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🌞Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine🌞 (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga

INNO SLOVENO

INNO SLOVENO "Vivano tutti i popoli che anelano al giorno in cui la discordia verrà sradicata dal mondo ed in cui ogni nostro connazionale sarà libero, ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!"❤️ FRANCE PREŠEREN poeta sloveno

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14 gen 2023

L'infinito

 

da wikipedia

L’infinito

(Giacomo Leopardi)
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.

Giacomo Leopardi (Giacomo Taldegardo Francesco Salesio Saverio Pietro LeopardiRecanati29 giugno 1798[1] – Napoli14 giugno 1837) è stato un poetafilosofoscrittore e filologo italiano.

È ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale, nonché uno dei principali esponenti del romanticismo letterario, sebbene abbia sempre criticato la corrente romantica di cui rifiutò quello che definiva "l'arido vero", ritenendosi vicino al classicismo. La profondità della sua riflessione sull'esistenza e sulla condizione umana — di ispirazione sensista e materialista — ne fa anche un filosofo di spessore. La straordinaria qualità lirica della sua poesia lo ha reso un protagonista centrale nel panorama letterario e culturale internazionale, con ricadute che vanno molto oltre la sua epoca.

Leopardi, intellettuale dalla vastissima cultura, inizialmente sostenitore del classicismo, ispirato alle opere dell'antichità greco-romana, ammirata tramite le letture e le traduzioni di MoscoLucrezioEpittetoLuciano ed altri, approdò al Romanticismo dopo la scoperta dei poeti romantici europei, quali ByronShelleyChateaubriandFoscolo, divenendone un esponente principale, pur non volendo mai definirsi romantico. Le sue posizioni materialistiche, derivate principalmente dall'Illuminismo, ma sviluppatesi successivamente in un compiuto sistema filosofico e poetico,[4] si formarono invece sulla lettura di filosofi come il barone d'Holbach,[5] Pietro Verri e Condillac,[6] a cui egli unisce però il proprio pessimismo, originariamente probabile effetto di una grave patologia che lo affliggeva[7][8][9]. Morì nel 1837 poco prima di compiere 40 anni, di edema polmonare o scompenso cardiaco, durante la grande epidemia di colera di Napoli.

Il dibattito sull'opera leopardiana a partire dal Novecento, specialmente in relazione al pensiero esistenzialista fra gli anni trenta e cinquanta del Novecento, ha portato gli esegeti ad approfondire l'analisi filosofica dei contenuti e significati dei suoi testi. Per quanto resi specialmente nelle opere in prosa, essi trovano precise corrispondenze a livello lirico in una linea unitaria di atteggiamento esistenziale. Riflessione filosofica ed empito poetico fanno sì che Leopardi, al pari di Blaise PascalSchopenhauerKierkegaardNietzsche e più tardi di Kafka, possa essere visto come un esistenzialista o almeno un precursore dell'Esistenzialismo. da wikipedia


Ha fretta di nascere, viene al mondo nel parcheggio dell'ospedale di Udine

 


Lieto evento nella notte, intorno all'1.30, nel posteggio dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Papà e mamma erano partiti in auto alla volta dell'ospedale, allertando al telefono ostetricia del loro arrivo. Giunti nel parcheggio dell'ospedale si sono resi conto che il bambino stava per nascere.

E' scattata in contemporanea una chiamata al Nue 112 e quella di un'infermiera di un reparto dell'ospedale. La sala operativa della Sores ha attivato l'automedica e l'ambulanza. Le equipe sanitarie dei due mezzi, insieme agli infermieri che sono scesi dai reparti, hanno assistito la donna nel parto, avvenuto in auto, in prossimità del padiglione 15. Poi mamma e bimbo sono stati accompagnati in clinica. Entrambi stanno bene.

https://www.ilfriuli.it/articolo/cronaca/ha-fretta-di-nascere-viene-al-mondo-nel-parcheggio-dell-ospedale-di-udine/2/276081?fbclid=IwAR1NmqeiwRHJAkKJhHbPP3Dbv1eRcIWQODUGKy_ikIEE-JXsdZkgLWj2IQo

SLAVIA,SBAGLIANDO S'IMPARA

 


Situazione drammatica! Non ha adoperato giri di parole Igor Jelen, presidente dell’associazione don Eugenio Blanchini,

per definire lo stato delle cose in Benecia. Lo ha fatto parlando, a nome delle organizzazioni slovene della provincia di Udine, alla platea del «Dan emigranta», tornato dopo due anni di assenza il 6 gennaio nel teatro «Ristori» a Cividale.

