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🌞Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine🌞 (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga

INNO SLOVENO

INNO SLOVENO "Vivano tutti i popoli che anelano al giorno in cui la discordia verrà sradicata dal mondo ed in cui ogni nostro connazionale sarà libero, ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!"❤️ FRANCE PREŠEREN poeta sloveno

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4 gen 2021

Ciro di Pers di Maiano

 

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Castello_Pers.JPG
castello di famiglia

Ciro di Pers (Pers17 aprile 1599 – San Daniele1663) è stato un poeta italiano.

Nacque in una nobile famiglia, che possedeva il castello avito di Pers in Friuli. In età giovanile condusse studi filosofici; una bruciante delusione amorosa, dovuta al fatto che non riuscì a sposare la cugina Taddea di Colloredo lo indusse ad entrare nell’Ordine di Malta.

Partecipò a una spedizione militare contro i Turchi. Rientrato in Italia, trascorse il resto della sua vita a San Daniele del Friuli, dove si circondò a volte di amici letterati, fino a quando lo colse la morte.

Opere

Seguace del marinismo. Fu autore di una tragedia, intitolata L’umiltà esaltata overo Ester regina (1664), e di una raccolta di Poesie che, uscita postuma nel 1666, ebbe dodici edizioni nell’arco di venticinque anni. Essa rappresenta una delle manifestazioni più significative della poesia del secolo, per la profondità e la coerenza con cui l’autore seppe affrontare i temi più legati alla sensibilità barocca. I suoi componimenti trattano temi cupi, denotando una visione pessimistica della vita.

https://www.wikiwand.com/it/Ciro_di_Pers

LE CHIOME NERE

Chiome etiòpe, che da’ raggi ardenti
de’ duo Soli vicini il fosco avete,
voi di mia vita i neri stami sète,
onde mi fila Cloto ore dolenti.

O del foco d’amor carboni spenti,
ma che spenti non meno i cori ardete;
pietre di Batto, che mostrar solete
falsi d’ogni altro crin gli ori lucenti;

o di celeste notte ombre divine;
in duo emisperi è il ciel d’Amor diviso,
e voi del giorno suo sète il confine.

Venga chi veder vuole entro un bel viso,
con una bianca fronte e un nero crine,
dipinto a chiaroscuro il paradiso.

fonte https://it.wikisource.org/wiki/Poesie_(Ciro_di_Pers)/I

La Slavia veneta o benečija: immagini e parole


3 gen 2021

Vignetta del giorno - Controindicazioni

 

Photo credit Gianlorenzo Ingrami caricato su gianlo - licenza: Creative Commons

Il Dan emigranta in televisione - Dan emigranta po televiziji

 


A causa delle misure per contenere il coronavirus, salterà anche il tradizionale appuntamento dell’Epifania  con il Dan emigranta, la principale manifestazione degli sloveni della provincia di Udine. Al suo posto la sede Rai per il Friuli Venezia Giulia realizzerà una trasmissione, con immagini di repertorio, dedicata al ventesimo anniversario dell’approvazione della legge statale di tutela della minoranza slovena e sopratutto dei benefici che essa ha portato agli sloveni di Benecia, Resia e Valcanale. La trasmissione andrà in onda mercoledì 6 gennaio su Rai 3 bis.

Na začetku novega lieta bo odpadu Dan emigranta, narguorš kulturna in politična prireditev Slovencu v videnski provinci, ki je po navadi na guod Svetih Treh kralju. Namest velike prireditve v teatru Ristori v Čedadu bojo tele krat parpravili posebno televizijsko oddajo s posnetki preteklih Dnevu emigranta. Oddajka bo osredotočena na dvejsto oblietnico, odkar je italijanski parlament sparjeu zakon, leč ki varje slovenski jezik in kulturo in še posebno na pardobitrve, ki jih je parnesu Slovencam v Benečiji, Reziji in Kanalski dolini. Spregovorili bosta tudi pokrajinski predsednici SSO Anna Wedam in SKGZ Luigia Negro. Oddajo, ki bo nastala pod režijo Jasmin Kovic, bojo v sriedo 6. ženarja pokazali na trečji mrieži bis od italijanske televizije RAI.

https://www.dom.it/dan-emigranta-po-televiziji_il-dan-emigranta-in-televisione/

GORIZIA-GORICA

 

Poeti sloveni del Litorale
GORICA

Di David Bandelj
Kmalu bo čas za spremembo
ceste bodo peljale mimo spomina
in občutkov krivde
valjaš se v blatu
človek
porazila te je višina tvojih misli
brez dna
vprašanje je ali te bo rešil kip
iz soli ali goreči grm
kmalu bo čas za spremembo
in za obujanje spečih levov
da bodo grizli sonce
morda nas bodo potem pokrili
žarki ki jih pričakujemo
skoraj že naveličani
dež je
Gorica se mirno utaplja
v lastnem siju

GORICA

Ben presto sarà tempo di cambiare
le strade condurranno oltre la memoria
e il senso di colpa
grufoli nel fango
uomo
ti ha sconfitto l'altezzosità dei tuoi pensieri
senza fondo
si pone l'interrogativo: ti salverà la statua
di sale o il roveto ardente
ben presto sarà tempo di cambiare
e di destare i leoni addormentati
affinché mordano il sole
dopo forse ci ricopriranno
i raggi che ormai aspettiamo
quasi annoiati
piove
Gorizia sprofonda serenamente
nel proprio splendore
Traduzione di Jolka Milič

(1978) poeta e musicista goriziano, consegue il dottorato di ricerca in letterature comparate all'Università di Lubiana ed è per alcuni anni docente universitario. Ha pubblicato quattro raccolte di poesia, un libro di saggi, due monografie teorico-letterarie e un'antologia della poesia slovena contemporanea in Italia. É stato premiato a concorsi nazionali ed internazionali ed ha partecipato a diversi festival e reading. Le sue opere sono tradotte dallo sloveno in diverse lingue (italiano, inglese, macedone, ceco).
Insegna lettere negli istutiti scolastici sloveni a Gorizia ed è direttore artistico del pluripremiato coro giovanile Emil Komel di Gorizia.
da fb

Sei bilingue,non avrai l'alzeimer!

