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21 gen 2021

IL CORONAVIRUS È IN GRADO DI INCORPORARE I GENI DEL PAZIENTE INFETTATO

 

https://ilventunesimosecolo.blogspot.com/2021/01/coronavirus-.html

 

Dal post Facebook del dott. Pietro Buffa

Come scrivo dal mese di marzo 2020, il beta-coronavirus sars-cov-2 esiste sotto forma di popolazioni di mutanti sparsi nel mondo. Proprio a causa della sua grande variabilità genetica, nuovi ceppi si formano continuamente e molti di questi destano preoccupazione per l’emergere di potenziali resistenze del virus verso i vaccini. Vaccini che ricordiamo, sono sviluppati sul ceppo sars-cov-2 iniziale (dell’anno scorso).
Sotto osservazione quindi la variante inglese, la variante sud-africana, ma anche la temuta variante brasiliana, una variante ad elevatissima contagiosità proprio in funzione del fatto che il virus sembrerebbe aver modificato la conformazione della proteina spike. Un evento che potrebbe portare gli anticorpi vaccinali a riconoscere questa proteina con minore efficacia. In Brasile si è osservato che chi ha già avuto un’infezione Covid non risulta più protetto contro questa variante. Le indagini sono in corso.
Ma c’è di più… una recente scoperta pubblicata sulla rivista “Viruses” sembrerebbe evidenziare un ulteriore e interessante comportamento dei coronavirus. Un comportamento mai evidenziato prima di adesso. Alcuni coronavirus hanno infatti dimostrato di essere in grado di incorporare al loro interno geni dell’organismo ospite infettato. Questo al fine di mimetizzarsi e rendere più difficile la loro individuazione da parte del sistema immunitario dell'ospite stesso (1). L’interessante scoperta arriva da un gruppo di ricerca italiano che ha coinvolto studiosi dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZSLER) e dell'Università di Bologna. Uno studio preliminare che dimostra, per la prima volta, l’esistenza nei coronavirus di un meccanismo di auto-preservazione estremamente raffinato. Una scoperta che è arrivata studiando i coronavirus ritrovati in esemplari di ricci europei (Erinaceus europaeus), virus che appartengono allo stesso gruppo dei beta-coronavirus responsabili sia del COVID-19 che della MERS.
Star dietro a questi virus è molto complesso. Nonostante le nostre conoscenze scientifiche e la nostra "presunzione" nel credere che tutto sia specificato, ecco che la natura ci riserva sempre qualche sorpresa.
PB
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1- Luca De Sabato et al, Can Coronaviruses Steal Genes from the Host as Evidenced in Western European Hedgehogs by EriCoV Genetic Characterization?, Viruses, 2020.

14 gen 2021

Medici di base Fvg pronti per la seconda fase della vaccinazione

 


13 gennaio 2021

"L'alta adesione nel sottoporsi alla vaccinazione da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta è un fattore che la Regione accoglie con grande soddisfazione, dimostrando la loro forte attenzione alla campagna di immunizzazione avviata in Friuli Venezia Giulia. A ciò si aggiunge l'importante disponibilità espressa dalla categoria nel compiere le inoculazioni nelle prossime fasi, elemento di importanza strategica per arrivare, nel minor tempo possibile, alla più ampia copertura della popolazione. Questa positiva disponibilità dovrà tenere conto della sostenibilità nella catena del freddo e la scelta della gestione commissariale nazionale".

Lo ha detto il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi nel corso di un incontro telematico al quale hanno partecipato i presidenti degli Ordini dei medici e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei medici di medici medicina generale.

Al centro dell'incontro l'organizzazione della seconda fase della somministrazione dei vaccini, che riguarderà a breve gli ultraottantenni e i disabili residenti in Regione. Riccardi ha ricordato innanzitutto i numeri riguardanti le due categorie che saranno chiamate a immunizzarsi in questa seconda fase della campagna definita a livello commissariale.

"I dati in nostro possesso - ha detto il vicegovernatore - ci dicono che saranno circa 100 mila gli ultraottantenni ai quali potrà essere inoculato il vaccino, a cui si aggiungono altre 3 mila persone con disabilità. I partecipanti alla riunione - spiega ancora Riccardi - hanno espresso la propria piena disponibilità nel compiere i vaccini, forti anche del fatto che, meglio di tutti, conoscono la storia clinica dei propri pazienti nonché le relative patologie. Non possiamo quindi che accogliere con favore questa loro volontà che ora porteremo all'attenzione del tavolo nazionale con il Governo, poiché su questa partita non abbiamo autonomia operativa. L'auspicio è che si possa trovare la quadra nel minor tempo possibile per poter procedere spediti nella campagna vaccinale che abbiamo avviato nella nostra regione. Ora attenderemo di conoscere come proseguire la campagna a partire dal flusso di consegna dei vaccini alla regione per completare la prima fase e iniziare la seconda fase". https://www.ilfriuli.it/articolo/salute-e-benessere/medici-di-base-fvg-pronti-per-la-seconda-fase-della-vaccinazione/12/234651




27 dic 2020

Anche in Fvg partito il Vaccine Day

 E' ufficialmente iniziato il Vaccine Day, la giornata simbolica di avvio, in contemporanea in tutta Europa, della campagna di vaccinazione anti-Covid.


