dal web |
La messa dello spadone è una celebrazione liturgica rituale che si svolge ogni anno il 6 gennaio nel duomo di Cividale del Friuli.
Questo rito, unico nel suo genere, ha origine nel 1366, ai tempi del patriarca Marquardo di Randeck (1296 - 1381) ed era volto ad affermare il potere spirituale, militare e civile conferito dall'imperatore al patriarca sulla Patria del Friuli.
Il decano del capitolo di Cividale, che per l'occasione porta un elmo piumato (una riproduzione, l'originale è andato perso nel settecento), regge una spada con la quale saluta il popolo vibrando tre colpi in aria, per poi riporla nel fodero. La spada, lunga 109 cm, è quella che fu donata dai cividalesi al patriarca al suo ingresso in città, sull'elsa reca la scritta AN MCCCLXVI DIE VI IUL TEM. RE MARQUARDI PATR.
La messa viene celebrata in latino ed è accompagnata da antichi canti aquileiesi. La messa è seguita poi da un corteo storico medievale, al quale prendono parte i figuranti del Palio di San Donato, rievocazione storica medievale estiva che si tiene a Cividale del Friuli ogni anno.
In quest'occasione si riuniva il Parlamento della Patria del Friuli.
da wikipedia
Messa del tallero
M • THERESIA • D • G • R • IMP • HU • BO • REG • ; busto a destra; S • F in esergo | ARCH • AUST • DVX • BVRG •CO • TYR • 1780 • X; aquila bicipite con scudo araldico |
La messa del tallero, la cui origine risale probabilmente al medioevo[1], quando il Friuli era governato dal Patriarca, viene celebrata ogni 6 gennaio a Gemona.
Durante la funzione religiosa la comunità civile, rappresentata dal sindaco, alla fine di un corteo che parte da palazzo Boton, sede del comune, attraverso via Bini, arriva fino all'altare del duomo, dove offre un dono concreto alla comunità religiosa, nella persona dell'arciprete, nella forma di un tallero d'argento di Maria Teresa d'Austria coniato nel 1780, come segno di sottomissione del potere temporale a quello spirituale. Il rituale, celebrato proprio nel giorno dell'Epifania potrebbe anche simboleggiare i doni che i magi portarono a Gesù [2].
La prima testimonianza scritta del rituale, presente nell'Archivio di Stato di Udine, è del notaio Gio Maria Rossi, attivo a Gemona nella metà del XVIII secolo, il quale riporta che almeno dal 1760 "[I rappresentanti della comunità] il giorno dell'Epifania, venivano incensati doppo che si portarono all'altare al baccio della pace ed a fare offerta al reverendissimo signor arciprete". Il rito è dunque precedente l'introduzione in Friuli della moneta oggi utilizzata (arrivata a Gemona probabilmente a seguito del Trattato di Campoformio e conseguente passaggio del Friuli all'Arciducato d'Austria), al posto della quale dovevano essere utilizzate altre monete.
La celebrazione non sarà accompagnata da un corteo storico.
Olga, domani, 7 gennaio, la Russia festeggia il Natale!
RispondiElimina