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Questo blog parla delle minoranze linguistiche del Friuli:SLOVENA,FRIULANA eTEDESCA,articoli dei giornali della minoranza slovena,degli usi,costumi,eventi e tanto altro.Buona lettura.OLga

antifascista

antifascista

4 mag 2021

Sulle strade della fede e della storia

 

Chiese votive della Benecia illustrate da Moreno Tomasetig / Le vie delte Slavia nel progetto di Moreno Tomasetig

Con una conferenza in modalità digitale, lo scorso 15 aprile è stato presentato il «Cammino delle 44 chiesette votive» ideato dalla pro loco «Nediške doline» e realizzato grazie allo studio naturalistico «ForEst». L’itinerario di lunga percorrenza si divide in 10 tappe e collega tra loro i sette comuni delle Valli del Natisone, ai quali si aggiungono Prepotto e Cividale del Friuli.

Il percorso permette al pellegrino e all’escursionista di percorrere le valli dei fiumi Natisone, Alberone, Cosizza, Erbezzo e Judrio partendo e tornando a piedi dalla stazione ferroviaria di Cividale, nonché di usufruire delle attività ricettive e di ristoro offerte dal territorio.

Le protagoniste del cammino sono le 44 chiesette votive selezionate da Tarcisio Venuti nel volume «Chiesette votive da S. Pietro al Natisone a Prepotto». Il percorso le mette in collegamento, permettendo la conoscenza di arte, storia, natura e cultura della Benecia.

I promotori dell’iniziativa intendono porre in essere una collaborazione diffusa tra istituzioni, attività economiche ed associazioni interessate dal percorso. Ritengono, infatti, che il Cammino sia una occasione di promozione delle Valli del Natisone e del Judrio e possa avere ricadute positive anche in termini economici e sociali su questi territori.

«Tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI secolo la Slavia fu un grande cantiere dove noti e ignoti artisti sloveni si susseguirono nel costruire, ampliare e restaurare le antiche e piccole chiese di stile romanico disseminate sui monti e nelle valli. (…) Fu un vero risveglio religioso e artistico; (…) un risveglio che rinvigorirà e salderà i rapporti tra gli Sloveni delle Valli del Natisone con quelli dell’Isontino e della Slovenia centrale», ha scritto Giorgio Banchig nel volume «Slavia-Benečija. Una storia nella storia» (edizioni Most).

Significativo, infatti, che i beneciani, sotto la Repubblica di Venezia, si siano rivolti per quest’opera gigantesca – una chiesa per ogni 3,7 chilometri quadrati e ogni 87 persone – ad architetti e artisti sloveni. Sembra proprio il desiderio di evidenziare la propria appartenenza linguistica e culturale al mondo sloveno.

Per questo risulta davvero di difficile comprensione che i promotori del «Cammino delle 44 chiesette votive» abbiano scelto solo la lingua italiana per denominare l’itinerario e per i cartelli indicatori. E questo proprio quando la Comunità di montagna Natisone e Torre ha installato sui sentieri delle Valli del Natisone quasi duecento cartelli bilingui italiano-


sloveno.
https://www.dom.it/po-poti-nase-vere-in-zgodovine_sulle-strade-della-fede-e-della-storia/

3 mag 2021

FRANCE BEVK

 France Bevk nacque il 17 settembre 1890 in una modesta famiglia di contadini a Zakojca pri Cerknem, in una zona montuosa dell’Alto Isonzo. Quando compì 17 anni si trasferì a Gorizia, dove per qualche tempo fece l’apprendista. In seguitò studiò e si diplomò presso l’Istituto magistrale locale. Dopo la maturità lavorò come insegnante in varie scuole del Litorale sloveno, fino al 1917 quando fu chiamato a prestare servizio come soldato nel Fronte Orientale. Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale si trasferì a Ljubljana, dove lavorò come giornalista.

