“La scarsa considerazione che la nostra classe politica e in particolare quella più recente riserva all’istruzione, all’università e alla ricerca è la conseguenza del basso livello culturale della gran maggioranza degli eletti in Parlamento.”
“La scarsa considerazione che la nostra classe politica e in particolare quella più recente riserva all’istruzione, all’università e alla ricerca è la conseguenza del basso livello culturale della gran maggioranza degli eletti in Parlamento.”
MARGHERITA HACK
Il proverbio friulano della settimana
Il ministero dell'Interno comunica che sono 95.952 le persone arrivate dall'Ucraina finora in Italia, tra questi: 49.588 donne, 11.343 uomini e ben 35.021 minori.
Rispetto alla giornata di ieri, l'incremento è stato di 1.152 ingressi in un giorno nel territorio nazionale, come destinazioni principali Milano, Roma, Napoli e Bologna. Nelle scuole italiane accolti quasi 18mila minori
In Italia sono stati accolti nelle scuole 17.657 minori ucraini, come emerge da una circolare del ministero dell'Istruzione, che aggiunge: "I nuovi studenti non perderanno l'anno scolastico". Il 45% di bambini e ragazzi frequenta le scuole di Lombardia, Emilia e Campania.
Quanti sono fuggiti dal paese, al 53° giorno del conflitto
Il rappresentante dell'Unhcr in Ucraina, Karolina Lindholm Billing, ha dichiarato che circa 5 milioni di persone sono fuggite dal Paese, molti non avranno una casa dove tornare perché è stata distrutta o danneggiata, oppure si trova ancora in un'area poco sicura. Secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, donne e bambini sono il 90% dei rifugiati.In Polonia quasi 3 milioni
La fuga da Mariupol verso la Russia e il programma di reinsediamento: la situazione di alcuni degli ex abitanti della città simbolo della guerra
Da quasi un mese, più di 300 rifugiati di Mariupol vivono a Vrangel, nell’estremo oriente della Russia. Durante le settimane di assedio della città, caduta con la resa degli ultimi soldati asserragliati all’interno dell’acciaieria Azovstal, molti cittadini ucraini non sono riusciti a scappare a ovest come avrebbero voluto, poiché le tregue concordate per l’apertura di corridoi umanitari verso il territorio controllato da Kiev sono state quasi sempre interrotte da bombardamenti e rappresaglie russe.
Da Mariupol a Vrangler, via Taganrog
Nel corso delle ultime settimane dell’assedio, diversi abitanti di Mariupol hanno trovato riparo a Taganrog, in Russia. Qui hanno ricevuto molte promesse: alcuni testimoni raccontano che alla stazione cittadina venivano distribuiti volantini della Russian Far East and Arctic Development Corporation, un’organizzazione statale volta a convincere i rifugiati a reinsediarsi in estremo oriente.
Alloggio gratuito, lavoro garantito e non solo
Per tutti coloro che, da un giorno all’altro, si sono trovati senza più nulla tra le mani, l’offerta appariva necessariamente interessante, per quanto obbligata. Alloggio gratuito, tassi dei mutui ridotti, supporto economico al trasferimento (170.000 rubli per ogni membro della famiglia) e, soprattutto, la garanzia di un lavoro per ricominciare da zero. Una possibilità accolta da molti degli sfollati che, ad oggi, però raccontano di non aver ancora visto nulla di quanto era stato loro promesso in quella stazione.
La testimonianza di Olga
Olga, nome di fantasia, ha raccontato al sito indipendente in lingua russa Meduza.io la storia del trasferimento della sua famiglia verso la Russia. A Mariupol, prima del 24 febbraio, vivevano bene. Con lo scoppio della guerra, però, tutto è cambiato e per un mese e mezzo, insieme al marito e alla figlia, Olga ha vissuto in un seminterrato senza alcuna possibilità di fuga verso le zone più sicure dell’Ucraina. L’unico modo per garantirsi la sopravvivenza era passare il confine russo... continua https://www.eastjournal.net/archives/125985
Solbica - Stolvizza |
La Val Resia si estende per quasi 120 kmq e, come molte aree rurali della Regione Friuli Venezia Giulia, è caratterizzata da una scarsissima densità demografica.
