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🌞Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine🌞 (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga

INNO SLOVENO

তততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততত INNO SLOVENO "Vivano tutti i popoli che anelano al giorno in cui la discordia verrà sradicata dal mondo ed in cui ogni nostro connazionale sarà libero, ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!"❤️ FRANCE PREŠEREN poeta sloveno তততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততততত

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27 gen 2021

L'INVERNO D'ITALIA

 Il 27 gennaio -Giornata della Memoria-

Voglio segnalare una storia a fumetti su una pagina di storia italiana che pochi conoscono.

Due bambini nel lager: Davide Toffolo racconta “L'inverno d'Italia”

Gonars, provincia di Udine, 1942-43. Una pagina vergognosa e rimossa del nostro passato: i campi di internamento dove l'Italia deportò e lasciò morire migliaia di cittadini sloveni. Un folle progetto di pulizia etnica, narrato attraverso lo sguardo e i dialoghi di due bambini. Un graphic novel poetico, intenso, toccante: sullo sfondo i fatti, in primo piano la voce delle vittime dimenticate della Storia.
Una tragedia rimossa e dimenticata. Una pagina vergognosa della nostra storia. Davide Toffolo fa rivivere a fumetti la memoria di circa 300mila cittadini sloveni rastrellati e deportati in vari campi di concentramento in Italia dal regime fascista di Mussolini a partire dall'autunno del 1941. In questo toccante volume a fumetti, in libreria mentre si avvicina la ricorrenza della Giornata della memoria delle vittime dei lager (27 gennaio), l'autore prende spunto dalla storia del campo friulano di Gonars, in provincia di Udine, dove nel corso del 1942 furono internati migliaia di sloveni nel quadro di un terribile progetto di “pulizia etnica” dei vicini territori jugoslavi programmato dal nazifascismo. Tra i prigionieri, costretti a vivere in difficili condizioni di sovraffollamento, c'erano intellettuali, artisti, operai, insegnanti, anziani, donne e bambini. Circa 800 persone morirono nell'anno di attività di campo, soprattutto di malattie dovute alle precarie condizioni igieniche.
Attraverso lo sguardo ingenuo e spaventato e le voci narranti di due bambini, che nel dolore di Gonars costruiscono la loro amicizia, Toffolo ripercorre settant'anni dopo questa vicenda finora poco nota. “Il mio lavoro non è una cronaca o un reportage – spiega l'autore – ma una storia che si ispira a fatti veri: una riflessione sulla tragedia della deportazione, sulla pulizia etnica, sul piano folle degli italiani durante la Seconda guerra mondiale. I fatti sono quelli dell'epoca, filtrati attraverso la mia immaginazione e il mio amore per i fumetti, riletti con un approccio che ha debiti con Charles Schultz, Jules Feiffer e Debeurme, solo per fare qualche esempio”.
Un volume, “L'inverno d'Italia”, che ha richiesto un forte impegno di ricerca: non esistono molti documenti fotografici della storia di Gonars, ma restano i disegni dei tanti artisti sloveni che furono internati nel campo. Una parte di questo materiale di documentazione, conservato al Museo di storia contemporanea della Slovenia di Lubiana, è stata inserita nel libro, insieme alla ricostruzione dei fatti storici di quel periodo, a cura della docente di Storia dell'arte Paola Bristot.
“Come quasi tutti – dice Davide Toffolo – non conoscevo questa storia. Per gli sloveni noi italiani siamo stati il Male, e quando l'ho scoperto ho provato vergogna. Ho sentito il bisogno di raccontare questa vicenda, per tenere viva una memoria. Se nessuno in Italia si è preso la responsabilità di chiedere scusa, per riavvicinare popolazioni e sentimenti, forse posso provare a farlo io. Con le parole e i disegni di un fumetto”.




DAVIDE TOFFOLO
È tra gli autori più originali e amati sulla scena del fumetto italiano. A lui si deve la nascita di tre riviste che hanno fortemente segnato nuove vie per i comics in Italia: Dinamite (Granata Press), Mondo Naif (Star Comics) e Fandango (Panini). La sua ricerca sul linguaggio e sulle intersezioni tra il fumetto e altri modi del racconto lo ha portato a realizzare diversi graphic novel: dalla biografia del pugile friulano Primo Carnera a “Pasolini”, che è diventato anche uno spettacolo con musica e disegni live, fino a “Il Re bianco”, la storia del gorilla albino dello zoo di Barcellona, e a “Tres!” e alla serie di tre volumi “Cinque allegri ragazzi morti” (tutti pubblicati da Coconino Press). Davide Toffolo è anche la voce del gruppo rock “Tre allegri ragazzi morti”.(dal web)

Una storia da non dimenticare


 Il 27/01/1945 era la liberazione del campo di concentramento di Auscwitz.