Bevkova domacija
La casa natale di Bevk a Zakojca

Nel 1920 tornò a Gorizia, dove si occupò di editoria e diresse le riviste locali in lingua slovena Mladika e Goriška straža. A causa del suo impegno nella difesa della cultura e dell’identità nazionale degli sloveni del Litorale fu perseguitato dalle autorità fasciste e fu più volte incarcerato e mandato al confino. Nel 1943 si unì ai partigiani e fu nominato presidente della Commissione del Fronte di Liberazione per il Litorale sloveno. Alla fine della guerra occupò alte cariche nella Repubblica Socialista Slovena. Morì a Ljubljana nel 1970 ed è sepolto nel cimitero di Solkan.

Bevk fu uno dei più prolifici scrittori sloveni. Iniziò da giovanissimo scrivendo poesie, per dedicarsi poi quasi esclusivamente alla prosa (romanzi, racconti, novelle, letteratura per ragazzi). I temi centrali a cui Bevk attinge nelle proprie opere sono la storia locale dal medioevo in poi e la vita dei contadini delle sue terre. Il romanzo Človek proti človeku (“Uomo contro uomo”), ad esempio, è ambientato nel XIV secolo nel territorio tra Cerkno, Cividale e Udine e narra la storia della piccola nobiltà locale che si ribella al patriarca di Aquileia e lo uccide, ma viene a sua volta annientata dal nuovo patriarca.

France Bevk
France Bevk

Bevk fu appassionato narratore anche della storia a lui contemporanea, soprattutto della vita dei contadini della zona di Tolmin e Cerkno, nei quali vedeva l’incarnazione della forza e della vitalità primordiale (v. ad esempio Ljudje pod Osojnikom (“La gente sotto l’Osojnik”). Lo scrittore descrive la lotta per la sopravvivenza in una natura ostile, in cui gli uomini si muovono spinti dagli istinti e da passioni irrefrenabili.

Anche la letteratura per ragazzi di Bevk ha per protagonisti i bambini delle famiglie contadine che vivevano tra i monti di Tolmin (Pastirci (“I pastorelli”), Grivarjevi otroci “I figli di Grivar”, Pestrna (“La bambinaia”)).

Kaplan Martin Čedermac
Prima edizione di Kaplan Martin Čedermac del 1938

L’opera più importante di Bevk è il romanzo Kaplan Martin Čedermac (“Il cappellano Martin Čedermac”), pubblicato con lo pseudonimo “Pavle Sedmak”, ambientato negli anni trenta del secolo scorso nella zona abitata dalla minoranza slovena tra Cividale del Friuli e i monti che sovrastano Kobarid, nota come Benečija o Slavia Veneta. Il romanzo racconta le vicende di un anziano sacerdote che si scontra con le leggi fasciste che nel 1933 proibirono l’uso dello sloveno durante le funzioni religiose e il catechismo. Il cappellano Čedermac soffre per l’inguistizia verso il proprio popolo e non sa come agire, combattuto tra il dovere di obbedienza verso le autorità e il desiderio di opporsi all’oppressione fascista. Rifiuta un tentativo di corruzione da parte di un ufficiale della Prefettura, nasconde i libri di preghiera in sloveno che altrimenti sarebbero stati requisiti dalla polizia e rischia di finire in carcere. Il romanzo si conclude con il pensionamento dell’amareggiato cappellano, che viene sostituito da un altro più giovane e meno “scomodo” al regime.

Per il suo romanzo Bevk trasse ispirazione da una persona realmente esistita, don Anton Kufolo (1889-1959), cappellano a Laze pri Podbonescu (Lasiz presso Pulfero). Ancora oggi il termine “Čedermac” è usato in sloveno per indicare il clero che in Benečija o più in generale nel Friuli Venezia Giulia difese la cultura della minoranza slovena dagli attacchi del regime fascista italiano.

France Bevk oggi

Fate una passeggiata in città, guardatevi intorno, fate una ricerca in internet. Dove possiamo trovare tracce di France Bevk nel mondo di oggi?

