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antifascista

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20 gen 2021

La Tor/il Torre


La Tor è l'appellativo che i friulani assegnano al Torrente Torre, un corso d'acqua che nasce dalla catena dei Monti Musi, una delle zone più piovose d'Italia. Il suo alveo è costituito da un materasso di ghiaie che in alcuni tratti assorbe gran parte dell'acqua superficiale. La sua lunghezza è modesta e, dopo aver attraversato un ricco paesaggio agricolo e numerosi centri abitati, esaurisce la sua corsa nel Fiume Isonzo, che a sua volta sfocia nel vicino Mare Adriatico.
Cortometraggio della collana "Incantesimi delle terre friulane"

Petit onze




 bianco

il giardino

pare che dorma

si sveglierà a primavera

verdeggiante

Chi scrive non muore mai: L'ultima truffa che gira su Whatsapp: occhio a non...

Chi scrive non muore mai: L'ultima truffa che gira su Whatsapp: occhio a non...:   Ogni volta che scrivo un post sulle truffe che girano sui social network, in molti rispondono che bisogna essere imbecilli per cascarci. E...

19 gen 2021

Škrat Duluka/Il folletto Duluka

Racconta Ada Tomazetig

Vignetta di Cecco Dotti

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https://ceccodotti-2.blogspot.com/2021/01/le-contraddizioni-della-politica.html

Cecco Dotti ringrazia!

Prepotto di nuovo nella sua scuola

 

Inizio d’anno in una scuola tirata a nuovo per gli alunni della primaria «Dante Alighieri» di Prepotto. Giovedì, 7 gennaio, dopo due anni e mezzo di lavori di ristrutturazione e messa a norma, l’edificio ha di nuovo accolto i bambini. Per l’occasione assieme a loro, al personale docente e ad alcuni genitori, nell’ampio spiazzo davanti al rinnovato edificio sono intervenuti la sindaca di casa, Mariaclara Forti, il sindaco di Dolegna del Collio, Carlo Comis, l’assessore alle Infrastrutture e territorio della Regione Friuli-Venezia Giulia, Graziano Pizzimenti, il consigliere regionale Diego Bernardis nonché rappresentanti dell’Istituto comprensivo di Cividale, dell’impresa che ha eseguito i lavori e della locale Protezione civile.

«Ringrazio la Regione per avere fatto sì che Prepotto non perdesse la propria scuola – ha detto la sindaca Forti – e per avere seguito le varie fasi dei lavori e risposto alle nostre richieste di aiuto. Questo ha permesso che i genitori riconoscessero gli sforzi e la buona volontà dell’amministrazione regionale e del Comune, affinché i ragazzi riprendessero il prima possibile le lezioni nel nuovo edificio scolastico. A questo primo passo nei prossimi anni ne seguirà un altro, con una nuova struttura dedicata a mensa e palestra, per offrire ai bambini una scuola completa». Forti ha anche preso atto di come la comunità scolastica abbia saputo affrontare il periodo di svolgimento dei lavori con spirito d’adattamento: «I tre anni trascorsi nella scuola prefabbricata temporanea all’inizio ci facevano paura, ma i bimbi si sono trovati bene e la certezza prospettata dall’edificio che inauguriamo oggi ha portato a nuove iscrizioni». Lo sgombero della struttura che ospitava la primaria «Dante Alighieri» si era reso necessario a marzo 2018. Da una perizia tecnica era risultato come l’edificio, per il quale erano in programma interventi di ristrutturazione agli impianti, non rispondesse agli standard vigenti in materia di vulnerabilità sismica.

Soddisfatto l’assessore Pizzimenti, che ha dato particolare risalto agli sforzi messi in campo per giungere alla conclusione dei lavori. L’incremento dei fondi stanziati per portare a termine i lavori è stato, infatti, uno dei primi interventi seguiti alla sua nomina ad assessore, avvenuta un paio di anni fa. «L’amministrazione regionale punta, infatti, a terminare le opere già in fase di realizzazione ma anche a mandare i ragazzi in classe in sicurezza, dando serenità ai genitori, che lasciano i propri figli in un edificio sicuro e tranquillo», ha precisato Pizzimenti, che ha evidenziato anche come la «ristrutturazione abbia evitato ulteriore consumo di suolo».

