Nel prato cento fiori sono sintonizzati l’uno con l’altro come cento pianoforti che, sulla stessa accordatura, suonano la musica più silenziosa che ci sia
“La guerra è pazzia, le armi non portano mai la pace”
Papa Francesco
continua su: https://www.fanpage.it/live/guerra-ucraina-russia-ultime-notizie-8-maggio-2022/
https://www.fanpage.it/
Nella prima serata si esibiranno bimbi e allievi della scuola bilingue, con 12 canzoni tratte dalle passate edizione del Senjam. Nelle altre giornate saranno in gara, invece, le 15 nuove canzoni in gara. Tra queste il pubblico decreterà la vincitrice. Eccole di seguito.
«Posluš»; testo Matija Črnec, musica Alex Komic, canta Matija, suonano i Maff.
«Roža»; testo Lisa Alaska Cencig, Denise Vallar, musica Denise Vallar, suonano e cantano gli Zmotjens.
«Biela stran»; testo, musica e voce Marjan Pascolo, suonano gli Ostajki.
«Na zgodba»; testo e musica Stefano Tomasetig, suonano e cantano i Belandanti.
«Ist an ti an Karlov muost»; testo Stefania Rucli, musica Sofia Stradella, suona e canta lo Hare Street duo.
«Klesidra»; testo Claudia Salamant, musica Franko Reja, cantano Tina e David, suonano i Maff.
«Si bla ti?»; testo, musica, voce e accompagnamento degli Ostajki.
«Zaki tle»; testo Joško Covaceuszach, musica, voce e accompagnamento dei Le Malebolge.
«Laž(je)»; testo Igor Černo; musica, voce e accompagnamento dei Preklets.
«Po stari poti»; testo Biagio Tomasetig, musica, voce e accompagnamento dei Moodygoose.
«Jemat an dat»; testo Margherita Trusgnach, musica e voce Franko Giordani, suonano i BK.
«Žarek», testo di Jani Skočir e David Tomazetič, musica David Tomazetič, canta Anja, suonano gli Ostajki.
«Čas niema ritma polke»; testo di Kvinto Klinto, musica di Igor Černo e David Tomazetič, voce e accompagnamento dei CCCP.
«Velika magija»; testo, musica, voce e accompagnamento dei Pokriva nočiva.
«Zakur oginj»; testo Antonella Bukovac, musica Fabio Kovač, voce e accompagnamento dei Goriva.
Domenica sarà ospite del festival il gruppo Damačica.
Negli anni, il «Senjam beneške piesmi» si è guadagnato un posto di riguardo tra le manifestazioni delle organizzazioni slovene in provincia di Udine. A ogni edizione, infatti, porta nuova linfa alla cultura della Slavia e di Resia, con nuove canzoni e nuovi protagonisti.
Il pubblico sotto il tendone sceglierà le canzoni che si aggiudicheranno il 1°, 2° e 3° posto. I giovani sotto i 30 anni sceglieranno la canzone che gli piace di più. Due commissioni qualificate selezioneranno il miglior testo e la migliore musica. Sarà assegnato, inoltre, il premio «Aldo Klodič». Andrà alla canzone più vicina allo stile dell’operatore culturale, che a suo tempo fu promotore e anima del Senjam.https://www.dom.it/liesa-spet-beneski-sanremo_a-liessa-il-nostrosanremo/
Con la disponibilità finanziaria di 84.263 euro, sono state finanziate tre iniziative progettuali: Albergo diffuso Valli del Natisone capofila dell’aggregazione «Le donne della Benečija»; Cooperativa di Faedis capofila dell’aggregazione «Faedisnice – Faedisgood»; Vigne Petrussa capofila dell’aggregazione «Enjoy Prepotto».
