catechismo e la Prima comunione in lingua slovena.

Lo scorso anno il catechismo bilingue era frequentato da venti bambini, che una volta al mese collaboravano alla Messa in lingua slovena organizzata una volta a settimana a San Pietro. Le attività, che si sono fermate per l’imperversare della pandemia di coronavirus, sono riprese in estate per i bimbi che stanno per ricevere la Prima comunione.

Ai fini della prevenzione della diffusione del Covid-19, domenica 27 settembre a Tercimonte potranno essere presenti solo genitori, nonni, fratelli e sorelle dei bimbi che riceveranno la Prima comunione.

https://www.dom.it/na-tarcmunu-prvo-obhajilo-10-otrok_comunione-per-10-bimbi-a-tercimonte/


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Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

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      Attentato a Robert Fico, il primo ministro della Slovacchia è gravissimo: colpi all'addome e al petto. «Vigile e stabile dopo l...

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