Dopo i saluti delle autorità non è potuta mancare la benedizione del rinnovato edificio da parte del parroco, padre Andrea Cereser. Richiamando la festività dell’Epifania appena trascorsa, ha evidenziato come i Re Magi seguissero la stella, in latino sidus, termine alla radice della parola desiderio. «Se non c’è desiderio – ha spiegato p. Cereser ai piccoli – non si conosce la verità e non si apprende. Quando siamo a scuola serve desiderio di capire e conoscere, perché senza il desiderio anche i sapienti Re Magi non sarebbero giunti alla grotta di Betlemme per incontrare Gesù bambino».

In un’atmosfera di festa sono stati proprio due alunni a tagliare il nastro del nuovo edificio, addobbato per l’occasione dall’associazione «Attivamente», che riunisce i genitori degli allievi della «Dante Alighieri ». (Luciano Lister)

Frase di Rumiz

 


La pandemia può essere sconfitta solo con un comportamento responsabile di tutti i cittadini.Mentre medici e infermieri sono sovraccarichi,parte della popolazione si comporta in modo irresponsabile.

Paolo Rumiz giornalista e scrittore

immagine da wikipedia






18 gen 2021

Steccati per la Cm Torre e Natisone



Il primo gennaio è entrata in funzione la nuova Comunità di montagna del Natisone e Torre. Già il 9 dicembre dell’anno scorso si è riunita l’assemblea dei sindaci del nuovo ente per l’elezione del presidente e dei componenti del Comitato esecutivo di gestione.

I primi cittadini di Torreano, Roberto Sabbadini, di Pulfero, Camillo Melissa, e di San Pietro al Natisone, Mariano Zufferli, hanno proposto per la presidenza il sindaco di Tarcento, Mauro Steccati, il quale è stato eletto mediante voto palese, con 14 voti favorevoli e un astenuto.

Steccati, 64 anni il prossimo 29 gennaio, è stato eletto sindaco con il sostegno delle liste Lega Nord, Amare Tarcento, Tarcento Futura e Forza Tarcento. Il suo primo mandato da primo cittadino è in scadenza, dato che l’amministrazione comunale sarà rinnovata in questo 2021.

Quindi si è passati alla elezione dei componenti del Comitato esecutivo. Melissa ha proposto per l’area delle Valli del Natisone Zufferli e Antonio Comugnaro (San Leonardo), mentre la sindaca di Magnano in Riviera, Roberta Moro, ha proposto per la zona delle Valli del Torre Alan Cecutti (Taipana) e Gloria Bressani (Nimis).

A tal proposito, Sabbadini ha evidenziato con disappunto di non essere stato contattato da nessuno, né del territorio del Natisone, né del territorio del Torre, al fine di concordare i nominativi da proporre per la composizione del Comitato esecutivo. A fronte di tale mancanza nei confronti del Comune di Torreano ha comunicato di non voler partecipare all’elezione dei componenti del Comitato esecutivo. Pertanto con 14 voti sono stati eletti Comugnaro, Cecutti, Zufferli e Bressani.

Nel dibattito il sindaco di San Pietro al Natisone ha evidenziato un certo squilibrio territoriale, infatti, a suo avviso incomprensibilmente la rappresentanza penda nettamente a favore della zona del Torre, che conta 7 comuni su 15 di cui 2 parzialmente montani (Tarcento e Faedis). Quindi l’assemblea all’unanimità ha stabilito di mantenere nel suo iniziale avvio l’organizzazione già prevista dall’Uti del Torre vale a dire: Area amministrativa, Area sviluppo risorse umane, Area economico finanziaria e Area tecnica.

Il nuovo ente si è dotato anche di un logo, caratterizzato da un’anonima grafica, che non richiama assolutamente le peculiarità ambientali e culturali del territorio e tra l’altro scritto solo in lingua italiana e non anche nelle altre due lingue di minoranza, sloveno e friulano, previste dallo statuto.

A Resia portano anche le favole


 Nel 2008 il Circolo culturale resiano Rozajanski dum affrontava il tema del turismo culturale, organizzando il convegno «Lingue e Turismo. Le varianti locali delle minoranze linguistiche come elementi di richiamo turistico». Già allora era ben chiaro come l’elemento linguistico potesse essere anche per la Val Resia un fattore d’attrazione turistica.

