Che fa l’aria infinita, e quel profondo
infinito seren? che vuol dir questa
👉📘 Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga (◕‿◕ 🖥️
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All’incontro hanno partecipato anche alcuni rappresentanti del ministero per lo Sviluppo economico, Gregor Černoga e Jan Sitar, del servizio governativo della Repubblica di Slovenia per lo sviluppo e le politiche di coesione europee, Aleksandra Šuster Močnik e Patricija Muršič, nonché del ministero per l’Istruzione, la scienza e lo sport, Roman Gruden.
Nel corso dell’incontro sono stati affrontati i temi di maggiore attualità per la comunità slovena autoctona in Italia.
In passato la minoranza slovena in Italia disponeva di una buona base finanziaria, che sosteneva anche lo sviluppo culturale e sportivo. Ai fini della propria esistenza, necessità di una adeguato supporto economico. Rilievo è stato dato all’esempio positivo dei programmi finanziari per il Porabje. Un programma simile e un eventuale fondo economico tra Slovenia e Italia potrebbero permettere lo sviluppo di cultura, turismo, agricoltura e piccole imprese, gettando le basi per la permanenza dei giovani.
La comunità slovena partecipa con successo ai programmi trnsfrontalieri europei. È, infatti, l’unica tra le comunità slovene d’oltreconfine a collaborare a un programma strategico già nel secondo periodo di programmazione; sta, tra l’altro, lavorando in vista di una collaborazione anche nel prossimo. Nel farlo, si trova a rapportarsi a normative differenti in seno a entrambi gli Stati e alla questione di risorse finanziarie adeguate. Per il prestigio della comunità slovena in Italia ha grande rilievo l’essere lead partner nell’ambito di un progetto strategico di diversi milioni euro.
I partecipanti all’incontro hanno parlato anche della situazione del sistema scolastico con lingua d’insegnamento slovena in Italia, che per il proprio funzionamento necessita di una tutela adeguata e di essere trattato col principio della discriminazione positiva. Ciò troverebbe attuazione attraverso un’adeguata autonomia.
https://www.dom.it/sso-in-skgz-za-sklad-za-gospodarstvo_sso-e-skgz-per-un-fondo-per-leconomia/
La mela è il falso frutto del melo (Malus domestica), infatti, il vero frutto è il torsolo, che invece buttiamo. Il melo ha origine in Asia centrale (attuale Kazakistan) e l'evoluzione dei meli botanici risalirebbe al Neolitico. La specie è presente in Italia nominalmente con circa 2000 varietà, ma la definizione più precisa è difficile data la sovrapposizione storica delle denominazioni, e le specie estinte o irreperibili. Il termine "mela" deriva dal latino tardo melum (dal greco antico μῆλον, leggi mèlon) per il classico malum, a sua volta derivante dal dorico μᾶλον, leggi màlon. Il termine potrebbe essere messo in relazione con la radice indoeuropea *mal - dal significato di "essere molle", "dolce", ed avere forse un legame con "malva" e "miele"
In Benecia si coltiva la mela Zeuka che è una mela antica.È una varietà di melo autoctona con frutti dalla pezzatura media e forma asimmetrica. Presenta una discreta produttività.
È croccante e gustosa oltre a conservarsi intatta nel sapore per mesi anche senza necessità di riporla in frigorifero. Territorio interessato alla produzione: Province di Udine e Pordenone, in particolare nelle Valli del Natisone (UD)
Sgrana gli occhi, soldato alpino,
stringi più forte la tua ragazza:
sono venute le signorine
a ballare nella tua osteria.
Che belle rose di carta gialla
alle pareti di legno d'abete.
Chi suona
con le trombette di carnevale?
Vino.
E frittelle unte.
Una stella filante verdolina
lega i tuoi chiodi
alle mie scarpe
d'argento.
Chi strilla
con le trombette di carnevale?
Oggi sotto al Cristallo
è caduta la valanga.
Non bestemmiare, soldato alpino:
batti gli occhi nell'aperta notte.
Le signorine ballano ancora.
Come sono strane
queste mie spalle nude:
chi cercava
le mascherette di cartapesta?
io canto
un sonnolento ritornello.
E già sui vetri illividisce e intesse
gelate fioriture l'alba:
segna
palpebre viola,
pallide labbra nella stanza spenta.
In alto
tu fra i mortali blocchi
erri solo:
scavano ferree le tue mani rosse.
Vuota sotto una croda
nella prima
aurora
la slitta attende
coi suoi rami verdi
in croce.
Misurina, 6 gennaio 1936
(da Parole, 1939)
da https://cantosirene.blogspot.com/2015/02/trombette-di-carnevale.html
Il 21 febbraio è stato scelto per ricordare il 21 febbraio 1952, quando diversi studenti bengalesi dell'Università di Dacca furono uccisi dalle forze di polizia del Pakistan (che allora comprendeva anche il Bangladesh) mentre protestavano per il riconoscimento del bengalese come lingua ufficiale.
La mia lingua madre è la lingua SLOVENA!!!
La mora di gelso
In particolar modo, Bartaloth ha rilevato come gli insegnanti siano selezionati da un’agenzia interinale, che non conosce la realtà locale, e ha aggiunto che l’insegnamento dello sloveno inizia a fine ottobre o addirittura novembre. L’esponente del Centro Planika è stato particolarmente critico anche rispetto ai metodi di lavoro a scuola e alle conoscenze conseguite dai bambini.
