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Questo blog parla delle minoranze linguistiche del Friuli:SLOVENA,FRIULANA eTEDESCA,articoli dei giornali della minoranza slovena,degli usi,costumi,eventi e tanto altro.Buona lettura.OLga

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15 gen 2022

Io e il Covid

 


Io da due anni esco da casa solo per fare la spesa,nessun bar o ristorante mi ha visto.Mi chiederete perchè:ho paura di infettarmi col covid.Il 24 gennaio mi sottoporrò al booster,spero che vada tutto bene.Finora nè io nè mio marito abbiamo avuto effetti collaterali.E voi come vi comportate?

Siamo nel 2022. È ora di una svolta/Smo v letu 2022. Čas je za preobrat


La questua dei Re Magi il 6 gennaio a Valbruna/Koledovanje Svetih treh kraljev 6. januarja v Ovčji vasi



Al di là degli imprevedibili sviluppi della pandemia, per Benecia, Resia e Valcanale nell’anno nuovo si presentano nuove opportunità che, se colte e sfruttate al meglio, potrebbero segnare la tanto attesa inversione di rotta verso un futuro migliore.

Il consigliere regionale Giuseppe Sibau si attende molto dall’inserimento delle valli del Natisone e del Torre nella Strategia nazionale per le aree interne. «L’ok di Roma dovrebbe giungere in breve, è questione di qualche mese. Almeno questa è la sensazione trasmessami dall’assessore Stefano Zannier», riferisce. Poi spiega: «L’Europa prevede ogni anno finanziamenti per aree interne montane, ma se ne può usufruire solo se si rientra nei territori che vi sono inseriti. Nella scorsa legislatura erano previsti ogni anno 7,8 milioni di euro per le aree interne del Friuli Venezia Giulia, ma noi non ci rientravamo. Debora Serracchiani ci diceva che avrebbe compensato la Regione, ma poi arrivavano fondi per un decimo rispetto a quanto sarebbe potuto arrivare. Adesso la situazione cambierà e non è poca cosa. Aree interne sono considerate zone marginali e con un forte calo demografico, nelle quali è necessario mantenere un presidio umano, per cui beneficeremo di tutte le nuove iniziative».

È restata nel cassetto, invece, la proposta di legge per la montagna predisposta un anno fa da Sibau e dal collega Emanuele Zanon. «L’assessore Zannier ha ritenuto che con l’avvio delle Comunità di montagna ci siano tutti gli strumenti per intervenire efficacemente e non sia necessaria una nuova legge, che graverebbe sull’aspetto burocratico», fa sapere Sibau.

Il consigliere regionale di Iesizza vede rosa anche perché «oggi la Regione dispone di una sufficiente riserva economica, di conseguenza si potranno realizzare nelle nostre valli diversi interventi di sviluppo turistico e promozione del territorio, proseguendo in un impegno già iniziato. In questo e nel prossimo mese sono già in programma riunioni per mettere a punto progetti di rilancio. Ad esempio, potranno arrivare a traguardo dei progetti di valorizzazione del Natisone».

Anche Alan Cecutti, sindaco di Taipana, guarda all’anno nuovo con ottimismo.

«Nel calendario transfrontaliero, ho formulato l’augurio che il 2022 ci porti felicità nel riprendere i rapporti tra persone e le amministrazioni dei territori, senza dimenticare questo periodo difficile che ha colpito tutti, ma che ci deve far riflettere, nel ridare a ognuno di noi la forza e l’amore per ripartire tutti insieme con nuove collaborazioni, verso lo sviluppo di nuovi progetti, ripartendo con le tradizioni paesane tra festività culturali e gastronomiche, dove l’unione tra natura e sport porterà cambiamenti positivi nelle nostre splendide valli», dice.

«Nell’anno nuovo – prosegue – siamo entrati con notizie positive dalla politica regionale, che ci fanno guardare al futuro con maggiore ottimismo. Mi riferisco al consistente aumento dei fondi per lo sviluppo economico e sociale della fascia confinaria da Tarvisio a Prepotto e per questo va un doveroso ringraziamento all’assessore regionale Pierpaolo Roberti che ha compreso il senso della richiesta giunta dai nostri territori, l’ha accolta e sostenuta fino all’approvazione in Consiglio regionale. E a questo va aggiunto il forte impegno della Giunta regionale, in primo luogo dell’assessore Zannier, affinché anche le valli del Torre e del Natisone entrino nella Strategia nazionale per le aree interne, dalla quale erano state inspiegabilmente escluse dalla precedente amministrazione regionale Serracchiani, ottenendo fondi indispensabili per eliminare le criticità che ne provocano la marginalizzazione».

