|
Buja, in Friuli e sullo sfondo le Prealpi Giulie - © Jay-Dee/Shutterstock |
Grazie alla lunga esperienza di collaborazione con il Parco nazionale del Triglav in Slovenia, il Parco Naturale delle Prealpi Giulie è stato coinvolto come partner di progetto nel progetto Adrion Interreg Dinalpconnect . Le attività del parco si concentrano nell’area pilota a cavallo tra Italia e Slovenia, un’area particolarmente importante in quanto “raccordo” tra le montagne dinariche e le Alpi. Abbiamo intervistato il direttore del Parco Antonio Andrich.Di cosa si occupa il progetto Dinalpconnect cosa significa “connettività ecologica”?
Il progetto riprende alcuni aspetti di un progetto precedente che si era realizzato sull’arco alpino, ALPBIONET 2030 , calandolo però sulle montagne dinariche e collegandoci all'arco alpino attraverso la nostra zona pilota, tra Italia e Slovenia, che è un punto di raccordo, di frontiera.
Che cos'è la connettività ecologica? Nella sostanza il tema è quello di capire quali possono essere le barriere e gli ostacoli sia di natura fisica sia di natura gestionale che possono minacciare o impedire la “libera circolazione”, il movimento delle specie animali tra un territorio e l'altro.
Il progetto di fatto si concentra su questo all'interno di aree pilota che sono aree a cavallo tra vari stati. Questo tema della connettività ecologica è ovvio che si realizza in qualsiasi ambiente e in qualsiasi situazione, ma l'obiettivo è quello di cominciare a dialogare tra paesi che hanno ovviamente norme diverse, abitudini, regolamenti e una cultura anche magari gestionale diversa.
L’obiettivo è dire: bene se questa è la situazione che abbiamo da una parte e dall'altra del confine, se queste sono le caratteristiche, geografiche, geomorfologiche, naturalistiche di quest'area vediamo quali sono gli elementi critici che possono in qualche modo condizionare il fatto che ci sia una continuità ecologica.
Fotoracconto
Il Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie e il vicino Parco nazionale del Triglav collaborano ormai da anni. Tra i recenti progetti comuni Dinalpconnect che ha l'obiettivo di creare continuità ecologica tra le montagne dinariche e le Alpi. Un fotoracconto
Ad esempio la gestione della caccia magari è diversa tra un paese e l'altro quindi già quello potrebbe essere un problema; oppure la gestione forestale si basa su principi differenti, magari da una parte c'è la gestione della selvicoltura naturalistica, dall'altra vi è ancora il taglio produttivo a raso; magari una specie animale da un lato è considerata una specie autoctona e dall'altra invece una specie alloctona, cioè ci sono differenze anche abbastanza importanti…
In questo contesto l'obiettivo è quello di cominciare a dialogare e vedere se si riesce anche dal basso, anche attraverso i partner del territorio, a costruire delle reti di contatto e di condivisione di contenuti e di prospettive pur sapendo che in questo ci sono dei limiti perché poi certe decisioni vengono prese a determinati livelli politici: possiamo anche fare tante belle proposte, poi si sa che ci vuole sempre una volontà a livello macro, governativo.
Il Parco Naturale delle Prealpi Giulie da anni collabora, sul lato sloveno, con il Parco del Triglav…
Sì, e facciamo entrambi parte dell’Europarc Federation che è la Federazione europea dei parchi e delle aree protette che collega tutte le aree protette dei parchi d'Europa. Europarc ha individuato al suo interno una rete di parchi transfrontalieri, quindi parchi che pur da una parte e da un'altra di un confine collaborano e lavorano proprio nella direzione che dicevo prima cioè hanno cominciato anche in passato a fare attività di ricerca, di formazione, di informazione ambientale in modo sinergico sugli stessi temi che sono quelli legati alla gestione dell'area protetta. Nel nostro caso dal 2009 noi siamo riconosciuti come transboundary ecoregion delle Alpi Giulie, noi inteso come il territorio del parco più il territorio del parco del Triglav e anche della riserva della biosfera Alpi Giulie slovena, che è un’area ancora più ampia.
In più sempre all'interno di questa ecoregione abbiamo dal 2015 anche un altro riconoscimento che è quello della carta europea del turismo sostenibile.
Nella vostra “area pilota” del progetto Dinalpconnect vi occupate di alcune specie animali particolari?
All'interno del progetto - tra le molte cose - abbiamo cominciato a lavorare su delle linee guida che dovrebbero mettere in evidenza quelle che potrebbero essere le buone pratiche, le politiche che favoriscono la connettività con specifico focus sulla questione gestionale agricola forestale. In questo contesto abbiamo anche individuato delle specie su cui focalizzare l'attenzione: camoscio, stambecco e poi due specie di uccelli, gallo cedrone e l'allocco degli Urali.
Ad esempio per quanto riguarda lo Stambecco, che comunque è abbastanza stanziale, il tema forte tra noi e la Slovenia è che di qua non è cacciabile e di là lo è. Per quanto riguarda quest’ultimo e il camoscio ad esempio il lavoro che è stato fatto è stato quello di cominciare a condividere perlomeno le metodiche di monitoraggio, alla base delle politiche gestionali...continua qui
https://www.balcanicaucaso.org/aree/Italia/Italia-Slovenia-il-raccordo-ecologico-215423