 


Le persone bilingui sono meno predisposte a contrarre il terribile morbo di Alzheimer, o, quantomeno, lo contraggono più tardi rispetto alle persone che conoscono e usano una lingua sola.

Un gruppo di ricercatori canadesi ha esaminato la documentazione clinica di 221 pazienti con Alzheimer e ha riscontrato che quanti parlano costantemente due o più lingue ritardano l'esordio dei sintomi anche di cinque anni rispetto alla restante popolazione. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista «Neurology». Secondo gli autori, il bilinguismo contribuisce a consolidare la «riserva cognitiva» del cervello. I vantaggi più evidenti sono sulla perdita di memoria, la confusione, la soluzione di problemi e la programmazione.

Uno studio di Ellen Bialystok (York University), Fergus Craik I. Mm (Rotman Research Institute), David W. Green (University College London), e Tamar H . Gollan (University of California, San Diego), pubblicato dalla rivista «Psychological science in the public interest» sostiene che i bambini che apprendono due lingue dalla nascita raggiungono gli stessi traguardi di base — ad esempio, la loro prima parola — dei bambini monolingui, ma possono utilizzare diverse strategie per l'acquisizione del linguaggio. Perciò i bilingui tendono ad avere risultati migliori rispetto ai monolingui su esercizi che richiedono un'alta concentrazione e la commutazione tra due o più compiti diversi.
Alla luce di queste ricerche non si può tacere la rabbia nei confronti di quegli insegnanti che per decenni in tutta la Slavia hanno cercato di convincere i genitori — riuscendoci in molti casi — a trasmettere ai propri figli solo l’italiano, pena futuri insuccessi scolastici. Ora la scienza certifica che hanno prodotto un grave danno. E non solo culturale.
http://www.dom.it/sei-bilingue-non-avrai-lalzheimer/

2 gen 2021

Breve storia (dimenticata) del Friuli

 


01 gennaio 2021

Il nuovo libro di Angelo Floramo ripercorre il nostro passato, dal paleolitico ai giorni nostri, perché l’ignoranza dei giovani può generare oggi nuovi mostri

La conoscenza del passato serve per interpretare il presente e per immaginare il futuro. È per questo che lo scrittore e intellettuale Angelo Floramo ha voluto scrivere la “Breve storia del Friuli”, edita da Newton Compton, per contrastare una pigrizia diffusa che rischia di costare molto caro alla nostra comunità e non solo.

Perché proprio un libro sulla storia? “La memoria di un popolo è quel patrimonio di segni, simboli, architetture e memorie che appartiene a tutti. Si annida nel profilo di un paesaggio, dove la natura si abbraccia alla cultura e la fatica può anche diventare bellezza e poesia. Ha il ritmo di un ballo tradizionale, perfino il sapore di un piatto messo insieme con il sapore della tradizione. Appoggiare la mano sulle colonne in pietra di una pieve antica, in Carnia, può suggerire una voragine di sensazioni e di emozioni profonde. E così pure lo stupore che scaturisce davanti a un affresco, o il camminare con passo rispettoso tra le lapidi di un cimitero di campagna. La narrazione profumata di un calice di vino autoctono, la croccantezza di un pane lavorato utilizzando grani antichi: tutto racconta la meraviglia di un’appartenenza che non si fa esclusiva, ma può essere condivisa, partecipata. Per poter godere consapevolmente di tutto questo è necessario conoscere la storia. Bisogna raccoglierne con fatica le tracce nei faldoni degli archivi, o scavando nel grembo della terraAscoltando gli ultimi testimoni di età che lentamente si spengono con gli occhi di chi le ha vissute. Un libro di storia è sempre un atto d’amore nei confronti della terra che si abita, in cui ci si lascia attraversare dalle vite di tutti coloro che ci hanno preceduto”.Da insegnante, come crede venga trattata la storia a scuola? “Piuttosto male. La si violenta, impoverendola, riducendola a una serie di date e di eventi da mandare a memoria. La colpa più grande è proprio quella di indurre negli studenti un disinnamoramento profondo per una delle discipline più affascinanti e più belle, perché stimola la fantasia, l’immaginazione, apre porte dimensionali capaci di catapultare in epoche diverse, in geografie mutate. I bambini in età prescolare la adorano: ci giocano, fingendo di essere pirati o esploratori. Poi mettono piede in una classe, e la magia appassisce. Credo profondamente che si debba preservare, nell’insegnamento, una fortissima carica ludica. L’insegnante deve diventare quasi uno ‘sciamano’ che annulla il momento presente e fa riviere le voci, i profumi, i sogni e le paure dell’epoca dentro la quale si tuffa assieme ai suoi allievi”.

L’ignoranza dei fatti del secondo ’900 può creare dei mostri politici oggi anche nella nostra regione? ...continua https://www.ilfriuli.it/articolo/cultura/breve-storia-(dimenticata)-del-friuli/6/232804

Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

evidenzia

MAGGIOLATA DI GIOSUè CARDUCCI

  Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori; porta le ortiche e i fiori, i serpi e l’usignol. Schiamazzano i fanciulli in terra, e i...

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