Anche in Val Resia, come in molte altre vallate alpine, degli Appennini e d’Italia in generale cosiddette marginali, a seguito del boom economico del secondo dopoguerra è iniziato un inesorabile spopolamento. Molti degli abitanti di queste terre, ricche di prodotti agricoli unici, tradizioni e cultura, furono costretti ad abbandonare i luoghi di origine in un vero e proprio esodo di massa, dalla periferia alla città, alla ricerca di lavoro redditizio e benessere. Il profondo mutamento economico dei territori svuotati che ne è conseguito ha portato, tra le altre cose, al rapido abbandono, con conseguente inutilizzo, di un notevole patrimonio edilizio. Oggi questo rappresenta, assieme ad una natura incontaminata e a una qualità della vita superiore rispetto a quella di città densamente abitate, la ricchezza di questi territori.
Con lo scopo di “sfruttare” gli edifici residenziali esistenti sul territorio del comune di Resia e al contempo attrarre nuove famiglie che possano aumentare il capitale sociale territoriale e il benessere della comunità, l’amministrazione comunale della Val Resia, in collaborazione con Fondazione Friuli e la cooperativaCramârs, ha promosso il progetto «Vieni a vivere e lavorare in Val Resia ». L’innovativo e sperimentale proposito nasce dall’esigenza di contrastare, mettendo a disposizione alcuni immobili sfitti o inutilizzati, lo spopolamento della vallata e nel contempo attirare, facilitandone l’inserimento nel tessuto sociale e lavorativo locale, nuovi nuclei familiari. L’iniziativa, nel concreto, si traduce nella ricerca di almeno cinque immobili ubicati in area urbana in tutto il territorio del comune di Resia. Le case che si volessero destinare a tale scopo dovrannoessere in buone condizioni di conservazione e immediatamente abitabili, così da destinarle subito a chi, aderendo al progetto, volesse venire ad abitarvi. Il progetto è inserito nel più ampio «Piano comunale di ripresa e resilienza della Val Resia», che si prefigge di ridare valore alla sua gente, che dimostra un radicamento eroico alla propria terra e cultura. Questo strumento di lavoro si compone di quattro assi strategici, concertati dai gruppi di Sostenibilità, Rigenerazione, Coesione sociale e Digitalizzazione. (Sandro Quaglia)
Un viaggio indimenticabile in una terra di frontiera, un nodo di confini, storie, sapori e paesaggi
Nell'immaginario collettivo degli italiani il Friuli è una regione strana, dove si parla una lingua incomprensibile. Questa terra apparentemente marginale è stata per secoli il cuore di un'Europa plurale, di popoli, lingue e culture che qui si sono incontrati. Dalle prime tracce di una remota antichità, questo libro prosegue di età in età in un viaggio alla scoperta delle vicende che, dalle civiltà dei tumuli, portarono alla magnifica Aquileia, quarta città di tutto l'impero romano. E così a seguire, passando per il patriarcato medievale, la dominazione veneziana, Napoleone, fino alle più recenti vicende della seconda guerra mondiale, in un Friuli parte del Terzo Reich, con al suo interno la prima repubblica partigiana. Una storia sociale, in cui cultura, economia e paesaggio diventano chiavi importanti per comprendere meglio un territorio fiero e ricco di fascino. Un viaggio indimenticabile in una terra di frontiera, un nodo di confini, storie, sapori e paesaggi Tra gli argomenti trattati: Il "friulitico". Il Friuli prima del Friuli Tumuli e castellieri; I celti; Quella volta in cui Roma... La tarda antichità nella Decima regio venetia et histria Barbari?; Le civiltà, le culture, i sistemi economici e amministrativi dei nuovi arrivati; Il Friuli nell'orbita dell'impero dei franchi L'età degli ottoni: il potere temporale dei patriarchi di Aquileia I secoli d'oro del Medioevo: la lunga stagione patriarcale (1077-1420) Il Friuli sotto il tallone di Venezia (1420-1797) Il Friuli e Napoleone: tra mito e leggenda; Il Friuli asburgico (1815-1866); Quando arrivarono gli italiani (1866); Il Novecento: il secolo breve di sangue e utopie.)tratto da https://www.ibs.it/friuli-che-nessuno-conosce-volto-libro-angelo-floramo/e/9788822752604si usa fare per i Vahti Ognissanti |
BUON APPETITO !!!
