🌞Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine🌞 (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga
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INNO SLOVENO
"Vivano tutti i popoli
che anelano al giorno
in cui la discordia
verrà sradicata dal mondo
ed in cui ogni nostro connazionale
sarà libero,
ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!"❤️ FRANCE PREŠEREN poeta sloveno
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O višarska Mati Božja, že šeststo petdeset let kraljuješ na tej gori, kjer se srečujejo Italijani, Slovenci in Nemci. Ohrani dragoceni mir, hrepenenje src in Božji dar ljudem, ki v srcu dobro mislijo! Blagoslavljaj vse, ki se zatekamo k tebi in te častimo kot Božjo in svojo mater, resda v različnih jezikih, a z isto vero in isto ljubeznijo. Pomoč kristjanov, razsvetli z lučjo vere vse, ki so v zmoti in nam izprosi, da si bomo vsi evropski narodi dobronamerno prizadevali za resnico in ljubezen. Tako bo Kristusova Cerkev, po želji Tvojega Sina, edina, milostna mati rešenja. Višarska Gospa, Kraljica Evrope, prosi za nas!
PREGHIERA
O REGINA DEL MONTE SANTO DI LUSSARI, CHE DA OLTRE SEICENTO ANNI VEGLI DAL LUOGO DOVE S’INCONTRANO I TRE POPOLI D’EUROPA: IL LATINO, LO SLAVO ED IL TEDESCO, CONSERVA IL TESORO DELLA PACE, SOSPIRO DI OGNI CUORE, DONO DI DIO AGLI UOMINI DI BUONA VOLONTÀ.
FA CHE I POPOLI D’EUROPA S’INCONTRINO IN FRATERNA INTESA NELLA STIMA E RISPETTO VICENDEVOLE, NELLO SVILUPPO DELLA COMUNE CIVILTÀ CRISTIANA. BENEDICI TUTTI COLORO CHE ACCORRONO AI TUOI PIEDI E, NELLE DIVERSE LINGUE, MA CON LA ST…
Il gioco del Truc è un antico gioco cividalese che si gioca nei giorni di Pasqua e pasquetta: i bimbi fanno correre uova colorate lungo un rialzo di sabbia.
Come funziona esattamente il Truc? Consiste nel far correre le uova lungo un rialzo di sabbia lentamente digradante e chiuso all’ingiro, da una sponda concava che, dall’imboccatura sulla quale è è collocata una tegola comune va allargandosi verso il basso ed impedisce l’uscita delle uova per la china del rialzo stesso: le uova, rotolando, vanno ad urtare contro quelle che già si trovano nel Truc.
Le regole del gioco:
Usare solo uova di gallina
L’uovo, al momento del lancio, deve essere posto nella tegola (cop)
L’obiettivo è colpire una o più uova all’interno del Truc
Deve essere lasciato andare senza spinta
Chi colpisce torna subito a lanciare
Il proprietario dell’uovo colpito, per rientrare in gioco, deve riscattarlo e mettersi in coda per rilanciare
Se l’ultimo giocatore non colpisce alcun uovo, il gioco viene ripreso da chi per primo aveva lanciato l’uovo nel Truc (vecjo di Truc)
Chi si ritira deve lasciare il riscatto (una moneta) al posto dell’uovo
Si gioca il 31 marzo e il 1 aprile, dalle 10.30 alle 12 e dalle 15.30 fino a sera nei seguenti luoghi: - Rualis - Piazzetta Santo Stefano - Piazza Paolo Diacono - Piazza Foro Giulio Cesare
- Piazza San Pietro
dalle 14.00 al crepuscolo a Grupignano - presso l'ex scuola Materna in via Premariacco 96
Eventi collaterali -Sabato 30 marzo,10 - 12 e 14 - 16 in Piazza Foro Giulio Cesare,"Laboratorio di realizzazione delle uova colorte per il Gioco del Truc"
-Domenica 31 e lunedì 1, dalle 14 al crepuscolo a Grupignano"Mostra Tecnologia del secolo scorso"
- Lunedì 1 aprile In Piazza San Pietro, ore 17 Estrazione lotteria "Uova di Pasqua"
In Piazza Duomo e Largo Boiani, ore 9 - 19 Mercatino di arti manuali e distribuzione di uova colorate
Organizzato da:
Proloco di Cividale del Friuli, Comune di Cividale, Ass. Amis di Grupignan, Borgate del centro storico
La Pasqua, festività centrale del Cristianesimo, in Slovenia come altrove è legata a tutta una serie di gesti ed usanze che variano da regione a regione, pur con alcune caratteristiche comuni.
