𝐃𝐈𝐊𝐋𝐄 𝐙𝐠𝐨𝐝𝐨𝐯𝐢𝐧𝐚 𝐬𝐩𝐨𝐦𝐢𝐧𝐨𝐯 | 𝐃𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚
Forte il consenso sulla necessità di completare la rete di piste ciclabili sul territorio, viste come infrastruttura fondamentale per intercettare nuovi flussi turistici. La Slavia Friulana è interessata dalla pista ciclabile FVG 3, la cosiddetta «Pedemontana » che da Sacile raggiunge Gorizia e che a Magnano in Riviera interseca la FVG1, cioè la pista ciclabile Alpe Adria che ogni anno viene già percorsa da 500-600 mila appassionati che dal Tarvisiano pedalano verso il mare. Se solo una quota di ciclisti decidesse di non puntare dritto su Udine, ma di fare una digressione verso Tarcento, Nimis, Attimis, Faedis e Cividale e poi a nord verso Kobarid attraverso la valle del Natisone, ci sarebbe una sorta di ”boom” turistico nella Slavia.
Se il disegno della rete è chiaro e definito, occorre però completare il domino delle opere, alcune prossime alla cantierizzazione, altre già finanziate e in fase di progettazione, altre invece ancora solo sulla carta. Uno spezzatino che per ora non risulta per nulla invitante e che va risolto al più presto (si parla comunque di almeno 4-5 anni per arrivare al taglio del nastro).
In particolare due i tasselli da mettere al loro posto, entrambi rappresentati da due varianti alla ciclabile FVG3 pensate per spingere i cicloturisti verso la montagna piuttosto che la pianura. Innanzitutto la variante 3D Pedemontana Orientale che da Nimis porterà ad Attimis attraverso il Passo di Monte Croce e poi verso Faedis e Cividale. E poi, da Cividale in su, c’è da completare – a livello di finanziamenti – la diramazione per il valico di Stupizza. Completamente mancante – nella dotazione finanziaria – è il tratto da Pulfero a Ponte San Quirino che correrà sul versante destro del fiume, quello opposto alla statale per intendersi.
Decise le priorità, ora gli uffici della Comunità di montagna si metteranno al lavoro per definire i costi dei lotti mancanti e poi definire con la Regione quali lotti potranno essere inseriti nel programma dell’Ente per il 2025.
A proposito della diramazione per Stupizza, sempre in primo piano nell’attenzione della Comunità di montagna Torre Natisone è il tratto di ciclabile che attraverserà la gola di Stupizza da Loch al confine di Stato. Già finanziato, la sua progettazione è stata bocciata dall’Autorità di ba-cino distrettuale delle Alpi Orientali che ha ravvisato l’attraversamento di aree esondabili del Natisone. Parliamo di piene eccezionali, secolari, ma pur sempre da tenere in considerazione, specie rispetto all’evoluzione del clima che presenta sempre più frequentemente eventi estremi.
Sul tema il presidente della Comunità di montagna, Antonio Comugnaro, non si vuole ancora sbilanciare, ma lascia intendere che, anche con il coinvolgimento della Regione, si sta lavorando intensamente per trovare una soluzione che coniughi bellezza e spettacolarità del percorso con la sicurezza, non solo per l’aspetto delle piene ma anche della efficacia e sostenibilità economica della manutenzione.
È chiaro, infatti, che in un luogo così selvaggio e impervio la pista dovrà essere monitorata quotidianamente per evitare che i ciclisti trovino ostacoli (rami, pietre….) o altre situazioni di pericolo.
Da questo punto di vista la logica suggerirebbe di riportare il percorso a fianco della statale 54, rinunciando ai due attraversamenti del fiume e al tratto sul versante destro, molto impervio e soggetto alla caduta di rami e piante, ma c’è da risolvere il problema, non banale, degli spazi stretti e dei vincoli imposti dalla presenza della strada statale. (Roberto Pensa) dal Dom
FOTOGRAFIA © FRIDAY2022/PIXABAY
Ogni autunno
compro una nuova borsa a tracolla
ma in qualche modo
il contenuto rimane lo stesso:
fazzoletti di settembre,
appunti stropicciati,
un'agenda logora,
una penna rossa da insegnante,
il cellulare,
il mio portafoglio verde
spesso e sottile,
scarabocchi su una busta
come una mappa del tesoro,
un po' di tristezza,
qualche battuta,
un barattolo di conserva di ricordi,
un libro in latino,
pensieri in cirillico,
un impermeabile tascabile
con disegni di papaveri.
