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🌞Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine🌞 (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga

INNO SLOVENO

তততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততত INNO SLOVENO "Vivano tutti i popoli che anelano al giorno in cui la discordia verrà sradicata dal mondo ed in cui ogni nostro connazionale sarà libero, ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!"❤️ FRANCE PREŠEREN poeta sloveno তততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততত

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23 giu 2022

Cestnina za Ukovško planino in Zajzero - Ticket per Alpe di Ugovizza e Saisera

 

L’Alpe di Ugovizza/Ukovška planina

Le strade che portano in Malga Saisera e all’Alpe di Ugovizza necessitano di manutenzione costante, che è difficile effettuare regolarmente aspirando ai soli contributi pubblici. Le leggi dei grandi numeri, infatti, dirottano le risorse per il loro mantenimento verso le infrastrutture del fondovalle e ancora più spesso verso la pianura. Per sistemare completamente le strade che portano all’Alpe di Ugovizza/Ukve e alla Malga Saisera/Zajzera sarebbero necessari diversi milioni di euro, di cui l’amministrazione di Malborghetto-Valbruna non dispone.

Qualcuno potrebbe obiettare che si tratti di viabilità secondaria o di minore interesse, perché porta verso alpeggi o punti d’accesso a percorsi a piedi verso vette e rifugi – ma la questione è fondamentale per un territorio che punta ancora su allevamento, silvicoltura e agricoltura. Oltretutto pone un problema di sicurezza, perché queste strade sono sempre più frequentate da turisti e ciclisti, anche sull’onda dei percorsi a tema ideati sul territorio dall’amministrazione comunale (come Puanina Tour e Forest sound track).

Di questo ha parlato il sindaco di Malborghetto-Valbruna, Boris Preschern, all’incontro convocato nella sala del Consorzio vicinale di Ugovizza venerdì, 10 giugno. La soluzione individuata dall’amministrazione è quella d’installare, nei prossimi mesi, delle sbarre in corrispondenza delle strade d’accesso all’Alpe di Ugovizza e alla Val Saisera, riscuotendo dai veicoli in passaggio un ticket per i posti auto allestiti. Il prezzo è ancora in definizione (all’incontro si è parlato si quattro-cinque euro) e permetterà di essere reinvestito nella manutenzione delle strade. Alla riunione ha partecipato un folto pubblico, tra cui molti titolari di attività situate in quota e proprietari di terreni e baite.

Per i residenti nel comune l’accesso non prevederà tariffe; saranno forniti, infatti, di ticket residenti. Ai non residenti diretti alle attività di ristorazione in quota, invece, sarà effettuata una riduzione. (Luciano Lister)

https://www.dom.it/cestnina-za-ukovsko-planino-in-zajzero_ticket-per-alpe-di-ugovizza-e-saisera/



Allarme zecche: mai così numerose per colpa del caldo e della crescita degli animali selvatici

 


da il Piccolo

Secondo l’esperto Ruscio «il morbo di Lyme si presenta anche a distanza di anni, riguarda fino al 20% dei casi»

TRIESTE. Le zecche? «Sono sempre più numerose: aumentano di anno in anno, complice l’innalzamento della temperatura. E quest’anno va pure peggio, a causa della proliferazione dei piccoli roditori, tra i principali portatori di zecche con i loro spostamenti: ce ne sono tanti a causa del picco di produzione delle faggiole, i frutti del faggio, di cui i roditori si nutrono».

Ne è certo Maurizio Ruscio, uno dei più esperti conoscitori di questi parassiti e delle patologie che possono causare al contatto con altri animali e con l’uomo.


Il testamento di mons.Ivan Trinko

 

Ivan Trinko-Zamejski
1863-1954
"Popolo mio amato! Per te ho vissuto, per te mi sono preoccupato, per te ha battuto il mio cuore.Con te ho spartito i giorni belli e quelli tristi, il tuo destino è stato il mio destino (...). 
Popolo mio! Come hai fatto finora, anche in futuro ama la tua terra e conserva la fede dei tuoi padri, affinchè un giorno ci ritroviamo tutti nella patria eterna".


