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22 giu 2022

UCRAINA: Concedere l’autonomia al Donbass poteva evitare la guerra?


Perché non si è presa in considerazione, negli anni precedenti la guerra, la possibilità di offrire alle regioni di Donetsk e Lugansk una forma di autonomia che tenesse in considerazione alcune legittime aspirazione separatiste, pur mantenendo il Donbass sotto controllo ucraino, riaffermando la sovranità e l’integrità territoriale di Kiev? La domanda, posta da un lettore, merita una risposta articolata. Ci proviamo.
Il rifiuto del federalismo
Gli stati post-sovietici sono stati connotati da un forte centralismo. Il rifiuto del modello sovietico è coinciso anche con il rifiuto del modello federale che l’URSS – almeno formalmente – incarnava. Solo la Russia ha mantenuto un ordinamento federale andando però incontro, nei primi anni Novanta, a spinte secessioniste che non fecero che confermare agli occhi dei paesi vicini l’opinione negativa verso ogni forma di federalismo. Inoltre, in molti stati post-sovietici era presente una cospicua minoranza russa. Si temeva quindi che un sistema federale potesse favorire le ingerenze di Mosca.
Il centralismo si è rivelato un problema in alcuni paesi, come la Georgia, la cui complessità etnica mal si adattava a uno stato in cui tutto veniva deciso da unico centro amministrativo, espressione del gruppo etnico dominante. In Ucraina, all’indomani dell’indipendenza, si decise di dare la cittadinanza a tutti, senza distinzione di lingua o di origine. Il nuovo stato ucraino rifiutò quindi di assumere connotati etnici o nazionali, aggregando le minoranze e favorendo l’utilizzo delle lingue minoritarie. Il vero nodo era però la Crimea.
Federalismo anticamera del separatismo?
La dichiarazione di indipendenza ucraina (1991) è stata seguita dall’incertezza sullo status della Crimea, regione a maggioranza russofona e interessata dalla presenza militare russa presso la base di Sebastopoli. La Crimea fu una repubblica socialista autonoma dal 1921 al 1945, per poi diventare un semplice oblast’ russo fino al 1954 quando fu trasferita sotto l’autorità dell’Ucraina sovietica. Nel 1991, a seguito della dissoluzione dell’URSS, la Crimea proclamò l’autogoverno recuperando la denominazione di “repubblica socialista autonoma” in vigore fino al 1945. A seguito di trattative, nel 1992 in Crimea si tenne un referendum per l’adesione formale alla nuova Ucraina indipendente. In cambio, la penisola ottenne l’autonomia regionale con la denominazione di Repubblica autonoma di Crimea. I problemi però restavano...https://www.eastjournal.net/archives/126473

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