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IVAN TRINKO padre della Benecia

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10 dic 2022

Al Pasolini di Cervignano 'L’isola di Medea'

 


A conclusione del 2022, centenario pasoliniano, e alle soglie del 2023 che festeggerà i cento anni dalla nascita di Maria Callas, torna sugli schermi, al Teatro Pasolini di Cervignano – domenica 11 dicembre alle 18 - il film “L’isola di Medea”, scritto e diretto da Sergio Naitza, prodotto da Karel con il festival Lagunamovies e inoltre con Erich Jost Productions e la FVG Film Commission.

La proiezione viene proposta nell’ambito della rassegna 100x100 Pasolini, progetto-tributo a cura dell’Associazione Culturale Pasolini che riunisce CSS Teatro Stabile di Innovazione del Fvg, Associazione Culturale Euritmica e Cooperativa Bonaventura di Trieste. Alla proiezione domani interverrà il regista Sergio Naitza, e alle 20.30 seguirà la proiezione di “Medea”, di Pier Paolo Pasolini.

Dedicato all’incontro speciale fra Pier Paolo Pasolini e Maria Callas sul set di “Medea”, nell’estate del 1967, il documentario “L’isola di Medea” indaga sulla tenera amicizia sbocciata fra i due grandi artisti, in una visione d’amore irraggiungibile, intrecciando le voci di Ninetto Davoli, che condivise con Pasolini momenti privati e artistici, di Nadia Stancioff, l’assistente personale di Maria Callas, del Premio Oscar Dante Ferretti, che proprio con “Medea” esordiva firmando la sua prima scenografia. dei costumisti Piero Tosi e Gabriella Pescucci, del direttore di produzione Fernando Franchi, testimone di quel set; dell’atleta Giuseppe Gentile, all’epoca campione olimpionico di salto triplo, dell’attrice Piera Degli Esposti che debuttò con “Medea” nel ruolo di ancella, della scrittrice Dacia Maraini - che insieme a Pasolini, Moravia e Callas intraprese due lunghi viaggi in Africa - dello storico del cinema Roberto Chiesi, direttore del Centro Studi-Archivio Pasolini presso la Cineteca di Bologna, e inoltre della giornalista Alessandra Zigaina, che ha ripreso i racconti di famiglia intorno all’atmosfera del set e i ricordi del padre Giuseppe Zigaina, l’artista amico di Pier Paolo Pasolini.

I frammenti delle lettere e poesie che il regista e la cantante si scambiarono, letti da voci off, diventano immagine viva grazie alle illustrazioni di Davide Toffolo, e segnano come capitoli il documentario, approfondendo i dettagli di uno scambio sempre delicato e sincero. È sempre l’artista Davide Toffolo a firmare il manifesto del film, attraverso un’immagine iconica che raffigura Maria e Pier Paolo. La fotografia è di Luca Melis, il montaggio a cura di Davide Melis, le musiche originali sono di Marco Rocca. Premio Fellini per la migliore regia al Tiburon Film Festival - California, “L’isola di Medea” è stato proiettato al 23esimo Athens international Film Festival nella Danaos Hall e trasmesso da Rai5. Nel film affiorano anche le memorie dello scenografo Dante Ferretti: "Il rapporto di Pier Paolo Pasolini con Maria Callas lasciava intuire una forte amicizia, sembravano due innamorati – racconta Ferretti - Restavano spesso insieme anche la sera, dopo le riprese. A Pier Paolo Pasolini devo tutto: mi ha aiutato a maturare nel lavoro e a crescere come persona, mi ha dato fiducia chiamandomi per fare “Medea”, uno dei ricordi più belli della mia vita".

Citazione di Maria Teresa di Calcutta

 


Serve l’infelicità per comprendere la gioia, il dubbio per capire la verità... la morte per capire la vita. Quindi affronta e abbraccia la tristezza quando viene.

