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24 nov 2020
Poesia di Alda Merini
“La Gioconda”, nota anche come “Monna Lisa”, è un dipinto a olio di Leonardo da Vinci, databile al 1503-1514 circa, e conservata nel Museo del Louvre di Parigi
A tutte le donne, Alda Merini
“La Gioconda”, nota anche come “Monna Lisa”, è un dipinto a olio di Leonardo da Vinci, databile al 1503-1514 circa, e conservata nel Museo del Louvre di Parigi
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.
Alda Giuseppina Angela Merini, nota semplicemente come Alda Merini è stata una poetessa, aforista e scrittrice italiana. Wikipedia
Storie di donne:Valentina Tereskova
Fin dalla progettazione del rivoluzionario programma spaziale Vostok, il primo con equipaggio formato da esseri umani, cominciato il 12 aprile 1961 (missione Vostok 1) con Jurij Alekseevič Gagarin che diventò il primo uomo nello spazio, l’Unione Sovietica aveva considerato la possibilità di inviare una donna nel cosmo e di farlo prima che ci riuscissero gli acerrimi rivali statunitensi.
Il disegno si concretizzerà il 16 giugno 1963 quando, con la spedizione Vostok 6, la giovane cosmonauta Valentina Tereškova entrerà nella storia per essere stata la prima donna a viaggiare nello spazio.Valentina Vladimirovna Tereškova nasce il 6 marzo 1937 a Bol’šoe Maslennikovo, un minuscolo villaggio a una ventina di chilometri a ovest di Jaroslavl’.
Valentina è subito orfana di padre – Vladimir Tereškov, caduto durante la Guerra d’inverno, o Guerra russo-finlandese, combattuta tra Finlandia e Unione Sovietica nell’inverno del 1939-1940 – e fin dalla tenera età, insieme alla madre Elena, impiegata in un cotonificio, deve rimboccarsi le maniche facendo molteplici mestieri per sbarcare il lunario: dalla stiratrice, alla sarta, alla operaia di una fabbrica produttrice di pneumatici. Una esistenza che si preannuncia in salita.
Presa dalle ambasce della vita, la giovane non rinuncia però agli studi e alle sue passioni ed è così che, dopo aver conseguito un diploma serale di tecnica, Valentina Tereškova comincia ad appassionarsi al paracadutismo iscrivendosi alla scuola di Jaroslavl’.
La tenace ragazza è da subito tra le più promettenti del suo corso. Il primo lancio nel vuoto arriva a 22 anni, ma Valentina ha piani ben più ambiziosi: è intenzionata a provare l’ingresso nella scuola per aspiranti cosmonauti.
Il programma Vostok intanto è partito e il 12 aprile 1961 arriva lo storico evento che vede Jurij Gagarin diventare il primo essere umano a volare nello spazio a bordo della Vostok 1.
È un’impresa straordinaria che sconvolge il mondo ed entusiasma i cuori dei sovietici, dal segretario generale del Partito Nikita Chruščëv al più piccolo mužik della Siberia, compresa Valentina Tereškova che, dopo aver completato l’iscrizione alla sede del Partito comunista locale, sta studiando duramente per l’esame che si svolgerà l’anno successivo...continua
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Fonte: Vanilla Magazine
Autore: Antonio Pagliuso
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia.
Articolo tratto da Vanilla Magazine
Femminicidi, la triste conta in Fvg: 6 casi in pochi anni. “Le donne trovino il coraggio di denunciare”
25 NOVEMBRE Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
è una ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne.[1]
La data della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne segna anche l'inizio dei "16 giorni di attivismo contro la violenza di genere" che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, promossi nel 1991 dal Center for Women's Global Leadership (CWGL) e sostenuti dalle Nazioni Unite, per sottolineare che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.[2] Questo periodo comprende una serie di altre date significative, tra cui il 29 novembre, la Giornata internazionale dei difensori dei diritti umani delle donne,[3] il 1° dicembre, la Giornata mondiale contro l'AIDS e il 6 dicembre, anniversario del massacro del Politecnico di Montreal, quando 14 studentesse di ingegneria furono uccise da un venticinquenne che affermò di voler "combattere il femminismo".[4][5] Il colore arancione è utilizzato come colore di identificazione della campagna, ogni anno concentrata su un tema particolare. Dal 2014 ha assunto come slogan "Orange the World"...
https://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_per_l%27eliminazione_della_violenza_contro_le_donne[6]
TEMI:Carmela CirilloDusy MarcolinFemminicidi FriuliLisa PuzzoliLivio DucaMarinella MaruelMichela BaldoNadia OrlandoRomina Ponzalli
I casi di femminicidio in Fvg negli ultimi anni.
L’ennesima vita spezzata. L’omicidio ad Aquileia di Marinella Maruel, accoltellata a morte dal marito Livio Duca dopo una lite, ha riportato alla luce altri casi analoghi del passato. E l’ennesimo femminicidio in Friuli ha riaperto anche la ferita delle famiglie delle vittime toccate da questa tragedia.
