Anche in questo ventottesimo aggiornamento forniremo notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che ci vengono poste più spesso. Per facilitare la comprensione, cercheremo di usare il meno possibile termini medici e di semplificare i concetti, per esempio useremo il termine Corona invece di quello più scientifico di SARS-CoV- 2 per il nuovo tipo di Virus e COVID-19 per indicare la malattia. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo sempre a rispettare. Per chi lo desiderasse, giovedì 10 dicembre il dott. Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 21.00. Si parlerà di problemi respiratori e allergici e del coronavirus. Causa le restrizioni legate al Corona, non si potranno fare delle domande in diretta. Chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com.
È VERO CHE GLI ASMATICI SI AMMALANO DI MENO?
I primi dati a inizio pandemia avevano evidenziato un andamento peggiore, poi altri studi non avevano dimostrato differenze con i soggetti sani a meno che non si trattasse di asma non controllato. Una ricerca italiana ha evidenziato che gli asmatici allergici, specialmente se giovani, si ammalano di meno perché hanno un minor numero di recettori ACE-2 – attraverso cui il virus si attacca alle cellule respiratorie – e hanno un maggior numero di globuli bianchi eosinofili, i quali proteggono dall’infezione, tanto è vero che nelle forme gravi calano molto ed il loro numero è ritenuto un indice prognostico negativo.
SOFFRO DI ASMA GRAVE. SONO A RISCHIO?
Contrariamente a quanto segnalato in precedenza ora una ricerca italiana svolta su 558 pazienti con asma grave ha evidenziato che non c’è maggior rischio rispetto alla popolazione generale di sviluppare una forma grave di Corona, neanche chi assume la terapia biologica, che potrebbe interferire con la risposta immunitaria. Anche l’uso di cortisonici e broncodilatatori a lunga durata – usati di solito in questo tipo di asma – non ha aumentato i rischi. È stato inoltre evidenziato che il rischio degli asmatici gravi è minore di chi soffre di ipertensione e obesità.
LA CARICA VIRALE STA CALANDO? DA COSA DIPENDE?
In effetti sta succedendo proprio così ed è dovuto a un effetto di adattamento tra il nostro organismo e il Corona, quello che ci permetterà di sopportare sempre più l’infezione con l’andare del tempo. Mentre a ottobre le cariche infettanti erano di 1 milione di particelle virali in 1 milione di materiale biologico nell’80% dei casi, ora esse sono presenti solo nel 20% dei pazienti.
COM’È POSSIBILE CHE IL TAMPONE RAPIDO SIA NEGATIVO E QUELLO SOLITO POSITIVO?
Questo dipende dalla considerazione precedente: se la carica virale cala molto, il test antigenico, la cui positività dipende dal numero di particelle virali, potrà risultare negativo, mentre il test molecolare, che rileva la presenza del virus, risulta sempre positivo, indipendentemente dalla carica.
QUANTO DURANO GLI ANTICORPI?
Ancora non si sa con certezza, ma le ultime ricerche dimostrano che nel 90% dei pazienti sono ancora presenti in numero elevato. Per coloro che li hanno bassi, probabilmente dipende dal fatto che hanno contratto l’infezione in forma lieve, tale da non stimolare a sufficienza il sistema immunitario. Se i dati verranno confermati sul lungo periodo, probabilmente il SARS-CoV- 2 si comporta come gli altri Coronavirus, che producono un’immunità persistente per anni, come succede per la SARS classica, i cui anticorpi sono reperibili anche dopo 17 anni. Questo dato ha grande importanza anche per il vaccino, che probabilmente non richiederà richiami annuali.
C’È UN LEGAME TRA GRUPPO SANGUIGNO E CORONA?
Ci sono già state delle segnalazioni in tal senso, ma ora un grosso studio canadese su oltre 200.000 pazienti, ha evidenziato che chi possiede il gruppo 0 Rh¯ ha il 21% in meno di possibilità di contrarre il virus, mentre chi ha solo il gruppo 0 ha il 12% in meno, rispetto ai gruppi A, B o AB. Per quanto riguarda le forme gravi e l’esito infausto, il gruppo 0 ha il 13% di possibilità in meno, rispetto agli altri gruppi.
È PERICOLOSO VIAGGIARE IN AEREO?
Qualche mese fa avevamo già detto che i viaggi in aereo sono a basso rischio di infezione. Ora uno studio che raccoglie le segnalazioni delle compagnie aeree mondiali aderenti alla IATA, ha individuato che il rischio di ammalarsi è di 1 caso ogni 27 milioni di passeggeri. Nella peggiore delle ipotesi, ammettendo che il 90% dei casi non sia stato riconosciuto, si arriva a 1 caso ogni 2,7 milioni di passeggeri. I motivi per cui il rischio è ridotto sono dati da: filtrazione dell’aria con filtri ad alta efficienza HEPA; controllo della temperatura dei passeggeri; obbligo della mascherina; pannelli in plexiglass al check-in e ai vari controlli; riduzione del numero dei passeggeri; imbarco più lento e iniziando dal fondo; disinfezione delle toilette e delle cabine; protezione offerta dallo schienale della poltrona.
continua in lingua slovena
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