Ida Pascolo, nata Filippig (Cornappo, 4 dicembre 1924 - Gosselies (Belgio), 15 settembre 2012), matricola 88542, venne arrestata con la sorella Augusta (14 marzo 1913 - 30 maggio 1997) nel febbraio 1944 in Italia per motivi politici. Erano impegnate a sostegno della resistenza, provvedendo al rifornimento dei tanti che si erano ribellati alla dittatura ed al dominio nazista. Curavano inoltre, tenendolo nascosto nella propria casa, un partigiano ferito, originario di Resia, di nome Arturo Siega. Tradite da un delatore, portate dapprima a Nimis poi a Trieste furono torturate affinché parlassero, (narrava Ida, "sentivo mia sorella urlare per un cerchio di ferro che le stringeva la testa, mentre a me schiacciavano i piedi con il calcio di un fucile"). Messe poi su di un treno via Brennero, furono instradate a Buchenwald, poi deportate a Auschwitz dove rimasero per circa un anno. Riuscirono a fuggire nel 1945. Le due sorelle sono sepolte al cimitero di Monteaperta (Italia).da fb

26 gen 2021

Per non dimenticare


 Se questo è un uomo

 Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947)


Se dall’interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui.

Primo Levi, Se questo è un uomo


Filo spinato
Su un acceso rosso tramonto,
sotto gl’ippocastani fioriti,
sul piazzale giallo di sabbia,
ieri i giorni sono tutti uguali,
belli come gli alberi fioriti.
E’ il mondo che sorride
e io vorrei volare. Ma dove?
Un filo spinato impedisce
che qui dentro sboccino fiori.
Non posso volare.
Non voglio morire.
Peter, bambino ebreo ucciso dai nazisti nel ghetto di Terezin


Aprile

 “Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere Felice.”

Anna Frank

da https://maestramary.altervista.org/giorno-memoria-poesie.htm

Nasce Izba, nuovo luogo di ritrovo a Topolò

 

Topolò nelle valli del Natisone


Nasce, a Topolò, Izba (o Izba-r, sul nome definitivo c’è ancora discussione), un piccolo spazio accanto al chiosco (struttura che funge da luogo di ristoro solamente durante la Postaja) che è stato da poco affidato in comodato dall’amministrazione comunale di Grimacco all’Associazione Robida, un gruppo di giovani che sta dando davvero nuova linfa al paese.

Izba (“Nelle case della Benečija l’izba è la stanza vicina alla cucina solitamente scaldata dalla peč. Qui si mangiava, si raccontavano storie e alle volte si dormiva, una stanza calda e accogliente. Questo è un po’ quello che vorremmo diventasse e nei prossimi mesi ci metteremo al lavoro, sperando di potervi invitare già questa primavera” spiega l’associazione) sarà un bar caffè con uno spazio di coworking, quindi possibilità di sala concerti, studio radiofonico, punto informazioni, galleria, sala di lettura, spazio per laboratori e altro. In primo luogo comunque ospiterà, come tanti bar/circoli gestiti da associazioni, i soci di Robida e quelli delle altre due associazioni che partecipano a questo progetto, ovvero l’associazione Topolò-Topoluove e il circolo culturale Rečan_Aldo Klodič.
I soci di Robida, spiega l’associazione invitando ad iscriversi, non solo avranno accesso al locale, ma verranno anche aggiornati sulle attività organizzate e potranno loro stessi proporre idee per rendere il luogo un po’ di tutti e un po’ speciale.

https://novimatajur.it/cultura/nasce-izba-nuovo-luogo-di-ritrovo-a-topolo.html

Ricordare il passato

 

Ricordare il passato


Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo.

GEORGES SANTAYANA
La vita della ragione


giorno-della-memoria

https://lunarioaforismi.blogspot.com/

25 gen 2021

Giorgio Gaber - La libertà


82 anni fa il 25 gennaio 1939 nasceva Giorgio Gaber.



Giorgio Gaber, pseudonimo di Giorgio Gaberščik (Milano25 gennaio 1939 – Montemagno di Camaiore1º gennaio 2003), è stato un cantautorecommediografoattorecabarettistachitarrista e regista teatrale italiano tra i più influenti dello spettacolo e della musica italiana del secondo dopoguerra.

