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da Vita nei Campi
Novembre: testa di rapa.
❤️UNA GERL@ DI IDEE❤️ Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga❤️
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da Vita nei Campi
Novembre: testa di rapa.
Valli del Natisone pronte a far vivere ai visitatori un fantastico periodo natalizio: la Pro Loco Nediške Doline – Valli del Natisone ha presentato il suo programma che prevede Mercatini di Natale, Agribus tra le aziende agricole e ricette della tradizione e tanti altri eventi.
Si inizia sabato 3 e domenica 4 dicembre a San Pietro al Natisone nelle strutture al coperto e riscaldate del Centro studi con i Mercatini di Natale delle Valli del Natisone dalle 10 alle 19. “Saranno presenti - spiega il presidente della Pro Loco Antonio De Toni - oltre 100 artigiani, agricoltori e artisti del Friuli Venezia Giulia e della vicina Slovenia, con opere creative e manufatti utili e suggestivi, pezzi unici e realizzati rigorosamente a mano”.
I visitatori potranno trovare sculture in legno, maglieria di lana lavorata ai ferri, cesti e creazioni artistiche e tutte le produzioni agroalimentari tipiche della zona come mele, miele, vino, formaggi, salumi e dolci della tradizione. L'evento giunge alla sua 18esima edizione ed è organizzato da Pro Loco Nediške Doline – Valli del Natisone APS e Comune di San Pietro al Natisone. Durante i due giorni, saranno presenti anche punti ristoro con prodotti a Km 0 per una merenda o uno spuntino durante la visita.
“Complimenti alla Pro Loco - commenta il presidente del Comitato regionale Unpli Pro Loco del Friuli Venezia Giulia Valter Pezzarini - per questo evento che sa valorizzare le eccellenze delle Valli del Natisone, rendendo più speciale il Natale. Questo come gli altri eventi natalizi delle nostre associate, con tanti volontari impegnati in questi giorni nell’organizzazione, è un messaggi di speranza per il futuro e un invito a condividere le gioie più semplici che sono però anche le più durature”.
Domenica 11 dicembre si terrà invece un'edizione speciale dell'Agribus delle Valli, con partenza da Udine (Piazza Primo Maggio) alle 9 e rientro alle 18 con tour e degustazioni alla scoperta di prodotti tipici nei luoghi di produzione come la gubana, il vino, l'olio d'oliva, il miele e la visita al suggestivo mercatino di Natale di Borgo Stremiz a Faedis. Previste tappe presso il Gubanificio La Gubana della Nonna, l'azienda agricola Ronc dai Luchis e l'agriturismo Le Cuccagne che proporrà un gustoso pranzo friulano. Solo pochi posti disponibili per questo viaggio enogastronomico, in cui sarà possibile anche acquistare prodotti agricoli ed artigianali in vista del Natale.
Domenica 18 dicembre la Pro Loco Nediške Doline – Valli del Natisone inaugurerà infine la stagione più fredda con i pomeriggi d'inverno nelle Alte Valli del Natisone. “Pomeriggi d’inverno in Benecija – riti e ricette con Le Donne della Benecija” propone la condivisione con il pubblico dell'antica ricetta degli strucchi lessi, la creazione di un centrotavola delle feste con gli elementi naturali del bosco e una degustazioni di vino in abbinamento a formaggi e prelibatezze locali. Il tutto avrà luogo a partire dalle 15 presso l'Agriturismo La Casa delle Rondini a Dughe di Stregna.
Per maggiori informazioni e iscrizioni agli eventi: segreteria@nediskedoline.it, 339-8403196 / 349-3241168, www.vallidelnatisone.eu https://www.ilfriuli.it/articolo/viaggi/nelle-valli-del-natisone-arrivano-i-mercatini-di-natale/11/274299
la fiorita neve.