"Ljudstvo moje drago! Tebi sem živel,tebe so spremljale moje skrbi in zate je tuklo moje srce.S teboj sem delil lepe in bridke dneve in tvoja usoda je bila moja usoda (...).
Ljudstvo moje! Kakor do zdaj tudi v bodoče ljubi svojo zemljo in ohrani vero svojih očetov,da se nekoč vsi znajdemo v večni domovini".

Mons. Ivan Trinko detto il padre della Benečija

fonte immagine  http://sl.wikipedia.org/wiki/Ivan_Trinko


Parco Naturale Prealpi Giulie

 

Che fiore è questo? 🌸🌺🌼
Escursione guidata, Sabato 25 giugno 2022
Escursioni botaniche per imparare a riconoscere la #flora del Parco.
🏞Sentiero Natura Valle Mea Alta Val Torre
Un semplice percorso che si snoda alla base dei suggestivi ambienti rocciosi dei Monti Musi, dove vivono gioielli floristici come il Raponzolo di roccia (Physoplexis comosa) e la Spirea prostrata (Spiraea decumbens).
Strada facendo osserviamo e fotografiamo le piante e poi, con l'aiuto di un esperto, impariamo a determinarne la famiglia, il genere e la specie.
🥾⛰🌳In questa prima escursione ci dedicheremo alle piante dei prati montani, dei boschi aridi, delle rocce e dei ghiaioni.
ℹ️Ritrovo e partenza: ore 9.00 presso il Rifugio escursionistico Pian dei Ciclamini nel Comune di Lusevera (Loc. Pian dei Ciclamini - S.R. n. 646 Tarcento-Valico di Uccea).
Durata: 5-6 ore comprese le soste.
Lunghezza: 5 km circa.
Dislivello: in salita 200 m.
Percorso adatto a tutti lungo un ampio sentiero.
Attrezzatura: scarponcini.
Possibilità di ristoro presso le strutture a metà ed a fine escursione.
Guida naturalistica: Alberto Candolini
Quota di partecipazioni: GRATUITA
Note: non sono ammessi cani
POSTI LIMITATI
Prenotazione: obbligatoria entro giovedì 23 giugno ore 17.00 – fino a esaurimento posti - compilando il form presente sul sito web, telefonando al numero 0433 53534 oppure scrivendo a info@parcoprealpigiulie.it

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22 giu 2022

UCRAINA: Concedere l’autonomia al Donbass poteva evitare la guerra?


Perché non si è presa in considerazione, negli anni precedenti la guerra, la possibilità di offrire alle regioni di Donetsk e Lugansk una forma di autonomia che tenesse in considerazione alcune legittime aspirazione separatiste, pur mantenendo il Donbass sotto controllo ucraino, riaffermando la sovranità e l’integrità territoriale di Kiev? La domanda, posta da un lettore, merita una risposta articolata. Ci proviamo.
Il rifiuto del federalismo
Gli stati post-sovietici sono stati connotati da un forte centralismo. Il rifiuto del modello sovietico è coinciso anche con il rifiuto del modello federale che l’URSS – almeno formalmente – incarnava. Solo la Russia ha mantenuto un ordinamento federale andando però incontro, nei primi anni Novanta, a spinte secessioniste che non fecero che confermare agli occhi dei paesi vicini l’opinione negativa verso ogni forma di federalismo. Inoltre, in molti stati post-sovietici era presente una cospicua minoranza russa. Si temeva quindi che un sistema federale potesse favorire le ingerenze di Mosca.
Il centralismo si è rivelato un problema in alcuni paesi, come la Georgia, la cui complessità etnica mal si adattava a uno stato in cui tutto veniva deciso da unico centro amministrativo, espressione del gruppo etnico dominante. In Ucraina, all’indomani dell’indipendenza, si decise di dare la cittadinanza a tutti, senza distinzione di lingua o di origine. Il nuovo stato ucraino rifiutò quindi di assumere connotati etnici o nazionali, aggregando le minoranze e favorendo l’utilizzo delle lingue minoritarie. Il vero nodo era però la Crimea.
Federalismo anticamera del separatismo?
La dichiarazione di indipendenza ucraina (1991) è stata seguita dall’incertezza sullo status della Crimea, regione a maggioranza russofona e interessata dalla presenza militare russa presso la base di Sebastopoli. La Crimea fu una repubblica socialista autonoma dal 1921 al 1945, per poi diventare un semplice oblast’ russo fino al 1954 quando fu trasferita sotto l’autorità dell’Ucraina sovietica. Nel 1991, a seguito della dissoluzione dell’URSS, la Crimea proclamò l’autogoverno recuperando la denominazione di “repubblica socialista autonoma” in vigore fino al 1945. A seguito di trattative, nel 1992 in Crimea si tenne un referendum per l’adesione formale alla nuova Ucraina indipendente. In cambio, la penisola ottenne l’autonomia regionale con la denominazione di Repubblica autonoma di Crimea. I problemi però restavano...https://www.eastjournal.net/archives/126473