  • Nova Gorica nel 1976 è stata eretta una statua commemorativa in onore di France Bevk. Autore della statua è lo scultore Boris Kalin.
  • La biblioteca di Nova Gorica è intitolata a France Bevk (»Goriška knjižnica Franceta Bevka Nova Gorica«).
  • Tolmin e a Villa Opicina/Opčine (TS) si trova una scuola intitolata a France Bevk.
  • Nel 2010 la televisione di stato slovena RTV Slovenija ha prodotto il film per la televisione Črni bratje (“Fratelli neri”), tratto dall’omonimo racconto breve di Bevk. Gran parte del film è stata girata a Gorizia.
La splendida biblioteca di Nova Gorica intitolata a France Bevk
La splendida biblioteca di Nova Gorica intitolata a France Bevk
da https://www.slovely.eu/2013/04/22/france-bevk/?cn-reloaded=1

IL NUOVO SACRESTANO DI FLAIPANO/FEJPLAN NEL SEGNO DELLE COMUNI RADICI CON PERS/BRIEH

 Da alcune settimane il signor Tiziano Cher è diventato il nuovo sacrestano della chiesa di Santa Maria Maddalena a Flaipano/Fejplan, nel comune di Montenars.

Ricordiamo che Flaipano non è molto distante da Pers/Brieh, frazione del comune di Lusevera, dove Tiziano Cher ha le proprie radici. Pers e Flaipano hanno sempre intrattenuto forti legami.

Dal punto di vista linguistico, in passato a Flaipano/Fejplan secondo la scienza la lingua d’uso era un dialetto sloveno, come a Pers e nel comune di Lusevera. Per lungo tempo, poi, la chiesa di Flaipano è stata luogo di culto anche per la comunità di Pers. Fino all’inizio del XX secolo, infine, visto che in paese non c’era il cimitero, a Flaipano venivano tumulati anche i defunti di Pers. Forse anche per questi motivi si è preferito che le chiavi di chiesa e campanile finissero a Pers, piuttosto che a Montenars.

«Si tratta di un incarico formale – spiega Tiziano – perché nella chiesa di Santa Maria Maddalena sono celebrate poche Messe l’anno. Soprattutto a Santo Stefano, il Lunedì dell’Angelo e nella ricorrenza di S. Maria Maddalena, se non per qualche rito funebre o in occasioni particolari. Finora ho suonato una volta sola le campane, in memoria di un defunto del paese, e ho aggiornato l’orologio del campanile all’ora legale».

Il sacrestano precedente, Graziano Lazzaro, è mancato qualche tempo fa, a 85 anni. Era lontano parentedi Tiziano. «Era di Flaipano e si è occupato della chiesa e del campanile per circa vent’anni. A suo tempo mi aveva chiesto se mi sarei occupato della chiesa e del campanile e ho accettato. Del resto, dopo il terremoto del 1976 era giunto un contributo anche da Pers per sistemare le campane e la chiesa di S. Maria Maddalena». 

dal dom del 30 aprile 2021

Il campanile di Flaipano/Fejplan.

LE GROTTE DI VILLANOVA VI ASPETTANO

 


www.grottedivillanova.it

Legge per la montagna con gli sloveni

 


