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Il diavolo e la gubana-Hudič in gubanca-Il diaul e la gubane fiaba e leggenda


 "Sul confine orientale tra Italia e Slovenia scorre il fiume Natisone ,freddo e smeraldino."

Inizia così la favola "Il diaul e la gubane" pubblicata a cura della biblioteca di Cividale in edizione trilingue(Hudič in gubanca" è il titolo in sloveno,"Il diavolo e la gubana" in italiano) della onlus Sinnos con il contributo dell'Arlef (Agenzia regionale per la lingua friulana),del Comune di Cividale,della Banca Popolare di Cividale e del Circolo di cultura Ivan Trinko.
  Il racconto è di Chiara Carminati,autrice udinese nota anche a livello nazionale per la sua attività di autrice per l'infanzia,le illustrazioni portano la firma di Pia Valentinis,nata a Udine e cagliaritana d'adozione.
   Al centro del racconto ci sono il dolce tipico delle Valli del Natisone,il mugnaio Michele Foramitti,che vive ai margini di un paesino,ed un diavolo invidioso di ogni amicizia,che vuole rovinare le festività pasquali a tutti.E' così che riesce a fare in modo che tutte le focacce si brucino nei forni del paese ,eccetto uno,quello del mugnaio.
   Questi rimedia,per la stizza del diavolo,creando,come annuncia ai suoi compaesani,"il dolce più buono che abbiate mai mangiato",la gubana appunto.
Le versioni in sloveno e friulano arricchiscono una favola che riporta ai tempi in cui ogni paese era comunità forte e unita,i mulini erano numerosi e le gubane profumavano le case.

fonte dal Novi Matajur del 4 febbraio 2015

immagine da http://www.ibs.it/code/9788876092893/carminati-chiara/diavolo-gubana.html

Caso Alpini: servono nuovi modelli di maschilità nelle scuole e nei luoghi di aggregazione


 di Alice Facchini

“Mia figlia, tornata dal suo corso all’Accademia per parrucchieri di Rimini, mi ha raccontato un evento che l’ha molto traumatizzata. Le ragazze con le docenti erano in pausa pranzo e sono scese nei bar accanto all’arco di Augusto. C’era anche un gruppo di alpini ubriachi che facevano apprezzamenti. Una delle docenti le ha richiamate per farle tornare in classe, e si è scatenato l’inferno: gli alpini l’hanno afferrata, uno di loro l’ha fatta sedere sulle sue ginocchia e hanno iniziato a palparla. Un altro le ha dato un morso sulla gamba. Era presente anche una pattuglia della polizia, che non è intervenuta. La professoressa chiedeva aiuto, mia figlia urlava. Finalmente è riuscita a liberarsi e a scappare nella scuola, con le ragazze dietro. Gli alpini le hanno rincorse dentro, cercando la donna in tutte le aule. Per fortuna altri docenti li hanno cacciati”.

Molestie verbali, aggressioni fisiche, catcalling, apprezzamenti non richiesti: sono oltre 150 le donne che hanno testimoniato di aver subito abusi da parte di alcuni dei partecipanti alla 93° adunata nazionale degli alpini, che si è tenuta dal 5 all’8 maggio a Rimini e a San Marino. In coincidenza con il 150° anniversario di fondazione del corpo, in città sono arrivate oltre 75mila penne nere, per un totale di più di 400mila visitatori: un grande raduno di soldati, ex soldati, simpatizzanti e volontari. Con un indotto stimato in 168 milioni di euro. Nei quattro giorni si sono susseguiti vari momenti rituali: dall’alzabandiera alle deposizioni di corone ai caduti, dal lancio di paracadutisti alle sfilate e concerti di cori e fanfare, fino ad arrivare alla sfilata finale...continua a leggere  https://www.valigiablu.it/alpini-rimini-molestie/ 

buon venerdì


 Villanova delle grotte-Zavarh -rustico

Senza possibilità di competere

 Igor Jelen*

Sono passati definitivamente i tempi in cui si diceva di una banca che «quanto meno se ne parla, più è affidabile», e anche quando si diceva, proponendo l’acquisto di azioni, «hai mica visto una banca fallire?». Sono pure passati i tempi delle banche guidate da manager di nomina pubblica, cioè politici a caccia di poltrone, o da notabili locali che si costruivano intorno una rete di compiacenze e di favori, preoccupati prima di tutto di vedere la propria nomina confermata indefinitamente. E che spesso non facevano null’altro che acquisire garanzie generate dagli stessi investimenti, spesso immobili di dubbia utilità, magari a servizio di nuove aree edificabili, che finiscono per consumare territorio e rovinare intere porzioni di paesaggio.