Kries – la magia del falò di San Giovanni

 La notte tra il 23 e il 24 giugno è nella tradizione di diverse popolazioni europee una notte magica: si celebra il solstizio d’estate, che la tradizione cristiana ha associato al culto di San Giovanni. “Šentjanževo” o “Noč svetega Ivana” (“notte di San Giovanni) è una festa ancora molto sentita in Slovenia, ma anche nei paesi oltre confine dove vive la minoranza slovena: così in Benečija (Slavia Veneta), dove durante questa magica notte in molti paesi vengono accesi grandi falò, chiamati “kries” (“kres” in sloveno).

Uno di questi paesi è Tribil Superiore – Gorenji Tarbij, la frazione più alta (650 m slm) del comune di Stregna – Sriednje, dove vivono circa 40 abitanti, e dove – così ci dice Erika Balus, che qui vive con la famiglia, sembra di stare in paradiso. Erika ci racconta del kries e di altre tradizioni legate alla notte di San Giovanni; tradizioni che si perdono nella notte dei tempi e che le sono state tramandate dalla nonna e dalla bisnonna, che a loro volta ripetevano antichi gesti, spesso senza saperne il significato più profondo, semplicemente perché “la notte di San Giovanni si fa così”.

I gesti antichi e i rituali iniziano già prima del grande evento del kries. A parte i preparativi veri e propri per il falò, come la raccolta di legna e ramaglie da ardere, il 23 giugno si raccolgono fiori ed erbe aromatiche, che secondo la tradizione in questo giorno raggiungono il culmine delle loro proprietà. I fiori vengono utilizzati per fare “križci” (croci) e “krancelni” (ghirlande), che, sapientemente intrecciati, verranno poi appesi alla porta d’ingresso delle case per proteggerle.

Le erbe aromatiche vengono fatte marinare nel vino, che viene benedetto e utilizzato come medicinale per tutte le malattie, “sia quelle note, che quelle ignote”. Ma le erbe aromatiche sono anche l’ingrediente principale delle “marve”, piatto particolarissimo e unico nel suo genere, senza il quale la festa di San Giovanni non è una vera festa.

La notte del solstizio d’estate è anche un’occasione unica per conoscere il futuro, sbirciando un albume d’uovo “cucinato” sotto i raggi della luna, o cancellare le rughe dal viso rotolandosi nella rugiada al mattino presto. O scoprire quali mesi saranno piovosi utilizzando 12 gherigli di noce. “Magie” che ci raccontano di un mondo contadino la cui vita era strettamente intrecciata con gli eventi della natura e le sue stagioni, gesti e tradizioni dietro a cui si celano antichissimi riti di cui sono giunte a noi solo tracce, sbiadite dalla patina dei secoli.

https://www.slovely.eu/2017/06/22/kries-la-magia-del-falo-di-san-giovanni/


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"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

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