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🌞Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine🌞 (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga

INNO SLOVENO

INNO SLOVENO "Vivano tutti i popoli che anelano al giorno in cui la discordia verrà sradicata dal mondo ed in cui ogni nostro connazionale sarà libero, ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!"❤️ FRANCE PREŠEREN poeta sloveno

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15 giu 2020

Zbor Zbirk - ETNOGRAFSKI MUZEJ BARDO_MUSEO ETNOGRAFICO LUSEVERA

Il video  è in lingua slovena,ma potete ammirare le foto!Buona visione.

Don Renzo Calligaro-parroco Bardo-Lusevera

chiesa di S.Giorgio di Lusevera/Bardo
Don Renzo Calligaro ,friulano di nascita (Buia), è parroco a Bardo-Lusevera dal 1973.Ha imparato lo sloveno, fatto  non usuale fra i sacerdoti italiani e friulani ed ha contribuito alla traduzione delle letture di messa nel dialetto della val Torre.
All'inizio è stato minacciato,perchè predicava in sloveno,alcune persone uscivano dalla chiesa quando sentivano la parola slovena.
Oggi per fortuna le cose sono migliorate.Don Renzo nell'archivio parrocchiale ha trovato canzoni slovene ormai dimenticate e le ha insegnate. I parrocchiani hanno iniziato nuovamente a cantare in sloveno durante la messa domenicale,dopo più di un secolo in Chiesa è nuovamente presente la parola slovena.
Prima dell'istituzione a Bardo della Glasbena Matica (scuola di musica),si è dedicato all'alfabetizzazione musicale dei bambini insegnando a suonare vari strumenti.
Durante le prediche domenicali, sottolinea molto spesso che non si deve dimenticare le proprie radici,la lingua e la cultura degli antenati che sono una grande ricchezza.
Libera traduzione dall'allegato sulla Benecija del settimanale cattolico carinziano "Nedelja "scritto da Dejan Valentinčič che collabora con questo giornale.

BUOH LONI /GRAZIE DON RENZO !!!

Da Lusevera alla ricerca dei Musei del territorio con l’App Mismotur



Il Museo etnografico è visitabile dal giovedì alla domenica con orario continuato dalle 10:30 alle 17:30


Da Lusevera alla ricerca dei Musei del territorio con l’App Mismotur
A Lusevera riapre al pubblico il Museo etnografico visitabile dal giovedì alla domenica con orario continuato dalle 10:30 alle 17:30. Il Museo fa parte della rete Mismotu che coinvolge le realtà museali di Prossenicco, San Pietro al Natisone e Masseris nelle valli del Natisone e di Stolvizza nel comune di Resia. Novità di quest’anno è la possibilità di scaricare dal sito www.museoluseverabardo.it l’applicazione per dispositivi android “Mismotur”, che darà la possibilità di vincere un premio per chi visiterà i musei della rete. L’App consente di registrare il QR code posto all’uscita di ciascun museo. Così, una volta “catturati” cinque musei, si mostrerà il risultato all’operatore che consegnerà il premio. Oltre a questo il Museo di Lusevera dà la possibilità di informarsi sulla rete di sentieri della valle del Torre, sulle tradizioni e costumi locali e ha in programma una serie di iniziative culturali che animeranno Lusevera nel periodo estivo.
https://www.ilfriuli.it/articolo/viaggi/da-lusevera-alla-ricerca-dei-musei-del-territorio-con-l%E2%80%99app-mismotur/11/221392?fbclid=IwAR0u5p_AYUQ0fOVaD3YWjiMi_EaAmJCAqYjdTsvuSTdkU_1K0LbCZGArEIY

PER SCARICARE L'APP VAI QUI http://www.museoluseverabardo.it/event/app-musei-mismotur-smo/?event_date=2020-06-15