Il Comune di Taipana in questo 2022 andrà al voto per rinnovare l’amministrazione, così pure quello di Savogna, il cui sindaco, Germano Cendou, evidenzia i problemi che attendono risposta. Uno grosso è il perdurare della chiusura del pronto soccorso dell’ospedale di Cividale. «Va riaperto immediatamente e come amministrazione abbiamo sollecitato la Regione con un apposito documento. Non è possibile che dalle Valli del Natisone si debba andare a Udine per fare otto, dieci ore di attesa per essere curati», afferma.

Sul piano politico, Cendou evidenzia come la Comunità di montagna del Torre e Natisone sia ancora ferma ai nastri di partenza. «Ora come ora è partito solo lo Sportello unico delle attività produttive e il direttore generale non è ancora pienamente operativo, prestando servizio anche in diversi comuni. Noi piccoli Comuni abbiamo bisogno di mettere in comune i servizi di ragioneria, edilizia privata, polizia locale e altri. La Comunità dovrebbe anche predisporre un progetto generale per il nostro territorio nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Auspico anche una stretta collaborazione con la Comunità del Friuli Orientale, magari attraverso un direttore generale in condivisione, che possa avere una visione d’assieme del territorio».

Il sindaco di Savogna tra i probemi locali evidenzia l’urgenza di un intervento sulla viabilità che porta in Slovenia attraverso l’ex valico di Polava-Livek. «La carreggiata è in condizioni disastrose e andrebbe anche ampliata per permettere il passaggio di autobus e favorire così il flusso turistico dalla valle dell’Isonzo».

Cendou è soddisfatto dell’aumento dei contributi per lo sviluppo di Benecia, Resia e Valcanale nell’ambito della legge di tutela. «Ora bisogna lavorare perché quei fondi siano spesi bene, per interventi specifici per la comunità slovena con l’obiettivo di far restare la popolazione sul territorio e richiamare i giovani a vivere e lavorare qui». (Ezio Gosgnach)

continua in sloveno https://www.dom.it/smo-v-letu-2022-cas-je-za-preobrat_siamo-nel-2022-e-ora-di-una-svolta/

La bottiglia è quella

 

La bottiglia è quella


EUGENIO MONTALE

PRESTO O TARDI

Ho creduto da bimbo che non l’uomo
si muove ma il fondale, il paesaggio.
Fu quando io, fermo, vidi srotolarsi
il lago di Lugano nel vaudeville
di un Dall’Argine che probabilmente
in omaggio a se stesso, 
nomen omen,
non lasciò mai la proda. Poi mi accorsi
del mio puerile inganno e ora so
che volante o pedestre, stasi o moto
in nulla differiscono. C’è chi ama
bere la vita a gocce o a garganella;
ma la bottiglia è quella, non si può
riempirla quando è vuota.

(da Diario del ' 71 e del ’72, Mondadori, 1973)

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Tutto è stato inganno e illusione, dice Eugenio Montale, giunto a 75 anni: il poeta della “teologia negativa” non ha saputo prendere le misure del mondo, inquadrare nel suo schema il passaggio dell’uomo, anche il suo, quei “lineamenti / fissi, volti plausibili o possessi” che citava trentenne in Mia vita, a te non chiedo. Il linguaggio non è ancora in grado, neppure dopo tanto tempo, di tracciare “la parola che squadri da ogni lato / l'animo nostro informe”.

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ELABORAZIONE GRAFICA CON PAINNT

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LA FRASE DEL GIORNO
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti, / sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
EUGENIO MONTALE, Ossi di seppia




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.


da https://cantosirene.blogspot.com/



14 gen 2022

Isonzo-Soča

Ljubka Šorli (Tolmino19 febbraio 1910 – Gorizia30 aprile 1993) è stata una poetessascrittrice e insegnante slovena.

Le sue opere sono segnate dall'esperienza della guerra e della persecuzione, e cantano i luoghi della Slovenia, la natura e le tradizioni religiose. Pubblicò inizialmente in riviste parrocchiali di lingua slovena, illegali sotto il Ventennio fascista. Figura schiva e riservata, è stata per lungo tempo sconosciuta anche al pubblico sloveno. Una traduzione in italiano di alcune sue poesie, "Canti spezzati", è stata pubblicata nel 1994.

Isonzo-Soča

 "Gledajo moje oči to lepoto,

napaja ob njej se mi duša -

kakor začarana svetu se umika,

da tajnosti božje posluša."