Con la crisi finanziaria del 2008, che da noi è diventata ovviamente immobiliare, le cose cambiano. La bolla dei mutui subprime mette in evidenza la propensione di tutti questi ad atteggiarsi a nuovi faraoni (citando articoli della stampa internazionale); spesso si tratta di manager originariamente bancari, ma abbacinati dai sogni della nuova finanza, spesso di imprenditori «palazzinari» che si avvantaggiano del mutuo immobiliare, che non fanno altro che richiedere nuovi finanziamenti su beni che non dispongono ancora, scommettendo su ciò che devono ancora costruire; spesso di colleghi «di chiara fama», che si improvvisano grandi banchieri, causando danni per intere generazioni di risparmiatori. E ancora in quegli anni, ricordo le dichiarazioni di noti esponenti anche locali, affermare che l’edilizia deve fare da traino all’economia con il buon proposito di rilanciare il «credito locale », mentre già a partire dai primi anni dopo il 2000 diversi osservatori (per es. della carta stampata, Financial Times o Handelsblatt, senza citare riviste scientifiche) mettevano in guardia da uno sviluppo trainato da un settore immobiliare ipertrofico, spesso di bassa qualità che non crea vero valore (che privilegia, come è tipico, opere per le quali è facile fare preventivi, costruzioni industrializzate, capannoni, nuove strade che attraversano terreni intonsi, nuove urbanizzazioni).

A volte sono state le stesse banche «affamate di budget» a stimolare grandi operazioni immobiliari, che appaiono oggi un vero e proprio monumento allo spreco, quasi dei moltiplicatori keynesiani al contrario. Qualche anno dopo saranno le stesse banche, alla fine di un circuito vizioso, ad acquisire quegli stessi immobili, finanziati da crediti diventati definitivamente Non Performing Loans.

Ma questa, per fortuna, non è stata la storia della nostra grande piccola banca, la Civibank, la sola in Friuli ad avere attraversato anche momenti tormentati, con le sue sculture di famosi artisti cinesi e l’installazione di una sede direzionale dalle fattezze lunari, e quel grande pallone all’ingresso a significare una passione o un destino, o chissà che cosa. È riuscita a superare momenti difficili, e resta comunque una buona ma piccola banca con circa settanta sportelli, che nel marasma complessivo rischia proprio oggi, se non saranno accolti i ricorsi dei suoi vertici al Tribunale amministrativo del Lazio, di finire preda di una banca appena un po’ più strutturata come appunto la Sparkasse di Bolzano. Un pesce piccolo che viene mangiato da un pesce appena un po’ più grande, non da un pescecane.

Vantaggi dell’acquisizione? Difficile dire, oltre alla lotta tra manager e la conta degli azionisti, quali siano i reali vantaggi o svantaggi dell’operazione. Da una parte si rivendica la necessità di migliore «massa critica », dall’altral’attenzione alla «territorialità », ma che può assomigliare piuttosto a una questione di poltrone. Certamente nessuno dei contendenti ha numeri e dimensioni tali per competere con i maggiori campioni nazionali e internazionali, e per riuscire a imporre servizi e prodotti veramente innovativi o anche semplicemente sufficientemente sofisticati.

Difficile capire che cosa sia il meglio o peggio, nessuna delle due ha la massa, la forza e forse neppure la struttura per continuare a svolgere un ruolo di vero e proprio «player» (cioè di «pescecane», ma si spera che almeno non faccia la fine di un tonno); la nuova compagine dovrebbe rimanere comunque un riferimento per il Nord Est italiano, e magari per le relazioni locali trans-confinarie. Ma queste sono parole. La nostra economia necessiterebbe di ben altro sostegno, affinché i piccoli possano strutturarsi, i grandi ristrutturarsi, perché le idee possano essere realizzate, per supportare una nuova generazione di imprese, che non restino le solite micro- imprese che alla prima difficoltà diventano «invisibili» al credito.