I 75 anni del Primorski dnevnik


 Il 13 maggio 1945, a Trieste, usciva il primo numero del Primorski dnevnik, il foglio della comunità slovena in Italia, erede del Partizanski dnevnik, giornale attivo dal 1943. Nell’importante ricorrenza, l’edizione numero 22.876 è accompagnata da un supplemento, che celebra il 75o anno di vita e pone il Primorski dnevnik in vetta alla lista dei quoti- diani sloveni più longevi Il Primorski dnevnik, foglio della comunità slovena residente in Italia, festeggia i 75 anni di pubblicazione, iniziata proprio il 13 maggio 1945 nella Trieste liberata. La storia della testata è la dimostrazione concreta della volontà della comunità slovena di affermazione della propria identità e al tempo stesso vitalità nella struttura sociale del Friuli-Venezia Giulia e dell’Italia e al tempo stesso è “prova” dell’apertura verso l’innovazione e il cambiamento senza perdere la sua coerenza, rivelandosi negli anni una chiave di successo duraturo. Il Primorski dnevnik informa con scrupolo i propri lettori e permette alla comunità slovena di identificarsi con i valori di sempre, per essere insieme protagonisti nel cambiamento. L’obiettivo è conoscere e presentare il presente, preparando il futuro. Valori e qualità riconosciuti ed espressi congiuntamente dai presidenti d’Italia e Slovenia, Sergio Mattarella e Borut Pahor. I due capi di stato nelle missive inviate al Primorski dnevnik parimenti sottolineano il ruolo di collegamento che il giornale svolge tra i due paesi, il suo contributo alla conservazione della diversità culturale e dell’identità slovena in Friuli-Venezia Giulia. Entrambi ricordano un altro importante anniversario, vale a dire il centenario dell’incendio del Narodni dom a Trieste, simbolo identitario degli sloveni di Trieste e della regione. La cerimonia è prevista il 13 luglio prossimo, e dovrebbe coincidere con la restituzione dell’immobile alla comunità slovena, ora sede della Scuola per traduttori e interpreti, e rappresentare anche un’occasione per una misurata riflessione sulle tragedie passate. Il caporedattore del Primorski dnevnik, Igor Devetak, ha rilevato che l’impegno e l’obiettivo primario del giornale sono far sì che lo spirito, la carica e la voglia di informare con imparzialità siano gli stessi di 75 anni fa. E ha concluso: «Ci assumiamo la responsabilità di promuovere l’unità come presupposto per una vita migliore». Corrado Cimador

14 giu 2020

Narodni dom, tutti gli ingranaggi della diplomazia sono in movimento



Continua l’impegno all’avvicinarsi del centenario del 13 luglio 

Martedì, 12 maggio, a un incontro in videoconferenza il presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor, la senatrice Tatjana Rojc, l’ambasciatore sloveno a Roma, Tomaž Kunstelj, il console generale della Repubblica di Slovenia a Trieste, Vojko Volk, e i presidenti della Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso, Walter Bandelj, e dell’Unione culturale-economica slovena-Skgz, Ksenija Dobrila, hanno parlato della situazione nel procedimento di restituzione del Narodni dom di Trieste-Trst. Il giorno prima i presidenti delle due organizzazioni confederative della comunità slovena in Italia hanno ricevuto dal ministero dell’Interno italiano uno scritto contenente le proposte circa la prosecuzione del procedimento di restituzione della struttura alla comunità slovena in Italia. Mancano ormai meno di due mesi al centenario dell’incendio della struttura, fino ad allora cuore pulsante della comunità slovena a Trieste, per mano fascista. La speranza è che all’incontro a Trieste tra i presidenti della Repubblica d’Italia, Sergio Mattarella, e Slovenia, Borut Pahor, che si svolgerà se il quadro epidemiologico lo permetterà, si possa giungere a un passo più ufficiale che sancisca la restituzione del Narodni dom alla comunità slovena. Nello scritto contenente le proposte è menzionato il trasferimento della scuola superiore per traduttori e interpreti Iuslit dal Narodni dom di via Filzi all’edificio Gregoretti a San Giovanni-Sveti Ivan. Il procedimento di trasferimento dell’ateneo dal Narodni dom dovrebbe durare dai cinque ai sette anni, in quanto il nuovo edificio andrà ristrutturato; nel frattempo alla comunità slovena potrebbero essere consegnati ulteriori locali al piano terra dell’edificio. Nello scritto le organizzazioni confederative sono state sollecitate a rispondere; dopo l’incontro hanno precisato che lo faranno a breve, nonché di avere sempre le opinioni a suo tempo inoltrate con documento ufficiale all’ultimo incontro avuto col sottosegretario Achille Variati. Nel documento è stata menzionata la disponibilità a assumere la proprietà del Narodni dom, le organizzazioni confederative si sono, inoltre, impegnate a istituire un soggetto giuridico a tal fine e a definire i modi di restituzione e ristrutturazione dell’edificio, come già accennato nell’accordo firmato nel 2017 dagli allora ministri degli Esteri d’Italia e Slovenia, Angelino Alfano e Karl Erjavec. Nel constatare come le proposte rappresentino un passo concreto, la presidente di Skgz Dobrila annuncia una collaborazione unita e costruttiva delle due organizzazioni confederative per l’implementazione delle proposte ricevute, come esortato anche dal presidente Pahor. Il presidente di Sso Bandelj si augura di proseguire con lo slancio e le posizioni espresse finora, nonché di giungere a un atto ufficiale con l’accordo sulla restituzione del Narodni dom già il 13 luglio, nella ricorrenza del centenario. Andrà poi definito il quadro giuridico entro cui si giungerà alla restituzione del Narodni dom – ossia se la proprietà o l’uso gratuito. Sia il console a Trieste Volk sia la senatrice Rojc hanno espresso pareri positivi circa l’incontro in videoconferenza con Pahor. Volk spera si giunga tanto all’incontro tra i due presidenti quanto alla firma del documento di restituzione del Narodni dom. Rojc spiega come il documento delle due organizzazioni confederative sia la base su cui saranno definiti i passi successivi e gli ultimi dettagli. Prossimamente la senatrice incontrerà la consigliera del presidente Mattarella e rappresentanti del ministero italiano dell’Interno. Le trattative sono in corso; bisognerà capire come giungere entro il 13 luglio a una conclusione che soddisfi sia la posizione della comunità slovena in Italia sia le aspettative della Repubblica di Slovenia. A margine dell’incontro è stata espressa a Pahor anche la necessità di accordi bilaterali tra Slovenia e Italia per la risoluzione della situazione ai confini, che a causa delle misure di contenimento della pandemia di coronavirus non sono così aperti come fino a poco tempo fa. (Dal Primorski dnevnik del 13. 5. 2020)
per saperne di più https://it.wikipedia.org/wiki/Narodni_dom

