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🌞Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine🌞 (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga

INNO SLOVENO

INNO SLOVENO "Vivano tutti i popoli che anelano al giorno in cui la discordia verrà sradicata dal mondo ed in cui ogni nostro connazionale sarà libero, ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!"❤️ FRANCE PREŠEREN poeta sloveno

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11 gen 2021

La bora di Trieste

Di Andrej Šalov - Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=471865

 Buonanotte Trieste


..."Conosco la bora,
chiara e scura,
la detesto quando scende fuori misura
con cielo sereno.
Amo l'altra
che ha una buia violenza cattiva
Io devo recuperare la bora
oppure qui affondare
nel mio paese natale
nella mia triste Trieste
nella mia Trieste triste
che amare è impossibile
e odiare anche".

Umberto Saba

La bora è un vento catabatico di provenienza Est/Nord-Est, che soffia con particolare intensità specialmente verso l'Alto e Medio Adriatico e verso alcuni settori dell'Egeo in presenza di forti gradienti barici tra continente e mare.

Il termine deriva da Borea, personificazione del vento del nord nella mitologia greca. La bora conosciuta in Italia è quella di Trieste. In Croazia è celebre quella di Segna e Fiume e in Slovenia quella di Aidussina. Si origina da Trieste.La bora non si orienta in un'unica direzione, secondo la legge di Buys Ballot, ma fluttua intorno a una direzione media che è tipica per ogni località. La sua caratteristica è di essere un vento "discontinuo", ovvero di manifestarsi con raffiche più forti, intervallate dalle raffiche meno intense. Tali raffiche sono comunemente dette "refoli". Soffia specialmente in inverno, ed è denominata "bora scura" con cielo coperto o con pioggia.

Sul golfo di Trieste, la direzione tipica è quella di E-NE. Nel Friuli Venezia Giulia il vento, a causa delle grandi differenze di temperatura tra il Carso e il litorale, si rinforza notevolmente, divenendo furioso e turbolento, con raffiche che possono superare la soglia dei 150–160 km/h.

Generalmente in modo ridotto del 25%, interessa spesso anche alcune località della provincia di Gorizia, tra le quali GoriziaGrado e MonfalconeCividale del Friuli, la Bassa friulana orientale e le Valli del Natisone in provincia di Udine, nonché i comuni confinanti con il Collio Sloveno. Nel golfo di Trieste la bora mantiene la direzione principale ENE, causando un vivace moto ondoso e di deriva. Nel semestre invernale questo tipo di vento in tutte le zone summenzionate può raggiungere e superare velocità di 35–40 m/s e può durare per diversi giorni causando danni.

da https://it.wikipedia.org/wiki/Bora


Ieri a Trieste si è fatta "La corsa della bora" con la partecipazione di 1300 podisti che hanno sfidato  le forti raffiche fino a 100 km all'ora .

LA PANADA piatto povero friulano di una volta

 La panade friulana

di Roberto Zottar
Ci sono piatti legati all’identità più profonda di una comunità e che rappresentano qualcosa di più di una tradizione. Un esempio ne è il pancotto o panade in Friuli, zuppa povera costituita fondamentalmente da pane raffermo cotto in acqua. Nelle famiglie più abbienti, o per i convalescenti, al pane si poteva aggiungere brodo e anche un uovo. Dentro questa pietanza, però, non ci sono soltanto umili ingredienti: c’è la storia dei nostri nonni che ritenevano pagnotte e filoni un cibo sacro e mai li avrebbero sprecati. C’è la cultura contadina di quando il pane veniva impastato con il levàn, il lievito madre, e infornato ogni due settimane e, diventando inevitabilmente duro, era necessario aguzzare l’ingegno per renderlo di nuovo appetibile. Nulla veniva gettato, nemmeno i tozzi di pane vecchio, ingredienti base di questo piatto, simbolo stesso dell’arte del riciclo. Questa zuppa, considerata lontana parente della puls tractogalata di Apicio, veniva offerta alle puerpere ritenendo che favorisse l’allattamento e, in epoche in cui gli omogenizzati non esistevano, era impiegata per lo svezzamento dei bambini con l’aggiunta di salvia, considerata un calmante per le ‘colichette’ dei neonati. La panada o panadela a Trieste e in Istria per la vigilia di Natale, secondo il Rosamani, si faceva con il pane fatto in casa nell’ultimo giorno delle tempora d’inverno, cioè tra la terza e quarta domenica di Avvento, e che si conservava ‘sano’ fino al Natale dell’anno venturo, perché gli si attribuivano diverse virtù.
La panade friulana non è una ricetta codificata, è un piatto familiare dove ognuno ha le sue piccole varianti. La ricetta che vi racconto oggi è una versione ricca di una eclettica e bravissima cuoca, Teresa, dal cognome dalla pronuncia ‘impronunciabile’, che ha una trattoria a Stregna nelle Valli del Natisone. In una pentola sciogliete 50 g di burro, e fate dorare 400 g di pane raffermo a dadini. Aggiungete 1 litro di brodo caldo, salate e cuocete per 20’ finché il pane sarà disfatto. D’inverno, a metà cottura, aggiungete dei semi di finocchietto pestati, mentre d’estate mettete fiori di camomilla. Quando la zuppa di pane sarà cotta, densa e profumata, conditela con un etto di formaggio Montasio stagionato grattugiato e abbondante pepe nero macinato fresco. Servite la panade aggiungendo 40 g di prosciutto crudo tagliato a dadini piccolissimi tostati in padella e qualche seme di finocchio. Ha un gusto straordinario, complesso, intenso e avvolgente. Riciclate quel pane che sicuramente vi è avanzato e provatela, ve ne innamorerete!
Buon appetito!

