dal blog di Enrica
Trieste era stata occupata dalle truppe del Regno d'Italia il 3 novembre 1918, al termine della prima guerra mondiale, e poi ufficialmente annessa all'Italia con la ratifica del Trattato di Rapallo del 1920.
L’illusione che questi ideali davano, la sensazione di poter risolvere tutto attraverso la potenza nazionale, risultava affascinante in quella parte della piccola borghesia, che era molto frustrata e arrabbiata con tutti e contro tutti, contro il governo italiano che mancava nell’organizzazione e nella precisione, rispetto al governo austro-ungarico che di Trieste e del Friuli aveva fatto la fortuna, arrabbiata contro i nuovi ricchi, contro i proletari, la piccola borghesia era pronta a difendere uno stato di cose che non esistevano più nella realtà non avevano più nulla da conservare…..
Il programma di uno stato forte e potente, l’espansione economica, la voglia di reprimere le lotte sociali e proletarie, ma soprattutto impedire che la Jugoslavia disponesse di città portuali per evitare qualunque concorrenza economica, furono i temi che convinsero molti cittadini triestini ad aderire al fascio triestino di combattimento, guidati e organizzati da uno dei più esperti e disonesti uomini senza remore morali, chiamato Francesco Giunta. Sotto la guida di questo personaggio iniziano nel 1920 le “nobili azioni risolutive” che divennero il modello per tutto lo squadrismo italiano.
Incendiarono l’albergo Balcan, era la sede della Casa del popolo, spacciando quest’azione come un sacra santa vendetta nazionale, non bastava bruciare, il Balkan venne anche mitragliato, anche altri importanti edifici come quello di Pola vengono danneggiati,
“ Lasciando molti morti sulle strade il fascismo giuliano marcia ognor più speditamente verso la meta”.
Il 20 settembre 1920 Mussolini visita Trieste e ne rimane favorevolmente colpito.
Un pezzo di storia....
RispondiEliminaGrazie Olga! Buon martedi!
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