Il Comune di Malborghetto-Valbruna/Naborjet-Ovčja vas è entrato nell’anno nuovo senza alcun debito. E, con ogni probabilità, è un primato a livello italiano.
«In questo passaggio dall’anno 2021 al 2022, problematico per tanti versi, al Comune di Malborghetto- Valbruna registriamo la prima novità dell’anno nuovo. Con il 2022 il nostro Comune ha zero debiti. Niente mutui, niente passività, niente pendenze a carico dei suoi concittadini», ha esultato il sindaco, Boris Preschern, sul proprio profilo Facebook.
Ma l’assenza di debiti per la municipalità della Valcanale, 900 residenti circa, non è frutto di immobilismo, ordinaria amministrazione, assenza di iniziative. Anzi, è proprio il contrario. Negli ultimi anni gli investimenti sono stati parecchi, nell’ordine di una decina di milioni di euro.
È recentissima, dello scorso 29 dicembre, ad esempio, l’inaugurazione del «Kinderalm», lo snow park nell’area tra Valbruna/Ovčja vas e Ugovizza/Ukve che ha riportato la pista dell’ex skilift «Kugy 1» al suo splendore, attirando subito i bambini e le loro famiglie a divertirsi con slittini, bob e sci. L’impianto, costituito da due tappeti mobili di risalita, è il primo lotto di una serie di tre progetti che puntano al rilancio del turismo invernale.
Circa un anno fa è stata inaugurata, poi, la nuova pista da fondo omologata Fisi della Val Saisera/Zajzera, intitolata a Piero Di Lenardo, che da questa stagione è anche la sede operativa della scuola da sci di fondo «Alpi Giulie».La scorsa estate è stata aperta a Ugovizza la pista di PumpTrack, inserita nell’area della vecchia stazione ferroviaria di Ugovizza, adiacente alla Ciclovia AlpeAdria FVG1, in un sito dove, oltre alla nuova struttura si trovano anche un’area di sosta, prati, attrezzature per il tempo libero e servizio di ristorazione. Ancor prima avevano preso vita il «Saisera Wild Track» e il «Puanina Tour».
Per non parlare dell’iniziativa «Advent Pur», che durante lo scorso avvento ha richiamato parecchie migliaia di visitatori.
Alcuni anni fa l’amministrazione Preschern, in carica dal 2014, ha fatto partire con fondi propri anche la sperimentazione dell’insegnamento trilingue (italiano, sloveno e tedesco) nella scuola dell’infanzia e primaria di Ugovizza, poi finanziato dalla Regione (con i fondi per la minoranza slovena) e da quest’anno dallo Stato nell’ambito del programma di sostegno alle Aree interne.
Certo, il Comune, a differenza di altre municipalità montane, dispone di risorse proprie, in particolare di quelle derivanti dalla produzione di energia idroelettrica, ma va sottolineata l’oculatezza nella loro gestione da parte dell’attuale e delle precedenti amministrazioni.
«Non so quanti Comuni in Italia possono vantare l’assenza di ogni debito. Certamente non quelli (specialmente Comuni grandi di città importanti) che, per evitare di fallire, hanno dovuto chiedere al Governo centrale centinaia di milioni di euro per appianare i loro debiti accumulati», scrive con giustificato orgoglio Preschern. «Voglio ringraziare tutti gli amministratori comunali passati e presenti, per aver sempre amministrato bene il nostro Comune. Viva Malborghetto-Valbruna»
.https://www.dom.it/naborjet-ovcja-vas-nima-dolgov_malborghetto-il-comune-senza-debiti/
Malborghetto-Valbruna (Malborgeth-Wolfsbach in tedesco, Naborjet-Ovčja vas in sloveno[4] e Malborghet e Valbrune in friulano[5]) è un comune italiano sparso di 913 abitanti in Friuli-Venezia Giulia, la cui sede comunale è posta nella frazione di Malborghetto.Il comune si trova nella regione montuosa di confine tra Alpi carniche orientali e Alpi Giulie occidentali, con gli abitati situati nel fondovalle della Val Canale, dominati dalle cime lo Jôf di Montasio (2.754 m), lo Jôf Fuart (2.666 m), lo Jôf di Miezegnot (2.087 m), il monte Osternig (2.052 m) e il monte Poludnig (2.000 m). Il territorio comprende alcuni valloni laterali della Val Canale tra cui la Val Saisera o Valbruna.Fin dall'alto medioevo, come tutta la Val Canale appartenne, con il nome di Buonborghetto, ai vescovi di Bamberga, e in questo periodo divenne importante centro commerciale. Pare che abbia mutato nome in Malborghetto in seguito alle continue contese con Venezia. Vi fiorirono l'industria del ferro e del legno, che contribuirono allo sviluppo economico del paese e ancora oggi sono praticate.
Gli Asburgo vi costruirono una fortezza (poi detta forte Hensel) che fu occupata dai Veneziani nel 1616, dal Massena nel marzo 1797 e dal viceré Eugenio di Beauharnais nel 1805. Nel 1809, dal 14 al 16 maggio, all'interno del forte il capitano austriaco Friedrich Hensel si difese per tre giorni (Battaglia di Tarvisio) prima di cedere alle armate di Napoleone I.
Venne assegnato all'Italia nel 1919, alla fine della prima guerra mondiale, sebbene fosse abitato prevalentemente da genti tedesche e slovene. Nel 2003 il comune è stato colpito dall'alluvione della Val Canale, che ha causato due morti e danni rilevanti. Con le frazioni di Valbruna e Ugovizza costituisce attualmente una località di villeggiatura e di sport invernali. I paesi sono basi di partenza per escursioni nelle Alpi Giulie. Fino alla realizzazione della nuova ferrovia pontebbana era servito da varie stazioni, delle quali rimane in uso solo quella di Ugovizza-Valbruna.
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