Legge per la montagna con gli sloveni È importante collegare il nuovo provvedimento regionale con le disposizioni della 38/2001 Dunque la Regione sta preparando una nuova legge specifica per il territorio montano. Come anticipato al Dom dal consigliere regionale Giuseppe Sibau, uno degli artefici della bozza ora all’attenzione dell’assessore alla Montagna, Stefano Zannier, il provvedimento si pone l’obiettivo di alzare il livello della qualità della vita nell’area montana che oggi è messa peggio, non di dare ulteriori risorse a località dove già esiste un fiorente movimento turistico, come Tarvisio, Sappada, Piancavallo, Zoncolan... Il principio dovrebbe essere quello di impiegare i fondi a disposizione (nel loro ammontare si misurerà la reale portata della legge) per migliorare le situazioni di quelle frazioni montane che sono più colpite da spopolamento, attraverso azioni specifiche volte a garantire anche alla popolazione montana gli stessi standard qualitativi delle altre zone del territorio regionale e a sostenere con contributi specifici l’acquisto e la ristrutturazione di immobili da destinare a prima abitazione a favore di coloro che trasferiscono la propria residenza e dimora abituale. Eppure la molla economica non basta a far rivivere la montagna. Fondamentale resta la motivazione identitaria. Gli estensori della bozza per la nuova legge ne sono consapevoli, quando scrivono che «la Regione riconosce nei valori dalla cultura tradizionale della montagna e dalle culture locali il mezzo fondamentale per rendere la gente di montagna consapevole delle proprie origini e della propria identità». Questo vale per ogni territorio montano e tantopiù per il Friuli Venezia Giulia, dove le cosiddette terre alte sono abitate da comunità di lingua slovena in Benecia, Resia e Valcanale, tedesca a Sappada, Sauris, Timau e Valcanale, friulana nelle altre valli. Ecco perché appare fondamentale anche un collegamento tra il testo che si va delineando e la legge di tutela per la minoranza slovena, della quale il prossimo 23 marzo cadrà il ventesimo anniversario dell’entrata in vigore. L’articolo 21 della 38/ 2001, infatti, prevede la tutela degli interessi sociali, economici ed ambientali del territorio in cui è insediata la comunità slovena. Per lo sviluppo di Slavia, Resia e Valcanale è previsto addirittura un contributo annuo straordinario. Ciò significa che lo Stato ha già riconosciuto la specialità del nostro territorio e la necessità di risollevarlo da una situazione socio-economica catastrofica. Con quel denaro in vent’anni sono state finanziateopere pubbliche, sostenute imprese agricole e forestali, promosso lo sviluppo turistico. Come abbiamo ricordarto molte volte in vent’anni da queste colonne, il mezzo milione rappresenta un’affermazione di principio, una base sulla quale innestare tutta una serie di interventi. Ma questo non è avvenuto, non si è mai trovata la volontà politica, nel centrodestra come nel centrosinistra, di dare un seguito concreto a quella disposizione. Ciò anche da parte dei politici espressione della comunità slovena e anche all’interno delle organizzazioni della minoranza. Del resto, già nella fase di stesura dell’articolato, quella disposizione era stata osteggiata da molti. È importante, tuttavia, avere già un quadro legislativo. Se lo stanziamento fosse portato, ad esempio, a dieci milioni (che per le casse dello Stato e della Regione sarebbero del tutto sostenibili) già si potrebbe dare uno scossone alla situazione. La nuova legge regionale per la montagna è sicuramente un’ottima occasione per riprendere il discorso.

Ezio Gosgnach

da slovit del 31.03

2 mag 2021

non ne posso più...

 


Non ne posso più...con il polso ingessato non posso fare nulla e devo accontentarmi di ciò che sa fare mio marito.Mio marito ha un caratteraccio,vuole fare tutto a modo suo e non c'è verso di fargli cambiare idea.Immaginate voi la mia sofferenza nel vedere ciò fa...

PIOGGIA A MAGGIO

 


JANE HIRSHFIELD

PIOGGIA A MAGGIO

Il ferro annerito
della stufa
si raffredda ticchettando
alle prime gocce
che iniziano a incontrare il tetto.
È tardi: la notte
s'è fatta scura così
come un frutto -
un sùbito
aroma di pere riempie la stanza.

Giusto prima dell'alba
ritorna più forte
un bianco, costante rullio di pioggia diurna
preso nel secchio profondo della luna.
Una luce di latta ammaccata
trabocca di oceano e cielo,
colle che s'apre sul colle davanti,
e mi sveglio a un semplice desiderio,
ciò che voglio da quest'ora comune,
da questa terra comune
che in passato fu sposa del tempo:
sentire come un granchio sente l'onda,
forte come un secondo cuore;
vedere come una cosa verde vede il sole,
con l'attenzione esclusiva dell'amore cieco.