I festeggiamenti pasquali entrano nel vivo verso la fine della Settimana Santa. Giovedì e Venerdì Santo le campane delle chiese tacciono: al loro posto, la messa viene annunciata con i “klepetci” o “raglje” (raganelle in legno). In passato, durante la Settimana Santa i bambini si divertivano a girare per il paese facendo risuonare i loro “klepetci”.
Il Venerdì Santo, giorno del ricordo della morte di Cristo, i credenti praticano il digiuno e l’astinenza. In alcuni paesi è ancora viva l’usanza di accendere la “duš’ca” (“piccola anima”), una specie di piccola candela che galleggia in un bicchiere pieno d’olio. La “duš’ca” si accendeva anche in occasione di Ognissanti o quando moriva un membro della famiglia.
Menih
Sabato Santo è il giorno della benedizione dell’acqua, del fuoco e delle pietanze pasquali, consumate durante la colazione di Pasqua. Le massaie iniziano a preparare i dolci tipici e gli altri piatti pasquali la mattina presto o già i giorni precedenti.
Sabato pomeriggio si recano in chiesa portando con sé un cesto preparato con cura, in cui non possono mancare la “gubanca” (dolce ripieno di noci e uvetta), la “pinca” (pane dolce), il “menih” o “pup’ca” (dolce a forma di treccia con un uovo sodo colorato inserito nella parte superiore a mo’ di testa) e i “pirhi” (uova colorate). I padroni di casa si dedicano alla preparazione dei piatti salati: il prosciutto cotto, da accompagnare con il “hren” (rafano), e la “žuca” o “žolca”, gelatina preparata con ossa di vitello e vari tipi di carne.
I cibi pasquali hanno una loro precisa simbologia: le uova colorate simboleggiano la resurrezione, la gubanca rappresenta la corona di spine di Cristo e le radici di rafano ricordano i chiodi con cui Gesù fu crocifisso.
La mattina di Pasqua all’alba i credenti prendono parte alla processione chiamata “Vstajenje” (letteralmente: “resurrezione”), che di solito si svolge alle cinque di mattina. Dopo la Santa Messa, al ritorno a casa, la famiglia si riunisce alla colazione pasquale, dove consuma i cibi che il sacerdote ha benedetto durante la messa del mattino o durante il rito del Sabato Santo. Anche gli animali di casa ricevono il loro pezzetto di cibo .
I “pirhi”
Cesto con gubanca e pirhi per la benedizione
Le uova colorate, chiamate “pirhi”, sono un elemento immancabile della Pasqua slovena. Le uova vengono di solito rassodate e colorate, spesso con colori naturali come ad esempio la buccia esterna della cipolla per dare un colore bruno-rossastro e gli spinaci per il colore verde.
Nella regione della Bela krajina i pirhi vengono chiamati “pisanice” o “pisanke” e vengono realizzati con un procedimento particolare. Le uova vengono decorate con cera d’api fusa e poi immerse nel colore. Nei punti in cui è stata applicata la cera il colore non aderisce al guscio. Successivamente, togliendo la cera, sull’uovo rimangono le decorazioni. Le belokrajinske pisanice sono di solito decorate con motivi geometrici, disegni di fiori e piante stilizzati e i monogrammi IHS e MARIA.