M. T. di Calcutta

Nei nostri paesi le case si vendono


 Per vivere una buona vita, un ruolo importante lo gioca anche la ricerca dell’abitazione dei propri sogni. E la pandemia di coronavirus ha di certo cambiato la lista di priorità dei criteri percepiti come primari nella ricerca di una casa. Se già da alcuni decenni, nel frequente esodo verso la pianura, le preferenze si sono spostate dal centro delle città alle loro periferie e conurbati, adesso sta prendendo sempre più piede la tendenza di allontanarsi anche da questi, in direzione di spazi meno affollati e più immersi nel verde.

Già durante il primo lockdown della primavera del 2020 molti hanno rivalutato la disponibilità di un giardino o di un orto. Per questo e per i maggiori spazi disponibili, diversi proprietari di case che un tempo erano abitate da nonni o genitori stanno ora gradualmente riaprendo imposte che, nei paesi di Slavia, di Resia e Valcanale, per lungo tempo erano rimaste chiuse. Oppure hanno compiuto questo passo in via definitiva, dopo avere per lungo tempo fatto ritorno ai propri paesi d’origine solo per brevi periodi di vacanza.

Complici anche le nuove possibilità offerte dallo smart working, nelle vallate della zona la richiesta di immobili è sempre maggiore. Se in Valcanale prima era legata soprattutto a esigenze di turismo periodico, ora c’è anche chi è disposto a percorrere ogni giorno diversi chilometri per recarsi al posto di lavoro, pur di poter risiedere nel verde e in una natura incontaminata, magari con la propria famiglia. Anche se i prezzi degli immobili restano alti.

Dalla Val Judrio, poi, già qualche anno fa scrivevamo sul Dom di alcune borgate come Berda/Budaži o Ciubiz/Čubci, che già allora erano state oggetto d’interesse da parte di turisti inglesi che proprio lì avevano comprato alcune case. In quella zona, dove sono molto apprezzate le case che hanno mantenuto l’architettura tipica, la dinamica sta continuando.

E da Cornappo/Karnahta, in Comune di Taipana, negli ultimi mesi la popolazione residente sta rilevando un forte interesse a comprare casa non solo da parte di potenziali proprietari dal Friuli, ma anche da altre zone d’Italia o paesi europei.

Cinque nuove residenti hanno, sempre nel periodo più recente, fatto la loro comparsa a Subit/Subid, in Comune di Attimis, in qualche caso perseverando per diverso tempo nella ricerca dell’abitazione dei propri sogni, per poi riuscire a fare ingresso in una delle unità abitative a suo tempo messe in piedi ad opera della Svizzera all’indomani del terremoto.

Certo, questi singoli spostamenti non risolvono le questioni aperte delle nostre vallate dall’oggi al domani, ma anche il mare è fatto di tante piccole gocce.

Anche alcune amministrazioni comunali, ad esempio Resia e Stregna, hanno, di recente, iniziato a mettere in piedi progetti per ridare vita a case che altrimenti resterebbero inutilizzate.

La barra può essere tenuta dritta tenendo presente che è essenziale dare sostengo a questi rientri incoraggiando il mantenimento di una serie di servizi basilari – negozi di alimentari, medico, bar – ma anche la presenza di un tessuto pronto ad accogliere e a integrare nella propria vita e cultura di comunità chi ritorna o arriva – perché senza fare parte di una rete un nuovo arrivato non sarà mai del tutto arrivato.

Ma quanto costano gli immobili? Nelle Vali del Natisone la media è di 500 euro al metro quadrato, nelle Valli del Torre di 528 euro e a Resia di 530 euro. Il prezzo sale di molto in Valcanale: in media 795 euro al metro quadrato in comune di Malborghetto-Valbruna e di 947 euro in quello di Tarvisio. (Luciano Lister)

https://www.dom.it/po-nasih-vaseh-se-hise-prodajajo_nei-nostri-paesi-le-case-si-vendono/



9 dic 2022

Proverbio delle Valli del Natisone



 DENARO RISPARMIATO, DUE VOLTE GUADAGNATO.