(da Gravità e Angeli, 1988)


Jane Hirshfield (nata il 24 febbraio 1953  ) è una poetessa, saggista e traduttrice americana.

 Da lunedì 3 maggio, sulla base dei dati del monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto superiore della sanità (Iss), e come confermato nell’ordinanza firmata dal ministro della salute Roberto Speranza la Valle d’Aosta retrocede in zona rossa, mentre la Sardegna passa in arancione con CalabriaBasilicata, Puglia Sicilia. Restano in zona gialla: AbruzzoCampaniaEmilia RomagnaFriuli Venezia GiuliaLazioLiguriaLombardiaMarcheMolisePiemontePuglia, ToscanaTrentino Alto AdigeUmbria Veneto.


Come cambiano i colori delle Regioni dal 3 maggio

La Sardegna passa alla zona arancione, la Valle d'Aosta in zona rossa. La maggior parte del centro-nord in zona gialla. La mappa di Wired

Da lunedì 3 maggio, sulla base dei dati del monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto superiore della sanità (Iss), e come confermato nell’ordinanza firmata dal ministro della salute Roberto Speranza la Valle d’Aosta retrocede in zona rossa, mentre la Sardegna passa in arancione con CalabriaBasilicata, Puglia Sicilia. Restano in zona gialla: AbruzzoCampaniaEmilia RomagnaFriuli Venezia GiuliaLazioLiguriaLombardiaMarcheMolisePiemontePuglia, ToscanaTrentino Alto AdigeUmbria Veneto.

Coprifuoco

Ancora in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, ma dopo le lunghe trattative interne al governo e sotto la spinta delle regioni già dal 14 maggio potrebbe essere posticipato alle 23, se i dati del contagio dovessero continuare a rimanere bassi.

Di seguito le regole nel dettaglio per ogni zona.

Regole per le zone gialle

Tra le regioni gialle e bianche non ci sono limitazioni di viaggio, mentre da e verso le zone arancioni e rosse, saranno consentiti tramite la cosiddetta “certificazione verde”. Consentiti anche tutti gli altri spostamenti sul territorio regionale, comprese le visite a parenti, partner e amici, una volta al giorno, per massimo 4 persone oltre ai minori di 14 anni, tra le 22 e le 5.

Nidi, asili, elementari e medie riprenderanno la didattica in presenza al 100%. Le scuole superiori, invece, dovranno garantire la didattica in presenza dal 70% al 100% della popolazione studentesca. I presidenti di regione potranno intervenire con ordinanze che sospendono la didattica in presenza solo in caso di rischio estremamente elevato di contagio. Le università garantiranno la regolare attività formativa per tutti gli anni di corso. Sono aperte biblioteche e aule studio.

Si può tornare a consumare al tavolo nei bar e nei ristoranti, ma solo negli spazi all’aperto e entro gli orari stabiliti dal coprifuoco.

È possibile andare al cinema e assistere a spettacoli teatrali e concerti, sia all’aperto che al chiuso, prenotando il biglietto in anticipo, per evitare file ai botteghini. La capienza al chiuso sarà ridotta al 50%, per un massimo di 500 persone, mentre all’aperto sarà consentita la presenza di un numero non superiore alle mille persone. Deve essere garantita la distanza di un metro tra un posto e l’altro, a meno che gli spettatori non siano conviventi.

È consentito praticare qualsiasi tipo attività sportiva, all’aperto, comprese le attività di contatto e di squadra.

Regole per le zone arancione

Consentititi gli spostamenti tra altre regioni e province per le persone munite di “certificazione verde”. Consentiti tutti gli spostamenti all’interno del territorio comunale, anche per visite a parenti, partner e amici, una volta al giorno, per massimo 4 persone oltre ai minori di 14 anni, tra le 22 e le 5. Si può uscire dal proprio comune in caso di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi sospesi o non presenti nel proprio comune. Sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri, ad esclusione dei capoluoghi di provincia.

Per scuole e università vigono le stesse regole previste per la zona gialla.