A fotografare la situazione sono, secondo l’oratore, che è professore di Geografia politica ed economica all’Università di Trieste, «la demografia, l’economia, l’indifferenza, lo spopolamento, la stessa frammentazione sociale, che è forse la causa più importante dello spopolamento. Quando si rompe lo schema sociale alla base della comunità, uno schema che significa solidarietà, aiuto reciproco, aspettativa di collaborazione, di condivisione (che concretamente significa aiutarsi tra vicini, tra connazionali), prende avvio un processo di disgregazione che ha spesso come epilogo l’abbandono».

«Eppure – ha proseguito Jelen –, nonostante tutto questo, e nonostante tutta una serie di evoluzioni negative, siamo ancora qui e abbiamo ancora delle possibilità di sopravvivere e di crescere. La realtà dimostra che tutto può cambiare, che si può immaginare un futuro migliore, che si può immaginare un futuro per le nostre comunità, le nostre valli».

Fondamentale è, però, che quanto è successo in passato sia «un utile insegnamento, che ci dia anche la forza per avere fiducia: tutto può cambiare. Negli ultimi decenni è cambiato il modo di vivere, di lavorare, di viaggiare e di comunicare, di produrre… Si tratta di cambiamenti che lasciano immaginare sempre delle possibilità, delle opportunità, che dobbiamo (parlo per me stesso prima di tutto, ma è anche così per le associazioni, le comunità, le aziende, le istituzioni) essere pronti a cogliere».

Secondo l’altra oratrice, la senatrice Tajana Rojc, del Pd, «la politica oggi raramente investe per mantenere vivo questo territorio, spopolato di proposito perché davano fastidio queste genti così tenaci, così ingegnose, così attaccate alle loro case, a quei paesi arroccati tra i boschi. Che parlavano lo sloveno con una loro cadenza particolare, dove le parole stesse suonavano come una melodia. E che molti oggi ancora non vogliono riconoscere come parlata dialettale di una lingua europea standardizzata da secoli». Invece «queste Valli sono al centro dell’Europa in cui sono il dialogo, la reciproca conoscenza, il rispetto a rappresentare la sua centralità».

«Queste Valli – ha detto la senatrice – tentano di ritrovare una propria autonomia economica anche attraverso la collaborazione con le genti di oltre-confine, ma hanno bisogno di sostegno. Sostegno significa, però, in questo caso una visione, un progetto politico che deve essere condiviso da amministrazioni locali, Regione, istituzioni statali e che determini finalmente lo sviluppo economico, sicuramente ecosostenibile, per dare forza a chi vuole tornare per ripopolare i paesi, le case, le attività».

Di questo si è rende ben conto il ministro per gli Sloveni d’oltreconfine e nel mondo, Matej Arčon. Nel suo intervento, ha annunciato che la Repubblica di Slovenia nel prossimo periodo intende dedicare un’attenzione particolare alla provincia di Udine sotto tutti gli aspetti, in particolare quello economico, aspettandosi che altrettanto facciano lo Stato italiano e la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.

Alcuni strumenti già ci sono. In particolare la strategia per le Aree interne e i fondi per lo sviluppo di Benecia, Resia e Valcanale previsti dalla legge di tutela per gli sloveni.

Tuttavia, condizione prima è, come ha avvertito Jelen, che si sappia imparare da ciò che è successo negli ultimi sesant’anni, cioè «capire che cosa non fare, quali siano stati, piuttosto che errori, le ingenuità e gli equivoci, che sarà necessario evitare, ed essere consapevoli della trappola del vittimismo; certe volte ci siamo fatti del male da soli, noi stessi». Perché «permettere che piccole pigrizie, rendite di posizione e visioni faziose possano dividerci, sarebbe imperdonabile».https://www.dom.it/benecija-neuspehi-so-poucni_slavia-sbagliando-simpara/?fbclid=IwAR2vkPzjRWWsxXKNvh6AYoNU6FTvtGO8MMVlGtbS7x4lln9C1VFCXK1X56Q


Citazione contro la guerra

 Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato.