AN DOBER DENAR PARŠPARAN,JE DVAKRAT ZASLUŽIEN.

raccolta di Giorgio Qualizza da Lintver

8 dic 2022

Dall'8 dicembre apre la stagione, ma si scia solo a Sella Nevea

 


In Friuli Venezia Giulia da giovedì 8 a domenica 11 dicembre si torna a sciare nel solo comprensorio di Sella Nevea, che aprirà una parte delle piste e alcuni impianti di risalita, quali la telecabina Canin, la seggiovia Gilberti e la funivia del Prevala. A Tarvisio e a Piancavallo saranno aperti rispettivamente la telecabina del Lussari e la seggiovia Tremol1, ma con accesso consentito solo ai pedoni.

Data l’apertura parziale delle piste, PromoTurismoFvg ha deciso di applicare uno sconto del 30 per cento sull’acquisto degli skipass giornalieri e plurigiornalieri: tenendo conto del periodo di bassa stagione, il giornaliero adulti passerà da 28 a 19,60 euro.

Le condizioni meteo non hanno consentito di aprire le altre località sciistiche: il prossimo aggiornamento è fissato per domenica pomeriggio e già dalla prossima settimana le aperture potrebbero subire modifiche, in attesa dell’apertura completa degli impianti.

"La stagione invernale parte con un risultato estremamente positivo: la prevendita si è conclusa il 4 dicembre con risultati record. Sono stati infatti 9.181 gli skipass emessi, con un incasso pari a 1.345.072 euro. Sono dati importanti che testimoniano il successo della strategia adottata da PromoTurismoFvg e basata su sicurezza e qualità delle piste e prezzi altamente competitivi rispetto agli altri comprensori dell'arco alpino. Basti pensare che nella scorsa stagione gli skipass emessi erano stati 6.509, con un incasso totale pari a 785.163 euro. Si tratta dunque di una crescita di incasso pari al 71 per cento". A renderlo noto è l'assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini.

"Quello del Friuli Venezia Giulia non è un caso isolato – ha specificato Bini -. Il meteo poco favorevole sta infatti condizionando l'avvio della stagione in tutto l'arco alpino, costringendo molti comprensori a rimandare le aperture programmate. Ne sono un esempio l'area del Cansiglio, Madesimo e Cortina".

DOVE SI SCIA. Da giovedì a domenica, come anticipato, solo Sella Nevea sarà in grado di aprire agli sciatori per il ponte dell’Immacolata, in cui saranno operativi la telecabina Canin, la seggiovia Gilberti e il Funifor Prevala con le piste CAI1, Gilberti e Prevala. In considerazione del fatto che il comprensorio sloveno non aprirà prima del 20 dicembre, non saranno accettati gli skipass emessi da Bovec.

Le attuali condizioni meteo, con le abbondanti piogge e le temperature elevate, e le previsioni, verificate nel corso di un incontro questa mattina tra i responsabili dei poli del Friuli Venezia Giulia, non permettono alle altre località turistiche della regione di garantire il servizio, con l’unica eccezione di Tarvisio, con la telecabina del Lussari, e Piancavallo, con la seggiovia Tremol1, che – accanto agli impianti di risalita di Sella Nevea Funifor Prevala e telecabina Canin aperti a sciatori e pedoni – saranno accessibili ai soli pedoni per consentire passeggiate ed escursioni ad appassionati e turisti. A Ravascletto/Zoncolan sarà aperta la funivia di Ravascletto, che consentirà agli appassionati dello sci di fondo di testare per la prima volta il nuovo anello in quota: si potrà salire pagando il biglietto di andata e ritorno dell’impianto. I poli di Forni di Sopra/Sauris e Sappada/Forni Avoltri rimarranno invece chiusi.