Chiamato anche Il Signor G dai suoi estimatori, è stato anche un chitarrista di valore, tra i primi interpreti del rock and roll italiano alla fine degli anni cinquanta, (tra il 1958 e il 1960); inoltre, fu autore e attore teatrale, divenendo un precursore del genere del teatro canzone. È uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con due Targhe ed un Premio Tenco.
da wikipedia


Nella sua infanzia è stato colpito due volte dalla poliomielite. La prima a 8 anni, costatagli una paralisi alla mano per cui suo padre gli regalò una chitarra in modo da riabilitare le dita.

Ha imparato a suonare la chitarra seguendo la scia del fratello maggiore, Marcello.

La sua famiglia d’origine apparteneva alla media borghesia, e il suo cognome (del Goriziano sloveno) proviene dallo slavo ‘gaber’ (Carpinus betulus, albero delle betulacee) unito al suffisso -scek, che indica la provenienza (il cantante era dunque erede di antenati che vivevano in un’area ricca di carpini).



























Cinque anni senza Giulio Regeni

 


Cinque anni fa, il 25 gennaio 2016, Giulio Regeni, ricercatore 28enne originario di Fiumicello, venne rapito al Cairo, in Egitto. Il suo corpo senza vita, straziato dalle torture e dalle violenze subite per mano dei suoi aguzzini, venne ritrovato ai margini di una strada che conduce ad Alessandria il 3 febbraio.

Per giorni non si è saputo nulla di lui nè di come fosse sparito nel nulla. Poi il tragico ritrovamento e i tentativi, da parte delle autorità egiziane, di fornire le più svariate ricostruzioni della morte. Giulio è stato investito, si disse. Ma i segni sul suo cadavere parlavano d'altro, di "tutta la violenza del mondo" che la madre, Paola Deffendi, ha più volte denunciato, ricordando il momento straziante nel quale ha riconosciuto il corpo del figlio "dalla punta del suo naso".

Da allora, molto si è detto su Giulio, scandagliando la sua esistenza alla ricerca di elementi poco chiari, ombre e scheletri, ipotizzando addirittura che il giovane friulano fosse una spia. Ma Giulio Regeni non aveva alcun lato oscuro e nessun ombra è riuscita a macchiare la sua figura, il suo lavoro, i suoi sogni infranti. Era un giovane studioso, appassionato e genuino. E proprio questa sua indole e la sua trasparenza hanno paradossalmente giocato un ruolo determinante nel suo destino.

L'Egitto per primo ha cercato d'infangare la sua memoria. Poi quando ogni ipotesi avanzata non ha retto più, è stata sterminata una banda di rapinatori comuni accusata dal regime di Al-Sisi di essere la responsabile di quanto accaduto. Si pensava così di mettere la parola fine a un caso diplomatico con il Governo italiano.

La verità, a distanza di cinque anni, dopo depistaggi, bugie, ostruzionismo, prove mai consegnate, e tanti, troppi, silenzi, grazie al lavoro degli inquirenti italiani, è arrivata a una svolta.

La Procura di Roma, a dicembre, ha chiuso le indagini, concludendo che Giulio è stato ucciso dagli 007 egiziani, dopo aver subito indicibili torture. E 13 - secondo i magistrati - sono anche i soggetti legati al rapimento e all'uccisione del ricercatore, ancora oggi ignoti. Per altri quattro agenti della National Security (Sabir Tariq, Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif ), invece, le prove di colpevolezza raccolte dalla Procura sono schiaccianti.

Grazie al lavoro della magistratura, si è riusciti a ricostruire gli ultimi spostamenti, le frequentazioni e le ricerche di Regeni, ma anche le sue ultime ore di vita, fatte di paura, sofferenza e agonia. Tutto ciò per inchiodare alle proprie responsabilità i colpevoli e ottenere giusitizia e verità. Quella verità chiesta a gran voce dai genitori, Paola e Claudio, dal loro avvocato Alessandra Ballerini e dal mondo intero.

Il presidente Mattarella chiede verità
Sul caso Regeni interviene anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella con un messaggio. 