Le prime 9.750 dosi del vaccino della Pfizer-BioNtech destinate all'Italia dallo Spallanzani di Roma sono state spedite nei vari punti di somministrazione lungo lo Stivale. Al Fvg, per questo primo appuntamento, sono state destinate 265 dosi, che, dopo aver fatto scalo a Villafranca, sono arivate in serata all'aeroporto militare di Rivolto dove sono state custodite e sono poi state consegnate, scortate dai Carabinieri, questa mattina direttamente nella sede della Protezione civile a Palmanova (qui il video dell'arrivo), scelta come luogo simbolico per la prima somministrazione, in programma dalle 9.

La prima professionista della sanità a ricevere il vaccino in Fvg è la dottoressa goriziana Ariella Breda, 57 anni, dirigente medico del Dipartimento di Prevenzione dell'Asugi, che il 29 febbraio scoprì il primo caso positivo nella nostra regione, un cinquantenne di Gorizia che aveva contratto il virus nell'ospedale di Treviso dove era andato a visitare un parente ricoverato per altre patologie.Assieme a lei il dirigente del Dipartimento di rianimazione dell'ospedale di Pordenone, Tommaso Pellis, il direttore della Clinica di malattie infettive dell'ospedale di Udine Carlo Tascini e il presidente dell'ordine dei medici della provincia di Pordenone Guido Lucchini, che pochi giorni fa ha pianto la scomparsa del collega avianese Antonino Cataldo, stroncato proprio dal Covid.

Ma in prima linea ci sono anche l'epidemiologo Flavio Barbone, il presidente dell'Ordine degli psicologi Fvg, Roberto Calvani, e Raffaella Pistrino, 54 anni, dirigente socio-assistenziale dell'Asp La Quiete in rappresentanza proprio del mondo delle case di riposo.

A immunizzare i 265 volontari selezionati un medico e cinque infermieri, mentre la seconda dose, prevista tra 21 giorni, sarà inoculata direttamente nei vari punti di riferimento sul territorio.

"Sanità e Protezione civile hanno completato il loro lavoro per la giornata di avvio della campagna di vaccinazione", ha detto ieri il vicepresidente Riccardo Riccardi al termine degli incontri con il responsabile della campagna, Michele Chittaro, e i vari protagonisti di questa complessa macchina organizzativa e delle riunioni con il commissario Arcuri (qui il video).

"Domani saremo qui e vedremo molti responsabili della sanità conosciuti e stimati, ma anche molti operatori non conosciuti, ma allo stesso modo importanti nell'azione di protezione e per il lavoro in prima linea che dovranno continuare a fare", ha aggiunto Riccardi.

"Stiamo lavorando perché a questa giornata simbolica ne seguano tante altre", ha spiegato Riccardi. "La campagna vaccinale è una delle grandi e vere operazioni per contrastare e sconfiggere questa pandemia".

Dopo questo avvio simbolico, infatti, la prima consistente somministrazione scatterà non appena arriverà in regione la nuova fornitura, di circa 10mila dosi. Pfizer, così come previsto dal Piano Vaccini, le consegnerà direttamente ai 300 siti di somministrazione individuati dalla Struttura commissariale in accordo con le Regioni. Come ricordato dal Ministero della Salute in una nota, infatti, le dosi di vaccino consegnate a tutti i Paesi europei per il 27 dicembre sono in numero "simbolico". La distribuzione vera e propria inizierà dalla settimana del 28 dicembre e all'Italia arriveranno circa 470mila dosi ogni settimana...https://www.ilfriuli.it/articolo/salute-e-benessere/anche-in-fvg-partito-il-vaccine-day/12/233765

13 dic 2020

DOTT. CANCIANI: FORSE NON SARA' NECESSARIO VACCINARSI OGNI ANNO CONTRO IL CORONAVIRUS

 


Forse il vaccino non si farà ogni anno

Anche in questo ventottesimo aggiornamento forniremo notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che ci vengono poste più spesso. Per facilitare la comprensione, cercheremo di usare il meno possibile termini medici e di semplificare i concetti, per esempio useremo il termine Corona invece di quello più scientifico di SARS-CoV- 2 per il nuovo tipo di Virus e COVID-19 per indicare la malattia. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo sempre a rispettare. Per chi lo desiderasse, giovedì 10 dicembre il dott. Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 21.00. Si parlerà di problemi respiratori e allergici e del coronavirus. Causa le restrizioni legate al Corona, non si potranno fare delle domande in diretta. Chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com.

È VERO CHE GLI ASMATICI SI AMMALANO DI MENO?

I primi dati a inizio pandemia avevano evidenziato un andamento peggiore, poi altri studi non avevano dimostrato differenze con i soggetti sani a meno che non si trattasse di asma non controllato. Una ricerca italiana ha evidenziato che gli asmatici allergici, specialmente se giovani, si ammalano di meno perché hanno un minor numero di recettori ACE-2 – attraverso cui il virus si attacca alle cellule respiratorie – e hanno un maggior numero di globuli bianchi eosinofili, i quali proteggono dall’infezione, tanto è vero che nelle forme gravi calano molto ed il loro numero è ritenuto un indice prognostico negativo.

SOFFRO DI ASMA GRAVE. SONO A RISCHIO?