Qui nel Nord Est, le banche hanno spesso privilegiato una funzione di ricerca di «reddito sicuro» per un ceto medio che non ama le sorprese, orientandosi a business tranquilli, spesso in realtà di tipo auto-referenziale (finita l’era dei Bot e del mattone garantito); ma oggi questo significa continuare a perdere opportunità per interi nuovi settori di economia, turismo (quali alberghi investono in piscine, terme, strutture sportive?), mobilità, energie rinnovabili (chi mai investe in un eolico «domestico», in un semplice impianto a biomassa?), elettronica e automazione, ma anche formazione, cultura (fino a quando ci sono ministri preposti al controllo delle banche che dicono che con la «cultura non si mangia» che cosa possiamo aspettarci?) e via dicendo. Gli esempi e i casi di mancati investimenti, ovvero di intere nuove generazioni di imprenditori, potrebbero allungare di molto questo scritto.

I dati dicono come la produttività del lavoro stia drammaticamente calando lasciando indietro interi pezzi di Italia, intere generazioni, e le conseguenze di questo saranno visibili in poco tempo. Non centrano molto la pandemia, la guerra e le periodiche bolle che scoppiano segnando tragicamente questi decenni del nuovo millennio, che si preannuncia pieno di tensioni. La ricchezza non può che derivare dalla crescita di un’imprenditoria coraggiosa e innovativa (oltre che beninteso da altri fattori come l’efficienza del pubblico) che non può che riferirsi alle banche… che dovrebbero essere abbastanza smart da supportare queste tendenze, in realtà opportunità che appaiono ovvie anche ai non esperti di banca.

Una volta il direttore di banca, così come il maresciallo e il parroco, ciascuno attrezzato come confessore per le rispettive funzioni, erano le istituzioni in un mondo che non esiste più, all’ombra di un campanile. Oggi anche la micro-impresa deve essere capace di dialogare con un mercato grande come il mondo, di disporre di idee e tecnologie, di brevetti e competenze di cui una volta solo i grandi potevano trarre naturale vantaggio. Forse il mondo sta diventando troppo grande, e forse anche le nostre banche scontano i ritardi di un’economia, cioè di una cultura solo apparentemente aperta, in realtà che diffida dei cambiamenti e si sta richiudendo in sé stessa.

* docente di Geografia politica ed economica all’Università di Trieste

fonte dom del 15 maggio 2022

Bandi per 22 posti di lavoro


 L’ente montano ha pubblicato i bandi di concorso per 22 posti di lavoro da destinare in parte all’ente e in parte ai comuni facenti parte della Comunità di montagna. È prevista l’assunzione di 7 amministrativi categoria C, 5 amministrativi categoria D, 4 profilo tecnico categoria C e 6 profilo tecnico categoria D. Informazioni sul sito internet natisone-torre.comunitafvg.it.

L’ente ha incaricato uno studio professionale specialistico con uso droni per la realizzazione di foto del territorio della Comunità di montagna del Natisone e Torre. È prevista la realizzazione di 60 foto con utilizzo di droni e di 6 foto panoramiche a 360° per navigazione virtuale su web. Il costo dell’intervento ammonta a 2.800 euro.

Infine, è stato concesso il patrocinio della Comunità di montagna del Natisone al progetto «Riscopriamo le Valli del Torre, del Cornappo e del Natisone», presentato da Andrea Vazzaz.

https://www.dom.it/bandi-per-22-posti-di-lavoro-_razpisi-za-22-delovnih-mest/

Più di 20 persone ferite nell'esplosione nella melamina di Kočevje

 


Stamattina più di 20 persone sono rimaste ferite nell'esplosione mattutina nello stabilimento chimico di Kočevje Melamin, due persone sono rimaste gravemente ustionate, due persone sono ancora disperse e sono perquisite. L'incendio è stato spento intorno alle 9:30, ha affermato su Twitter l'amministrazione per la protezione e il salvataggio, i vigili del fuoco stanno effettuando il raffreddamento. Le sostanze pericolose sono contenute e i residenti sono ancora invitati a rimanere al chiuso fino al completamento dell'intervento, che, secondo l'amministrazione, ha esito positivo. non rimanere all'esterno entro 500 metri dal luogo dell'esplosione. Il Comune di Kočevje ha anche invitato i cittadini su Facebook.

Il comandante dei vigili del fuoco di Kočevje, Leon Behin, ha detto a Radio Slovenia che tutti i vigili del fuoco di Kočevje che erano riusciti a contenere l'incendio erano sotto controllo ed erano sotto controllo. Secondo lui, tutti i feriti sono stati curati, due gravemente ustionati sono stati trasportati al Centro clinico dell'Università di Lubiana , che ha attivato un piano per incidenti di massa.