Le belokranjske pisanke
I giochi con i “pirhi” I “pirhi”, che una volta venivano regalati ad amici e parenti come dono di Pasqua, sono anche protagonisti di alcuni giochi tradizionali. Alcuni sono simili al gioco delle bocce, dove però le bocce vengono sostituite dalle uova colorate. Nel gioco chiamato “šikanje” o “picanje” ogni giocatore appoggia un uovo sodo a un muro. A turno, si gettano delle monete nelle uova: chi manca l’uovo perde la propria moneta, mentre chi riesce a colpire l’uovo si guadagna le monete e l’uovo stesso.
La maggior parte dei cristiani si riferisce alla settimana prima di Pasqua come Settimana Santa, che nella cristianità occidentale contiene i giorni del Triduo pasquale incluso il giovedì santo, che commemora la lavanda dei piedi e l'Ultima Cena, così come il venerdì santo, che commemora crocifissione e morte di Gesù. Nel cristianesimo orientale, gli stessi giorni e gli stessi eventi sono commemorati con i nomi dei giorni che iniziano tutti con "Santo" o "Santo e Grande"; e la stessa Pasqua potrebbe essere chiamata "Grande e Santa Pasqua", "Pascha" o "Domenica di Pasqua". Il Tempo pasquale inizia la domenica di Pasqua e dura sette settimane, terminando con l'arrivo del 50º giorno, la domenica di Pentecoste. Nella cristianità orientale, anche il tempo pasquale termina con la Pentecoste, ma il commiato della Festa della Pasqua è il 39º giorno, il giorno prima della festa dell'Ascensione.
La Pasqua cristiana presenta importanti legami, ma anche significative differenze, con la Pasqua ebraica[4].
Le usanze pasquali variano nel mondo cristiano e includono servizi all'alba, veglie di mezzanotte, esclamazioni e scambi di saluti pasquali, ritaglio della chiesa (Inghilterra), decorazioni e rottura comune delle uova di Pasqua (simbolo della tomba vuota). Il giglio pasquale, simbolo della resurrezione nel cristianesimo occidentale, decora tradizionalmente l'area del presbiterio dei cori architettonici in questo giorno e per il resto del Tempo pasquale. Ulteriori usanze che sono state associate alla Pasqua e sono osservate sia dai cristiani che da alcuni non cristiani includono le sfilate pasquali, i balli comuni (Europa orientale), il coniglietto pasquale e la caccia alle uova. Ci sono anche cibi tradizionali pasquali che variano a seconda della regione e della cultura.
Al Salone degli Incanti dal 29 febbraio 2024 apre le sue porte la mostra che attraverso le immagini del fotografo vuole offrire un’immersione totale nella foresta amazzonica.
Più di 200 le fotografie esposte, che ritraggono la vegetazione, i fiumi, le montagne e le persone che popolano la foresta amazzonica, per far vivere un’immersione nella foresta e compiere un viaggio attraverso le culture dei popoli che la abitano, per un’esperienza alla scoperta dell’Amazzonia.
La mostra è accompagnata dalla traccia audio appositamente composta dal musicista francese Jean-Michel Jarre.
Resterà aperta fino al 13 ottobre 2024
Dove: Salone degli Incanti, Riva Nazario Sauro 1 – Trieste
ORARI fino al 31 maggio 2024 Aperta da Lunedì a Domenica dalle 10.00 alle 19.00 (la biglietteria chiude alle 18.00) Martedì chiuso
Dal 1 giugno al 13 ottobre 2024 Aperta da Lunedì a Domenica dalle 11.00 alle 20.00 (la biglietteria chiude alle 19.00) Martedì chiuso
Il Museo Revoltella di Trieste ospiterà, a partire da novembre 2023, due mostre eccezionali: la prima, che partirà l’8 novembre, è dedicata ad Antonio Ligabue, uno dei più grandi artisti italiani del ‘900, e la seconda, dal 22 febbraio 2024 è dedicata all’artista più amato di ogni tempo, Vincent Van Gogh.
Due artisti diversi ma accomunati da vite sfortunate, da anime sopraffatte dal dolore e dalla follia, dalla disperata solitudine, capaci di rendere eterne le loro emozioni attraverso una pittura potente ed emozionante. Due artisti diversi ma accomunati da vite sfortunate, da anime sopraffatte dal dolore e dalla follia, dalla disperata solitudine, capaci di rendere eterne le loro emozioni attraverso una pittura potente ed emozionante.
