DESCRIZIONE BLOG

🌞Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine🌞 (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga

INNO SLOVENO

INNO SLOVENO "Vivano tutti i popoli che anelano al giorno in cui la discordia verrà sradicata dal mondo ed in cui ogni nostro connazionale sarà libero, ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!"❤️ FRANCE PREŠEREN poeta sloveno

CERCA NEL BLOG

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *

translate

blog antifascista

blog antifascista

follower

arhiv

17 mar 2021

ANNIVERSARIO UNITA' D'ITALIA

 


L'anniversario dell'Unità d'Italia è una festività nazionale che cade annualmente il 17 marzo, e che celebra la nascita dello Stato italiano, avvenuta in seguito alla proclamazione del Regno d'Italia del 17 marzo 1861.

La completa unificazione del territorio nazionale avvenne però solo negli anni seguenti: nel 1866 vennero annessi il Veneto e la provincia di Mantova, nel 1870 il Lazio e nel 1918 il Trentino-Alto Adige e la Venezia Giulia. A tal proposito, venne anche istituita la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, che viene celebrata annualmente il 4 novembre ricordando la vittoria italiana nella prima guerra mondiale, evento bellico considerato completamento del processo di unificazione risorgimentale.

L'anniversario della nascita dello Stato italiano è stato solennemente festeggiato nel 1911 (50 anni), nel 1961 (100 anni) e nel 2011 (150 anni).

https://it.wikipedia.org/wiki/Anniversario_dell%27Unit%C3%A0_d%27Italia

CASTELLO DI CUCAGNA PARTISTAGNO


 

Costruito intorno all'anno 1000, fu in principio proprietà dei conti di Attems e, in seguito, dei signori di Faedis; dal 1273 fu nelle mani dei nobili Cucagna di Partistagno. Il castello di Partistagno viene citato nel romanzo di Ippolito Nievo "Le Confessioni d'un Italiano".

A partire dal XVI secolo il luogo venne abbandonato ed iniziò una lenta rovina. Ad oggi, dopo una pesante ristrutturazione in seguito al terremoto del Friuli del 1976, sopravvive il nucleo originario sommitale, costituito dal mastio, dalla cappella nobiliare, dalla cisterna e dal corpo di fabbrica occidentale.

Fra le strutture della cerchia inferiore si segnala il trecentesco palazzo, la cui precisa data di costruzione è incerta, munito di eleganti bifore e sviluppato su tre piani.

Palatium inferiore

Insieme ad altri ambienti di servizio, l'elegante Palatium si trova ad una quata più bassa rispetto al nucleo sommitale più antico; assume l'attuale conformazione agli inizi del XIV secolo. L'edificio misura esternamente circa 41 mt x 11 mt e è costituita da qurattro piani: seminterrato, piano nobile con due latrine aggettanti, piano residenziale con delle nicchie-lavabo e soffitta.

Probabilmente in origine doveva essere completamente intonacato sia all'esterno che all'interno, mentre la pavimentazione era in cocciopesto su tavolato ligneo. Successivamente l'interno venne tripartito con dei setti murari e vennero rifatti i solai.

L'edificio subì un primo intervento di restauro agli inizi degli anni '80 del secolo passato, con l'eliminazione dei tre setti interni, la ricostruzione di alcune bifore e del tetto. Il più recente restauro ha dato all'edificio una nuova destinazione d'uso.

Chiesa di Sant'Osvaldo

Chiesa di Sant'Osvaldo

Accanto al Mastio è posta la chiesetta di Sant'Osvaldo, che svolgeva la funzione di cappella gentilizia del castello, in particolare la zona absidale corrisponde all’originaria cappella nobiliare duecentesca. Questa, a sua volta, sostituì un più antico luogo di culto, come si è appurato con saggi del terreno, effettuati a sud, dove è emerso un tratto di abside a forma planimetrica di forma ogivale, come i luoghi di culto protoromanici dell'XI secolo.

Nel nuovo assetto fornito al castello nel XIII secolo, la cappella è ricostruita; verso la fine del secolo è decorata con una prima fase di affreschi, tra cui san Cristoforo e altre figure), mentre, alla fine del Trecento, l’abside è decorata con il ciclo del Cristo Pantocràtor e i Dodici Apostoli, opera di un artista locale appartenente alla seconda generazione vitalesca. La Crocifissione, affrescata nel timpano, è datata ai primi del XV secolo, quando furono rifatti i perimetrali nord e sud della chiesa.