Nel Ljubljana University College vengono ricevuti i feriti dell'esplosione di Kočevje. Finora due sono stati trasportati in elicottero, il resto in ambulanza. “Abbiamo adattato il lavoro per lavorare in disastri di massa. Per ora è noto che 20 persone hanno bisogno di aiuto, comprese quelle che sono rimaste gravemente ferite", hanno detto su Twitter. Secondo l'Amministrazione Protezione e Soccorso, oltre ai vigili del fuoco, sono state attivate anche le unità mediche, un laboratorio ecologico con unità mobile, nonché l'assistenza con elicotteri.

La strada principale che attraversa Kočevje è ancora chiusa. La deviazione è su strade locali. Il traffico è deviato dalla polizia, riferisce il centro informazioni sul traffico.

Secondo la normativa ambientale, l'impianto di Melaminico è uno degli impianti a maggior rischio per l'ambiente. L'azienda, che è uno dei maggiori datori di lavoro della regione, è principalmente impegnata nella produzione di resine per pitture e vernici e nell'industria del legno, edile e tessile.

tradotto da https://www.primorski.eu/se/v-eksploziji-v-kocevskem-melaminu-vec-kot-20-poskodovanih-BD1104232

Pescatore ritrovato morto sullo Slizza.

da wikipedia

 Un pescatore, Dario Screm, è stato rinvenuto questa notte senza vita lungo il torrente Slizza.La stazione del Soccorso Alpino era stata allertata ieri sera alle 23.30 dai Carabinieri di Pontebba, contattati dai familiari dell'uomo per il suo mancato rientro a casa.

L'auto è stata ritrovata vicino al ponte sul torrente.L'uomo è stato trovato da due addetti del Soccorso Alpino che perlustravano il torrente.

Una scivolata o un malore potrebbero essere la causa dell'incidente mortale.

https://www.ilfriuli.it/articolo/cronaca/pescatore-trovato-senza-vita-nel-torrente-slizza/2/265982

Lo Slizza (Gailitz in tedescoSlize in friulano, Ziljica in sloveno) è un torrente che scorre in Italia e in Austria.

Nasce presso Sella Nevea e dopo aver percorso la val Rio del Lago giunge a Tarvisio e si ingrossa in quanto riceve alcuni affluenti. Riceve quindi il Rio di Fusine presso la frazione di Coccau ed a Thörl entra in Austria, dove bagna Arnoldstein e poi sfocia nella Gail che, a sua volta, sfocia nella Drava, che confluisce nel Danubio.

Quando il libro diventa un rifugio


 Nei giorni passati, precisamente il 22 e 23, aprile non sono passati nel silenzio rispettivamente la Giornata della Terra e la Giornata del libro. Molto sarebbe da ar- gomentare, da riflettere e da agire su questi argomenti, su questi valori che danno all’uomo il senso della propria esistenza: del «dove» vive e del «come» vive. La Terra è la nostra casa e come tale va valorizzata, difesa, abbellita, preservata per le future ge nerazioni.

Non basta di certo un giorno all’anno per prendere in seria considerazione quali siano i doverosi comportamenti al fine di limitare e progressivamente eliminare almeno i peggiori rischi cui sta andando incontro questa nostra casa comune. Ciascuno di noi, volenti o nolenti concorre allo sfacelo in atto e la natura vivente ci sta avvertendo che siamo all’ultimo stadio coi mezzi di cui dispone; basta vedere gli effetti del riscaldamento glo – bale. È d’obbligo un salto di consapevolezza, una ripresa della conoscenza e della corresponsabilità di fronte a quello che l’intelligenza ci suggerisce e la conoscenza scientifica certifica.

Sta scemando il senso della misura; pare che si stia obnubilando quella parte dell’uomo che dovrebbe regolarne il comportamento, lo sviluppo del pensiero, della capacità di analisi, del senso di corresponsabilità, dei valori sociali e culturali della solidarietà. Se oggi la scienza è arrivata a comprendere molte delle leggi della natura è perché l’umanità è riuscita a tramandare e così accumulare le conoscenze, sebbene ciò abbia permesso an – che di violarne le leggi, di stravolgerle e di abusarne. Purtroppo.