L’aiuto è finalizzato alla realizzazione di prodotti turistici locali attraverso reti o aggregazioni costituite da operatori appartenenti a settori economici diversi, quali operatori dell’accoglienza, dei servizi, del settore primario, secondario e terziario accumunati dall’obiettivo di rendere disponibile ai potenziali visitatori dell’area una serie completa di opportunità legate da un tema principale ovvero: enogastronomia, cultura, montagna attiva e rurale slow
Torre Natisone Gal è il Gruppo di azione locale delle Valli del Torre e Valli del Natisone, sotto forma di società consortile con partenariato misto pubblico/privato, è nato con l’obiettivo di favorire e sostenere lo sviluppo del territorio dal punto di vista economico, culturale e sociale.https://www.dom.it/sredstva-za-tri-projekte-o-turizmu_finanziati-tre-progetti-turistici/
La nipote di una anziana donna slovena, morta da poco, torna da Parigi per svuotare la casa di sua nonna Ivana, quando trova una foto di lei, visibilmente incinta, che stringe fra le braccia una bambina: “Ma come” si chiede, “non era figlia unica mamma?”. La donna si mette alla ricerca del significato di quell’immagine, stridente come un bianco e nero privo di grigio. Una fotografia che il Secondo conflitto mondiale sembra aver lasciato proprio perché fosse lei a scoprirlo.
Ivana davanti al mare, campione d’incassi in Slovenia e già tradotto in diverse lingue, racconta un periodo drammatico della storia europea, in quel crocevia di popoli rappresentato da Istria ed ex Jugoslavia. Una vicenda tra Trieste e la Slovenia che conduce il lettore in una delle vicende più dolorose della nostra recente storia.
(Traduzione di Sergio Sozi)
Veronika Simoniti (Lubiana 1967) è laureata in lingue e letterature romanze. Ha lavorato per vari anni come traduttrice freelance e lettrice di lingua italiana. In campo letterario ha esordito dapprima come autrice di fiabe per Radio Slovenia e in seguito con il racconto Metuljev zaliv (La baia della farfalla), con cui ha vinto il primo premio al concorso bandito dalla rivista “Literatura”. Da allora ha continuato a scrivere sia per la radio che per varie riviste letterarie. Ha vinto premi o ricevuto segnalazioni anche per altri singoli racconti. Nel 2005 l’editore Lud Literatura ha pubblicato la sua prima raccolta di racconti brevi, Zasukane štorije (Storie contorte), segnalata dal Premio Esordio del 2005 e due volte inclusa tra i finalisti del Premio per la migliore raccolta di prose brevi Fabula 2006 e Fabula 2007. Nel 2011 ha pubblicato la sua seconda raccolta di racconti brevi, Hudičev jezik (La lingua del diavolo). I suoi racconti sono stati tradotti in quindici lingue straniere e figurano in antologie in lingue straniere (tra le quali la Best European fiction 2016). Nel 2014 è uscito il suo primo romanzo Kameno seme (Il seme di pietra) presso l’editrice Litera ed è stato segnalato, nel 2015, dal Premio Kresnik per il migliore romanzo dell’anno. Nel 2018 sono uscite due raccolte di racconti scelti tradotti: Teufelssprache (Litterae Slovenicae) in tedesco e Mere Chances (Dalkey Archive Press) in inglese. Nel 2019 ha pubblicato, per i tipi della casa editrice Cankarjeva založba, il suo secondo romanzo Ivana pred morjem (Ivana davanti al mare) che è stato segnalato dal Premio Modra ptica per il miglior manoscritto e ristampato lo stesso anno. È stato segnalato, inoltre, dal premio Kritiško Sito dell’Associazione dei critici letterari sloveni nel 2020, e ha vinto, nello stesso anno, il Premio Kresnik per il miglior romanzo dell’anno. È del 2019 anche Fugato, segnalato nel 2020 dal Premio Novo Mesto per la migliore raccolta di racconti brevi.
Livelli alterati nelle cellule e nei fluidi ematici sono infatti, ad oggi, un indice di possibile epatocarcinoma in corso, riconoscendo dunque in questa molecola l’insospettabile ruolo di nuovo biomarcatore prognostico. A scoprirlo, il brillante studio finanziato da Fondazione AIRC che, con la collaborazione della Fondazione Italiana Fegato, è valso all’autrice, Giovanna Mangiapane, ben due riconoscimenti, l’annuale PhD Award dell’Università di Udine e il Premio SIMAG - Società Italiana di Mutagenesi Ambientale e Genomica. Un traguardo importante, raggiunto attraverso una Tesi di Dottorato, giudicata la migliore dell’anno, che oggi offre alla Scienza la prospettiva concreta di trattamenti terapeutici più efficaci cui poter ricorrere in un futuro che il DAME sta certamente concorrendo a disegnare.