"Sono trascorsi cinque anni dal rapimento a Il Cairo di Giulio Regeni - si legge in un comunicato del Capo dello Stato -, poi torturato e barbaramente ucciso dai suoi spietati aguzzini. Un giovane italiano, impegnato nel completare il percorso di studi, ha visto crudelmente strappati i propri progetti di vita con una tale ferocia da infliggere una ferita assai profonda nell’animo di tutti gli italiani"

continua  https://www.ilfriuli.it/articolo/cronaca/cinque-anni-senza-giulio-regeni/2/235269

Benessere a tavola i miti da sfatare

 


23 gennaio 2021

La buona cucina è uno dei “vizi” più amati dagli italiani, che tendono a concedersi con una certa frequenza dei piccoli peccati di gola, salvo poi sentirsi in colpa nei confronti della linea o del benessere. In realtà, alcuni cibi vengono spesso considerati poco salutari, mentre non solo non fanno male, ma, inseriti nel modo corretto nella nostra alimentazione, possono essere dei fidati alleati del nostro benessere e della forma fisica, anche dopo gli eccessi delle feste.

“Fermo restando che ognuno di noi dovrebbe adottare una dieta varia e bilanciata pensata in base alle proprie esigenze, e che, in caso di patologie o sensibilità alimentari, è sempre opportuno consultare il proprio medico, credo sia arrivato il momento di assolvere quei cibi o quelle cotture che da tempo sono “accusati” ingiustamente. – Commenta la dottoressa Chiara Manzi, nutrizionista italiana e docente universitaria, massima esperta in Europa di Culinary Nutrition – La Dieta Mediterranea, che non esclude alcun alimento o macrocategoria, è ormai considerata come il miglior regime alimentare, inclusa dal 2010 addirittura nella lista UNESCO dei Patrimoni Immateriali dell’Umanità. Con la Culinary Nutrition, abbiamo una sorta di evoluzione di questo tipo di alimentazione. Recenti studi, infatti, hanno dimostrato come, abbinando un certo modo gli ingredienti e seguendo determinate procedure per la cottura, possiamo mangiare tutto ciò che amiamo, senza privarci di nulla, compreso pizza, fritti e cioccolato”.


Nel suo ultimo libro, “Cucina Evolution. In forma senza dieta”, edito da Art Joins Nutrition, la dottoressa Chiara Manzi illustra in modo approfondito i principi base da seguire per avere un’alimentazione che non escluda nulla, consentendoci di restare in salute e in perfetta forma. Per amplificarne i benefici, inoltre, la dottoressa consiglia di portare a tavola anche alcuni cibi che (forse) ancora si conoscono e si consumano poco.

1. Sì a pasta e pizza, anche con farina raffinata, ma aggiungiamo fibre solubili
I carboidrati vengono spesso demonizzati, soprattutto quelli a base di farina raffinata. Sebbene, in effetti, siano da preferire i prodotti integrali, più ricchi di fibre, dobbiamo ammettere che spesso il gusto viene compromesso. Pensate a un soffice dolce, che risulterebbe meno lievitato, o ad un piatto di carbonara, non è certo la stessa cosa! La soluzione, dunque, è quella di aggiungere inulina a catena lunga, una fibra solubile non digeribile che potenzia la microflora e non altera il sapore. Il piatto risulterà ricco di fibre, gustoso e con un minor impatto glicemico.

2. Olio Extravergine di Oliva, un toccasana a crudo, che può essere usato anche in cottura
L’olio EVO è un grasso vegetale, ma, proprio come nel caso degli zuccheri, non ne esiste un tipo soltanto. Questo olio nello specifico è ricco di acidi grassi monoinsaturi, che proteggono cuore e arterie, è ricco di vitamina E, un potente antiossidante che contrasta l’invecchiamento cellulare, e di polifenoli, che migliorano la microflora intestinale. Questo, però, non significa che possiamo irrorare i nostri piatti di olio. Ricordate che è pur sempre un grasso, ed un consumo eccessivo è sconsigliabile. Inoltre, ogni cucchiaio apporta 90 kcal. Dunque, usiamolo nelle giuste quantità per insaporire i nostri piatti, senza eccedere.

3. Sì alla cottura
Sfatiamo subito il mito secondo il quale i cibi crudi siano più salutari. Se questo può essere vero per alcuni alimenti, che magari rischiano di perdere parte dei nutrienti durante la cottura, non vale per altri. Alcuni alimenti, infatti, consumati da crudi risultano essere meno nutrienti, come nel caso delle carote: i carotenoidi si assimilano solo al 5% se le consumiamo crude!