A PIANCAVALLO L’EXTRA SCI. L’8 dicembre sarà anche la data di apertura del palaghiaccio di Piancavallo: grazie all’accordo tra PromoTurismoFvg e i gestori dell’impianto sportivo, la Cooperativa Piancavallo 1265, l’impianto sarà operativo per l’inverno 2022/2023. Gli orari e le giornate di apertura, tutte consultabili sul sito (piancavallo1265.com/impianti-sportivi/palaghiaccio-piancavallo/), varieranno a seconda dei periodi: dall’8 all’11 dicembre e 17 -18 dicembre il Palapredieri sarà accessibile il sabato (10-12/13.45-19/20.30-22.30) e la domenica (10-12/13.45-19), dalla vigilia di Natale all’8 gennaio sarà aperto tutti i giorni (10-12/13.45-19/20.30-22.30), per poi modificare gli orari di apertura a gennaio. Sempre a Piancavallo sarà aperto il bob su rotaia, mentre il parco Nevelandia di Sappada rimarrà al momento chiuso al pubblico, in attesa di successive indicazioni.

DOVE ACQUISTARE LO SKIPASS. Il ticket giornaliero, lo sci@ore e tutte le altre tipologie di skipass sono acquistabili alle casse del polo di Sella Nevea. Inoltre, secondo le normative entrate in vigore lo scorso anno per aumentare la sicurezza sulle piste, continuano a vigere l’obbligo dell’utilizzo del casco per i minori di 18 anni, il possesso di una polizza assicurativa per responsabilità civile contro terzi (PromoTurismoFVG offre la possibilità di acquistarla in abbinata allo skipass con una maggiorazione di 3 euro) e il divieto di sciare o praticare sport invernali in stato di ebbrezza in conseguenza di uso di bevande alcoliche e di sostanze tossicologiche.

Per tenersi aggiornati sulle aperture degli impianti e delle piste è sempre possibile consultare il sito InfoNeve, il prossimo bollettino aperture è in programma nel tardo pomeriggio di giovedì per le novità del fine settimana.

Le cartoline di auguri di Natale

 Da piccola aspettavo con ansia di ricevere le cartoline di Natale-Ora ci sono altri mezzi:telefono,internet,videochiamate ecc.

Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3095682

Una cartolina d'auguri natalizia o un biglietto d'auguri natalizio sono tra gli elementi tipici del contesto delle festività di fine anno e il mezzo più tradizionale per l'invio di auguri.

I soggetti raffigurati nelle cartoline natalizie possono essere i più svariati: si va dal soggetto religioso (come Gesù bambino e la Sacra Famiglia, la Grotta di Betlemme, la stella di Betlemme, ecc.) a quello "laico" (come l'albero di NataleBabbo Natale, i regali di Natale, la neve, o altri soggetti inseriti in un contesto natalizio).

La commercializzazione delle cartoline natalizie si diffuse a partire dagli anni sessanta del XIX secolo.
La prima cartolina natalizia "ufficiale" della storia, ovvero la prima a essere stata commercializzata, fu realizzata a Londra nel 1843 da John Callcott Horsley (1817-1903).

Diverse sono le origini delle cartoline natalizie: vengono fatte risalire ai "pezzi natalizi", con cui nel XIX secolo gli studenti mostravano ai genitori i propri progressi nella scrittura, e alle cartoline inviate in occasione della festa di San Valentino diffusasi in Inghilterra negli anni venti del XIX secolo.

Si hanno notizie dell'usanza di inviare auguri per il nuovo anno sin dai primi anni del XV secolo.
In Germania comparvero le cosiddette Andachtsbilder (letteralmente: "figure votive"), una sorta di cartoline di auguri "votive", dov'era solitamente disegnato Gesù bambino con la croce e che recavano la scritta "Ein gut selig jar", ovvero "Un anno buono e radioso". Nei Paesi Bassi, erano invece diffusi tra il XV secolo e il XVI secolo, i cosiddetti sanctjes (letteralmente: "santini"), una sorta di cartoline raffiguranti San Nicola.[1]

Di vere e proprie cartoline d'auguri natalizie si può parlare però soltanto a partire dall'inizio del XVIII secolo, quando era diffusa l'usanza dei cosiddetti "pezzi natalizi", dei lunghi pezzi di carta dove gli studenti scrivevano messaggi d'auguri natalizi e di fine anno indirizzati ai propri genitori allo scopo di dimostrare loro dei progressi nella calligrafia.