Lo scorso anno, invece, il Museo della gente della Val Resia ha presentato a una tavola rotonda le potenzialità che in tale ambito offre il patrimonio di narrativa orale. Durante questi momenti di confronto è emerso come questo segmento della cultura locale potrebbe stimolare idee di turismo nuove, sostenibili e coerenti con l’identità territoriale.

Oggi essere una destinazione turistica che funziona – che attrae, cioè, turisti – significa offrire un valore aggiunto che affascini e conquisti. Siamo convinti che la cultura locale in generale ed in particolare la lingua parlata e le sue varie espressioni, come ad esempio i racconti popolari, possano essere considerati come veri e propri «prodotti turistici», in grado di attrarre visitatori e fidelizzarli.

https://www.dom.it/v-rezijo-privabljajo-tudi-pravljice_a-resia-portano-anche-le-favole/?fbclid=IwAR2p0LVN3ckuzJyF_RRbPZpWhFZBTwsgq_OR33LwOSk-NQYrb0lzLR3Dm_c

Mario Benedetti

 

immagine dal web


«Povera umana gloria/ quali parole abbiamo ancora per noi?»

(da Umana gloria, p. 112)

Mario Benedetti (Udine9 novembre 1955 – Piadena27 marzo 2020) è stato un poeta e insegnante italiano. Fu tra i fondatori delle riviste di poesia contemporanea “Scarto minimo”, Padova, 1986-1989, ed “Arsenal littératures”, edita a Brest dal 1999 al 2001.

Le sue opere vennero tradotte in Francia da Jean-Charles Vegliante (da ultimo in "Siècle 21" n.25, 2014, Poésie italienne d'aujourd'hui - Antologia).Dopo i primi venti anni trascorsi a Nimis (Udine), paese dei suoi genitori, si trasferì nel 1976 a Padova dove si laureò in Lettere con una tesi sull'opera complessiva di Carlo Michelstaedter, diplomandosi poi in Estetica presso la Scuola di Perfezionamento della stessa Facoltà universitaria. Si dedicò all'insegnamento nelle scuole superiori, dapprima a Padova poi a Milano, città in cui si trasferì.

La sua vita, la sua poesia ed il suo modo di essere furono fortemente connotati dalla presenza di una malattia cronica: una particolare forma di sclerosi multipla che lo accompagnò dall'infanzia. Gravi episodi dovuti a questa patologia si verificarono nel 1999 e nel 2000. La notte del 14 settembre 2014 a seguito di un infarto con ipossia cerebrale venne ricoverato all'Ospedale San Luca di Milano dove fu tenuto in coma farmacologico per diverso tempo.

Al suo graduale risveglio cominciò una terapia riabilitativa, per poi essere trasferito in una struttura sanitaria milanese per continuare le cure. Benedetti è morto il 27 marzo 2020, a causa del COVID-19, nella struttura in cui viveva dal 2018, a Piadena (Cremona).[1] È stato tumulato nella cappella di famiglia di Donata Feroldi, l'amica di una vita, la mattina del 30 marzo 2020.In seguito alla pubblicazione di varie plaquettes, nel 2004 Mario Benedetti riassunse il suo lavoro con Umana gloria, pubblicato nella collana Lo Specchio (Mondadori). A distanza di quattro anni da Umana gloria, uscì Pitture nere su carta (Mondadori, 2008), raccolta in cui l'autore batteva sentieri comunicativi ed espressivi precedentemente inesplorati, inaugurando una stagione nuova. ..da https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Benedetti_(poeta_italiano)



SLAVIA ITLIANA


Madri così presenti dopo essere tante volte morte: 

grida sulla porta, zoccoli da soli, anni.

 Nonni che lavorano terra di altri e parlano dialetto sloveno 

– campi della loro vita, erba e filari della loro vita –.

 Si era soltanto piccoli e c‟erano le felci da raccogliere 

per il maestro Dialmo una mattina di agosto. 

Le felci come un viso che si impara dietro il muro del paese

 una mattina tutti insieme con il maestro Dialmo.

 Sono venuti giù i sassi,

 il letto ha detto la zia aveva una pietra grossa nel mezzo.

 Siamo scappati dagli occhi, il vento nella testa.

 Ho pensato ogni giorno a questo solo stare senza sguardo 

– cose dette dalle giacche, dalle scarpe, dai calzoni –

 contro la terra e i sassi, senza poter finire.


da "Il Parco del Triglav" 1999

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Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

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