4. Uova, assolte in pieno dal “reato di colesterolo”
A sfatare il falso mito che facciano ingrassare e aumentino il colesterolo, ci hanno pensato diversi ricercatori, in particolare, un gruppo dell’Università di Sidney, ha appurato che, anche mangiando fino a 12 uova alla settimana, non si verifichino aumenti né di peso, né di colesterolo. Senza arrivare a queste quantità, le uova presentano proteine di alto valore biologico e importanti micronutrienti come la vitamina .
..continua https://www.ilfriuli.it/articolo/gusto/benessere-a-tavola-i-miti-da-sfatare/10/234991





A, la B12, acido folico (importante in gravidanza), ferro, calcio, fosforo e potassio. Infine, il tuorlo è ricco di lecitine, che riducono l’assorbimento intestinale del colesterolo

24 gen 2021

Caccia ai responsabili

 


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Tutela delle minoranze nell’UE, prosegue la raccolta firme per ‘Sign It Europe’

 


Da almeno quarant’anni siamo abituati a vedere le istituzioni europee – in particolare il Consiglio d’Europa, da una parte, e gli organi delle Comunità europee e poi dell’Unione europea, dall’altra – prendere posizione a favore della garanzia dei diritti linguistici, della tutela delle minoranze e della promozione del pluralismo culturale. Ciò si è verificato in più occasioni e con risultati significativi sia in termini teorici che sul piano pratico, basti pensare alle prime iniziative del Parlamento europeo, nel 1981 e nel 1983, che permisero l’attivazione di una linea di bilancio dedicata al sostegno comunitario ai progetti territoriali e in rete a favore di lingue e minoranze, oppure all’adozione da parte del Consiglio d’Europa, rispettivamente nel 1992 e nel 1994, della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie e della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali. Alla fine dell’anno scorso un segnale decisamente positivo è giunto dal Parlamento europeo che, tra il 14 e il 16 dicembre del 2020, ha discusso ed approvato ad ampia maggioranza (con 524 voti a favore su 694) una risoluzione a sostegno del “Minority SafePack”, l’Iniziativa dei cittadini europei (che con una certa approssimazione corrisponde a quella che a livello statale è la proposta di legge di iniziativa popolare) volta a dotare l’Unione europea di una normativa più efficace e specifica in materia di tutela delle minoranze, per la quale tra il 2017 e il 2018 erano state raccolte più di un milione di firme (oltre un milione e trecentomila, di cui 1.128.000 validate) in tutti gli allora ventotto Stati membri. All’inizio del 2021 il “Minority SafePack” è stato sottoposto all’attenzione della Commissione europea, sollecitata anche dal Parlamento europeo a prendere in carico i contenuti dell’Iniziativa affinché si giunga all’approvazione di «un atto giuridico dell’Unione ai fini dell’attuazione dei trattati», come prevede il Trattato di Lisbona. Per il momento, però, la Commissione non ha preso in carico i contenuti dell’iniziativa. La delusione dei suoi promotori è stata espressa pubblicamente dal presidente della FUEN (Unione federale delle nazionalità d’Europa), l’eurodeputato Loránt Vincze, esponente della minoranza ungherese in Romania.

Una buona notizia, invece, riguarda l’Iniziativa dei cittadini europei promossa con lo slogan “Sign It Europe”, il cui iter è stato avviato nel 2019. Il suo obiettivo consiste nell’apertura da parte dell’Ue di una specifi ca linea di bilancio, nel quadro dei fondi assegnati per lo sviluppo regionale, dedicata a quelle comunità che hanno caratteristiche linguistiche e culturali specifiche e distinte, allo scopo di promuoverne lo sviluppo socioeconomico in armonia con il riconoscimento e la promozione delle rispettive peculiarità e con l’esercizio dei corrispondenti diritti linguistici. Il termine per la raccolta delle firme per presentarla, fissato prima al 7 maggio 2020 e poi al 7 novembre scorso, è stato prolungato sino al prossimo 7 febbraio. È quindi ancora possibile sostenerla. Le adesioni alla proposta si esprimono sempre attraverso il sito www.signiteurope.com.

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03 Mar: Giorgio Thieme su problemi: “Ho anch'io problemi di account non riesco più a pubblicare immagini ed ho perso la raccolta di…”

27 Feb: Cavaliere oscuro del web su problemi: “Nei giorni scorsi, usciva una pubblicità, evita di installare componenti di terze parti, spesso…”

26 Feb: Ирина Полещенко su problemi: “Olga, rielabori costantemente i tuoi blog. Puoi modificare i modelli, l'intestazione del blog,…”

27 Dic: Anonymous su dikle: “ciao”

15 Dic: antonypoe su dikle: “visto che ci sono ti saluto anche qui :)ciao”

10 Dic: Karen Wiggins su proverbio friulano: “Nice bblog thanks for posting”

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