Ma di altro parere sono le amministrazioni comunali di Tarvisio e Malborghetto-Valbruna, che insieme all’Associazione/Združenje don Mario Cernet e al circolo Kanaltaler Kulturverein sostengono concretamente il progetto plurilingue fin dall’inizio.
Dal municipio di Malborghetto l’assessore all’istruzione, Alberto Busettini, continua a crederci con forza. «In questi anni di strada ne è stata fatta. Anzitutto dal punto di vista formale, perché la Regione Fvg sostiene fortemente il progetto, che attualmente rientra nella riforma scolastica regionale ed è al vaglio del ministero dell’Istruzione anche per l’ottenimento della sperimentazione ministeriale. Lo stesso presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha affermato più volte di considerare la stabilizzazione dell’insegnamento plurilingue in Valcanale come una priorità». Partito nel 2017 a Ugovizza con fondi comunali, di fatto il progetto trova da anni il sostegno della Regione grazie ai fondi della legge 38/01 di tutela della minoranza linguistica slovena. Dal 2022, per tre anni, sarà finanziato grazie alle risorse ministeriali di Aree interne relative al settore istruzione, in un’ottica di verticalizzazione verso le scuole superiori.
«Nel 2017 il progetto plurilingue aveva ottenuto il sostegno di tutte le amministrazioni comunali e di tutte le associazioni di minoranza linguistica dalle Valcanale, nessuna esclusa (Planika compreso ndr). In quel solco ci siamo sempre mossi, insieme all’Istituto omnicomprensivo di Tarvisio e agli altri comuni della valle», sottolinea Busettini, che non nasconde le criticità.
«Abbiamo anche dovuto affrontare alcune problematiche, come la difficoltà a reperire docenti o la burocrazia, che in questa fase ci impone di passare attraverso un’agenzia interinale e ci impedisce a volte di dare la giusta continuità al progetto. Negli ultimi due anni si sono sommate la chiusura della scuola nel 2020 per la pandemia e le difficoltà che sta subendo ancora adesso per il Covid-19». Non si possono, quindi, paragonare i risultati riscontrati a fine 2019 con quelli di adesso, in cui docenti e alunni di tutto il mondo scolastico devono continuamente misurarsi tra quarantene, DAD, distanziamento. «Ma va dato atto – evidenzia Busettini – che le lingue sono diventate una parte integrante dell’offerta formativa locale, con ore di lingua settimanali e ore di insegnamento in lingua trasversali ad altre materie, e soprattutto in tutte le scuole della Valcanale».
Anche l’assessore all’istruzione della vicina Tarvisio, Barbara Lagger, rileva i molti passi avanti compiuti. «Il progetto sicuramente non è andato avanti come avrebbe dovuto e il tutto è dovuto alla pandemia, che ha generato un rallentamento, anche rispetto al reperimento degli esperti linguistici, soprattutto per due plessi. Rispetto a quanto dichiarato dal signor Bartaloth, vorrei sottolineare che associazioni come Kanaltaler Kulturverein e don Mario Cernet hanno cofinanziato il progetto fin dagli inizi. Il circolo del vicepresidente Bartaloth non mi pare lo abbia mai fatto, anche se, nel gennaio 2017, ha sottoscritto la risoluzione congiunta per la scuola plurilingue come tutti gli altri. Il progetto plurilingue e l’iter per la regionalizzazione della scuola sono finalmente arrivati al ministero dell’Istruzione. Si tratta di due temi che stanno avanzando di pari passo».
I tempi sono lunghi. «Anzitutto dovremmo puntare al riconoscimento della sperimentazione e poi, chiaramente, al passaggio vero e proprio del riconoscimento ministeriale della scuola stessa in quanto scuola plurilingue con una legge ad hoc. Però, se già riuscissimo a giungere al riconoscimento della sperimentazione, sarebbe un bellissimo traguardo», dice Lagger. Per fortuna, oltretutto, ora è partito il finanziamento del progetto plurilingue tramite Aree interne e, quindi, la situazione dovrebbe essere abbastanza stabile dal punto di vista finanziario. Dal prossimo anno scolastico, poi, sarà direttamente l’Istituto scolastico a reperire e organizzare i docenti, cosa che sicuramente contribuirà a stabilizzare maggiormente il progetto plurilingue.
Da Malborghetto, Busettini guarda avanti e nota l’interesse suscitato altrove dall’esperimento valcanalese: «Ovviamente in parallelo bisognerà lavorare per formare gli insegnanti del futuro, in modo che anche la Valcanale abbia docenti bilingui come in altre località della regione. Non da ultimo l’interessamento del Comune di Sappada nell’adottare in futuro un modello bilingue per la propria scuola, esportando quello della Valcanale, testimonia la bontà e le potenzialità di un progetto vagliato da una commissione scientifica». (U. D.)
https://www.dom.it/avtohtoni-jeziki-so-v-soli-doma_le-nostre-lingue-di-casa-anche-a-scuola/
Ciliegie a 20 euro al chilo nel supermercato,non in giolleria.La raccolta è stata danneggiata da pioggia,freddo insetti.Le ciliegie proveng...