Proverbio friulano

 


Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei campi
”Dio uardi di un bon zenâr par podè jemplâ el granâr" ovvero "Dio ci assicuri un buon gennaio per poter riempire il granaio”

10 gen 2021

A Trieste comitato genitori protesta

 

dal web

Ieri a Trieste centinaia di genitori e insegnanti si sono riuniti per manifestare contro la chiusura delle scuole alle superiori:"La scuola deve riaprire,mio figlio sta tuto il giorno in pigiama chiuso in camera sua!E' urgente riaprire le scuole,i ragazzi devono riprendere i ritmi di prima."

Io sono insegnante in pensione e sinceramente dò ragione a Fedriga per aver decretato la chiusura delle scuole superiori fino alla fine di gennaio..Questi genitori  non si rendono che siamo in un'emergenza e che pur  rispettando le regole i contagi aumentano!I ragazzi fuori dalla scuola cosa fanno?E poi non pensano al personale scolastico e agli insegnanti?Se fossi in attività sarei molto preoccupata...

https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2021/01/09/news/presidio-in-piazza-unita-a-trieste-riaprire-subito-le-scuole-1.39752240

Buona domenica

 

Montemaggiore di Taipana/Brezje
foto di Mateja Markočič


9 gen 2021

Tarcento, il Pignarul Grant si farà



Gli organizzatori hanno deciso di allestire i tradizionali falò epifanici sabato 9 gennaio, ma senza pubblico

Il Pignarul Grant di Coia, così come tutti i fuochi epifanici della Conca tarcentina, una decina in tutto, saranno accesi in contemporanea sabato 9 gennaio alle 18. Gli organizzatori hanno ricevuto l’autorizzazione. Il tutto si svolgerà in assenza di pubblico e nel rispetto di tutte le normative vigenti.

Il Pignarul Grant di Tarcento deve ancora essere completamente allestito. Si attendeva il via libera, che è arrivato oggi. Le operazioni si concluderanno in tempo per l’accensione di sabato. E’ previsto anche il vaticinio del Vecchio Venerando.

https://www.ilfriuli.it/articolo/tendenze/tarcento-il-pignarul-grant-si-fara/13/234252


Sembra che questa usanza derivi da riti purificativi e propiziatori diffusi in epoca pre-cristiana. I Celti, per esempio, accendevano dei fuochi per ingraziarsi la divinità relativa e bruciavano un fantoccio rappresentante il passato. Mentre il falò ardeva, i contadini in cerchio gridavano e cantavano varie formule augurali[1].

Rimasta intatta come rituale da svolgersi nella vigilia dell'Epifania, ancor oggi la fiamma simboleggia la speranza e la forza di bruciare il vecchio (non a caso si può bruciare la "vecchia" posta sopra la pira di legna).

Il rogo è talvolta benedetto dal parroco e lo scoppiettare dell'acqua santa nel fuoco viene identificato con il demonio infuriato che fuggiva.