Contrariamente a quanto segnalato in precedenza ora una ricerca italiana svolta su 558 pazienti con asma grave ha evidenziato che non c’è maggior rischio rispetto alla popolazione generale di sviluppare una forma grave di Corona, neanche chi assume la terapia biologica, che potrebbe interferire con la risposta immunitaria. Anche l’uso di cortisonici e broncodilatatori a lunga durata – usati di solito in questo tipo di asma – non ha aumentato i rischi. È stato inoltre evidenziato che il rischio degli asmatici gravi è minore di chi soffre di ipertensione e obesità.

LA CARICA VIRALE STA CALANDO? DA COSA DIPENDE?

In effetti sta succedendo proprio così ed è dovuto a un effetto di adattamento tra il nostro organismo e il Corona, quello che ci permetterà di sopportare sempre più l’infezione con l’andare del tempo. Mentre a ottobre le cariche infettanti erano di 1 milione di particelle virali in 1 milione di materiale biologico nell’80% dei casi, ora esse sono presenti solo nel 20% dei pazienti.

COM’È POSSIBILE CHE IL TAMPONE RAPIDO SIA NEGATIVO E QUELLO SOLITO POSITIVO?

Questo dipende dalla considerazione precedente: se la carica virale cala molto, il test antigenico, la cui positività dipende dal numero di particelle virali, potrà risultare negativo, mentre il test molecolare, che rileva la presenza del virus, risulta sempre positivo, indipendentemente dalla carica.

QUANTO DURANO GLI ANTICORPI?

Ancora non si sa con certezza, ma le ultime ricerche dimostrano che nel 90% dei pazienti sono ancora presenti in numero elevato. Per coloro che li hanno bassi, probabilmente dipende dal fatto che hanno contratto l’infezione in forma lieve, tale da non stimolare a sufficienza il sistema immunitario. Se i dati verranno confermati sul lungo periodo, probabilmente il SARS-CoV- 2 si comporta come gli altri Coronavirus, che producono un’immunità persistente per anni, come succede per la SARS classica, i cui anticorpi sono reperibili anche dopo 17 anni. Questo dato ha grande importanza anche per il vaccino, che probabilmente non richiederà richiami annuali.

C’È UN LEGAME TRA GRUPPO SANGUIGNO E CORONA?

Ci sono già state delle segnalazioni in tal senso, ma ora un grosso studio canadese su oltre 200.000 pazienti, ha evidenziato che chi possiede il gruppo 0 Rh¯ ha il 21% in meno di possibilità di contrarre il virus, mentre chi ha solo il gruppo 0 ha il 12% in meno, rispetto ai gruppi A, B o AB. Per quanto riguarda le forme gravi e l’esito infausto, il gruppo 0 ha il 13% di possibilità in meno, rispetto agli altri gruppi.

È PERICOLOSO VIAGGIARE IN AEREO?

Qualche mese fa avevamo già detto che i viaggi in aereo sono a basso rischio di infezione. Ora uno studio che raccoglie le segnalazioni delle compagnie aeree mondiali aderenti alla IATA, ha individuato che il rischio di ammalarsi è di 1 caso ogni 27 milioni di passeggeri. Nella peggiore delle ipotesi, ammettendo che il 90% dei casi non sia stato riconosciuto, si arriva a 1 caso ogni 2,7 milioni di passeggeri. I motivi per cui il rischio è ridotto sono dati da: filtrazione dell’aria con filtri ad alta efficienza HEPA; controllo della temperatura dei passeggeri; obbligo della mascherina; pannelli in plexiglass al check-in e ai vari controlli; riduzione del numero dei passeggeri; imbarco più lento e iniziando dal fondo; disinfezione delle toilette e delle cabine; protezione offerta dallo schienale della poltrona. 
(www.associazionealpi.com)

6 dic 2020

Forse il vaccino non si farà ogni anno


Anche in questo ventottesimo aggiornamento forniremo notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che ci vengono poste più spesso. Per facilitare la comprensione, cercheremo di usare il meno possibile termini medici e di semplificare i concetti, per esempio useremo il termine Corona invece di quello più scientifico di SARS-CoV- 2 per il nuovo tipo di Virus e COVID-19 per indicare la malattia. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo sempre a rispettare. Per chi lo desiderasse, giovedì 10 dicembre il dott. Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 21.00. Si parlerà di problemi respiratori e allergici e del coronavirus. Causa le restrizioni legate al Corona, non si potranno fare delle domande in diretta. Chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com.

È VERO CHE GLI ASMATICI SI AMMALANO DI MENO?

I primi dati a inizio pandemia avevano evidenziato un andamento peggiore, poi altri studi non avevano dimostrato differenze con i soggetti sani a meno che non si trattasse di asma non controllato. Una ricerca italiana ha evidenziato che gli asmatici allergici, specialmente se giovani, si ammalano di meno perché hanno un minor numero di recettori ACE-2 – attraverso cui il virus si attacca alle cellule respiratorie – e hanno un maggior numero di globuli bianchi eosinofili, i quali proteggono dall’infezione, tanto è vero che nelle forme gravi calano molto ed il loro numero è ritenuto un indice prognostico negativo.

SOFFRO DI ASMA GRAVE. SONO A RISCHIO?

