Nel 2008 il Circolo culturale resiano Rozajanski dum affrontava il tema del turismo culturale, organizzando il convegno «Lingue e Turismo. Le varianti locali delle minoranze linguistiche come elementi di richiamo turistico». Già allora era ben chiaro come l’elemento linguistico potesse essere anche per la Val Resia un fattore d’attrazione turistica.
Lo scorso anno, invece, il Museo della gente della Val Resia ha presentato a una tavola rotonda le potenzialità che in tale ambito offre il patrimonio di narrativa orale. Durante questi momenti di confronto è emerso come questo segmento della cultura locale potrebbe stimolare idee di turismo nuove, sostenibili e coerenti con l’identità territoriale.
Oggi essere una destinazione turistica che funziona – che attrae, cioè, turisti – significa offrire un valore aggiunto che affascini e conquisti. Siamo convinti che la cultura locale in generale ed in particolare la lingua parlata e le sue varie espressioni, come ad esempio i racconti popolari, possano essere considerati come veri e propri «prodotti turistici», in grado di attrarre visitatori e fidelizzarli.
Ciao, Olga. È sempre interessante promuovere il turismo culturale, che si differenzia soprattutto dal turismo di massa. E ancora di più se si tratta di promuovere la diversità delle lingue.
RispondiEliminaUn abbraccio.