In questo senso trovo come opportuno il richiamo al secondo argomento citato in premessa: la Giornata del libro, della lettura, dello sviluppo della parte spirituale, emotiva, valoriale della persona. Gli uomini che maggiormente hanno potuto usufruire del dono della conoscenza e della sapienza, nel tempo hanno sa – puto mettere per iscritto, magari scolpito su una stele di pietra il proprio pensiero, su papiro o pergamena. Fu inventata la stampa che permise il diffondersi della conoscenza, dei frutti del genio umano. Tanto che oggi possiamo conoscere molto del passato dell’umanità e con l’ausilio dell’intelligenza artificiale si è spalancato ogni possibile orizzonte, potendo espandere quasi all’in – finito nel tempo e nello spazio quanto memorizzato in miliardi di piccolissime celle di memoria artificiale. Oggi nel mondo in cui viviamo interamente influenzato da internet, l’attenzione va in tutte le direzioni possibili ma ciò comporta una pericolosa di – spersione mentale e un progressivo smarrimento. In soli cinque minuti tra facebook, skype, whatsapp e quant’altro, si monitora il proprio smartphone, si interagisce con i colleghi di lavoro, ci si perde con la mente, magari camminando come ebeti per strada o rischiando la vita in auto. Questi comportamenti da «mi piace» provocano un aumento del livello di stress, diminuendo la nostra capacità di entrare in se stessi.

Ecco, allora, la funzione quasi salvifica di chi sa prendere del tempo per leggere un libro. Quando leggiamo un libro tutta la nostra attenzione si riversa sulla storia. E se il libro ci coinvolge ci porta ad una dimensione diversa del nostro essere adesso e qui. Si riduce lo stress magari dimenticando i propri problemi; si migliorano le proprie conoscenze elevando il proprio bagaglio intellettuale e culturale; si espande il vocabolario e la capacità di usufruirne in ogni circostanza espressiva e sociale; si esercita l’attenzione e la concentrazione migliorando la memoria anche a difesa dalle frequenti malattie mentali in età avanzata.

Mi si permetta un appunto a suggellare, nell’esperienza per – sonale, la validità della lettura. Iscritto alle scuole medie, dopo l’esperienza discutibile della scuola elementare nell’ambiente domestico di lingua e cultura slovena, nel primo anno ero in serie difficoltà con la lingua italiana e la mia carriera scolastica era seriamente compromessa. A casa non avevo libri a disposi –zione se non quelli scolastici, ma nel periodo delle vacanze ebbi la fortuna di poter affondare le mani in un grosso baule pieno di libri per ragazzi. Non saprei dire quanti di essi siano stat i il mio nutrimento mentale quotidiano per oltre due mesi, so che la lettura coinvolgeva ogni minuto di tempo libero; a scapito dell’etichetta anche durante i pasti, così come oggi fanno molti ragazzi con lo smartphone. Non ebbi più problemi con la lingua e da allora le librerie e le biblioteche divennero dispensatori di un bene di prima necessità. Si tratta di un mondo parallelo che diviene un rifugio, una scappatoia, una valvola di sfogo rispetto al mondo concreto e drammatico in cui ci tocca vivere.

Riccardo Ruttar

https://www.dom.it/quando-il-libro-diventa-rifugio_ko-knjiga-postane-zatocisce/

Riconfermate le bandiere blu a Grado e Lignano


 (ANSA) Confermata anche nel 2022 la Bandiera Blu per Grado (Gorizia) e Lignano Sabbiadoro (Udine). I due comuni sono gli unici in Friuli Venezia Giulia ad aver ottenuto il riconoscimento, assegnato dalla Foundation for Environmental Education (Fee) a un totale di 210 località rivierasche di tutta Italia.

    Grado e Lignano, come nel 2021, hanno superato l'esame, che oltre alla validità delle acque di balneazione, valuta, tra le altre cose, efficienza della depurazione e della gestione dei rifiuti, aree pedonali, piste ciclabili, arredo urbano, aree verdi, servizi in spiaggia, abbattimento delle barriere architettoniche, strutture alberghiere, servizi d'utilità pubblica sanitaria, informazioni turistiche, pesca sostenibile.
    "E' record nazionale!! - si legge sul profilo fb del Comune di Grado - siamo orgogliosi di annunciarvi che oggi Grado ha ottenuto la sua 34/a Bandiera Blu Fee, il più prestigioso riconoscimento per le località balneari!".Per Lignano si tratta invece della 33/a. "L'amministrazione comunale insieme ai suoi cittadini non ha mai smesso di impegnarsi, ognuno per la propria competenza, per la conferma di questo prestigioso riconoscimento", osserva l'assessore comunale all'Ambiente, Paolo Ciubej.