Fra i casi più noti, quello di Nadia Orlando, la giovane di Vidulis di Dignano uccisa il 31 luglio 2017 dall’ex fidanzato Francesco Mazzega. L’uomo, poi, aveva vagato in auto con il cadavere di Nadia per un’intera notte, prima di costituirsi. Una tragedia nella tragedia: Mazzega si è suicidato il 30 novembre 2019, dopo la condanna a 30 anni di carcere per l’omicidio. Non si tratta, purtroppo, di un episodio isolato: Michela Baldo, di Spilimbergo, è stata uccisa il 7 giugno 2016 dall’ex convivente Manuel Venier. Lui le aveva sparato, prima di rivolgere l’arma contro se stesso e fare fuoco.
Mai dimenticato anche il femminicidio di Lisa Puzzoli, appena 22enne, freddata a Villaorba di Basiliano da Vincenzo Manduca, con il quale aveva avuto una relazione. È accaduto nel dicembre 2012. Ancor più grande il dolore, perché Lisa era anche mamma di una bimba di 2 anni avuta proprio dal suo assassino. Nell’aprile 2010 a Feletto Umberto era toccato a Carmela Cirillo, strangolata dal marito Salvatore Guadagno.
Infine, sebbene più datato nel tempo, in Fvg si ricorda anche l’uccisione di Romina Ponzalli a Gorizia. Era il 2004 e anche in questo caso la morte è arrivata per mano di un ex convivente, Vincenzo De Caro: la coppia aveva anche due figli, entrambi in casa quando l’uomo ha sparato alla loro madre...continua qui https://www.friulioggi.it/fvg/delitto-aquileia-femminicidi-fvg-23-settembre-2020/
23 nov 2020
ALOJZ GRADNIK
Iniziamo il nostro approfondimento degli scrittori sloveni cominciando da quello più vicino a noi, almeno geograficamente, essendo nato a pochi chilometri da Gorizia ed avendo passato nel goriziano buona parte della sua vita: Alojz Gradnik.
Alojz Gradnik nacque il 3 agosto 1882 a Medana, nel Collio/Brda. Il padre Jožef Gradnik era sloveno, mentre la madre Lucia Godeas era friulana, originaria di Cormons. Gradnik studiò nel ginnasio di Gorizia, dopo la maturità si trasferì a Vienna dove si laureò in giurisprudenza. Iniziò il praticantato a Gorizia e a Cormons, in seguito esercitò l’avvocatura in Istria, a Gorizia, a Cerkno e a Ljubljana. Fino agli anni venti fu molto attivo nella vita culturale del Goriziano. Dopo la I Guerra Mondiale lavorò presso il ministero a Belgrado, in seguito si trasferì a Ljubljana, dove morì nel 1967.
La produzione poetica più importante di Gradnik si può dividere in due periodi: dal 1916, anno di pubblicazione della sua prima raccolta Padajoče zvezde (“Stelle cadenti”), fino al 1926, e dal periodo immediatamente precedente alla II Guerra Mondiale fino ai primi anni quaranta. Le poesie del primo periodo sono caratterizzate dall’immediatezza dell’espressione, dalla resa dei moti interiori del proprio io in toni quasi impressionistici, mentre quelle del secondo periodo sono improntate a una riflessione più matura sulla condizione dell’umanità e si avvicinano a forme poetiche più classiche.
La poesia di Gradnik è imperniata sul sentimento come essenza dell’uomo, ma anche su una tormentata ricerca di un assoluto che permetta di trascendere la solitudine e la lacerazione interiore dell’individuo.
Tra i temi cari a Gradnik vi è innanzitutto l’amore (si veda ad esempio il ciclo Pisma, in cui a parlare è la donna innamorata), inteso come il donarsi completamente alla persona amata, come intreccio inscindibile di gioia e dolore, simile alla morte (Eros-thanatos) in quanto implica il trascendere i confini del proprio io e l’abbandono totale all’ignoto. La morte non rappresenta la fine dell’amore, ma semplicemente il passaggio a una dimensione eterna.
Numerose sono le poesie in cui vengono rievocati i paesaggi natii del Collio (es. Noč v Medani (“Notte a Medana”), Motivi iz Brd (“Motivi dal Collio”)) e in cui risuona l’attaccamento di Gradnik alla propria terra e alla propria identità nazionale, intesa come legame con gli antenati e valore da difendere. In proposito si veda per es. il ciclo Poslednje pismo Ivana Gradnika (“L’ultima lettera di Ivan Gradnik”) e la serie di sonetti sulla ribellione dei contadini di Tolmin.