Nel corso del Cinquecento l’edificio fu ampliato e prese la forma attuale.

https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Partistagno

ELISA in concerto per i bambini siriani


 Un monologo, interpretato dalla giovanissima Cristina Magnotti, 11 anni, e il canto di Elisa, nel Colosseo vuoto, in notturna: è il messaggio di Save The Children per spezzare il silenzio sulle giovani vittime della guerra, per tenere alta l'attenzione sulle conseguenze del conflitto. Solo nel 2020 1.454 bambini uccisi o rimasti feriti; più di 2 milioni di minori senza scuola nel Paese, e oltre 6 milioni a rischio fame, in uno scenario aggravato dalla pandemia. . .Il video anticipa il concerto di Elisa che sarà trasmesso online sul sito di Save The Children alle 18

16 mar 2021

Il meteo è sempre più imprevedibile


L’ inverno 2020-2021 è stato caratterizzato da una notevole instabilità. Ecco i dati rilevati a fondovalle. Già con il mese di novembre si sono presentate alcune anomalie, infatti il mese è stato caratterizzato da una pressoché totale siccità. Ha piovuto solo il giorno 17 con 25 mm di pioggia.

Con il mese di dicembre è iniziato un totale cambiamento, con consistenti precipitazioni piovose e a fondovalle con due episodi nevosi il 2/3 dicembre e il 28 dicembre. Nel mese sono caduti 330 mm di pioggia – nella giornata del 6 dicembre addirittura mm. 90 e l’8 dicembre mm. 80 con giornate di forte scirocco. Dicembre è stato relativamente mite, a fondovalle la temperatura è scesa a – 2,6° il 27 dicembre, la massima a 10,8° il 6 dicembre durante la forte sciroccata.

Il mese di gennaio è stato più invernale, infatti la temperatura è scesa sottozero per 25 giorni con una minima di – 5,3° C il giorno 16, mentre la temperatura massima si è verificata il giorno 3 con 6,7° C. Anche a gennaio tanta pioggia con 234 mm.

Febbraio, in particolare la prima settimana, è iniziato con temperature miti, che sono poi progressivamente calate fino al giorno più freddo il 14 febbraio con – 7,5° C. L’instabilità di febbraio è continuata con le temperature, che sono aumentate con record di 21,4° C raggiunti il giorno 24 febbraio. Questa è la più alta temperatura registrata a fondovalle nel mese di febbraio – due episodi simili si sono verificati il 22 febbraio 1990 con 20° C e il giorno 27 febbraio 2019 con 18,8° C.

Nella prima settimana di marzo, poi, le minime sono scese nuovamente sotto zero. Tanta acqua nella prima decade del mese più corto dell’anno con 180 mm di pioggia. Il giorno 10 febbraio sono caduti 103 mm (record, mai verificato che in un giorno di febbraio cadessero tutti quei millimetri di acqua).

Per quanto riguarda la piovosità, la tendenza è verso una stabilizzazione di precipitazioni medie annue, che si assesta sui 2000 mm.

Tiene il record dell’anno 2014 con 3012 mm di pioggia nei dodici mesi.

I cambiamenti climatici che interessano il nostro pianeta si stanno, dunque, manifestando in modo marcato anche sulle Alpi, che vengono considerate un’area particolarmente sensibile. Ricerche svolte nell’ambito di progetti europei hanno messo in evidenza che l’aumento della temperatura osservato sulle Alpi nell’ultimo secolo è stimato di 1,2°C con tassi tuttavia maggiori alle quote più elevate, circa +2°C dal 1900: un incremento che risulta essere pertanto quasi tre volte superiore a quello registrato su scala globale. Anche sulle Alpi si ha conferma che l’incremento delle temperature è stato maggiore negli ultimi 25-30 anni circa.

Per il futuro i climatologi annunciano periodi sempre più lunghi di caldo, intervallati a ondate di freddo che diminuiscono sempre più rapidamente e a piogge intense seguite da periodi di siccità. Questi cambiamenti saranno responsabili di mutamenti radicali del paesaggio alpino, con conseguenze soprattutto sulla vegetazione. (M. C. – R. D.)https://www.dom.it/vreme-vse-bolj-nagaja_il-meteo-e-sempre-piu-imprevedibile/

Inquisizione, misticismo, scrittura e musica. Il fascino di Marta Fiascaris diventa un podcast