Contrariamente a quanto segnalato in precedenza ora una ricerca italiana svolta su 558 pazienti con asma grave ha evidenziato che non c’è maggior rischio rispetto alla popolazione generale di sviluppare una forma grave di Corona, neanche chi assume la terapia biologica, che potrebbe interferire con la risposta immunitaria. Anche l’uso di cortisonici e broncodilatatori a lunga durata – usati di solito in questo tipo di asma – non ha aumentato i rischi. È stato inoltre evidenziato che il rischio degli asmatici gravi è minore di chi soffre di ipertensione e obesità.

LA CARICA VIRALE STA CALANDO? DA COSA DIPENDE?

In effetti sta succedendo proprio così ed è dovuto a un effetto di adattamento tra il nostro organismo e il Corona, quello che ci permetterà di sopportare sempre più l’infezione con l’andare del tempo. Mentre a ottobre le cariche infettanti erano di 1 milione di particelle virali in 1 milione di materiale biologico nell’80% dei casi, ora esse sono presenti solo nel 20% dei pazienti.

COM’È POSSIBILE CHE IL TAMPONE RAPIDO SIA NEGATIVO E QUELLO SOLITO POSITIVO?

Questo dipende dalla considerazione precedente: se la carica virale cala molto, il test antigenico, la cui positività dipende dal numero di particelle virali, potrà risultare negativo, mentre il test molecolare, che rileva la presenza del virus, risulta sempre positivo, indipendentemente dalla carica.

QUANTO DURANO GLI ANTICORPI?

Ancora non si sa con certezza, ma le ultime ricerche dimostrano che nel 90% dei pazienti sono ancora presenti in numero elevato. Per coloro che li hanno bassi, probabilmente dipende dal fatto che hanno contratto l’infezione in forma lieve, tale da non stimolare a sufficienza il sistema immunitario. Se i dati verranno confermati sul lungo periodo, probabilmente il SARS-CoV- 2 si comporta come gli altri Coronavirus, che producono un’immunità persistente per anni, come succede per la SARS classica, i cui anticorpi sono reperibili anche dopo 17 anni. Questo dato ha grande importanza anche per il vaccino, che probabilmente non richiederà richiami annuali.

C’È UN LEGAME TRA GRUPPO SANGUIGNO E CORONA?

Ci sono già state delle segnalazioni in tal senso, ma ora un grosso studio canadese su oltre 200.000 pazienti, ha evidenziato che chi possiede il gruppo 0 Rh¯ ha il 21% in meno di possibilità di contrarre il virus, mentre chi ha solo il gruppo 0 ha il 12% in meno, rispetto ai gruppi A, B o AB. Per quanto riguarda le forme gravi e l’esito infausto, il gruppo 0 ha il 13% di possibilità in meno, rispetto agli altri gruppi.

È PERICOLOSO VIAGGIARE IN AEREO?

Qualche mese fa avevamo già detto che i viaggi in aereo sono a basso rischio di infezione. Ora uno studio che raccoglie le segnalazioni delle compagnie aeree mondiali aderenti alla IATA, ha individuato che il rischio di ammalarsi è di 1 caso ogni 27 milioni di passeggeri. Nella peggiore delle ipotesi, ammettendo che il 90% dei casi non sia stato riconosciuto, si arriva a 1 caso ogni 2,7 milioni di passeggeri. I motivi per cui il rischio è ridotto sono dati da: filtrazione dell’aria con filtri ad alta efficienza HEPA; controllo della temperatura dei passeggeri; obbligo della mascherina; pannelli in plexiglass al check-in e ai vari controlli; riduzione del numero dei passeggeri; imbarco più lento e iniziando dal fondo; disinfezione delle toilette e delle cabine; protezione offerta dallo schienale della poltrona.

 (www.associazionealpi.com)

continua in lingua slovena  

https://www.blogger.com/blog/post/edit/2963768517500394620/6399121261988075442

30 nov 2020

Covid-19 I luoghi dove si rischia di più il contagio




 Ambienti chiusi, aria aperta, uso della mascherina, distanza, aria condizionata: molte ricerche scientifiche stanno cercando di capire quali sono i contesti più favorevoli alla diffusione del nuovo coronavirus. Uno studio pubblicato nel settembre del 2020 sulla rivista Jama Internal Medicine ha esaminato i casi di contagio durante un seminario buddista a Ningbo, in Cina.

I partecipanti all’evento sono arrivati in pullman, si sono radunati all’aperto e poi hanno pranzato insieme in un luogo chiuso. Chi è stato infettato e come si è trasmesso il virus? Rispondere a questa domanda è essenziale perché l’identificazione e la gestione dei luoghi ad alto rischio è uno dei punti principali per contenere l’epidemia.

Il video di Le Monde.(guardalo cliccando il link  qui sotto)

https://www.internazionale.it/video/2020/11/18/covid-19-luoghi-contagio

7 nov 2020

CORONAVIRUS FVG 😭

😭 Cresce ancora il numero di nuovi contagi nella nostra regione. Oggi ne sono stati rilevati 872, record assoluto, pur a fronte di un numero importante di tamponi effettuati (8.629, mai così tanti). Sette i morti legati al coronavirus. I totalmente guariti sono 6.333, i clinicamente guariti 89 e le persone in isolamento 7.029.😭



15 ott 2020

Covid-19, il 95% e asintomatico

 


Anche nel ventunesimo aggiornamento settimanale il dott. Mario Canciani, allero-pneumologo, fornisce notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che gli vengono poste più spesso. Per facilitare la comprensione, cerca di usare il meno possibile termini medici e di semplificare i concetti. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quello della sanità regionale, le cui indicazioni invita sempre a rispettare.