La prima cartolina natalizia della storia

Quella che è considerata la prima cartolina natalizia "ufficiale" della storia, o - per meglio dire - la prima cartolina natalizia a essere realizzata e stampata per usi commerciali, fece però la sua comparsa solo nel 1843, quando l'uomo d'affari inglese Henry Cole (1802-1882), che lavorava alle poste britanniche, commissionò al disegnatore e amico John Callcott Horsley (conosciuto come "Mr. J.C(lothes) Horsley", per la sua avversità nei confronti del nudo in pittura) la realizzazione di 1.000 cartoline natalizie da inviare ai propri amici.

Horsley disegnò così una famiglia, composta da elementi di varie generazioni e intenta a festeggiare il Natale con un brindisi a base di punch (fatto che non mancò di suscitare polemiche) e che recava la scritta a lettere maiuscole "A Merry Christmas and a Happy New Year to You" (ovvero "Un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo a te/voi").

Le cartoline, ognuna delle quali misurava 8,5 x 14,5 cm, furono stampate a litografia presso la Jobbins of Warwick Court di Holborn (Londra) e colorate da un pittore professionista, un certo Mason.

Le mille cartoline furono acquistata da Cole al costo di 1 scellino l'una.Lo stesso Cole le firmò con il proprio "nome di battaglia", ovvero Felix Suddenly.

Secondo alcuni, tuttavia, la prima vera cartolina natalizia della storia potrebbe essere una cartolina conservata nel British Museum, realizzata dal sedicenne William Egley Jr. e databile tra il 1842 e il 1849.




Festa dell'Immacolata

 

L'Immacolata concezione, di Antonio Cortina Farinós
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:A.Cortina._Inmaculada_Concepci%C3%B3n.jpg#/media/
File:A.Cortina._Inmaculada_Concepción.jpg

L'Immacolata Concezione è un dogma cattolico, proclamato da papa Pio IX l'8 dicembre 1854con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento; tale dogma non va confuso con il concepimento verginale di Gesù da parte di Maria.

Il dogma dell'Immacolata Concezione riguarda il peccato originale: per la Chiesa cattolica, infatti, ogni essere umano nasce con il peccato originale e solo la Madre di Cristo ne fu esente; in vista della venuta e della missione sulla Terra del Messia, a Dio dunque piacque che la Vergine dovesse essere la dimora senza peccato per custodire in grembo in modo degno e perfetto il Figlio divino fattosi uomo.

La Chiesa cattolica celebra la solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria l'8 dicembre. Nella devozione cattolica l'Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes (1858) e iconograficamente con le precedenti apparizioni di Rue du Bac a Parigi (1830).da wikipedia

7 dic 2022

Il proverbio friulano della settimana

 


Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei Vita Nei Campi
“A San Nicolò si ara cul bò” ovvero a San Nicolò, il 6 dicembre, si ara con il bue, forse perchè, visto il probabile terreno gelato, più forte delle vacche.

FORESTALI - IL FUOCO NELLE AREE NATURALI

 