Come sempre, un disordine,
tipico
di tutto ciò che
contiene l'anima di una donna.
Non so cosa fare delle mie mani.
È autunno.
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Con l’equinozio, oggi alle 14.44, entriamo ufficialmente nell’autunno, “stagione sleale” per la sua bellezza dolce e malinconica, come la definì Gesualdo Bufalino. Ed è come un nuovo capodanno, un ritorno alle abitudini dopo l’allegra follia dell’estate, come nota anche la poetessa ucraina Iryna Vikyrčak.
da Il canto delle sirene
Domenica, 22 settembre, infatti, la manifestazioneCortili e Musei aperti, in resiano Remo po vasy, permetterà agli ospiti di visitare alcuni cortili di Stolvizza che di solito non sono accessibili. Saranno aperti anche i due musei del paese, quello dell’Arrotino e quello della Gente della Val Resia. Il ricco programma si svilupperà per tutta la giornata.
I quattro cortili che si potranno visitare e che si stanno preparando per accogliere gli ospiti si trovano in diverse località dell’abitato. A ta-na Repë, tana Prësakë (qui in due cortili) e tu-w Kïkiji si potranno ascoltare racconti e storie degli abitanti, esperienze di vita, favole della tradizione locale, per finire con un brindisi e la degustazione di prelibati prodotti e piatti tipici nei due locali All’arrivo e Ta stara butëa/ La vecchia Bottega. Durante tutta la giornata ci sarà l’opportunità di fare affilare forbici e coltelli dalle esperte mani degli arrotini di Stolvizza, nonché di visitare la chiesa parrocchiale di S. Carlo Borromeo.
L’associazione ViviStolvizza ha già predisposto un volantino, che sarà distribuito ai turisti all’arrivo a Stolvizza, con la cartina dei punti interessati dall’iniziativa e tutte le notizie utili per muoversi in paese. La manifestazione è organizzata dall’associazione ViviStolvizza in collaborazione con il Circolo culturale resiano Rozajanski dum, Cama-Arrotini Stolvizza, Gruppo folcloristico Val Resia Aps, Zveza slovenskih kulturnih društev Ets, Comune di Resia, Parco delle Prealpi Giulie. Rientra nel progettoNa stujmo zabot naš jazek, (in italiano Non dimentichiamo la nostra lingua, ndr) sostenuto dalla Regione Friuli-Venezia Giulia. (Sandro Quaglia)
dal Dom
continua https://www.napolitan.it/2024/09/21/140216/21-settembre-giornata-mondiale-dellalzheimer/
Per il mondo
sono un eterno straniero
Non capisco la sua lingua
non capisce il mio silenzio
ciò che ci scambiamo
è mero disprezzo
come se ci incontrassimo in uno specchio
Anche per me stesso
sono un eterno straniero
Temo l'oscurità
ma uso il mio corpo per ostacolare
quell'unica e sola lampada
la mia ombra è la mia amante
il mio cuore il nemico
(da Gli stranieri ritornati, 1987)
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La disillusione, la solitudine e l’inquietudine sono la trama su cui il poeta cinese Bei Dao tesse la sua poesia minimalista, che spesso è un interrogarsi sul momento presente e sull’essere. Qui traccia un autoritratto ai tempi della rivoluzione culturale che porterà a Tienanmen, i tempi del risveglio dal conformismo ideologico maoista e dell’individualismo e del soggettivismo in reazione al realismo imposto agli artisti dallo stato cinese.
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𝐃𝐈𝐊𝐋𝐄 𝐙𝐠𝐨𝐝𝐨𝐯𝐢𝐧𝐚 𝐬𝐩𝐨𝐦𝐢𝐧𝐨𝐯 | 𝐃𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 Žensko izseljevanje iz Nediških dolin L...