L’attività fisica è consentita solo all’interno del proprio comune, in forma individuale. Mostre, musei e altri luoghi della cultura seguono le stesse regole previste per la zona rossa. Sono aperti tutti i negozi, compresi i centri commerciali, che però restano chiusi durante il fine settimana e nei giorni festivi. Per i bar e i ristoranti vigono le stesse regole previste per la zona rossa.

Regole per le zone rosse

Consentititi gli spostamenti tra altre regioni e province per le persone munite di “certificazione verde”. Vietati gli spostamenti all’interno della regione o del comune, salvo per esigenze lavorative o situazioni di necessità. È consentito il rientro presso il domicilio, l’abitazione o la residenza.

Come da decreto nidi, asili, elementari e medie riprendono la didattica in presenza al 100%. Le scuole superiori, invece, garantiscono la didattica in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca. I presidenti di regione potranno intervenire con ordinanze che sospendono la didattica in presenza solo in caso di rischio estremamente elevato di contagio. Le università garantiscono la regolare attività formativa solo per le matricole. Sono aperte biblioteche e aule studio.

L’attività fisica è consentita in forma individuale, solo nei pressi della propria abitazione e nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona, con obbligo di utilizzo delle mascherine.

Sono chiusi musei, mostre e altri istituti o luoghi di cultura ad eccezione delle biblioteche, i cui servizi sono offerti su prenotazione. Sono sospesi tutti gli spettacoli aperti al pubblico in cinema, teatri, sale da concerto e in altri locali o spazi, anche all’aperto.

Sono chiuse anche tutte le attività commerciali, compresi anche barbieri, estetisti e parrucchieri, eccetto i negozi di generi alimentari e di prima necessità. L’accesso è limitato a un solo componente per famiglia. Restano aperti i mercati solo per la vendita di generi alimentari, prodotti agricoli e vivaistici. Edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie possono tenere aperto.

Sono sospesi i servizi di ristorazione con consumazione al tavolo (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita, senza limiti di orario, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri ospiti. L’asporto di cibi e bevande è consentito fino alle 22, mentre la consegna a domicilio è sempre permessa.https://www.wired.it/attualita/politica/2021/05/01/zona-gialla-arancione-rossa-3-maggio/


Come cambiano i colori delle Regioni dal 3 maggio

La Sardegna passa alla zona arancione, la Valle d'Aosta in zona rossa. La maggior parte del centro-nord in zona gialla. La mappa di Wired

(Foto: Massimo Di Vita/Getty Images)

Da lunedì 3 maggio, sulla base dei dati del monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto superiore della sanità (Iss), e come confermato nell’ordinanza firmata dal ministro della salute Roberto Speranza la Valle d’Aosta retrocede in zona rossa, mentre la Sardegna passa in arancione con CalabriaBasilicata, Puglia Sicilia. Restano in zona gialla: AbruzzoCampaniaEmilia RomagnaFriuli Venezia GiuliaLazioLiguriaLombardiaMarcheMolisePiemontePuglia, ToscanaTrentino Alto AdigeUmbria Veneto.

Coprifuoco

Ancora in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, ma dopo le lunghe trattative interne al governo e sotto la spinta delle regioni già dal 14 maggio potrebbe essere posticipato alle 23, se i dati del contagio dovessero continuare a rimanere bassi.

Di seguito le regole nel dettaglio per ogni zona.

Regole per le zone gialle

Tra le regioni gialle e bianche non ci sono limitazioni di viaggio, mentre da e verso le zone arancioni e rosse, saranno consentiti tramite la cosiddetta “certificazione verde”. Consentiti anche tutti gli altri spostamenti sul territorio regionale, comprese le visite a parenti, partner e amici, una volta al giorno, per massimo 4 persone oltre ai minori di 14 anni, tra le 22 e le 5.

