Frìtulis cul zabajòn
dal Dom
„Vivi ogni giorno della tua vita come se fosse il primo, come se fosse l'ultimo.“ — Friedrich Nietzsche
Oltre al padrone di casa, il sindaco Marko Matajurc, per parte slovena sono intervenuti i sindaci di Bovec, Valter Mlekuž, Tolmin, Alen Červ, e il prefetto di Tolmin, Simon Leban. Dall’Italia, invece, il vicesindaco di Resia/Rezija, Giuliano Fiorini, e i sindaci di Savogna/Sauodnja, Tatiana Bragalini, Pulfero/Podbuniesac, Camillo Melissa, San Leonardo/Svet Lienart, Antonio Comugnaro, San Pietro/Špietar, Mariano Zufferli, Grimacco/Garmak, Eliana Fabello, e Drenchia/Dreka, Francesco Romanut.
continua https://www.dom.it/smo-brezmejna-skupnost_siamo-una-comunita-senza-confine/
Ti vogliono far morire Benečija,
l'ho capito.
Pensano di non trovare sveglio nessuno
quando verranno di notte, come ladri.
Ma noi li aspetteremo alzati
e tutti assieme, in mezzo al paese,
canteremo con forza quei canti
che ci hanno insegnato gli anziani.
Canteremo ed essi verranno con le forbici
per tagliarci la lingua
ma le canzoni si saranno giŕ levate nel cielo
in alto, in alto
sveglieranno tutte le persone del mondo
e tutti le udiranno e per questo
non potranno piů morire.
COMPLIMENTI ANDREINA!!!
Se dunque la musica ha un maggior numero di amatori che non la poesia, o l'architettura, o la scultura, questo non si deve al fatto che essa è «più spirituale», come suol dirsi, bensì al fatto inverso: che è più sensuale.
VITALIANO BRANCATI, I piaceri
Sgrana gli occhi, soldato alpino,
stringi più forte la tua ragazza:
sono venute le signorine
a ballare nella tua osteria.
Che belle rose di carta gialla
alle pareti di legno d'abete.
Chi suona
con le trombette di carnevale?
Vino.
E frittelle unte.
Una stella filante verdolina
lega i tuoi chiodi
alle mie scarpe
d'argento.
Chi strilla
con le trombette di carnevale?
Oggi sotto al Cristallo
è caduta la valanga.
Non bestemmiare, soldato alpino:
batti gli occhi nell'aperta notte.
da
Le signorine ballano ancora.
Come sono strane
queste mie spalle nude:
chi cercava
le mascherette di cartapesta?
io canto
un sonnolento ritornello.
E già sui vetri illividisce e intesse
gelate fioriture l'alba:
segna
palpebre viola,
pallide labbra nella stanza spenta.
In alto
tu fra i mortali blocchi
erri solo:
scavano ferree le tue mani rosse.
Vuota sotto una croda
nella prima
aurora
la slitta attende
coi suoi rami verdi
in croce.
Misurina, 6 gennaio 1936
(da Parole, 1939)
da https://cantosirene.blogspot.com/2015/02/trombette-di-carnevale.html
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