"Osservano i miei occhi la bellezza,
l'anima mia s'inebria d'essa -
piena d'incanto fugge dal mondo,
porge l'orecchio ai misteri divini."
Ljubka Šorli (1910-1993)
da fb

Plastica monouso, stop dal 14 gennaio e multe per i trasgressori. Tutti ...

13 gen 2022

Covid 19, grande attesa per Paxlovid


 Nel suo aggiornamento mensile, sul sito www.associazionealpi.com, il dott. Mario Canciani, allergo-pneumologo, fornisce notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che gli vengono poste più spesso.

PERCHÉ NON SI PARLA PIÙ DI “IMMUNITÀ DI GREGGE”?
A causa delle continue varianti, ogni volta che ne emerge una, la protezione anticorpale deve essere resettata, anche se non del tutto, perché gli anticorpi che abbiamo acquisito continuano a proteggersi, anche se di meno che con le vecchie varianti. Per questi motivi, si stanno studiando dei vaccini adattati all’emergere delle varianti, che verrebbero fabbricati in un breve lasso di tempo, a partire da una base comune, alla quale verrebbe aggiunta l’informazione per la variante

COSA SIGNIFICA IL TERMINE “FLURONA”?
Deriva dall’unione dei termini influenza (flu in inglese) e corona, per significare che ci sono sempre più segnalazioni di infezioni contemporanee da parte di influenza e coronavirus. Questo è un impegno maggiore per il nostro sistema immunitario e trova rafforzata la proposta di vaccinarsi per l’influenza, anche nei bambini

PERCHÈ È POCO UTILE ESEGUIRE I TAMPONI PRIMA DI SITUAZIONI A RISCHIO COME CENE, RIUNIONI,..?
Se stiamo bene, la probabilità che il test sia positivo è molto bassa e aumenta (mi riferisco ai tamponi antigenici) a non più del 70% se avvertiamo i primi sintomi. Quindi, oltre che una spesa inutile, non siamo sicuri che non siamo infetti o perché è troppo presto per dirlo o perché il test sbaglia. L’unica vera protezione è la vaccinazione e l’evitare le situazioni a rischio, come cene o altri contatti in luoghi chiusi

COSA S’INTENDE PER CONTATTI STRETTI?
Tutte quelle situazioni in cui veniamo a contatto con persone troppo vicine o in luoghi chiusi o senza mascherina e cioè (1) conviventi, cioè persone con cui si condivide l’abitazione; (2) contatti fisici diretti, come una stretta di mano o il faccia a faccia in un luogo chiuso senza mascherina; (3) passeggeri in bus, treno o aereo seduti a meno di 2 metri di distanza

PERCHÈ CONTINUANO A CAMBIARE LE SCADENZE CON CUI SI FANNO I RICHIAMI DEI VACCINI?
La scienza non è un dogma, cioè deve essere disposta a cambiare metodi e opinioni. Man mano che la pandemia procede, ne sappiamo sempre di più e questo vale anche per la durata degli anticorpi: la copertura anticorpale con 2 dosi di vaccino a 3 mesi è dell’83%, scende al 57% dopo 4 mesi, per risalire all’87% con la terza dose

IN BREVE, QUAL È LA DIFFERENZA TRA GREEN PASS BASE E RAFFORZATO?
La differenza sta nella validità del tampone negativo, contemplato solo nella versione base (antigenico per 48 ore, molecolare per 72 ore), il resto è uguale (l’ultima dose da meno di 9 mesi o guarigione da Covid da meno di 6 mesi). Dal 1° febbraio anche la durata del vaccino scenderà a 6 mesi. Man mano che andiamo avanti, il green pass base verrà eliminato e si manterrà solo quello rafforzato.

ESISTONO FARMACI EFFICACI PER VIA ORALE?
Dopo i dati poco confortanti del Monlupinavir, che sembra avere un’efficacia del 30%, ora c’è grande attesa per Paxlovid, già autorizzato in America e Gran Bretagna, il quale avrebbe dimostrato un’efficacia dell’89% nella riduzione di ospedalizzazione e morte se assunto entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi. In questi giorni l’agenzia europea del farmaco sta decidendo per il suo uso nell’UE. Le indicazioni sarebbero: Covid da lieve a moderato in adulti e adolescenti a rischio di progressione verso una malattia grave, assunzione entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi

ABBIAMO DATI ITALIANI SU QUALI SIANO I RISCHI TRA VACCINATI E NON VACCINATI DI AMMALARSI?
Ora anche in Italia abbiamo dati attendibili. Secondo un’elaborazione fatta in questi giorni dal CNR, il rischio maggiore tra non vaccinati e chi ha fatto la terza dose è: 4 volte per il rischio d’infettarsi, 15 volte per il rischio di essere ricoverato, 30 volte per il rischio di finire in terapia intensiva e 20 volte per la probabilità di morire

https://www.dom.it/covid-19-grande-attesa-per-paxlovid_velika-procakovanja-za-plaxovid/

12 gen 2022

Tampone o vaccino?