Nidi, asili, elementari e medie riprenderanno la didattica in presenza al 100%. Le scuole superiori, invece, dovranno garantire la didattica in presenza dal 70% al 100% della popolazione studentesca. I presidenti di regione potranno intervenire con ordinanze che sospendono la didattica in presenza solo in caso di rischio estremamente elevato di contagio. Le università garantiranno la regolare attività formativa per tutti gli anni di corso. Sono aperte biblioteche e aule studio.

Si può tornare a consumare al tavolo nei bar e nei ristoranti, ma solo negli spazi all’aperto e entro gli orari stabiliti dal coprifuoco.

È possibile andare al cinema e assistere a spettacoli teatrali e concerti, sia all’aperto che al chiuso, prenotando il biglietto in anticipo, per evitare file ai botteghini. La capienza al chiuso sarà ridotta al 50%, per un massimo di 500 persone, mentre all’aperto sarà consentita la presenza di un numero non superiore alle mille persone. Deve essere garantita la distanza di un metro tra un posto e l’altro, a meno che gli spettatori non siano conviventi.

È consentito praticare qualsiasi tipo attività sportiva, all’aperto, comprese le attività di contatto e di squadra.

Regole per le zone arancione

Consentititi gli spostamenti tra altre regioni e province per le persone munite di “certificazione verde”. Consentiti tutti gli spostamenti all’interno del territorio comunale, anche per visite a parenti, partner e amici, una volta al giorno, per massimo 4 persone oltre ai minori di 14 anni, tra le 22 e le 5. Si può uscire dal proprio comune in caso di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi sospesi o non presenti nel proprio comune. Sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri, ad esclusione dei capoluoghi di provincia.

Per scuole e università vigono le stesse regole previste per la zona gialla.

L’attività fisica è consentita solo all’interno del proprio comune, in forma individuale. Mostre, musei e altri luoghi della cultura seguono le stesse regole previste per la zona rossa. Sono aperti tutti i negozi, compresi i centri commerciali, che però restano chiusi durante il fine settimana e nei giorni festivi. Per i bar e i ristoranti vigono le stesse regole previste per la zona rossa.

Regole per le zone rosse

Consentititi gli spostamenti tra altre regioni e province per le persone munite di “certificazione verde”. Vietati gli spostamenti all’interno della regione o del comune, salvo per esigenze lavorative o situazioni di necessità. È consentito il rientro presso il domicilio, l’abitazione o la residenza.

Come da decreto nidi, asili, elementari e medie riprendono la didattica in presenza al 100%. Le scuole superiori, invece, garantiscono la didattica in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca. I presidenti di regione potranno intervenire con ordinanze che sospendono la didattica in presenza solo in caso di rischio estremamente elevato di contagio. Le università garantiscono la regolare attività formativa solo per le matricole. Sono aperte biblioteche e aule studio.

L’attività fisica è consentita in forma individuale, solo nei pressi della propria abitazione e nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona, con obbligo di utilizzo delle mascherine.

Sono chiusi musei, mostre e altri istituti o luoghi di cultura ad eccezione delle biblioteche, i cui servizi sono offerti su prenotazione. Sono sospesi tutti gli spettacoli aperti al pubblico in cinema, teatri, sale da concerto e in altri locali o spazi, anche all’aperto.

Sono chiuse anche tutte le attività commerciali, compresi anche barbieri, estetisti e parrucchieri, eccetto i negozi di generi alimentari e di prima necessità. L’accesso è limitato a un solo componente per famiglia. Restano aperti i mercati solo per la vendita di generi alimentari, prodotti agricoli e vivaistici. Edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie possono tenere aperto.

Sono sospesi i servizi di ristorazione con consumazione al tavolo (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita, senza limiti di orario, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri ospiti. L’asporto di cibi e bevande è consentito fino alle 22, mentre la consegna a domicilio.


BUONA DOMENICA


 Benecia











LA STORIA DI TOPOLO'

 




Non chiamatelo festival: è soprattutto un esperimento socio-culturale. Tutte le estati, un paesino remoto e semi disabitato si riempie di artisti. Una star della musica ci racconta Topolò, la proposta di un mondo antimaterialista

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