L’ inverno 2020-2021 è stato caratterizzato da una notevole instabilità. Ecco i dati rilevati a fondovalle. Già con il mese di novembre si sono presentate alcune anomalie, infatti il mese è stato caratterizzato da una pressoché totale siccità. Ha piovuto solo il giorno 17 con 25 mm di pioggia.
Con il mese di dicembre è iniziato un totale cambiamento, con consistenti precipitazioni piovose e a fondovalle con due episodi nevosi il 2/3 dicembre e il 28 dicembre. Nel mese sono caduti 330 mm di pioggia – nella giornata del 6 dicembre addirittura mm. 90 e l’8 dicembre mm. 80 con giornate di forte scirocco. Dicembre è stato relativamente mite, a fondovalle la temperatura è scesa a – 2,6° il 27 dicembre, la massima a 10,8° il 6 dicembre durante la forte sciroccata.
Il mese di gennaio è stato più invernale, infatti la temperatura è scesa sottozero per 25 giorni con una minima di – 5,3° C il giorno 16, mentre la temperatura massima si è verificata il giorno 3 con 6,7° C. Anche a gennaio tanta pioggia con 234 mm.
Febbraio, in particolare la prima settimana, è iniziato con temperature miti, che sono poi progressivamente calate fino al giorno più freddo il 14 febbraio con – 7,5° C. L’instabilità di febbraio è continuata con le temperature, che sono aumentate con record di 21,4° C raggiunti il giorno 24 febbraio. Questa è la più alta temperatura registrata a fondovalle nel mese di febbraio – due episodi simili si sono verificati il 22 febbraio 1990 con 20° C e il giorno 27 febbraio 2019 con 18,8° C.
Nella prima settimana di marzo, poi, le minime sono scese nuovamente sotto zero. Tanta acqua nella prima decade del mese più corto dell’anno con 180 mm di pioggia. Il giorno 10 febbraio sono caduti 103 mm (record, mai verificato che in un giorno di febbraio cadessero tutti quei millimetri di acqua).
Per quanto riguarda la piovosità, la tendenza è verso una stabilizzazione di precipitazioni medie annue, che si assesta sui 2000 mm.
Tiene il record dell’anno 2014 con 3012 mm di pioggia nei dodici mesi.
I cambiamenti climatici che interessano il nostro pianeta si stanno, dunque, manifestando in modo marcato anche sulle Alpi, che vengono considerate un’area particolarmente sensibile. Ricerche svolte nell’ambito di progetti europei hanno messo in evidenza che l’aumento della temperatura osservato sulle Alpi nell’ultimo secolo è stimato di 1,2°C con tassi tuttavia maggiori alle quote più elevate, circa +2°C dal 1900: un incremento che risulta essere pertanto quasi tre volte superiore a quello registrato su scala globale. Anche sulle Alpi si ha conferma che l’incremento delle temperature è stato maggiore negli ultimi 25-30 anni circa.
Per il futuro i climatologi annunciano periodi sempre più lunghi di caldo, intervallati a ondate di freddo che diminuiscono sempre più rapidamente e a piogge intense seguite da periodi di siccità. Questi cambiamenti saranno responsabili di mutamenti radicali del paesaggio alpino, con conseguenze soprattutto sulla vegetazione. (M. C. – R. D.)https://www.dom.it/vreme-vse-bolj-nagaja_il-meteo-e-sempre-piu-imprevedibile/
Il calore è venuto da noi! Evviva!
RispondiEliminaI cambiamenti climatici sono all'ordine del giorno e credo che ormai non stupiscano più, piuttosto, danno da pensare. Un saluto e un sorriso Olga.
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