 Quella di Marta Fiascaris è una storia che era stata dimenticata, conservata negli antichi codici della Biblioteca Guarneriana di San Daniele e dell’Archivio Arcivescovile di Udine. Una storia che risale al ‘600 e parla di Inquisizione, spiritualità ed emancipazione, per molti aspetti molto attuale. Per ripercorrere quelle vicende che sconvolsero la vita religiosa del Friuli dell’epoca è disponibile da oggi, 15 marzo 2021, sul sito www.matearium.it (su Spotify, YouTube e Soundcloud) il podcast “Marta – 8 riflessioni sulla scrittura”, una produzione di Servi di Scena e MateâriuM grazie al contributo della


Regione Friuli Venezia Giulia. Le pillole, di dodici minuti ciascuna, offrono alcune riflessioni sulla scrittura. Alessandro Di Pauli e Stefania Ursella accompagneranno gli ascoltatori all’interno della ricerca storica sul processo dell’Inquisizione contro Marta Fiascaris. Una vicenda che ha fornito innumerevoli spunti creativi al team del laboratorio di scrittura MateâriuM: «La ricerca sul processo contro Marta è iniziata come una scommessa. Per noi è stata una scoperta continua che ha acceso la nostra creatività e aperto gli occhi su un mondo e un’eroina davvero memorabili. La pandemia, e il conseguente lockdown, ci hanno poi condotti a esplorare le potenzialità del “supporto sonoro”. Abbiamo deciso di integrare il progetto originale – un concerto in programma nei prossimi mesi e presentato in anteprima nell’estate 2020 – con una serie di podcast, attraverso i quali avvicinarsi a una vicenda a dir poco affascinante», hanno spiegato gli autori.

Avvolta da un grande fascino misterioso, Marta Fiascaris ispirò un folto gruppo di devote provenienti da diverse parti del Nord-Est che si radunarono attorno a lei. Grazie alle sue preghiere si verificarono addirittura delle guarigioni ritenute miracolose.

Marta – 8 riflessioni sulla scrittura” è un’esperienza sonora pensata per gli appassionati di ricerca storica e drammaturgia, ma anche per chi vuole approfondire gli aspetti dell’epopea di una donna carismatica e visionaria, una rosa nel deserto nel contesto del Friuli del ‘600 devastato da divisioni, pestilenze e carestie. Ogni puntata è arricchita dalle musiche composte da Matteo Sarcinelli tratte dalla performance “Marta – concerto per voce e straordinarius” (eseguite da Davide Ceccato e Laura Giavon), e dalle testimonianze di esperti che hanno studiato a fondo l’Inquisizione friulana e la storia della nostra terra.

Tra gli ospiti delle varie puntate citiamo Meri Ziraldo della Biblioteca Guarneriana che sta realizzando una ricerca sui processi alle donne nel ‘600 nella comunità di San Daniele del Friuli; Dario Visintin biografo dell’inquisitore Fra Giulio Missini da Orvieto (il principale accusatore di Marta); Giuliana Ancona, storica triestina che ha ricostruito il contesto della comunità ebraica friulana; Barbara Vuano scrittrice e antropologa, esperta del processo a Marta Fiascaris.

Saranno oltretutto disponibili sul sito di MateâriuM una serie di fonti e di documenti storici tratti dalle vicende processuali di Marta, che potranno divenire uno spunto interessante di approfondimento per chiunque voglia addentrarsi maggiormente nelle vicende trattate.

https://novimatajur.it/cultura/inquisizione-misticismo-scrittura-e-musica-il-fascino-di-marta-fiascaris-diventa-un-podcast.html

Siamo un popolo senza eredi?

 


Questo dovrebbe essere un anno particolare per noi sloveni, il ventesimo della legge di tutela, soprattutto per noi Beneciani, che fummo fagocitati nel Regno d’Italia nei tempi in cui lo Stato sabaudo riusciva a mettere insieme i brandelli della penisola. Si diceva, a quei tempi, che se si era fatta l’Italia erano ancora da fare gli italiani.

Mi sono riletto per l’ennesima volta il programma stilato specificamente per la nostra italianizzazione. «Non faremo nessuna violenza; ma adopreremo la lingua e cultura di una civiltà prevalente quale è l’italiana per italianizzare gli Slavi in Italia, useremo speciali premure per migliorare le loro sorti economiche e sociali, per educarli, per attirarli a questa civiltà italiana, che deve brillare ai confini tra gli stessi che sono piuttosto ospiti nostri. (…) Supponiamo che tutti i giovanetti slavi che appartengono alla provincia di Udine sopra Cividale, Faedis, Attimis e Tarcento e nella Valle di Resia venissero istruendosi alla lingua e cultura italiana… è certo che la trasformazione sarebbe accelerata. … Ci sono tempi nei quali per difendere i confini della nazione si adoperano le armi; e ce ne sono altri in cui si adopera la parola educatrice ed il progresso economico» (Giornale di Udine 22 novembre 1866).