13 gen 2023

Cividale, il 'caso' degli opuscoli anti-violenza

 Non fate sorrisi ironici o provocatori a sconosciuti; evitate d'indossare oggetti di valore; ricordate che l'aggressore osserva e seleziona le vittime anche sulla base di alcuni particolari come gioielli e l'abbigliamento eccessivamente elegante o vistoso. Sono alcuni dei consigli inseriti nel volantino anti-violenza che è stato distribuito nelle scuole superiori di Cividale del Friuli e che hanno sollevato un vero e proprio caso.

L'opuscolo realizzato, con fondi regionali, dall'Amministrazione comunale – che precisa di aver fatto riferimento a esperti del settore e ai consigli delle forze dell'ordine – non è piaciuto a molti studenti. E, nei corridoi del Convitto nazionale Paolo Diacono, sono comparsi anche cartelli di dissenso, con i giovani che si sono riuniti in assemblea.

I ragazzi hanno definito inaccettabili molte delle frasi contenute nell'opuscolo, ma contestano anche l'impostazione, ovvero l'idea di rivolgersi alle potenziali vittime, anziché fare prevenzione nei confronti degli aggressori. “Siamo convinti che alla violenza ci si oppone con l'educazione, non colpevolizzando le vittime”, chiosano gli studenti...continua https://www.ilfriuli.it/articolo/cronaca/cividale-il--caso--degli-opuscoli-anti-violenza/2/276197


Non curarti dei piccoli problemi


 Per mantenere la calma,la capacità più importante è quella di non perdere il sonno sui piccoli problemi.La seconda in ordine di importanza,è invece quella di considerare piccolo qualsiasi problema.

Paul Wilson

Charles Simić

 

Charles Simić


E il 9 gennaio se ne è andato anche Charles Simić, poeta naturalizzato statunitense ma serbo di origine – il suo vero nome era Dušan. Più volte candidato al Nobel, nel 1990 ricevette il Premio Pulitzer per Il mondo non finisce. Nato a Belgrado nel 1938, nella sua infanzia sperimentò gli effetti della guerra sulla Jugoslavia. Nel 1954 i suoi genitori si trasferirono negli Stati Uniti, a Chicago. Simić si laureò alla New York University ed è stato per anni professore di letteratura e scrittura creativa all’Università del New Hampshire, a Durham.

La fama di poeta gli arrise a metà degli Anni ‘70, quando i suoi testi minimalisti e la sua scrittura chiara riuscirono a fare breccia in un mondo che virava già verso l’edonismo e il disimpegno degli Anni ‘80. Le sue poesie, che spesso parlano di jazz, arte e filosofia, esplorano la realtà e l’universo partendo dall’osservazione degli oggetti. Sono come dei puzzle che vanno componendosi, tessera dopo tessera, o delle scatole cinesi.

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FOTOGRAFIA © ITERANT

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RAGAZZO PRODIGIO

Sono cresciuto chino
su una scacchiera.

Amavo la parola scaccomatto.

Il che sembrava impensierire i miei cugini.

Era piccola la casa,
accanto a un cimitero romano.
I suoi vetri tremavano
per via di carri armati e caccia.

Fu un professore di astronomia in pensione
che m'insegnò a giocare.

L'anno, probabilmente, il '44.

Lo smalto dei pezzi che usavamo,
quelli neri,
era quasi del tutto scrostato.

Il re bianco andò perduto,
dovemmo sostituirlo.

Mi hanno detto, ma non credo che sia vero,
che quell'estate vidi
gente impiccata ai pali del telefono.

Ricordo che mia madre
spesso mi bendava gli occhi.
Con quel suo modo spiccio d'infilarmi
la testa sotto la falda del soprabito.

Anche negli scacchi, mi disse il professore,
i maestri giocano bendati,
i campioni, poi, su diverse scacchiere
contemporaneamente.

(Prodigy, da Somewhere among us a stone is taking notes, 1969 – in Hotel Insonnia, Adelphi, 2002, Traduzione di Andrea Molesini)

https://cantosirene.blogspot.com/2023/


Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

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