COS’È LA CURA TRUMP?
Come avevamo riportato 2 settimane fa, la terapia più efficace al giorno d’oggi è rappresentata dall’uso degli anticorpi o estratti dal siero di pazienti guariti o prodotti in laboratorio. Sembra che i secondi siano stati iniettati al presidente Trump e probabilmesono responsabili della sua pronta guarigione. La cura è molto costosa e per ora sperimentale, ma è probabile che diventi più accessibile con il passare del tempo.
COME MAI SI PARLA DI UN AUMENTO DELLA PERSISTENZA DEL CORONA NELL’AMBIENTE? IL VIRUS È CAMBIATO?
Una ricerca australiana ha fatto scalpore perché ha dimostrato che il virus durerebbe per 28 giorni, specie sulle superfici non porose contro i 2-3 giorni degli studi precedenti. Bisogna dire che lo studio è stato effettuato in condizioni difficilmente esistenti in natura: sono state usate pure particelle virali, alla temperatura di 20° C e al buio, per evitare l’effetto dei raggi UV. In natura le particelle virali sono inglobate nella saliva o nelle secrezioni respiratorie, per cui vengono a contatto con le difese del corpo e il virus resiste di meno. Inoltre, come abbiamo già visto, i raggi UV hanno una potente carica disinfettante.
PERCHÈ CERTE VOLTE SI PARLA DI QUARANTENA E ALTRE DI ISOLAMENTO?
Per quarantena si intende un periodo in cui la persona che non presenta sintomi ma che è venuta a contatto con l’agente infettivo, deve evitare il contatto con altri soggetti. Di solito viene eseguita nel proprio domicilio, o in luoghi deputati dalle autorità, con modeste misure sanitarie preventive. L’isolamento riguarda invece gli ammalati, i quali devono stare separati dalla comunità, in ambienti protetti che impediscano la trasmissione dell’infezione, finché non si raggiunge la guarigione completa.
PERCHÈ LA RICERCA DEL CORONA NELLE FECI È IMPORTANTE?
Abbiamo già visto in report precedenti che la ricerca delle acque reflue è comoda, costa poco e permette di rilevare la diffusione della malattia in tempi brevi in un grosso numero di persone. Con questo sistema l’Università dell’Arizona ha trovato due studenti che erano negativi ai tamponi ma che avrebbero potuto contagiare molti altri studenti residenti nel college durante la frequentazione di lezioni, mense, palestre. Secondo lo studio, sembra che la presenza di Corona nelle feci preceda quella nel sistema respiratorio e possa rintracciare gli asintomatici molto prima dei tamponi naso-faringei.
IL VIRUS È DIVENTATO MENO AGGRESSIVO?
Anche se i risultati delle ricerche sembrano evidenziare che ci sia una specie di adattamento tra virus e ammalati, in realtà il virus è mutato poco e così sono più efficaci gli anticorpi che produciamo e il vaccino che assumeremo. Rispetto alla prima ondata si infettano di più i giovani perché stanno più assieme in spazi ristretti e il 95% degli infetti è asintomatico o ha pochi sintomi.
SI PARLA DI CHIUDERE I CONFINI DELLE REGIONI PIÙ A RISCHIO. CON CHE CRITERIO?
Ci sono vari criteri adottati dai diversi Stati: in Italia si sta valutando di adottare il criterio di 7-8.000 casi al giorno o di una saturazione delle terapie intensive maggiore del 50%. In Svizzera hanno adottato il criterio di 60 contagi ogni 100.000 residenti negli ultimi 14 giorni; ciò spiega perché abbiano chiuso i confini a chi proviene per esempio dal Veneto.
CI SONO STUDI SCIENTIFICI CHE VALIDANO L’USO DELLE MASCHERINE?
 L’esperienza scientifica ha confermato che la mascherina è utile e riesce a diminuire i contagi. Uno studio ha esaminato due gruppi di criceti, uno dei quali separato da una barriera fatta con il materiale delle mascherine. L’infettività era del 25% nel gruppo che era stato distanziato, contro il 75% del gruppo non separato. Un altro studio americano ha stimato che le mascherine e il distanziamento sociale hanno risparmiato 450.000 infezioni.
COS’È IL FATTORE K?
Noi tutti abbiamo imparato a conoscere il fattore R, cioè il numero che indica quante persone contagi un infetto da Corona, mentre è poco noto il fattore K, il quale indica per quanto tempo un agente patogeno sia trasmesso omogeneamente da chi lo ha contratto: se il K è basso, significa che poche persone sono responåsabili di tanti contagi, se è alto succede l’opposto e il numero di contagiati è più uniforme. Per fare un esempio pratico, mentre l’influenza ha un K alto, cioè si trasmette in modo uniforme, il Corona ce l’ha basso, cioè la trasmissione sarebbe variabile dal superdiffusore a quello scarso. Questo dato è importante perché ci permette di capire se dobbiamo bloccare gli eventi di diffusione dell’infezione.
www.associazionealpi.com

Znani in priljubljeni zdravnik slovenskih korenin Mario Canciani je 14. oktobra objavil svoje 21. poročilo paddemiji Covida-19. Tudi tokrat se je odzval na pogostejša vprašanja o koronavirusu in kako ravnati, da bi omejitvi sirjenja okužbe. Poudarja tudi, da se je med parvim in drugim valom koronavirus le malo spremnil, a je 95 odstotkov okuženih asimptomatičnih ali z blagimi simptomi.