V petnajstdnevniku Dom z dne 31. maja je v ospredju Prvo sveto obhajilo v Špietru šeštih otrok, ki so obiskovali katekizem tudi v slovenskem jeziku. Velik praznik je bil za otroke, njihove družine in za celo Benečijo. Živite »vesoko, pametno, nedolžno, veselo in ljubeznijvo,« jim je priporočil msgr. Marino Qualiza.
Nell’edizione del 31. Maggio, il quindicinale Dom apre con la prima comunione di sei bambine e bambini che hanno frequentato il catechismo in forma bilingue, sloveno-italiano. «Volate alto per vivere con saggezza, innocenza, gioia e amore», li ha esortati mons. Marino Qualizza, durante la messa a San Pietro al Natisone.
UVODNIK / EDITORIALE
Zimsko spanje še traja / Il letargo continua
VERSKO ŽIVLJENJE / VITA RELIGIOSA
Domači jezik v bogoslužju je steber slovenske identitete / La lingua locale nella liturgia è colonna dell’identità slovena
ZGODOVINA IN KULTURA / STORIA E CULTURA
«Ojceta», la festa del matrimonio sanciva l’unione tra uomo e donna / »Ojceta«, svatba je zapečatila zakon med moškim in žensko
POGLOBIMO / APPROFONDIAMO
Boris Pahor je Benečijo nosil v srcu / Boris Pahor portava la Benecia nel cuore
SPOMINI MSGR. MARINA QUALIZZE / I RICORDI DI MSGR. MARINO QUALIZZA
Obliški župnik je bil žganjekuhar / Il parroco di Oblizza distillava grappa
DOMA IN PO SVETU / A CASA E NEL MONDO
Šest otrok je bilo pri svetem prvem obhajilu po slovensko v Špietru / Sei bambini si sono accostati alla prima comunione in sloveno a San Pietro
Il 12 giugno i referendum sulla giustizia e le elezioni comunali / 12. junija bodo referendumi o pravosodstvu in občinske volitve
IZ NAŠIH DOLIN / DALLE NOSTRE VALLI
Benečija in Posočje znoreli za »Giro d’Italia« / Benecia e Valle dell’Isonzo impazzite per il «Giro»
In consiglio a San Pietro braccio di ferro sulla Tari / V špietarskem občinskem svetu merijo moči o davku za odpadke
Otroci 5. razreda dvojezične šole so razložili pomen znanja / Le quinte della bilingue hanno spiegato il significato del sapere
TERSKE DOLINE / VALLI DEL TORRE
Nuovo gruppo di gestori e tante idee per Pian dei ciclamini / Novi upravitelji koče na Planjavi ciklam imajo veliko načrtov
KANALSKA DOLINA / VALCANALE
Le idee di Carlantoni e Zanette per il territorio di Tarvisio / Županska kandidata Carlantoni in Zanette o razvoju trbiškega območja
REZIJA / RESIA
Ripartire dalle case sfitte / Načrt za uporabo opuščenih hiš in stanovanj
DOLINA SOČE / VALLE DELL’ISONZO
Prvi so pod pošoskim nebom leta 1976 leteli domačini / I primi a volare nella valle dell’Isonzo erano di qui
ŠPORT / SPORT
Calcio. Una grande Savognese va in Divisione diamante / Nogomet. Sauonska ekipa se je uvrstila v diamantno amatersko ligo
𝐃𝐈𝐊𝐋𝐄 𝐙𝐠𝐨𝐝𝐨𝐯𝐢𝐧𝐚 𝐬𝐩𝐨𝐦𝐢𝐧𝐨𝐯 | 𝐃𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 Žensko izseljevanje iz Nediških dolin L...