E' MAGGIO di Giovanni Pascoli

 




A maggio non basta un fiore.

Ho visto una primula: è poco.

Vuoi nel prato le prataiole:

è poco: vuole nel bosco il croco.


È poco: vuole le viole; le bocche

di leone vuole e le stelline dell'odore.

Non basta il melo, il pesco, il pero.

Se manca uno, non c'è nessuno.

È quando è in fiore il muro nero

è quando è in fiore lo stagno bruno,

è quando fa le rose il pruno,

è maggio quando tutto è in fiore.

il cuculo

stamattina dalla terrazza ho sentito cantare un cuculo...
 Il cuculo non fa il nido. Non ne ha bisogno, dato che approfitta di quello degli altri. La femmina dopo aver scelto una covata, preferendo quelle dei passeracei, butta fuori un uovo e vi depone il suo, seguendo un perfetto copione. E’ un esempio di parassitismo assassino, dal momento che anche il cuculo appena nato, per non avere concorrenti, butta fuori dal nido i fratellastri, figli della madre adottiva che lo ha inconsapevolmente ospitato. In friulano si chiama cuc e questo termine si usava nella frase “là cuc” che, ai nostri tempi, è caduta quasi del tutto in disuso. La frase era rivolta, con un misto di disprezzo e derisione, all’uomo che andava a vivere nella casa della moglie o dei suoceri. L’uomo che va cuc è, secondo la mentalità contadina, un parassita, pigro e incapace, dal momento che non è riuscito a preparare il nido per sé e per la propria compagna. Il cuculo è messaggero di primavera e in friulano esiste un detto popolare riferito alla meteorologia: “quant ch’al cjante il cuc, une di ploe une di sut” e corrisponde all’italiano “Marzo pazzerello, guarda il sole e prendi l’ombrello”. Nella credenza popolare il cuculo è nunzio del futuro e dalle sue grida si traggono auspici. La prima volta che si sente il suo verso le ragazze non sposate possono chiedergli quanti mesi o anni mancano al matrimonio, mentre le persone anziane quanti anni restano da vivere. Se gli anni sono troppo pochi non bisogna preoccuparsi troppo perché il cuculo è un uccello bugiardo e burlone...continua la lettura https://www.ilfriuli.it/mobile/articolo/Archivio/Il_cuculo,_animale_premonitore/29/81225

PROVERBIO


 Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei campi
“Se al svinte a San Grivôr ‘i ‘n vin quarante dîs a fa rumôr” ovvero se il giorno di San Gregorio (il 9 maggio) tira vento ce ne sarà ancora per altri 40 giorni a far rumore.

buongiono


 “Parla alle piante con l'amore che hai dentro, le farai crescere di più.”
SILVIA ZONCHEDDU

nel prato

 


Nel prato cento fiori sono sintonizzati l’uno con l’altro come cento pianoforti che, sulla stessa accordatura, suonano la musica più silenziosa che ci sia

(Fabrizio Caramagna)

citazione

 “La guerra è pazzia, le armi non portano mai la pace”

Papa Francesco


continua su: https://www.fanpage.it/live/guerra-ucraina-russia-ultime-notizie-8-maggio-2022/

https://www.fanpage.it/

Ascoltavo la pioggia


 Ascoltavo la pioggia

(Alda Merini)
Ascoltavo la pioggia
domandare al silenzio
quale fragile ardore
sillabava e moriva.
L’infinito tendeva
ori e stralci di rosso
profumando le pietre
di strade lontane.
Mi abitavano i sogni
odorosi di muschio
quando il fiume impetuoso
scompigliava l’oceano.
Ascoltavo la pioggia
domandare al silenzio
quanti nastri di strade
annodavano il cuore.
E la pioggia piangeva
asciugandosi al vento
sopra tetti spioventi
di desolati paesi.

buona festa della mamma

 


Tra le tue braccia C’è un posto nel mondo dove il cuore batte forte, dove rimani senza fiato, per quanta emozione provi, dove il tempo si ferma e non hai più l’età; quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore, mentre la mente non smette mai di sognare… Da lì fuggir non potrò poiché la fantasia d’incanto risente il nostro calore e no… non permetterò mai ch’io possa rinunciar a chi d’amor mi sa far volar. Alda Merini

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