https://www.dom.it/covid-19-il-95-e-asintomatico_95-okuzenik-je-brez-simptomov/

5 mag 2020

5 maggio "Giornata mondiale dell'igiene delle mani"

Come lavare le mani correttamente per ridurre i rischi - Siciliafan
dal web
   

L'ho scoperto oggi,e voi?
Dal 2005  l'OMS (organizzazione mondiale della Sanità) promuove per il 5 maggio, la Giornata mondiale per il lavaggio delle mani per ricordare l'importanza di questo gesto semplice, ma essenziale, nella prevenzione delle infezioni trasmissibili, soprattutto negli ambienti ospedalieri e di cura. In questo periodo di Covid-19 è importantissimo,fatelo sempre e non dimenticatelo mai!
dal web

29 apr 2020

CORONAVIRUS SONO 3010 I CASI IN FVG (Friuli Venezia Giulia)




Incremento di 15 unità rispetto a ieri. Sette i decessi in più, che portano a 285 il triste totale


I casi accertati positivi al Coronavirus in Friuli Venezia Giulia sono 3.010, con un incremento di 15 unità rispetto a ieri. I totalmente guariti sono 1.355, mentre i clinicamente guariti (persone senza più sintomi ma non ancora negative al tampone) sono 143.
Si registrano sette decessi in più rispetto alla comunicazione di ieri, che portano a 285 il numero complessivo di morti da Covid-19. Lo ha comunicato il vicegovernatore con delega alla Salute e Protezione civile, Riccardo Riccardi, dalla sede operativa di Palmanova.
Per quanto riguarda i decessi, quello di Trieste è il territorio più colpito (149 casi); seguono Udine (71), Pordenone (61) e Gorizia (quattro). Relativamente ai casi positivi, l'area triestina registra 1.245 infettati; seguono Udine con 951, Pordenone con 630 e Gorizia con 182. A questi si sommano due persone non residenti in regione.
Sono 12 i pazienti che attualmente si trovano in terapia intensiva, mentre i ricoverati in altri reparti sono 134 e le persone in isolamento domiciliare sono 1.081.
I contagi comune per comune nella mappa della Protezione civile Fvg