È molto utile un’esegesi, una lettura critica del testo completo, per evidenziare quanto quel famigerato

programma presenti ancora oggi la sua nefasta portata. È veramente magistrale, ipnotica la fabulazione della politica italiana nel proporre belle visioni, per nascondere «realtà» di ben altra reale consistenza. Infatti, di quel programma di «civilizzazione» nei confronti delle comunità slovene, un popolo ritenuto incivile, arretrato, barbaro e semidemente, destinato a primo baluardo al confine, l’unico fatto concreto, applicato con pervicace sadismo, fu l’italianizzazione forzata, portata avanti di giorno in giorno, di anno in anno per tutti i 155 che ci separano dalla proclamazione. Sì, perché l’aggressività politica, la presa in giro, l’umiliazione, il disprezzo, la snazionalizzazione programmata, dopo un periodo di rodaggio divenne routine, consuetudine… regime. Sistematico, fino a portare i malcapitati a solidarizzare con l’aggressore.

Ci si può chiedere perché la nostra situazione odierna sia talmente involuta da preconizzare l’estinzione di questa nostra civiltà che, nel suo piccolo, ha creato le Banche di Antro e Merso, le Vicinie, una democrazia e solidarietà interna che oggi potremmo chiamare come primo gruppo sociale che aveva adottato per sé, come retaggio di vita sociale ed economica, quello che oggi chiamano FIL la «Felicità Interna Lorda» in contrapposizione al PIL che sta distruggendo il pianeta nella folle corsa allo sfruttamento di ogni risorsa. Uomo e natura, un connubio,magari limitato alla pura sopravvivenza, ma

segno di una civiltà ben diversa da quella bellicosa e aggressiva del mondo che li circondava.

Avessero messo a disposizione della gente «Slava» sopra Cividale, Faedis, Attimis, Resia, un briciolo di quella civiltà, cultura, attenzione, «premura» sbandierati con tanta enfasi dai vari poteri costituiti, saremmo oggi nelle condizioni disastrose che le comunità citate subiscono passivamente?

Lo so, purtroppo non siamo finiti solo noi in quel trita-culture, lingue e identità. Ci dice qualcosa di analogo quel motto friulano di tre sole parole: «Libars di scugnì là» – liberi di dover andarsene.

E di fatto, tra spopolamento, disattenzione colpevole ai diritti delle zone depresse montane, limitazione e smantellamento di servizi essenziali sul vasto territorio confinario, ci stanno indicando che quegli Slavi di allora o sono divenuti «altro», si sono italianizzati secondo il programma, o se ne sono andati. Molti chissà dove, la maggioranza al cimitero, senza lasciare la propria memoria storica, culturale, religiosa, civile, umana a chicchessia, privati di eredi e di discendenza consapevole. Non sono riusciti ad annientarci tutti, a italianizzarci del tutto, ma, di questo passo, di sloveno rimarrà forse solo un folclore da «PowWow» alla canadese, dove gli «indiani» americanizzati mettono in mostra musica, balli, insegne, cibo e artigianato indigeno, sfoggiando copricapi di piume d’aquila fasulle.

Riccardo Ruttar

https://www.dom.it/siamo-un-popolo-senza-eredi_smo-narod-brez-dedicev/

Vaccino AstraZeneca, stop precauzionale in tutta Italia


 L'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca su tutto il territorio nazionale, in attesa dei pronunciamenti dell'Ema, l'agenzia europea del farmaco.

Lo stop è stato deciso in linea con gli analoghi provvedimenti adottati oggi da altri Paese europei, come Germania e Francia. Ulteriori approfondimenti sono attualmente in corso. L’Aifa, in coordinamento con Ema e con gli altri Paesi Ue, valuterà tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione.

L'Agenzia - si legge ancora nella nota ufficiale - renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose.

Ema ha reso noto, in un comunicato, che prosegue le indagini e terrà una riunione straordinaria giovedì 18 marzo su AstraZeneca. Secondo l'agenzia europea, in ogni caso, i benefici del vaccino "superano sempre i rischi".In mattinata i carabinieri del Nas, su disposizione della Procura di Biella, avevano sequestrato le dosi di un secondo lotto 'sospetto', l'ABV5811 (il precedente, sequestrato l'11 marzo, riportava la sigla ABV2856), su decisione dell'Unità di crisi della Regione Piemonte, in seguito alla morte sospetta di un docente poche ore dopo la somministrazione del vaccino.