Ciò che maggiormente interessava a Gradnik era trasmettere un’idea, una riflessione, per questo motivo l’aspetto formale e puramente estetico della composizione poetica passava in secondo piano. Il poeta non indulge nella melodiosità o nella ricerca di un estetismo fine a se stesso, bensì si concentra sul contenuto. Gradnik creò uno stile a prima vista legato alle forme tradizionali, ma che in realtà è originale e personalissimo, caratterizzato da un ritmo quasi statico e a volte da inflessioni dialettali.
Gradnik si dedicò intensamente anche alla traduzione di opere letterarie, traducendo autori italiani (Petrarca, Leopardi, Carducci, Dante), inglesi (Byron, Shakespeare), spagnoli, croati, serbi e anche orientali: curò infatti la traduzione di una raccolta di liriche cinesi (attraverso la mediazione di traduzioni in inglese e tedesco) e di alcune liriche del poeta-filosofo indiano Rabindranath Tagore (dalla versione in inglese dello stesso Tagore).
Eros – Tanatos | Eros – Thanatos |
Pil sem te in ne izpil, Ljubezen. Ko duhteče vino sladkih trt užil sem te, da nisem bil več trezen in da nisem vedel, da si Smrt. Zrl sem v strašne teme tvojih brezen: in ker bil pogled je moj zastrt od bridkosti, nisem vedel, Smrt, da si najskrivnostnejša Ljubezen. | T’ho sorseggiato, ma non fino in fondo, Amore. Come vino profumato di dolci viti ti ho assaporato fino all’ebbrezza, senza sapere che tu sei la Morte. Ho guardato nelle orride tenebre dei tuoi abissi, ma il mio sguardo era velato dalla sofferenza e non sapevo, o Morte, che tu sei il più misterioso Amore. |
traduzione di Sara Terpin
Questa poesia fa parte della raccolta Pot bolesti del 1922. In essa è rappresentato uno dei temi più importanti della poetica di Gradnik: il binomio amore – morte. Per il poeta l’amore è una passione che come il vino inebria e acceca l’uomo. Perso nella sua ebbrezza, egli non si rende conto che amore e morte sono in realtà la stessa cosa.
V tujini | In terra straniera |
O kako daleč, daleč si, Medana, ti moja tiha, mila rojstna vas! Ko mislim nate, skrijem svoj obraz in vem takrat, kako je solza slana. Na holmu, v vinográde razsejana, pred tabo v soncu morje, sivi Kras, ravan furlanska, Soče zlati pas in daleč za teboj dva velikana, Triglav in Krn, še dalje Dolomiti: tako te vidim in krog tebe Brda in iščem zate sladkih besedi. Najslajša mi beseda je pretrda, živ jezik je ne more raztopiti in kakor kamen v srcu mi leži. | Lontana, oh quanto sei lontana tu, Medana, mio silenzioso, dolce paese natio! Quando penso a te, nascondo il volto e allora so quanto la lacrima è amara. Sul colle, disseminata tra i vigenti, davanti a te il mare al sole, il grigio Carso, la pianura friulana, la striscia d’oro dell’Isonzo e dietro a te, lontani, due giganti, Triglav e Krn, e più in là le Dolomiti: così ti vedo e attorno a te il Collio e cerco per te dolci parole. Ma la più dolce per me è troppo dura, nessuna lingua scioglierla potrebbe e come pietra giace nel mio cuore. |
traduzione di Sara Terpin
In molte poesie di Alojz Gradnik è presente il suo luogo natio, Medana, ma anche il Collio in generale e i dintorni (il Goriziano, il Friuli). In queste poesie l’autore esprime il proprio amore verso la terra natia, amore caratterizzato anche dal dolore. Il poeta, che ha dovuto abbandonare il paese natale, sente nostalgia dei luoghi a lui cari e della gente che vi abita.
Alojz Gradnik oggi
Dove possiamo trovare tracce di Alojz Gradnik nel mondo di oggi?
- A Medana, paese natale di Alojz Gradnik, è possibile visitare la sua casa natale, dove è conservata una collezione rappresentativa della vita del poeta (oggetti personali, pubblicazioni, premi e riconoscimenti…).
- A San Floriano del Collio – Števerjan (GO) la scuola elementare con lingua d’insegnamento slovena è intitolata proprio ad Alojz Gradnik.
- A Dobrovo, nei pressi del castello, si trova una statua in bronzo di Alojz Gradnik, il cui autore è l’artista Jakov Brdar. Un busto di Gradnik è presente anche in una via di Nova Gorica.
- Nel Collio sloveno (Brda) è possibile passeggiare lungo l’itinerario chiamato “Cammino didattico di Gradnik” (Gradnikova učna pot). Punto di partenza è il castello di Dobrovo. L’itinerario è lungo 3,9 km. Lungo la via i versi di Gradnik accompagnano il visitatore fino alla casa natale del poeta. L’itinerario comprende anche un punto panoramico da cui si gode una splendida vista sui 24 campanili che ornano i colli e sui monti circostanti.
22 nov 2020
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