di Dario Di Gallo
L’estate 2022 ha rappresentato per tutta l’Europa, ma in particolare per la nostra regione, un punto di svolta per quanto riguarda il problema degli incendi nei boschi e nelle aree naturali. E’ stata la prima volta, nella storia moderna del nostro territorio, dove si sono venute a creare in contemporanea, un insieme di circostanze meteoclimatiche così gravi, perduranti ed avverse che hanno favorito lo sviluppo di incendi, la cui estensione e persistenza, non si era mai manifestata in questi termini così intensi. Evacuazioni cautelari di aree abitate, chiusura di linee ferroviarie, chiusura della rete autostradale, problemi per atmosfera satura di fumo nei centri abitati, ettari di boschi e prati letteralmente inceneriti, danni alle colture pregiate, fauna morta ed importanti aree naturali protette devastate dalle fiamme. Tutte queste immagini sono rimaste scolpite nella nostra memoria perché ci hanno profondamente colpito e turbato. Dopo averne a lungo parlato e discusso ecco che possiamo concretamente toccare con mano un effetto tanto tangibile quanto indesiderato dei temuti cambiamenti climatici, l’estate appena trascorsa è stata tremenda dal punto di vista delle temperature e della umidità ma l’estate è stata solamente la punta dell’iceberg perché anche le altre stagioni erano state caratterizzate da andamenti anomali e scarsità di precipitazioni. Lo spegnimento di questi incendi che contemporaneamente bruciavano su tutto il territorio regionale hanno richiesto l’intervento di tutte le forze, volontari e professionisti, a disposizione del nostro sistema di difesa civile, ma nella necessità abbiamo visto anche una splendida collaborazione reciproca con le forze dei paesi confinati, nel grande incendio del Carso hanno operato “senza confini” volontari, vigili del fuoco, forestali, esercito di Italia e Slovenia. Questa “rete” di collaborazioni ci ha permesso, insieme alla seppur scarsa pioggia caduta a fine estate di avere finalmente ragione di questi fuochi.
Per il personale del Corpo Forestale Regionale questo compito è una delle funzioni primarie che gli sono state attribuite con una Legge specifica, per l’espletamento della quale dispiega sul campo un complesso sistema di automezzi dedicati, mezzi aerei, servizi di prevenzione, addestramento specifico avanzato e creazione di squadre speciali capaci di intervenire anche in situazioni molto complesse dal punto di vista della morfologia del territorio interessato dagli eventi. Questa funzione viene svolta in maniera sinergica e coordinata con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e con l’organizzazione e il personale volontario della Protezione Civile Regionale collaborazione questa molto importante perché permette ad ogni organizzazione di dare il meglio delle proprie potenzialità completandole poi con le professionalità specifiche degli altri corpi.
Augurandoci che la prossima estate non si presenti così estrema nelle sue manifestazioni inpegnamoci tutti nel nostro quotidiano per la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera, è tardi, ma dobbiamo fare tutto il possibile per dare una possibilità alle generazioni future.
da vita nei campi fb

IL PRESEPIO

Giotto

Da Wikimedia Commons, l'archivio multimediale gratuito

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 Il presepe, o presepio, è una rappresentazione della nascita di Gesù, che ha origine da tradizioni tardo antiche e medievali; l'usanza, inizialmente italiana, di allestire il presepio in casa nel periodo natalizio è diffusa oggi in tutti i paesi cattolici del mondo.

Le fonti per la raffigurazione del presepe sono i 180 versetti dei Vangeli di Matteo e di Luca, cosiddetti "dell'infanzia", che riportano la nascita di Gesù avvenuta al tempo di re Erode, a Betlemme di Giudea, piccola borgata ma sin da allora nobile, perché aveva dato i natali al re Davide. Molti elementi del presepe, però, derivano dai Vangeli apocrifi e da altre tradizioni, come il Protovangelo di Giacomo e leggende successive.

Il presepe tradizionale è una complessa composizione plastica della Natività di Gesù Cristo, allestita durante il periodo natalizio; vi sono presenti statue formate di materiali vari e disposte in un ambiente ricostruito in modo realistico. Vi compaiono tutti i personaggi e i luoghi della tradizione: la grotta o la capanna, la mangiatoia dov'è posto Gesù Bambino, i due genitori, Giuseppe e Maria, i Magi, i pastori, le pecore, il bue e l'asinello e gli angeli. La statuina di Gesù Bambino viene collocata nella mangiatoia alla mezzanotte tra il 24 e il 25 dicembre, mentre le figure dei Magi vengono avvicinate ad adorare Gesù nel giorno dell'Epifania. Lo sfondo può raffigurare il cielo stellato oppure può essere uno scenario paesaggistico. A volte le varie tradizioni locali prevedono ulteriori personaggi.