In osservanza a quanto disposto in via precauzionale dall'Aifa, le operazioni di vaccinazione in Friuli Venezia Giulia con il siero AstraZeneca sono state momentaneamente sospese. Lo ha reso noto il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi.

Nel dettaglio, per quel che riguarda il lotto '5811', le giacenze di AstraZeneca "bloccate" in regione ammontano in tutto a 2.980 dosi, così suddivise a livello territoriale: Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc) 620; Azienda sanitaria Friuli Occidentale (Asfo) 2.360; Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) zero. La quantità complessiva di dosi del lotto posto sotto sequestro consegnate originarimente alla regione corrisponde a 10.100: 3.600 ad Asugi, 3.600 ad Asufc e 2.900 ad Asfo.https://www.ilfriuli.it/articolo/salute-e-benessere/vaccino-astrazeneca-stop-precauzionale-in-tutta-italia/12/238302

Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

evidenzia

MAGGIOLATA DI GIOSUè CARDUCCI

  Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori; porta le ortiche e i fiori, i serpi e l’usignol. Schiamazzano i fanciulli in terra, e i...

Etichette

* . FVG IA abitudini acque acrostico afganistan aforisma aforismi alberi almanacco alta val torre ambienrte ambiente animaii. animali antichi mestieri antifascismo archeologia arte arte. articol articoli articoli. articolo articolo. artigianato astronomia atricolo attività attrezzi agricoli attualiità attualità attualità. attualtà atualità audio auguri autunno avviso avviso . benecia benecia. benecija benečija benvenute bilinguismo blog caldo canzone canzoni carnevale carnia cibi cibi tipici cibi tipici. cibi. cinema citazion. citazione citazioni citazioni. citazioni; citazoni classifica clima collage commenti commento. consigli corso covid covid19 cronaca cronaca. cronata cucina cultua cultura cultura. cultura.storia culura curiosità dedica detti detto documenti dolci dom dom. editoriale esperienze eventi eventi. eventi.resia/rezija evento evnti fauna favola favole fb fede filastrocca film fiori flora flore folclore foto fotografia fotografie fotorafie frase frasi freddo friulano friuli friuli. frutta frutti futuro grandine guerra haiku haiku. icorrenze imitando la Meloni. in memoriam informazioni iniziative intervista invocazione istruzione jeggende jesen lavoro leggenda leggende leggende. leteratura italiana letterarura letteratra italiana letteratua letteratura letteratura dialettale slovena letteratura italiana letteratura italiana. letteratura russa. letteratura slovena letteratura straniera letteratura. letteraura letteretura straniera lettertura lettura libri libro libro. lingua lingua friulana lingua friulana. lingua italiana lingua slovena lingue lingue slave lingue.fvg. lioghi luoghi luoghi. luoghi.video lutto mamma memoria mestieri meteo migranti migrazione minoranza slovena minoranze minoranze linguistiche mio video mitologia mondo moreno musei musica musica. narodni dom natale natura neve notizie novi matajur nuovo blog oggi opinioni osservazioni pace paesi pagine parlamento parole parole. pensieri pensieri. personaggi personaggi. personagi personggi pianeta piante piante. pittori poesia poesia slovena poesia. poesie poeta poeti politica precisazione. premio progetto proposta proverb proverbi proverbi. proverbi.friuli proverbio proverbio. proverbì provrbio quadri racconto razzismo reblog reblog. resia ricetta. ricordi ricorenze ricorrenza ricorrenze ricorrenze. riflessione riflessioni romeo trevisan russia. russia/ucraina salute saluti saluti. saluto saluto. sanità scienza scuola scuola. senza categoria settimana simboli slava slavia slovena sloveni slovenia slovenia. slovenia.foto slovenija slovenija. sloveno spettacoli sport sport. storia storia.lingua slovena storie tentativo tradizioni traduzione trieste turismo turismo. turismo.friuli tv ucraina umorismo usanze usanze. usanze.ricorrenze utilità. vajont val canale val torre valli del natisone valli natisone varie viaggi vid eo video video. video.friuli vignetta vignetta. vignette vignette. villanova grotte vinetta

julia

https://ju17-12.blogspot.com/

slovely (sito per gli amanti della slovenia)

traffico tempo reale

olga Uk

https://olga-verse.blogspot.com/

Twitter

Trinko

Trinko