23 apr 2020

Coronavirus da noi più aggressivo - Koronavirus je pri nas nasilnejši


Anche in questo ottavo aggiornamento settimanale, il dott. Mario Canciani, pediatra e pneumologia di fama internazionale, fornisce notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che gli vengono poste più spesso. Per facilitare la comprensione, cercheremo di usare il meno possibile termini medici e di semplificare i concetti. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui informazioni invitiamo a consultare all’indirizzo https://www.protezionecivile.fvg.it/…/informazione-coronavi…. Per chi lo desiderasse, ogni giovedì e per tutto il mese di aprile, il dott. Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 20.45. Si parlerà di problemi respiratori e allergici e del coronavirus. Causa le restrizioni legate al Corona, non si potranno fare delle domande in diretta. Chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com
I BAMBINI HANNO SINTOMI DIVERSI DAGLI ADULTI?
I bambini, pur infettandosi come gli adulti, si ammalano di meno per una serie di ragioni che abbiamo già analizzato. Si è visto che bambini, ma anche gli adolescenti, presentano con più frequenza rispetto all’adulto vomito e diarrea e delle eruzioni cutanee alle dita di mani e piedi, una specie di “geloni” fuori stagione, causati dalla deposizione di anticorpi contro il virus nelle estremità. Questa è una manifestazione tardiva dell’infezione da Corona, quando i pazienti non sembrano essere più infettivi; i tamponi sono quasi sempre negativi, il test sul sangue ci potrebbe dare maggiori informazioni su questa complicanza. 
GLI ASMATICI. SONO PIÙ A RISCHIO CON IL CORONA?
Dopo le segnalazioni cinesi, ora anche l’ECDC (Centro Europeo per la Prevenzione delle Malattie) ha comunicato che, mentre per le forme lievi i rischi sono simili a quelli della popolazione generale, per quelle medie e gravi il rischio di avere una malattie più grave aumenta. È essenziale, specie in questo periodo, mantenere un buon controllo dell’asma, non tralasciando i sintomi della forma persistente, che sono più sfumati delle crisi improvvise e che consistono in tosse secca stizzosa, affaticabilità per sforzi modesti come salire le scale, stanchezza persistente, respiro più veloce).
PERCHÈ UNA PARTE DEGLI AMMALATI PRESENTA UNA SCOMPARSA DEL GUSTO E DELL’OLFATTO?
Si è pensato che questo dipenda da un interessamento cerebrale da parte del virus, con lesione dei neuroni deputati a rilevare questi sensi. Oltre a questa spiegazione, mi permetto di darne una mia. Tempo fa, durante un’analisi al microscopio elettronico di una biopsia nasale in una paziente con bronchiti ricorrenti, mi sono accorto che non si vedevano i recettori dell’olfatto, per cui è possibile che il virus, così come lede le ciglia respiratorie tipiche della bronchite, provochi delle lesioni anche nei recettori di gusto e olfatto, che non sono altro che ciglia modificate.
SI PARLA SEMPRE PIÙ SPESSO DI “PATENTINO IMMUNITARIO”. DI COSA SI TRATTA?
Per essere sicuri che una persona non ne infetti altre, specie per le professioni che richiedono molti contatti (sanitari, farmacisti, commessi, insegnanti,..), è possibile che nelle prossime settimane, oltre ai tamponi, si eseguano dei test sierologici, cioè sul sangue, per verificare chi abbia prodotto difese immunitarie contro il virus. In presenza di un tampone negativo e di anticorpi protettivi, la persona non risulterebbe né infettante, né a rischio di ammalarsi, anche se cominciano ad essere descritti alcuni casi di reinfezione (v. sotto).
SI PUÒ RICADERE DOPO ESSERE GUARITI DAL CORONA?
Non lo sappiamo ancora con certezza, ma potrebbe essere che il virus conviva con il paziente guarito e si riattivi ogni tanto, come succede con l’herpes, quando le difese immunitarie calano. Secondo alcune segnalazioni – che andranno confermate- queste eventuali ricadute sono lievi e i pazienti poco infettivi.
È POSSIBILE CHE IL CORONA SIA SFUGGITO DA UN LABORATORIO?
Ogni tanto questo sospetto riappare. Con l’esame del materiale genetico del virus, si è visto che le mutazioni che ogni tanto compaiono sono casuali e non sono legate all’inserimento di pezzi di altro materiale genetico inserito artificialmente, che dovrebbe essere costante e nella stessa posizione e non casuale e in posizioni diverse.
COSA DOBBIAMO ATTENDERCI DALLA FASE 2 DELLE MISURE PREVENTIVE?
Probabilmente il Corona resterà con noi per diversi anni. È probabile che con il calo delle misure restrittive avremo nuovi focolai, che andranno circoscritti al più presto mediante quarantena, tracciabilità dei contatti e degli spostamenti tramite cellulare. Alle persone sospette andranno eseguiti almeno 2 tamponi, per evitare i falsi negativi, che sono più frequenti non appena si contrae l’infezione. Ai tamponi si aggiungerà il dosaggio degli anticorpi nel sangue. Naturalmente andranno mantenute tutte le misure preventive (mascherine, lavaggio frequente delle mani, distanziamento sociale…).
IL CORONA DA NOI È DIVERSO DA QUELLO CINESE?
I ricercatori dell’Area di ricerca di Trieste e quelli dell’università di Baltimora hanno confrontato il materiale genetico dei virus isolati in Cina e in Europa ed America e hanno visto che è differente. Si è addirittura riusciti a risalire alla data della mutazione, che è avvenuta in Inghilterra il 9 febbraio, per un errore di un enzima virale, la polimerasi. Purtroppo per noi, il ceppo europeo/americano è più aggressivo. Queste mutazioni sono importanti perché possono creare problemi a livello diagnostico, terapeutico e anche immunitario, nel senso che sarebbero meno riconoscibili dal nostro sistema anticorpale, favorendo le ricadute.
Znani in priljubljeni zdravnik slovenskih korenin Mario Canciani je 22. aprila  objavil svoje sedmo poročilo o koronavirusu Covid-19. Tudi tokrat se je odzval na pogostejša vprašanja o koronavirusu in kako ravnati, da bi omejitvi sirjenja okužbe. Tokrat ugotavlja tudi, zakaj je novoi koronavirus v Evropi in ZDA nasilnejši kot na Kitajskem.