13 giu 2020

IL PROSCIUTTO DI SAURIS

Il prosciutto di Sauris
di Adriano Del Fabro

L'immagine può contenere: una o più persone

Da sempre in molte famiglie di Sauris (il Comune più alto del Friuli VG) si producono prosciutti affumicati e altri insaccati di grande qualità. Oltre un secolo fa, fu Pietro Schneider che iniziò a firmare una modesta produzione di prosciutti affumicati, speck e altri salumi tipici della zona; i suoi segreti di abile norcino passarono quindi di generazione in generazione.
La preparazione dei prodotti avviene utilizzando attrezzature moderne che rispettano comunque la consolidata metodologia di lavorazione. Per la produzione del Sauris si utilizzano cosce che arrivano in loco già pronte e rifilate. Le cosce sono appese a telai fissi e, dopo la pesatura, sono subito sottoposte alla salatura. Si effettuano più fasi di salatura, intervallati da periodi di riposo delle cosce deposte su bilancelle e conservate in celle frigorifere. Al termine di tali fasi le cosce vengono appese su telai e fatte riposare per circa 7-8 settimane durante le quali la temperatura e l'umidità vengono costantemente controllate. Nel periodo di riposo si esegue la toelettatura, la ripulitura e una rifilatura generale. Terminato il periodo di riposo, le cosce vengono preparate per l'affumicatura con legno di faggio: posate su telai, rimangono nell'affumicatoio per tre giorni. Al termine dell'operazione i telai con i prosciutti vengono rimessi nella cella di asciugatura assieme a quelli non affumicati, per 7 giorni. Poi vengono portati nei saloni di stagionatura, previo procedimento di sugnatura per proteggere dalle incrostazioni, microrganismi e insetti la parte del prosciutto senza cotenna.
Dopo 3-4 mesi di stagionatura, i prosciutti vengono nuovamente lavati sottoponendoli a getti d’acqua tiepida per eliminare impurità e muffe. Si esegue poi una seconda sugnatura con lo scopo di perfezionare lo strato di sugna dove è necessario. La stagionatura viene completata in altri 3-4 mesi nei saloni dove la temperatura e l'umidità vengono controllate giornalmente. Questo periodo è subordinato all'esito dell'operazione di puntatura. Le cosce che passano l'”esame” della puntatura vengono sottoposte a un nuovo lavaggio con la stessa procedura della volta precedente.
Nel caso di prosciutto venduto disossato, viene operato un taglio di parte dello stinco e provveduto all'asportazione dell'osso. Dopo un accurato esame organolettico, si procede con la saldatura dell'apertura prodotta per il disosso e la pressatura che ha lo scopo di ricomporre la coscia eliminando il foro derivante. La pezzatura è di 9 chili circa del prosciutto con osso e di 8 chili circa per quello disossato. Al taglio, la carne appare soda e compatta, di colore rosso granato.
Al prosciutto di Sauris (l’unico in Italia a essere affumicato), è stata assegnata la protezione dell’Indicazione geografica protetta, nel 2006. 

da fb

I cammini delle 44 Chiesette votive delle Valli del Natisone - parte due

Trincee del Monte Spik, grotte postazioni di artiglieria, Chiesette Votive
Partenza da San Leonardo. Si prende il sentiero CAI 760 per Spignon e, passando vicino al sasso che la leggenda vuole impresso dall’impronta del zoccolo dell’asino che portava la Madonna, si giunge a Castelmonte. Da qui al Monte Spick (m 661) per visitare gallerie e trincee del primo conflitto mondiale. Per prati e boschi di faggio si raggiunge la cinquecentesca Chiesetta Votiva di San Nicolò e le adiacenti lapidi dell’unico cimitero militare tedesco delle Valli del Natisone. Per sentieri e strade raggiungeremo la Chiesetta di Sant’Abramo XIV sec. in località Altana e potremo salire sul suo settecentesco campanile che offre una vista panoramica sulle Valli. Scollinando per strada interpoderale raggiungiamo la Chiesetta di San Leonardo XIV-XV sec. con altari lignei. Una bella scalinata in pietra ci favorirà il rientro all’area festeggiamenti di San Rocco. Ritorno a San Leonardo

Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

evidenzia

MAGGIOLATA DI GIOSUè CARDUCCI

  Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori; porta le ortiche e i fiori, i serpi e l’usignol. Schiamazzano i fanciulli in terra, e i...

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