"Questo studio preliminare, avviato tre anni fa e in fase di ulteriore sviluppo, è stato fondamentale per individuare il nuovo ruolo di APE1 in diverse attività non riparative e dunque riconoscere nella proteina la funzione insospettabile di biomarker del tumore epatocellulare, una delle principali neoplasie maligne al mondo per incidenza", spiega la giovane ricercatrice, oggi Assegnista nel Laboratorio di Biologia molecolare e riparazione del DNA del Dipartimento di Area Medica UniUD, diretto da Gianluca Tell. "Ci ha inoltre permesso di comprendere il meccanismo, mai descritto prima, con cui la proteina viene secreta nelle cellule e nei fluidi ematici, e di scoprire che APE1, in una condizione tumorale, può addirittura causare chemioresistenza rendendo quindi inefficace l’impiego dei farmaci generalmente utilizzati in fase di trattamento".
Ancora più cogente, dunque, la necessità di proseguire nello studio per individuare, adesso, possibili inibitori di questa molecola multifunzione. "La ricerca, che apre certamente la strada a nuove e preziose prospettive sul ruolo di APE1 nel cancro, consentirà di sviluppare strategie terapeutiche e diagnostiche più efficienti", sottolinea Tell, ordinario di biologia molecolare presso il DAME mentre rimarca l’importanza, nel settore della ricerca, dell’impegno e dell’attenzione profusi dall’Ateneo.
"È essenziale sottolineare la spiccata sensibilità dell’Università di Udine in questo ambito e nella divulgazione dei suoi risultati, soprattutto in un’ottica di genere". Terreno su cui sempre più il mondo accademico sta sviluppando iniziative mirate.
"In attuazione del Gender Equality Plan di Ateneo – anticipa Valeria Filì, delegata del Rettore per le pari opportunità e Presidente del Comitato Unico di Garanzia (CUG), mentre plaude al riconoscimento ottenuto dall Ricercatrice – verrà creata una pagina ad hoc sul sito web dell'Università dedicata alle eccellenze femminili con l’obiettivo di darne il risalto che certamente meritano e per creare al contempo dei modelli di riferimento per le giovani genererazioni, specialmente per le donne, troppo spesso marginalizzate e sotto stimate anche nella ricerca scientifica.https://www.ilfriuli.it/articolo/salute-e-benessere/tumore-al-fegato-a-udine-scoperto-il-ruolo-chiave-di-una-proteina/12/265567
COMPLIMENTI dott.Giovanna è l'orgoglio del Friuli!!!
Sia le installazioni multimediali del Museo Smo sia i locali dell’Istituto richiedono una manutenzione costante. Di questi ultimi fruiscono, tra l’altro, anche molti sodalizi delle Valli del Natisone per le proprie attività. Alcuni lavori necessari alla loro manutenzione ottimale sono stati effettuati attingendo ai fondi regionali stanziati per la minoranza slovena; la situazione immobiliare dell’Istituto è stata ulteriormente migliorata grazie un contributo dell’Ufficio governativo della Repubblica di Slovenia per gli Sloveni d’oltreconfine e nel mondo.
Per l’ente di riferimento della comunità slovena di Slavia, Resia e Valcanale si prospettano possibili novità in vista della sua assemblea generale elettiva, in programma per aprile.
Anche dopo, di certo l’Istituto per la cultura slovena proseguirà nel solco di sempre migliori rapporti con le amministrazioni locali, cercando di stimolare sempre maggiori contatti col Posočje.
dal Dom
Il Friuli ringrazia e non dimentica
Moreno Tomasetig L'Orcolat ("orcaccio", spregiativo del friulano orcul, "orco") è un mostruoso essere che la tradizione popolare indica come causa dei terremoti in Friuli. L'Orcolat è una figura ricorrente soprattutto nei racconti della tradizione popolare. Vivrebbe rinchiuso nelle montagne della Carnia: ogni suo agitarsi bruscamente provocherebbe un terremoto. Dopo il 1976 è divenuto sinonimo del terremoto che colpì il Friuli in quell'anno. immagine da fb |
Viljem Černo |
𝐃𝐈𝐊𝐋𝐄 𝐙𝐠𝐨𝐝𝐨𝐯𝐢𝐧𝐚 𝐬𝐩𝐨𝐦𝐢𝐧𝐨𝐯 | 𝐃𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 Žensko izseljevanje iz Nediških dolin L...