Per tradizione, il presepe si mantiene fino al giorno dell'Epifania, quando si mettono le statuine dei Re Magi di fronte alla Sacra Famiglia, o anche sino al giorno della Candelora, sia in Italia che in altri paesi. Esiste anche un altro modo per allestire il presepio: si tratta del presepe vivente, in cui agiscono persone reali; di origine medievale, ha avuto negli ultimi decenni in Italia una notevole diffusione.


Il termine deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, ma anche recinto chiuso dove venivano custoditi ovini e caprini; il termine è composto da prae (innanzi) e saepes (recinto), ovvero luogo che ha davanti un recinto. Un'altra ipotesi fa nascere il termine da praesepire cioè recingere. Nel latino tardo delle prime vulgate evangeliche viene chiamato cripia, che divenne poi greppia in italianokrippe in tedescocrib in inglesekrubba in svedese e crèche in francese. Il termine presepe è utilizzato, oltre che in Italia, anche in Ungheria, perché vi giunse via Napoli nel XIV secolo quando un discendente Angiò divenne re di quelle regioni, Portogallo e Catalogna.

Origine ed evoluzione

(LA)

«Maria peperit filium suum primogenitum, et pannis eum involvit, et reclinavit eum in praesepio: quia non erat eis locus in diversorio.»

(IT)

«Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.»

(Vangelo secondo Luca, II, 7)
https://it.wikipedia.org/wiki/Presepe

6 dic 2022

San Nicolò

 


Oggi è una notte speciale per tanti bambini!

Anch'io da piccola l'aspettavo con trepidante attesa: infatti era lui che mi portava i regali (non Babbo Natale). 🎁
San Nicolò è un santo amatissimo, non solo in Slovenia. Nel nostro articolo (vedi link sopra) vi raccontiamo di questa tradizione tanto sentita, delle sue origini e dei significati che cela in sé. La conoscete?

400.000 euro in meno, no dei sindaci

 


Colti di sorpresa dalla decisione della Commissione regionale consultiva per la minoranza linguistica slovena, che ha proposto di ridurre da 900 mila a 500 mila euro i fondi destinati dalla legge 38/01 allo sviluppo economico e sociale del territorio della provincia di Udine nei quali si parla lo sloveno, gli amministratori locali di Valcanale, Resia e Benecia meditano una forte azione politica per chiedere a Giunta e Consiglio regionale di non operare il pesante taglio. Quella della Commissione è, infatti, una proposta e l’ultima parola in proposito spetta al governo e all’assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia.

Molti sindaci, assessori e consiglieri comunali fanno notare come non siano venute meno le ragioni che l’anno scorso avevano portato tutti i componenti della provincia di Udine della Commissione consultiva a chiedere un aumento ed una stabilizzazione della dotazione annuale a 1.000.000 di euro dei fondi previsti dall’Art. 21 della L. n. 38/01, in quanto, vista la vastità del territorio rappresentato ed i suoi articolati problemi, l’importo definito oltre venti anni fa dalla legge di tutela pari a 1.000.000.000 di lire (516.000,00 euro annui), oggi non risulta essere più adeguato alle aspettative. Tanto più in un periodo di forte crisi economica.

Quelle risorse finanziarie, gestite dalle Comunità di montagna, permettono di finanziare interventi nel comparto economico, di aiutare le aziende agricole e forestali, di eseguire lavori di pubblica utilità, di sostenere progetti nei settori scolastico, sociale e turistico.

Il disappunto è reso ancora più forte dalla constatazione che i 400 mila euro tolti a Valcanale, Resia e Benecia andrebbero dirottati ad altre realtà. Non a caso, il presidente della Comunità di montagna del Canal del Ferro e della Valcanale, Fabrizio Fuccaro, aveva dichiarato che «la questione dell’immediato impiego dei fondi implementati l’anno scorso mi sembra un pretesto per dirottarli fuori dai nostri territori».

https://www.dom.it/zupani-proti-rezu-400-000-evrov_400-000-euro-in-meno-no-dei-sindaci/?fbclid=IwAR1sQP9rg8Iv0aflicK7Ts-xNMU7GdwCgX7hpV2Db0x7By8WfEZtPd6N0Qw

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