È un filo, come quello che unisce e tiene insieme le tante pezze che compongono la soletta degli scarpèts, un filo che collega persone, gesti, saper fare...
Un filo che ieri, mercoledì 13 marzo, ha tenuto insieme i neodiplomati del corso “Tecniche di confezionamento artigianale di calzature” all'arte del ricamo sugli scarpets delle donne di Sutrio Ricama e a quella della realizzazione dei tessuti di Carnica Arte Tessile dove, dagli anni ‘60, i ricami tradizionali carnici si fondono con l’iniziativa e la creatività degli artigiani.
Un filo che non si vede, ma si percepisce nel suo continuare a tenere insieme una tradizione che si fa futuro, giorno dopo giorno.
L’attività rientra nel progetto “Il tempo della memoria è il futuro: la tradizione di “Scarpetti” ispira i fashion designer di domani” promosso dal Museo Carnico insieme a Fondazione ITS ITS Arcademy, Carnia Industrial Park, Sutrio Ricama, @Tessitura di Sauris e Carnica Arte Tessile e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia
fonte fb
È bello quando le tradizioni vengono preservate.
RispondiEliminaMy grandfather and his brother weren't cobblers, but they repaired shoes...
RispondiEliminaOlga, I wish you a good weekend!!!
Altrettanto te.
RispondiEliminaLodevole iniziativa volta a conservare le tradizioni del territorio.
RispondiEliminatradizioni che vanno perdendosi.
RispondiEliminalieto giorno