21 apr 2020

Come disinfettare le mascherine usate


Il dott. Mario Canciani, stimato pediatra pneumologia, continua i suoi aggiornamenti settimanali con notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che ci vengono poste più spesso. Per facilitare la comprensione, cerca di usare il meno possibile termini medici e di semplificare i concetti. Anche questo settimo report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quello della sanità regionale, le cui informazioni invitiamo a consultare all’indirizzo https://www.protezionecivile.fvg.it/…/informazione-coronavi….
Per chi lo desiderasse, ogni giovedì e per tutto il mese di aprile, il dott. Canciani è presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 20.45. Si parla di problemi respiratori e allergici e del coronavirus. Causa le restrizioni legate al Corona, non si possono fare delle domande in diretta. Chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com
POICHÈ FACCIO FATICA A TROVARE LE MASCHERINE, POSSO USARLE PIÙ VOLTE?
A parte le mascherine lavabili, che possono essere usate più volte, di solito le altre mascherine di uso comune, quelle “tipo chirurgico” sarebbero monouso, per cui andrebbero eliminate al termine della giornata. Poiché se ne trovano con difficoltà o non tutti possono permettersele, possono essere disinfettate con 2 modalità: (1) mettere in un contenitore richiudibile, tipo vaschetta di plastica alta 5-10 cm , circa 2 cm di alcol etilico al 70%; mettere il coperchio con attaccata la mascherina all’interno del coperchio, sorretta con gli elastici e lasciare a temperatura ambiente per circa 12 ore. L’alcol, evaporando, sbatte contro la mascherina e la disinfetta; (2) oppure in uno spruzzino mettere la soluzione disinfettante OMS (833 ml di etanolo o alcool etilico al 96%, 42 ml di acqua ossigenata al 3%, 110 ml di acqua distillata sterile o di acqua bollita, 15 ml di glicerina o glicerolo al 98%; a parte l’ultimo componente, reperibile in farmacia, il resto si può trovare al supermercato) e spruzzare tenendo la mascherina a una distanza di circa 50 cm (si deve avvertire sulla mano una nebbiolina fine, si deve sentire l’umidità, ma non si deve bagnare). Lasciare asciugare e poi indossare.
CI SONO DEI RISCHI CON LA GRAVIDANZA E IL PARTO DURANTE L’INFEZIONE?
Non è stata dimostrata finora una trasmissione verticale, da madre a figlio, del virus e l’infezione non è più grave nelle donne incinte. Il parto va eseguito per via naturale, non c’è bisogno del cesareo. Il latte materno non trasmette il virus. Tuttavia, poiché l’esperienza è ancora in corso, si è deciso di applicare le misure precauzionali dei normali ammalati, cioè uso di mascherine durante l’allattamento e l’accudimento del figlio, lavaggio frequente delle mani, aereazione frequente degli ambienti
TRA I FARMACI USATI ORA SI PARLA DELL’EPARINA. COME AGISCE?
L’eparina è un anticoagulante che si usa normalmente in persone che hanno dei rischi da coagulazione o dopo immobilità prolungata, per evitare delle trombosi con conseguenti infarti. Nella malattia da Corona agirebbe come antivirale, bloccando l’entrata del virus nelle cellule.
ANCHE SE I BAMBINI SI AMMALANO DI MENO, SEMBRA CHE IN ALTRI PAESI, COME GLI USA, SI AMMALINO DI PIU’ CHE DA NOI. È VERO?
Proprio recentemente i colleghi americani hanno pubblicato una revisione su 149.000 casi di Corona. I pazienti con meno di 18 anni erano il 2%, in genere con sintomi lievi, però con la capacità d’infettare gli adulti. Ci sono stati 147 ricoveri, 5 dei quali in terapia intensiva e 3 decessi. I maggiori problemi sono stati riscontarti nel primo mese di vita, specie se erano maschi. I dati sono più alti di quelli italiani, probabilmente per la minore assistenza pediatrica negli USA, però indicano ancora una volta che i bambini e i giovani sono meno suscettibili all’infezione, come avevamo visto nei report precedenti
LE ZANZARE POSSONO TRASMETTERE IL CORONA?
Anche se le zanzare trasmettono diverse malattie febbre gialla, dengue, Zika, malaria che però non è virale) , non sembra che il Corona si trasmetta mediante le zanzare, perché non si riproduce al loro interno
OLTRE CHE CON LE SECREZIONI RESPIRATORIE, IL CORONA SI TRASMETTE PER ALTRE VIE?
Abbiamo già visto la scorsa settimana che si trasmette, anche se di meno, con feci e urine. L’altra via di contagio è quella attraverso le superfici, dove il virus può persistere anche per 3 giorni, specie su acciaio inox e plastica. Per le pulizie delle superfici va usato dell’alcol al 75% o la soluzione OMS riportata più sopra
PERCHÈ CONTINUA LA POLEMICA SUL DOSAGGIO DEGLI ANTICORPI NEL SANGUE?
Il dosaggio degli anticorpi ci dice se una persona ha avuto o meno la malattia, anche se non se ne è accorta, i cosiddetti asintomatici. Inoltre permette di capire se l’infezione è recente o in atto (IgM) o passata (IgG). In certe aree dove il test è stato eseguito, come Lombardia e Liguria, ha dimostrato che la diffusione del virus è ben maggiore di quella che si pensava con il tampone: in Italia sarebbe infetto il 10-20% della popolazione, cioè tra i 6 e i 12 milioni di persone. I dubbi sono dati dal tipo di test, che deve essere validato su un campione consistente di persone e confrontato con sintomi, tamponi e ricoveri. In commercio ci sono diversi tipi di test, che dosano altrettanti tipi di anticorpi contro determinate frazioni del virus, per cui bisogna vedere quali anticorpi siano veramente protettivi. Purtroppo c’è poco tempo, perché le risposte di tali test saranno essenziali per la fase 2 e 3 dell’epidemia, con particolare riguardo a chi non ha prodotto anticorpi o li ha ancora in corso ed è ancora infettivo.
POICHÈ CI SONO DIVERSE SEGNALAZIONI DEL LEGAME TRA INQUINAMENTO ATMOSFERICO E DIFFUSIONE DEL CORONA, NELLE SCORSE SETTIMANE SONO STATE DIFFUSE DELLE IMMAGINI CON LA CAPPA D’INQUINAMENTO SULL’ITALIA DEL NORD. COME SI SPIEGA?
Come ci sono i “terrapiattisti”, cosi ci sono persone che negano l’inquinamento atmosferico o che esso sia causato dalle attività dell’uomo, attribuendolo invece a delle fantomatiche fasi epocali delle terra. Nelle scorse settimane abbiamo assistito a un fiorire di segnalazioni secondo le quali, nonostante il calo del traffico e delle attività industriali, le polveri sottili permanevano elevate. Si è poi scoperto che esse erano causate da una tempesta di sabbia nei deserti del Caucaso, che è stata trasportata fino a noi dalle perturbazioni. Si è potuta stabilire l’origine esatta perché si sono trovati dei pollini che provenivano da tali zone. Passata la tempesta, i valori sono scesi notevolmente e almeno nella nostra Regione e si attestano al 50% dei valori consueti.

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Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

Nuove ricerche e strade per lo strok, l’aglio di Resia

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