Ciro di Pers (Pers, 17 aprile 1599 – San Daniele, 1663) è stato un poeta italiano.
Nacque in una nobile famiglia, che possedeva il castello avito di Pers in Friuli. In età giovanile condusse studi filosofici; una bruciante delusione amorosa, dovuta al fatto che non riuscì a sposare la cugina Taddea di Colloredo lo indusse ad entrare nell’Ordine di Malta.
Partecipò a una spedizione militare contro i Turchi. Rientrato in Italia, trascorse il resto della sua vita a San Daniele del Friuli, dove si circondò a volte di amici letterati, fino a quando lo colse la morte.
Opere
Seguace del marinismo. Fu autore di una tragedia, intitolata L’umiltà esaltata overo Ester regina (1664), e di una raccolta di Poesie che, uscita postuma nel 1666, ebbe dodici edizioni nell’arco di venticinque anni. Essa rappresenta una delle manifestazioni più significative della poesia del secolo, per la profondità e la coerenza con cui l’autore seppe affrontare i temi più legati alla sensibilità barocca. I suoi componimenti trattano temi cupi, denotando una visione pessimistica della vita.
https://www.wikiwand.com/it/Ciro_di_Pers
LE CHIOME NERE
Chiome etiòpe, che da’ raggi ardenti
de’ duo Soli vicini il fosco avete,
voi di mia vita i neri stami sète,
onde mi fila Cloto ore dolenti.
O del foco d’amor carboni spenti,
ma che spenti non meno i cori ardete;
pietre di Batto, che mostrar solete
falsi d’ogni altro crin gli ori lucenti;
o di celeste notte ombre divine;
in duo emisperi è il ciel d’Amor diviso,
e voi del giorno suo sète il confine.
Venga chi veder vuole entro un bel viso,
con una bianca fronte e un nero crine,
dipinto a chiaroscuro il paradiso.
fonte https://it.wikisource.org/wiki/Poesie_(Ciro_di_Pers)/I
Boa tarde Olga. Parabéns pela excelente matéria.
RispondiEliminaGrazie, Olga!
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