La direzione del fumo e delle faville (talvolta alzate di proposito dai contadini usando una forca) viene letta come presagio per il futuro. Si notino i seguenti detti popolari:

(FUR)

«Se il fum al va a soreli a mont,
cjape il sac e va pal mont.
Se il fum al va a soreli jevât,
cjape il sac e va al marcjât»

(IT)

«Se il fumo va a occidente,
prendi il sacco e vai per il mondo [emigra].
Se il fumo va a oriente,
prendi il sacco e vai al mercato [a vendere il raccolto]»

(Friuli)


Il rito dei fuochi è anche un momento in cui la comunità si raccoglie per stare in compagnia. Viene accompagnato dalla degustazione di vin brulé e di pinza, focaccia tipica di questa festa e cotta talvolta tramite gli stessi roghi. Attualmente, per l'occasione possono venire organizzati spettacoli pirotecnici.

Si è chiuso il buco nell’ozono

 

A dicembre si è chiuso il buco nell’ozono più duraturo degli ultimi 40 anni, dopo aver raggiunto un picco da record sull’Antartide alla fine dell’estate: lo ha annunciato la World Meteorological Organization delle Nazioni Unite

(foto: Copernicus Atmosphere Monitoring Service, Ecmwf)



 Lo ha annunciato la World Meteorological Organization (Wmo), l’agenzia meteorologica delle Nazioni Unite: un buco nell’ozono in Antartide che l’estate scorsa era cresciuto a dismisura si è finalmente chiuso. Il tutto avvenuto il 28 dicembre scorso, “dopo una stagione eccezionale a causa delle condizioni meteorologiche naturali e della continua presenza di sostanze che riducono lo strato di ozono nell’atmosfera”.

Il buco aveva raggiunto una dimensione record fra agosto e settembre del 2020, con un picco di circa 24,8 milioni di chilometri quadrati registrato il ​​20 settembre, e un’estensione che dunque copriva gran parte del continente antartico. Come riporta la Wmo, è stato il buco più duraturo e uno dei più grandi e profondi dall’inizio del monitoraggio dello strato dell’ozono 40 anni fa. È stato infatti causato da un vortice polare forte e stabile, unito a delle temperature molto fredde nella stratosfera (lo strato dell’atmosfera compreso tra i 10 e i 50 chilometri di altitudine).

Perché questa stagione è stata diversa

Durante la stagione primaverile dell’emisfero australe (fra agosto e ottobre), il buco dell’ozono sopra l’Antartide di solito aumenta di dimensioni, raggiungendo il picco massimo tra metà settembre e metà ottobre. Quando le temperature elevate nella stratosfera iniziano a salire nella tarda primavera, l’esaurimento dell’ozono rallenta e il vortice polare si indebolisce e, infine, si esaurisce. In questo modo, alla fine di dicembre i livelli di ozono tornano alla normalità.

Tuttavia, nel 2020 un vortice polare forte e stabile ha mantenuto la temperatura dello strato di ozono sull’Antartide costantemente fredda, impedendo la miscelazione di aria impoverita di ozono sopra la regione con altra aria ricca di ozono proveniente da latitudini più elevate. Per gran parte della stagione di quest’anno, quindi, le concentrazioni di ozono stratosferico intorno ai 20-25 chilometri di altitudine hanno raggiunto valori prossimi allo zero, con la profondità dello strato di ozono ridotta a 94 unità Dobson, ossia circa un terzo del suo valore normale.

La persistenza di questo buco appena chiuso è in contrasto con il buco dell’ozono antartico insolitamente piccolo e di breve durata del 2019. “Le ultime due stagioni dimostrano la variabilità di anno in anno del buco dell’ozono e migliorano la nostra comprensione dei fattori responsabili della sua formazione, estensione e gravità”, ha dichiarato sul sito della Wmo Oksana Tarasova, direttrice della divisione di ricerca sull’ambiente atmosferico dell’agenzia, che supervisiona anche la sua rete globale di stazioni di monitoraggio atmosferico.

Abbiamo bisogno di un’azione internazionale continua per applicare il protocollo di Montreal sulle sostanze chimiche che riducono lo strato di ozono. Ci sono ancora abbastanza sostanze che danneggiano lo strato di ozono nell’atmosfera per causarne la riduzione su base annuale”, ha sottolineato Tarasova.

Lo strato di ozono terrestre è fondamentale per gli esseri umani, in quanto ci protegge dai danni dei raggi ultravioletti del sole. Per salvaguardarlo, nel 1987 è stato firmato il Protocollo di Montreal, lo storico accordo ambientale internazionale che regola la produzione e il consumo di quasi 100 sostanze chimiche che riducono lo strato di ozono (cosiddette ozone depleting substances, Ods).

https://www.wired.it/attualita/ambiente/2021/01/08/buco-ozono-antartide-record-chiuso/

This opera is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.


Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

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