Il fondamento mitico dell’Europa è femminile
Presentato da Emanuela Gorgone, Rumiz ha posto subito in chiaro il punto focale dell’opera: “Europa è la nostra grande capostipite, riflettere su questa origine femminile dell’Europa non è senza significato in un momento in cui ci ritroviamo schiacciati da mitologie guerresche tipicamente maschili. Il mito ci dice che il fondamento mitico dell’Europa è femminile, che Europa viene dall’Asia, che è una terra benedetta dagli dei e che senza Mediterraneo non esisteremmo.”
Dobbiamo ricordarci dunque che veniamo da una terra che ha un fondamento mitico femminile, ma anche che la vocazione dell’Europa è quella di ricevere popoli, di amalgamarli oppure di creare, attraverso o con loro, dei conflitti. Il ripescaggio del mito di Europa serve anche, secondo Rumiz, a fare in modo che cresca un orgoglio di appartenenza europea. Il grande tema mancante nella campagna elettorale delle ultime elezioni politiche in Italia.
Se tutti fanno la guerra e scappano, chi pianta la patate?
Sul tema del ruolo della donna Rumiz, riferendosi alla guerra che è in corso, ha affermato che “la grande vittima di questo conflitto è la donna, non solo quella ucraina ma anche quella russa. Sono state reclutate sommariamente per strada, soprattutto nelle zone più periferiche della Russia, quasi 150 mila persone, che sono state caricate sui camion e portate al fronte. È chiaro che la famiglia è stata colpita in pieno, nella società russa c’è un forte smarrimento.” Il giornalista e scrittore ha poi raccontato l’episodio di una donna ucraina che lavorava come badante a Trieste e che, a un mese dallo scoppio della guerra, è tornata in Ucraina perché, aveva spiegato, “se tutti fanno la guerra e scappano, chi pianta la patate?”. Rumiz ha visto in questo “la bellezza della donna slava, attaccata alla terra contro tutta quella macchina spaventosa che spinge i popoli gli uni contro gli altri, e che si preoccupa della sopravvivenza della specie.”
D’altra parte, ha sottolineato Rumiz, “quello a est di Berlino e a ovest di Mosca è un mondo dove la guerra non è finita mai. Non è possibile capire quel mondo se non comprendiamo questo. Ma è anche vero che essendo un mondo che non ha conosciuto la democrazia, ha una visione del popolo, della nazione che è recessiva rispetto alla nostra. La nazione per loro è una cosa di antenati, nel quale la minoranza, la diversità è vissuta come una canaglia. Lo stesso è accaduto nella vecchia Jugoslavia.”
L’anima dell’Europa persa nel 1992 nei Balcani
Altro capitolo, a cui Rumiz è sembrato non voler dedicare troppo spazio, rimarcando comunque come “l’Europa ha perso la sua anima nel 1992, quando abbiamo accettato l’idea che la Bosnia potesse pacificarsi separando le etnie. Che significava picconare l’essenza stessa dell’Europa. Per questo non capisco come mai non vengano messi del paletti a ciò che viene detto oggi a proposito di questa guerra. Non possiamo mettere fuorilegge tutto ciò che non ci appartiene etnicamente, perché la diversità è la nostra ricchezza. Questa è l’Europa. Si spiega così il silenzio, la paura che abbiamo, come europei, a declinare la nostra diversità mediterranea, europea, di fronte alle semplificazioni che arrivano da Mosca e da Washington. Ritornare al fondamento mitologico dell’Europa è diventato ancora più importante di quanto lo fosse tempo fa.”
Nell’ambito dei festeggiamenti del 41esimo anniversario d’inaugurazione del Kulturni dom di Gorizia e nel centenario della nascita del noto poeta sloveno Karel Destovnik "Kajuh", si terrà sabato il recital musicale “V tej pesmi je strastno…” L'evento inizierà alle 20.30, presso la sala maggiore del teatro di via Brass.
Web sul blog: No al Ponte sullo Stretto di Messina : Articolo da DinamoPress Per opporsi alla costruzione del Ponte sullo Stretto decisa d...