La pluriennale collaborazione tra il Comune di Trieste e Arthemisia ha portato grandi risultati, facendo diventare Trieste una delle mete culturali più rilevanti in Italia. Dopo i successi delle mostre Escher, Monet e gli Impressionisti di Normandia, i Macchiaioli, Cracking Art e I Love Lego, questa volta si scommette su due grandi nomi della storia dell’arte, due artisti considerati “borderline” in vita, oggi amatissimi dal grande pubblico. Antonio Ligabue, uno degli artisti italiani più umani e commoventi del Novecento, con la sua vita così travagliata, escluso dal resto della sua gente, legato visceralmente al mondo naturale e animale e lontano dal giudizio altrui, riuscì a imprimere sulla tela il suo genio creativo; un uomo, talmente folle e unico, che con la sua asprezza espressionista riesce ancora oggi a penetrare nelle anime di chi ammira le sue opere. Con le sue pennellate così corpose, sfuggenti e cariche di sentimenti ardenti, Antonio Ligabue – con i paesaggi, i galli, le fiere e gli intensi e numerosi autoritratti – dipinge l’esperienza originaria dell’uomo; la sua arte porta in sé la visione di una forza interiore, la dimensione della memoria. Segnato da una vita tormentata, vive un’inquietudine inesorabile, un disadattamento personale che riesce a superare solo dipingendo, una fuga dall’inferno di una realtà che non lo ha mai accolto e lui stesso non ha mai compreso, si sente escluso da una società creata dagli uomini, vive una solitudine senza appigli che riesce a scongiurare solo attraverso la pittura. Tutto questo è raccontato perfettamente, attraverso oltre 60 opere, in un percorso cronologico curato da Francesco Negri e Francesca Villanti, in cui sono narrate le diverse tappe dell’opera dell’artista.
immagini e testo dal web
La mostra, prodotta da Arthemisia, è promossa e organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle politiche della cultura e del turismo, con il supporto di Trieste Convention and Visitors Bureau e PromoTurismo FVG in collaborazione con Comune di Gualtieri e Fondazione Museo Antonio Ligabue. La mostra vede come special partnerRicola. Dal 22 febbraio 2024, invece, aprirà al pubblico la grande mostra su Vincent Van Gogh con una selezione di oltre 50 opere provenienti dal prestigioso Museo Kröller-Müller di Otterlo, che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere dell’artista.
Prodotta da Arthemisia e promossa dal Comune di Trieste, la mostra è curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti.
La Pasqua è la festa cristiana più antica e più sentita, in cui si commemorano la passione, la morte e la resurrezione di Gesù. Non si tratta, però, solo di una commemorazione: nella liturgia della Settimana Santa partecipiamo ai misteri della fede. Cristo è risorto di notte, o meglio, all’alba del primo giorno della settimana, che venne per questo chiamato «giorno del Signore. Quella notte è stata fondamentale per tutto il genere umano: in quella notte è iniziata una nuova era della storia dell’uomo.
È interessante notare che gli sloveni chiamano la Pasqua «Velika noč», ovvero «grande notte». Quest’espressione deriva dalla liturgia aquileiese. La cerimonia antica, infatti, prevedeva una lunga vigilia notturna che terminava al mattino con una processione al sepolcro di Gesù. Questa processione viene effettuata ancora in alcuni luoghi della Slovenia con la statua del Cristo Risorto.
Anche nelle Valli del Natisone si sono conservate ancora oggi molte tradizioni. In questa zona, alcuni dei simboli di questa festività sono le uova dipinte e le colombine che si portano a benedire il Sabato Santo.
"O ti zemlja rodna,
zemlja bedna,
ki te milost božja,
meni v last je dala" (I. Trinko)
"O terra natia,
terra misera,
piccola,
che la grazia divina,
mi ha donato"
(traduzione)