 

Ma che freddo che fa...


 

foto di ForEst

Questa mattina faceva molto freddo:-4

Era talmente freddo che, al mattino, quando parlavamo tra noi operai, le parole, non appena uscivano dalla bocca, si congelavano nell’aria tanto da non udire il minimo rumore.(Mauro Corona)

Proverbio friulano

 




A lavà il cjaf al mus si bute vie la aghe e si infastidis le bestie.

Cosa vuol dire?

"Se si lava la testa all'asino si spreca l'acqua e si rischia di infastidire l'animale". Difficilmente si riesce a far cambiare opinione ad un testardo.

da Detti e proverbi

11 gen 2022

La giulugne/brina

dal web


di Angelo Floramo
Il paesaggio che la campagna invernale friulana regala nelle mattinate di gennaio e di febbraio ha tutto lo splendore di un incanto, conservando il profilo delle fiabe raccontate attorno al fuoco, capaci di evocare spiriti e prodigi a involarsi nella cappa fuligginosa del camino. I prati e i campi biancheggiano sotto una scintillante carezza di gelo che trasporta in una dimensione straniante, in bilico tra il sogno e la visione. Le stoppie graffiano la terra, i gelsi sembrano ancora più curvi e nodosi di sempre, quasi fossero irreali processioni di anime penitenti avvolte dalla bruma. La lingua italiana chiama questo fenomeno “brina”, ma in friulano il vocabolo assume una connotazione più forte, quasi ancestrale e profondamente pagana: “giulugne”. Il suo nome deriva da quello di Jule, il dio dell’inverno gelato venerato dai popoli germanici e rimbalzato fin qui tra il V e il VI secolo da sotto le tende di pelle dei Goti o forse rotolato giù dalle rocche di pietra dei Longobardi cantati da Paolo Diacono, quelli che elessero la nostra terra come il loro primo ducato. Concedersi una passeggiata lungo i sentieri che delimitano i poderi, di primo mattino, quando dai fossi riluce il riflesso del ghiaccio e l’erba rinsecchita crocchia sotto le scarpe è un’esperienza di rara bellezza, che andrebbe assaporata con calma. Solo così si possono interiorizzare quei paesaggi che si sono sedimentati nel nostro immaginario collettivo, ereditati dai nostri antenati contadini. Loro, in questo tempo apparentemente sospeso, sapevano bene quanto la terra fosse generosa di piccoli tesori sotto quella coperta di vetro. L’orto malgrado l’alito gelato della bora, regala le rotondità biancastre dei cavolfiori, i cavoli cappucci, le verze, i cardi e le rape, capaci di assicurare alla tavola, anche in mesi di magra, certe soddisfazioni non certo trascurabili perfino per i golosi. Non è un caso che in numerose raccolte statutarie friulane redatte nel Medioevo il furto di questi ortaggi, che garantivano la sopravvivenza della comunità nei mesi più freddi dell’anno, veniva severamente sanzionato. Foglie, radici, gambi si facevano bollire e quindi venivano conservati in recipienti a strati alternati con sale e lievito oppure si mangiavano cotti sotto forma di zuppe e minestre, lasciate sobbollire per ore sul fuoco e poi “ministrate”, ovvero servite nella logica dell’accoglienza e della condivisione. Oggi come allora da quelle pentole si diffonde quell’odore di terra che sa di caldo, di buono, di casa.
da Vita nei campi fb


Angelo Floramo insegna Storia e Letteratura al Magrini Marchetti di Gemona ed è ancora convinto che malgrado tutto sia il mestiere più bello del mondo. Medievista per formazione, ha pubblicato molti saggi e articoli specialistici, collabora con diverse riviste nazionali ed estere; dal 2012 collabora con la Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli in veste di consulente scientifico.

Per Bottega Errante Edizioni ha pubblicato Balkan Circus (Ediciclo-Bottega Errante, due edizioni, finalista al premio “Albatros di Letteratura di viaggio”); Guarneriana Segreta (finalista al premio Latisana Nordest) e L’osteria dei passi perduti (4 edizioni), La veglia di Ljuba (2 edizioni), Come papaveri rossi.https://www.bottegaerranteedizioni.it/?team=angelo-floramo

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